giorgiolx ha scritto:e non hai risposto, da esperto, qual'e' la percentuale che ti soddisferebbe?
E' una domanda che non ha senso:
per capirsi forse è utile tenere separati i due aspetti della vicenda, la velocità di diffusione del virus e la malattia (ospedalizzazioni, terapie intensive, morti).
1. Diffusione del virus. 3 casi ipotetici:
A) virus con R0=3 in popolazione vergine priva di immunità.
Ogni contagiato prima di negativizzarsi passa il virus ad altri 3.
La progressione dei contagi è, da 1 a 3, poi, 9, 27, 81... etc.
B) R0=3 in popolazione (perfettamente) immune all 66%.
Ogni contagiato continuerebbe a passare il virus ad altri 3, ma siccome di quei 3 due sono immuni, ne contagia 1 solo.
la progressione è 1 contagiato ne contagia 1, che ne contagia 1, etc.
E' quel che è succede quando si raggiunge l'immunità di gruppo.
C) R0=9, in popolazione immune al 66%.
Ogni contagiato passerebbe il virus a 9 persone, ma siccome di quelle 9 sei sono immuni, ne contagia solo 3.
La progressione del contagio è da 1 a 3, poi 9, 27, 81... etc. (come nel caso A).
E questa è grosso modo la situazione attuale: 66% di vaccinati, R0 aumentato rispetto la prima ondata (non di 3 ma di 2.5 volte), però con un vaccino che non da protezione assoluta dal contagio (probabilità ridotta circa di 8 volte).
12 mesi fa la situazione sembrava sotto controllo. 5 settimane dopo avremmo avuto 40K nuovi casi accertati al giorno, e di lì a poco 1000 morti al giorno.
Pertanto, in assenza di limitazioni (cioè permanendo la zona bianca) c'è da aspettarsi che nelle prossime settimane il numero di contagi tornerà a salire molto rapidamente.
Ma il punto critico è: quanti di quei contagiati finiranno in ospedale?
2. ospedalizzazioni e morti.
la protezione che da il vaccino contro i sintomi gravi invece è eccellente. la probabilità di morte e di sintomi che richiedono cure intensive con il vaccino cala di ~20-30 volte.
Siccome gli ultra 75enni sono quasi tutti vaccinati, il rapporto contagi/terapie intensive/morti giornaliere sarà molto meno grave. Ma sarà abbastanza?
L'onda di piena, cioè il numero degli accessi giornalieri in ospedala, dipenderà sia dal numero di nuovi contagi/giorno che dalla percentuale di non immuni tra le fasce d'età a maggior rischio. Fare previsioni dettagliate è impossibile, rimane il dubbio di cosa accadrà quando avremo 50K nuovi contagi/giorno (o forse molti di più, perchè non vogliamo/possiamo riattivare le zone gialle, rosse etc) ai 4 milioni di ultra 50enni non vaccinati (cambia niente se anzichè 4M fossero 3.8M per via dei guariti).
Per cui, non possiamo dirci in una situazione di sicurezza. Cioè, il rischio che da lì possano arrivare abbastanza richieste di ospedalizzazioni da mettere ancora a rischio la stabilità del sistema sanitario, non è trascurabile.
Le tue considerazioni sul "90% di vaccinati" e sui no vax "che facessero quel che vogliono", sono sbagliate.
E la tua domanda non ha senso: se guardi al contagio, rilevante è la copertura vaccinale globale (che oggi è al ~66%), non la percentuale di vaccinati tra i vaccinabili. Perchè pure gli under 12 (che sono un decimo della popolazione) contribuiscono alla diffusione del virus.
Se guardi alle ospedalizzazioni invece, un conto è vaccinare 4 milioni di under 30 per dire, tutt'altra cosa sarebbe vaccinare gli ultra 50: la vaccinazione agli under 30 da principalmente un cintributo utile a rallentare la velocità di diffusione del virus, la vaccinazione agli over 50, oltre a quello, serve soprattutto a ridurre l'incidenza delle ospedalizzazioni.
In conclusione, insistere con l'obbligo non è un' "insistenza per principio", come tu un po' presuntuosamente sostieni. Piuttosto, è l'applicazione di un principio che non hai ancora fatto la fatica di capire.