Ripetute

Ripetute

Messaggioda grizzly » lun set 15, 2008 18:37 pm

Il metodo delle ripetute, per la resistenza, si effettua su vie ben conosciute e sotto il proprio limite, facendo serie di due o tre ripetizioni di seguito e senza riposo dello stesso itinerario.

Es:

3 ripetizioni via A. Riposo 15?-30?
3 ripet. sulla via B. Riposo.
3 ripet. su A. Riposo
3 ripet. su B

Svantaggi:
- parte dei miglioramenti dovuti soltanto all?adattamento specifico sulla determinata via.
- Lunga compensazione

Vantaggi:

- Allenamento intenso, anche in poco tempo
- Allenare la resistenza anche con poche vie da lavorare.

Così recita Jollypower?

A parte anche la noia di spararsi 12 tiri su solo due vie, e trovare il socio che abbia voglia di far sicura? Altri pareri?
Volevo fare un periodo di allenamento alla resistenza?

Anticipatamente ringrazio per le gentili risposte che, non dubito, seguiranno... :P
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Messaggioda VYGER » lun set 15, 2008 18:43 pm

Secondo me è ottimo...
Ma fare un intero periodo in questo modo non è il massimo...
Questa settimana, per me:

Sabato [su vie straconosciute]
7a, rip. 7a
6c+, rip. 6c+
7b, rip. 7b

Domenica
Pioggia...

Oggi
6a+, rip. 6a+
6c+, rip. 6c+
6b, rip. 6b
7a+
6c+
In autoassicura...
Ottimo sistema per aumentare la tolleranza all'acido lattico.

La settimana prima avevo puntato sull'a-vista.
E quella prima ancora sulle vie lunghe in montagna.

L'importante è non fossilizzarsi...
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Messaggioda genk » lun set 15, 2008 18:44 pm

preferisco i metodi di Gennari Core...a mio modo di vedere molto più efficaci, ripetute su materiali artificiali con intervalli a crescere per esempio...per farmi un tiro al di sotto delle mie potenzialità massime 12 volte...non ci trovo niente di che, se non che è una buona preparazione per una via a più tiri...ma come miglioramento... :? :D
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Messaggioda Hercules » lun set 15, 2008 18:46 pm

C'è un aspetto fondamentale su cui le ripetute (espressione massima della più banale arrampicata su vie note) non permettono di lavorare: il dispendio di energie nell'arrampicata 'a vista'.

Il metodo delle ripetute, come i circuiti al pannello, permettono sì di incrementare la resistenza all'acido lattico, in sostanza di abituarsi a scalare anche da acciaiati, oppure di recuperare velocemente fra due prestazioni, però scalando a vista il dispendio energetico sarà molto maggiore e non paragonabile; così come le ripetute si possono fare con la corda dall'alto (io le ho sempre viste fare così o dal basso. Insomma scalando dal basso è inevitabile stringere di più le prese...

Insomma io potrei essere in grado di ripetere un tiro di 6a che conosco per 5 volte di fila, ma acciaiarmi rapidamente su un 5c a vista.
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Messaggioda grizzly » lun set 15, 2008 19:00 pm

Emerge un aspetto nelle risposte di Vyger e di Hercules che non avevo considerato: salirle con la corda dall'alto. Io le pensavo sempre dal basso, essendo note e sotto il propio limite. Con la corda dall'alto in effetti si può evitare il problema di trovare il socio paziente... però dal basso si limiterebbe il problem indicato da Hercules.

Invece genk, non so nada del metodo Gennari-Core... qualche spiegasiun? Graz.
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Messaggioda lore » lun set 15, 2008 21:27 pm

tristemete, ma devo ammettere che il muro artificiale è molto più efficace delle vie naturali per allenarsi. non c'è bisogno di partner, lo si può fare anche con le giornate corte, non ci si annoia, potendo mantenere intatto il livello di una via anche cambiando prese e movimenti.

quanto al sistema in sè, su roccia ci sono poche varianti. io facevo vie conosciute un po' sotto il limite recuperando solo il tempo per calarsi e poi ripartivo. ma su vie corte, di 15 metri, e belle intense.
oppure con un po' di sovraccarico.

il vantaggio del muro è che permette di creare delle vie miste, ovvero con passi di continuità intervallati da brevi sequenze. la maggior parte delle vie è così, almeno su roccia. inoltre quando si è ghisati anche un passo banale diviene un passo di forza. morale: abituare la muscolatura a reagire anche sotto ghisa, con lanci, chiusure a fondo corsa, e compagnia bella.

quanto all'a-vista, nessuna palestra e nessun allenamento servirà. servirà scalare a vista. ma non credo questo fosse la domanda.
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Messaggioda lingerie » mar set 16, 2008 8:21 am

ottime le ripetute anch'io ne faccio spesso con corda dall'alto .
vie un pelo al di sotto ma che comunque ti mandano in acido di solito resistenza pura e senza sezioni riposanti ....a me sono servite TANTISSIMO ... :wink:
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere.

(SCOTT)
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Messaggioda genk » mar set 16, 2008 12:43 pm

grizzly ha scritto:Emerge un aspetto nelle risposte di Vyger e di Hercules che non avevo considerato: salirle con la corda dall'alto. Io le pensavo sempre dal basso, essendo note e sotto il propio limite. Con la corda dall'alto in effetti si può evitare il problema di trovare il socio paziente... però dal basso si limiterebbe il problem indicato da Hercules.

Invece genk, non so nada del metodo Gennari-Core... qualche spiegasiun? Graz.

c'è un libro scritto da Gennari Core, che spiega in dettaglio come e perche allenarsi per l'arrampicata libera, se uno ha voglia di aumentare il proprio livello secondo me è un libro da acquistare :wink:
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Messaggioda VYGER » mar set 16, 2008 13:18 pm

genk ha scritto:c'è un libro scritto da Gennari Core, che spiega in dettaglio come e perche allenarsi per l'arrampicata libera, se uno ha voglia di aumentare il proprio livello secondo me è un libro da acquistare :wink:


Ciao Genk...
Il metodo Gennari-Core è adatto per giovincelli pieni di muscoli e testosterone.
Per chi ha qualche anno in più, è...
Come dire?
Molto intenso.
L'ho adottato qualche anno fa quando potevo permettermi allenamenti pesanti.
Adesso, a quarantuno anni, penso proprio che mi romperei...

Questo mi fa aggiungere al mio precedente post quanto segue.
Ho come il sospetto che l'allenamento alla resistenza [come quello alla forza] debba variare:
a. sulla base del periodo dell'anno in cui ci si sta allenando [adesso - al termine della stagione alpinistica - non potrei mai mettermi a fare allenamento di forza al travo o al pan gullich; e nemmeno allenamento di resistenza al pannello: impiegherei tre settimane a rimettermi dai vari traumi muscolari causati dall'aumento del carico e rischierei di perdermi l'occasione di qualche vione da stagione al tramonto, se facessi una cosa simile];
b. sulla base dell'età: mettermi sotto adesso in stile "Core-Daneri" per aumentare i massimali di forza mi richiederebbe un lungo lungo periodo di preparazione previa [e molta molta sofferenza].

Per le mie condizioni attuali, trovo le ripetute su vie conosciute su difficoltà dalle parti del mio limite in falesia un ottimo allenamento alla resistenza e il superlavorato su vie oltre il mio limite un ottimo allenamento alla forza, meno traumatici di altre forme di allenamento a secco o su pannello.

E mi sa che tra due o tre anni le cose cambieranno ancora...
Sarebbe interessante sentire Robbe' sulla questione...
Ma è in Miyar, o come diavolo si scrive...

G. Bateson scriveva, da qualche parte: "La vita è fatta di regole; regole che cambiano sempre e non si possono mai scoprire".
Qualcosa del genere...
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Messaggioda cristiano_bonetti » mar set 16, 2008 13:25 pm

Se guardi gli sul libro di Jolly vedi che gli esercizi a secco per la resistenza li introduce solo dal livello 11 in su, cioè dove la base di forza è già molto alta ...
Anche io ritenevo di non avere molta resistenza ma, col tempo, mi sono accorto che è solo un'impressione: ad esempio lavoravo una via dove, le prime volte, arrivavo in catena con 4 riposi e pensavo che non l'avrei mai chiusa; poi lavorandola, trovi un piede migliore, un riposo parziale in cui sghisare un braccio alla volta, stringi meno le prese dove non è necessario ... alla fine in pochi giri l'ho chiusa ...
Anche parlando con un big della mia zona, mi ha suggerito di lavorare a secco solo la forza massima e in falesia di lavorare vie di continuità in strapiombo.
Da evitare vie con singoli, dove riposi tutta la via e poi fai un boulder e vie in placca verticale, dove, con un po' di esperienza si riposa bene ...
Ogni volta che parli di un grado che non fai prima devi fare almeno 100 trazioni ...
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Messaggioda grizzly » mar set 16, 2008 13:41 pm

lore ha scritto:tristemete, ma devo ammettere che il muro artificiale è molto più efficace delle vie naturali per allenarsi. non c'è bisogno di partner, lo si può fare anche con le giornate corte, non ci si annoia, potendo mantenere intatto il livello di una via anche cambiando prese e movimenti.


In palestra sono andato per un po'... e ci tornerò verso ottobre... ma quando sono lì non riesco a non provare qualche buolder... altrochè mettersi a ripetere fino alla ghisa sempre gli stessi percorsi... :lol: me devo sfursè... farò così!
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Messaggioda grizzly » mar set 16, 2008 13:43 pm

genk ha scritto:
grizzly ha scritto:Emerge un aspetto nelle risposte di Vyger e di Hercules che non avevo considerato: salirle con la corda dall'alto. Io le pensavo sempre dal basso, essendo note e sotto il propio limite. Con la corda dall'alto in effetti si può evitare il problema di trovare il socio paziente... però dal basso si limiterebbe il problem indicato da Hercules.

Invece genk, non so nada del metodo Gennari-Core... qualche spiegasiun? Graz.

c'è un libro scritto da Gennari Core, che spiega in dettaglio come e perche allenarsi per l'arrampicata libera, se uno ha voglia di aumentare il proprio livello secondo me è un libro da acquistare :wink:


Certo il libro è TRAIN. L'avevo, quando ancora ero solo "alpinistone" e l'avevo regalato... :lol: . Adesso ho quello di Jolly, e altri. Train mi manca... mi sa che lo accatterò nuovamente... comunque grazie.
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Messaggioda grizzly » mar set 16, 2008 13:44 pm

VYGER ha scritto:Adesso, a quarantuno anni, penso proprio che mi romperei...


Io 43... :roll: ... :lol: ...
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Messaggioda grizzly » mar set 16, 2008 13:50 pm

cristiano_bonetti ha scritto:Se guardi gli sul libro di Jolly vedi che gli esercizi a secco per la resistenza li introduce solo dal livello 11 in su, cioè dove la base di forza è già molto alta ...
Anche io ritenevo di non avere molta resistenza ma, col tempo, mi sono accorto che è solo un'impressione: ad esempio lavoravo una via dove, le prime volte, arrivavo in catena con 4 riposi e pensavo che non l'avrei mai chiusa; poi lavorandola, trovi un piede migliore, un riposo parziale in cui sghisare un braccio alla volta, stringi meno le prese dove non è necessario ... alla fine in pochi giri l'ho chiusa ...
Anche parlando con un big della mia zona, mi ha suggerito di lavorare a secco solo la forza massima e in falesia di lavorare vie di continuità in strapiombo.
Da evitare vie con singoli, dove riposi tutta la via e poi fai un boulder e vie in placca verticale, dove, con un po' di esperienza si riposa bene ...


Bè allora son lontano dal livello 11... :lol:
Per me, dopo un paio di mesi su granito e in montagna, su vie tranquille, riprendere con i monotiri di Finale è sempre un po' traumatico... nel senso che gli avambracci si stancano più facilmente... quindi la mia idea era di farmi un po' di allenamento specifico alla resistenza... Però per i miei livelli forse basta qualche we intenso e bon... comunque 'sto metodo delle ripetute mi stuzzica...
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Messaggioda gug » mar set 16, 2008 14:10 pm

Anch'io ho capito che se si vuole allenare le capacità fisiche occorre arrampicare senza vincoli psicologici, quindi corda dall'alto o boulder con materasso e meglio se su vie conosciute.
L'allenamento delle capacità mentali occorre farlo separatamente.
Comunque anch'io ho sempre letto che è meglio arrampicare prima la forza e poi la resistenza, dato che miglioramenti della forza influiscono anche sulla resistenza, mentre il contrario non è vero, ma anzi si può peggiorare.
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Messaggioda grizzly » mar set 16, 2008 15:01 pm

Uhmm... a leggere le vostre risposte vedo che son ben meditate e sulla base di esperienze concrete, quindi con livelli di forza determinati, obbiettivi precisi, ecc... io, mi sa, rimango invece troppo sul generico. Anche con il programma che, ormai circa un anno fa, mi aveva mandato Jolly, era un programma diciamo propedeutico, e mi era servito per capire che in realtà non ci capivo granchè... e da questo punto di vista è servito ma la difficoltà persiste appunto nel riuscire ad individuare le carenze. Ora lavorando sul peso, con la corsa (e una più corretta alimentazione...) un primo risultato potrei definirlo accettabile, ossia un buon inizio. Anche per la forza, soprattutto di dita, che un anno fa era quasi zero (post recupero congelamento...) le cose migliorano, però non ho idea di come si possa definire un test, per dire bon adesso smetto con un allenamento specifico alla forza e passo alla resistenza...
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Messaggioda alemaiale » mar set 16, 2008 15:28 pm

Secondo me cè chi parla troppo generico e chi troppo nel dettaglio.
L'allenamento te lo può scrivere chiunque, ma se uno non lo capisce tanto vale.
Primo uno deve scalare ( è tanto ). Secondo nell'arco del periodo in cui scala fissarsi degl'obbiettivi se no che te alleni a fà? :?:
Quandosi torna all'allenamento si tirano le somme è in base a quello che è successo sugl'obbiettivi che si è prefissato analizza la dove ci siano, dopodichè le divide in tre grandi concetti Tecnica - Tattica - Allenamento.
Nel caso delle ripetute si fanno solo in un periodo breve dell'allenamento perchè il problema è che tra un'allenamento e l'altro non deve passare troppo tempo perchè se no non servono ad un cippa.
Io le ripetute le faccio in palestra con circuiti lunghi è sostenuti, in falesia su un tiro che conosco è molto importante ad un grado molto vicino al mio limite è lungo oppure in montagna su vie molto lunghe è parecchio sostenute ( però si ottengono pochi risultati se non hai tempo ).
Scalare a vista non serve a nulla perchè il lavoro deve essere sostenuto.
La cosa migliore è passare una giornata in falesia e dopo aver scalato ci si mette su quel tiro è ti fondi quasi a non riuscire più a mettere le mani. Risultato assicurato :lol:
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Messaggioda grizzly » mar set 16, 2008 16:05 pm

Uè... porcoeporediese... :lol: l'unica cosa che ho capì di quel che t'hai det... è che non ho capì un belin... :lol:
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Messaggioda alemaiale » mar set 16, 2008 16:09 pm

Hercules ha scritto:C'è un aspetto fondamentale su cui le ripetute (espressione massima della più banale arrampicata su vie note) non permettono di lavorare: il dispendio di energie nell'arrampicata 'a vista'.

Il metodo delle ripetute, come i circuiti al pannello, permettono sì di incrementare la resistenza all'acido lattico, in sostanza di abituarsi a scalare anche da acciaiati, oppure di recuperare velocemente fra due prestazioni, però scalando a vista il dispendio energetico sarà molto maggiore e non paragonabile; così come le ripetute si possono fare con la corda dall'alto (io le ho sempre viste fare così o dal basso. Insomma scalando dal basso è inevitabile stringere di più le prese...

Insomma io potrei essere in grado di ripetere un tiro di 6a che conosco per 5 volte di fila, ma acciaiarmi rapidamente su un 5c a vista.


Guarda che le ripetute sono finalizzate per scalare meglio a vista in modo da riuscire a scalare anche da "acciaiati", diciamo pure imparare a gestire al meglio le proprie energie quando si scala. Se fai 5 volte un 6a di fila e poi ti "ghisi" subito su un 5c il problema non è fisico ma è tecnico o addirittura mentale, nel senso che non riesci a leggere le vie correttamente oppure ti caghi in mano e adoperi più forza di quella che ti serve ( anche se il tiro è a vista )
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Messaggioda alemaiale » mar set 16, 2008 16:11 pm

grizzly ha scritto:Uè... porcoeporediese... :lol: l'unica cosa che ho capì di quel che t'hai det... è che non ho capì un belin... :lol:


spiega e provo ad essere più chiaro
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