Allora, consigli veri e propri non mi sento di darne; diciamo che ti riporto la mia esperienza (di escursionista), vedi un po' tu se se ne trae qualcosa di utile.
1. Bastoncini: quando e perchè
Premesso che - venendo da una lunga esperienza dello sci da fondo - l'uso dei bastoncini per accompagnare il "passo" non mi era estraneo, la mia scelta iniziale per l'uso di questo strumento è stata dovuta a:
- comodità dello scaricare peso con carichi notevoli sulle spalle;
- necessità di alleggerire lo sforzo agli arti inferiori per pregressi traumi (ginocchia...
).
In entrambi i casi ho rilevato un notevole aiuto nell'uso dei bastoncini, come rilevato anche da articoli "tecnici" che ho avuto modo di leggere (riviste CAI, se trovo i riff. te li posto). Quando mi sono trovato a portare uno zaino piuttosto pesante (12-20Kg ca) i bastoncini si sono rivelati fondamentali per equilibrare il passo, suddividere un po' il peso ed eliminare (o cmq ridurre) gli sforzi inutili dovuti a sbilanciamenti, slittamenti del piede o altro; altrettanto fondamentali per il trasporto "promiscuo": con un bimbo sulle spalle gli sbilanciamenti dovuti agli assestamenti del "carico" sono molto frequenti. Per quanto riguarda l'alleggerire il carico sulle gambe questo è più rilevante - naturalmente - in discesa, dove non solo si riesce a ridistribuire sulle braccia una non trascurabile parte del peso e - soprattutto - dell'impatto iniziale del passo, ma anche si possono ottenere delle variazioni dell'assetto del corpo che facilitano non di poco la progressione in caso di "anomalie" agli arti inferiori (in pratica se fanno male - per esempio - le ginocchia è possibile portare il busto più avanti e procedere con le gambe più tese: non è detto che questo sia un bene per tutto
il resto del corpo
).
2. Bastoncini in salita
A seconda della pendenza i bastoncini vanno - ovviamente - regolati in altezza: io in genere li regolo in modo che lasciando cadere dritto il braccio questo formi con l'avambraccio un angolo retto (2/3 circa della mia altezza); su salite ripide in genere li accorcio. In piano e su terreni facili non uso i bastoncini per scaricare peso, al più se non li ho già messi via li tengo per accompagnare la camminata, senza alcun beneficio notevole; più si inclina il terreno, invece, più gli effetti dei bastoncini si fanno sentire: la loro massima utilità l'ho riscontrata su ghiaie e terreni instabili molto inclinati, dove lo scaricare peso in quattro punti ed il limitare gli slittamenti del passo si sono sempre dimostrati utilissimi per il risparmio di energie. Per quanto riguarda il
come utilizzarli in genere - più o meno consapevolmente - adotto i seguenti metodi: su pendenza modeste faccio un "passo" col bastoncino ogni due-tre passi normali, spesso in modo asimmetrico (ciò è dovuto - ingenere - anche all'andatura veloce); su pendenze notevoli spesso (ma non sempre, dipende anche dall'affaticamento) accompagno ogni passo normale col bastoncino: ciò comunque richiede un buon dispendio di energie, forse globalmente maggiore del procedere senza bastoncini anche se poi le gambe fanno meno sforzo.
3. Bastoncini in discesa
Nella discesa il problema maggiore è quello di scaricare gli arti inferiori, ed è qui che rivelano la loro maggiore efficacia i bastoncini: usati, questa volta, nella loro massima estensione (anche maggiore, volendo, di quella usata per camminare in piano) permettono di alleggerire notevolmente lo sforzo del passo con un notevole aggravio (e si sente, a fine gita, se non si è allenati a questo tipo di esercizio!) sulle braccia. Non di rado mi capita - per brevi tratti - di impugnare i bastoncini non nella posizione corretta ma appoggiando il palmo della mano dall'alto
sopra all'impugnatura: anche se la stabilità è sicuramente minore questo permette di scaricare molto peso in brevi "salti" del sentiero. Questo per quanto riguarda il procedere "normale", su altri tipi di utilizzo non "ortodossi" (bastoncini doppi con salto o altre amenità) preferisco non pronunciarmi.
In definitiva ritengo piuttosto utile l'uso dei bastoncini, sia per la progressione in salita che in quella in discesa, in particolare con carichi pesanti e su terreni friabili; in ogni caso camminare su quattro arti richiede una certa dimestichezza che si acquisisce col tempo. A seconda del tipo di terreno, in effetti, può essere più o meno fastidioso l'utilizzo dei bastoncini: io sono arrivato ad usarli anche su roccia "pura" (diciamo anche un I grado) ma bisogna avere una certa sensibilità - specie su terreni molto accidentati o ingombri di vegetazione - nel posizionare correttamente i bastoni a terra in modo che non si impiglino in ostacoli (aggiungendo un ulteriore sforzo per liberarli) o che - peggio! - non cedano all'improvviso alla pressione del carico (scivolando ad esempio sulla roccia) apportando - oltre che uno sforzo aggiuntivo - un rischio da non sottovalutare per la sicurezza della nostra camminata.
Perdonami l'italiano - che non ho voglia di correggere - e il "trattato".
Sperando di esserti utile.
Ciao
Gianluca