PIEDENERO ha scritto:pesa ha scritto:Sì, naturalmente è così. E' un problema serio, che rguarda tutto l'occidente, e riguarda qualunque argomento si affacci al dibattito pubblico:
di fatto ripropone il dilemma della tolleranza, che per essere mantenuta in essere può tollerare tutto ma non la diffusione ti teorie e principi intolleranti.
Cioè, fino a che punto un sistema liberaldemocratico, che in definitiva si basa sul consenso di una maggioranza, può tollerare, in nome della libertà di pensiero, menzogne, mezze verità,sciocchezze, etc?spesso strategicamente concepite e diffuse da forze "nemiche" in modo da far breccia in specialmodo nella massa di chi, avendo letto pochi libri quando sarebbe sato encessrio farlo, pensa di poter compensare tardicamente affogando nelle chat telegram o similari.
leggere questa cose il giorno dopo la celebrazione dalla Giornata mondiale della libertà di stampa, fa accaponare la pelle.
ti sfugge completamente il concetto di libertà che fa pari con la ricerca della verità. proporre la censura in un paese che ha perso 17 posizioni nelle classifica, un pesese che in costituzione ha scritto questo:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.dimmi caro pesa, e chi sarà la persona che deciderà da che parte vengono.....
menzogne, mezze verità,sciocchezze, etc?.
ma su quali libri hai studiato????
quando hanno scritto la costituzione, non c'era internet.
se oltre alle chat telegram e a tutti i siti di controinformazione (da byoblu in su.. o in giù, non so) ogni tanto volgessi lo sguardo altrove, probabilmente saresti consapevole che il problema, cioè l'impatto dei social media sull'informazione e quindi sulla formazione di una "coscenza pubblica", almeno da una decina d'anni, è diventato uno dei principali argomenti di studio nel dibattito filosofico contemporaneo.
E c'entra poco, cioè, c'entra solo fino ad un certo punto, con la libertà di stampa. Problema, quest'ultimo, che evidentemente esisteva pure prima di internet...
L'ifnformazione nei social media è per sua natura "caotica e anarchica". e dunque difficilemente "controlalbile. il chè, se da un lato ha aspetti positivi, dall'altro fatalmente espone il fianco a quelle forze, interne o esterne, sufficientemente potenti e attrezzate da saper dare al caos una direzione. Vedi "la bestia" di Salvini, o le interferenze russe nella campagna presidenziale USA, le chat instagram (ma non solo) de ino vax - no green pass, che come è chiaramente emerso a un certo punto erano pilotate da un pugno di soggetti di stanza negli USA, etc.
Tutta roba che fa danno, che indebolisce il governo di uno stato, producendo instabilità e problemi e difficoltà ulteriori.
Per cui, consapevoli delle novità, un Paese non ha scelta e deve difendersi dalla nuova minaccia (in Cina, e ora pure in Russia, facebook e twitter sono bloccati, non a caso...). Il chè, in definitiva, vuol dire difendere quelli come te. Cioè, quelli poco "attrezzati" per difendersi da soli. Quelli che (mi ripeto), siccome non hanno letto abbastanza da giovani, ora pensano di aver capito tutto.
e non parliamo di censura per favore, che in TV è tutto un fiorire di Orsini, di giornalisti (tra virgolette) russi di regime, per non dire dei ministri degli esteri (quelli che Hitler era ebreo)...