pesa ha scritto:2. ignoranza e sfiducia generalizzata in tutte le istituzioni costituiscono il ventre molle delle democrazie: da lì passa almeno la metà dei guai.
riflettevo in questo periodo sulla matrice di questa deriva.
la sfiducia (dal basso, atecnica, dei cittadini) ha anche una sua giustificazione.
in effetti, che io ricordi, è dai primi albori Berlusconiani che si è iniziato a demonizzare
non solo l'avversario ma in larga parte istituzioni tecniche (e terze, o che tali dovrebbero rimanere):
magistratura, giornalisti, medici, avvocati, professionisti in genere; diciamo chi ha (o dovrebbe avere) un patrimonio
di informazioni più ampio e ben consolidato. poi c'è da dire che anche il settore spesso non ha brillato di trasparenza e imparzialità.
ad ogni modo siamo stati educati così. ci siamo cresciuti. le nostre democrazie 2.0 poggiano su queste basi.
erano i rischi della
liquidità sui quali il maestro aveva provato a metterci in guardia...ma noi nulla. salvo citare a sproposito il termine
durante gli aperitivi letterari per sembrare più (radical) chic
e negli ultimi anni i toni si sono esacerbati fino ad arrivare a
questa "Caporetto".
la diffusione della comunicazione tecnologicamente assistita ha poi fatto da cassa di risonanza.
ma tranquillo, poi ci pensa la vita nella sua cruda estrinsecazione concreta, a ricordarTi quelle quattro o cinque cose che contano.
è strano che tutto questo accada nella culla della ragione quale l'Europa.
è strano che nella "città della Scienza" (TS) si sia arrivati a tale intrinseca - e inspiegabile - contraddizione.
è altrettanto strano poi che tutti si invochi il politicamente corretto quando fino all'altro giorno eravamo tutti charlie hebdo (ma questo c'entra solo marginalmente).
il concetto di "uno vale uno" poi c'entra e non c'entra, perchè è stato frainteso (spesso volutamente. vd. Rondolino) sul nascere.
tale pensiero, di matrice filosofica, sin dai tempi della Simone Weil (ma anche prima), stava a significare che nessuno può valere più di un altro.
nè in termini elettorali nè in termini di portatore di diritti o doveri. era un urlo disperato contro le disuguaglianze (rectius: le disparità) che si affacciavano già alla storia.
poi è degenerato (più o meno volutamente).
il punto non è l'uno vale uno, ma "
la tua opinione non vale un cazz0".
scambiare l'accessibilità per semplicità.
semplificare invece di comprendere ovvero arrendersi alla complessità affidandosi a chi in quell'oceano ha gli strumenti per decriptare la bussola.
così come ci affidiamo al meccanico che ci revisiona i freni, all'idraulico che rimette a posto la caldaia da fughe di gas,
o dal giappo che ci abbatte e poi taglia il pezzo di sashimi/sushi.
abbiamo smarrito quelle ultime cose che ci rendevano umani, la
percezione di essere piccoli davanti alla natura e alle leggi della fisica.
è un imperativo (utopico o distopico vedete voi) dell'uomo occidentale di voler
rimuovere il dolore.
uno sconosciuto.
dai meccanismi oscuri e complessi.
fine pippotto