dove andrà l'arrampicata?

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda scairanner » gio ott 15, 2020 17:49 pm

No go capío ea domanda
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda funkazzista » lun mag 24, 2021 9:14 am

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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda wolf jak » lun mag 24, 2021 12:28 pm




Seguo interessato il dibattito, curioso di sentire un po' di opinioni sul tema.

Ne parlavo giusto qualche settimana fa con amici del fatto che un database delle falesie abbinato a QR code sarebbe stato comodo per ritrovarsi con tiri nuovi e aggiunti rispetto alle relazioni disponibili, gradi rivisti, datazione del materiale in parete. Che poi sono le info essenziali e utili che si trovano ad esempio sul portale climbeer. Senza sostituire le guide cartacee (imprescindibili per completezza e piacere della lettura a casa).

Non avevo pensato alle vie in ambiente perché se stai cercando una via sai già dove stai andando e perché... mentre in falesia il discorso secondo me avrebbe un senso.

Però -mi ripeto- sono curioso di conoscere opinioni diverse dalle mie. Così, tanto per fare chiacchiere da bar
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda funkazzista » lun mag 24, 2021 13:30 pm

Secondo me ci troviamo in un tempo dove il problema non è certo la mancanza di informazioni, quanto piuttosto il contrario.
Visto che oggi basta una foto su istagramm o feisbuss per attirare le folle, forse un po' di discrezione non guasterebbe.
Certo tutto dipende dal motivo per cui uno chioda/apre/arrampica.
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda gobbidimerda » lun mag 24, 2021 14:22 pm

wolf jak ha scritto:



Seguo interessato il dibattito, curioso di sentire un po' di opinioni sul tema.

Ne parlavo giusto qualche settimana fa con amici del fatto che un database delle falesie abbinato a QR code sarebbe stato comodo per ritrovarsi con tiri nuovi e aggiunti rispetto alle relazioni disponibili, gradi rivisti, datazione del materiale in parete. Che poi sono le info essenziali e utili che si trovano ad esempio sul portale climbeer. Senza sostituire le guide cartacee (imprescindibili per completezza e piacere della lettura a casa).

Non avevo pensato alle vie in ambiente perché se stai cercando una via sai già dove stai andando e perché... mentre in falesia il discorso secondo me avrebbe un senso.

Però -mi ripeto- sono curioso di conoscere opinioni diverse dalle mie. Così, tanto per fare chiacchiere da bar


Ho provato ad inquadrare il qr code che mi rimanda ad un sito web di relazioni varie dove mi è apparsa della pubblicità, per cui il discorso diventa che se metti un qr code con la finalità di aumentare le visite al sito per ricevere più soldi dalla pubblicità a quel punto chiodare diventa un business. Anche se poi si potrebbe discutere sul fatto che magari chi chioda è giusto che ottenga una qualche forma di ricompensa per il tempo ed il denaro spesi per chiodare.
Onestamente non è facile farsi un'opinione definitiva.
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda giorgiolx » lun mag 24, 2021 16:50 pm

eeeeeeeeeee e chi lo mantiene sto qr code? e la corrispettiva pagina su internet?
e se fanno scadere il dominio e chiudono il sito?

e se il tizio che si e' chiodato la falesia si rompe le palle molla tutto e non mantiene piu la via/falesia?

cioe' boh, contenti voi :D
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda Achille_piè_veloce » lun mag 24, 2021 18:32 pm

funkazzista ha scritto:Secondo me ci troviamo in un tempo dove il problema non è certo la mancanza di informazioni, quanto piuttosto il contrario.
Visto che oggi basta una foto su istagramm o feisbuss per attirare le folle, forse un po' di discrezione non guasterebbe.
Certo tutto dipende dal motivo per cui uno chioda/apre/arrampica.


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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda giorgiolx » lun mag 24, 2021 18:40 pm

https://www.nikobeta.net/climbing/sport ... -del-nord/

si ma poi...parliamo di una via di 5 tiri di 6a :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda funkazzista » mar mag 25, 2021 17:09 pm

Cmq, visto che (per ora) è un unicum, si tratta più che altro di una curiosità, o, se vogliamo, di una finezza del buon nikobeta che, dopo aver aperto la via, ha voluto anche metterci l'autografo.

Se diventerà una moda, mi aspetto che l'assenza di QR code agli attacchi diventerà anche una delle caratteristiche del "terreno d'avventura" :lol: ... e sono già pronto a leggere nelle "gite" (sic) su gulliver o fèisbuss che "abbiamo fatto fatica a trovare l'attacco perché non c'è il QR code" :roll:
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda funkazzista » ven giu 04, 2021 11:50 am

Leggo (e vedo) spesso di corsi cajani e non, esercitazioni del soccorso e dell'esercito, ecc. che si svolgono in ambiente naturale, ovvero istituzioni che "sfruttano" per i loro comodi falesie/pareti attrezzate da terzi.

Mi chiedo se codeste istituzioni:
1. adottano misure per ridurre l'impatto dei gruppi che portano?
2. si preoccupano di educare le persone a tenere un comportamento corretto (o almeno non troppo scorretto)?
3. contribuiscono alla manutenzione/attrezzatura dei siti che "sfruttano"?

Nota bene: le domande che mi faccio valgono ovviamente anche per i singoli che autonomamente "sfruttano" per il proprio sollazzo falesie/pareti attrezzate da terzi, tuttavia mi sembra che nel caso di gruppi "istituzionali" le questioni che pongo abbiano un peso ben maggiore.

Tu come la vedi?
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda coniglio » ven giu 04, 2021 12:08 pm

funkazzista ha scritto:Leggo (e vedo) spesso di corsi cajani e non, esercitazioni del soccorso e dell'esercito, ecc. che si svolgono in ambiente naturale, ovvero istituzioni che "sfruttano" per i loro comodi falesie/pareti attrezzate da terzi.

Mi chiedo se codeste istituzioni:
1. adottano misure per ridurre l'impatto dei gruppi che portano?
2. si preoccupano di educare le persone a tenere un comportamento corretto (o almeno non troppo scorretto)?
3. contribuiscono alla manutenzione/attrezzatura dei siti che "sfruttano"?

Nota bene: le domande che mi faccio valgono ovviamente anche per i singoli che autonomamente "sfruttano" per il proprio sollazzo falesie/pareti attrezzate da terzi, tuttavia mi sembra che nel caso di gruppi "istituzionali" le questioni che pongo abbiano un peso ben maggiore.

Tu come la vedi?


zero, nella mia esperienza.
fanno come gli pare e non "educano" nè al galateo in falesia
nè alla "storia" di quella particolare falesia/zona.
zero.
poi ritrovi i corsisti da soli che si comportano anche peggio
con l'aggravante della cassa bluetooth sparata a palla perchè devono caricarsi per il tiro, come in palestra.
dio come mi sento boomer...
La libertà è tutto ciò che dobbiamo a noi stessi
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda ciocco » ven giu 04, 2021 13:25 pm

Io sostengo da anni, nella palestra che frequento e in discussioni su gruppi FB, che durante i corsi almeno una puntata dovrebbe essere dedicata ad “educare” i futuri frequentatori
Ribadendo anche concetti apparentemente semplici e basici (ma che evidentemente non lo sono) come il portare a casa la propria spazzatura.
La musica e gli schiamazzi e a volte anche gli insopportabili “alè” in falesia sono odiosi.
Non c’è sconfitta nel cuore di chi se ne sbatte il ca.zzo
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda wolf jak » ven giu 04, 2021 15:53 pm

funkazzista ha scritto:Leggo (e vedo) spesso di corsi cajani e non, esercitazioni del soccorso e dell'esercito, ecc. che si svolgono in ambiente naturale, ovvero istituzioni che "sfruttano" per i loro comodi falesie/pareti attrezzate da terzi.

Mi chiedo se codeste istituzioni:
1. adottano misure per ridurre l'impatto dei gruppi che portano?
2. si preoccupano di educare le persone a tenere un comportamento corretto (o almeno non troppo scorretto)?
3. contribuiscono alla manutenzione/attrezzatura dei siti che "sfruttano"?

Nota bene: le domande che mi faccio valgono ovviamente anche per i singoli che autonomamente "sfruttano" per il proprio sollazzo falesie/pareti attrezzate da terzi, tuttavia mi sembra che nel caso di gruppi "istituzionali" le questioni che pongo abbiano un peso ben maggiore.

Tu come la vedi?



Accetti un intervento "pro domo sua" quale quello del sottoscritto? :mrgreen:

Con la scuola (cai) cui appartengo ci piace che a fine giornata ci sia (o almeno facevamo così pre-covid) l'occasione per gozzovigliare/fare gruppo, e abbiamo sempre sottolineato l'importanza di portarsi via almeno tutto quello che abbiamo portato.
Cerco di fargli pulire le scarpe prima di salire i tiri (ma qui siamo in due istruttori a farlo, faccio ammenda per gli altri).
Zero casse con la musica, che scherziamo!

Non facciamo una serata ad hoc sul tema, ma in effetti si potrebbe valutare.
Ogni tanto facciamo pervenire (senza ufficializzare la cosa che non si sa mai) contributi ai chiodatori/tutori delle falesie che frequentiamo.

Personalmente ho sempre con me una chiave, spezzoni di corda e qualche maglia rapida per sistemare eventuali soste pericolose.
Ammetto però che è capitato che mi calassi e basta, valutando che era idonea a farsi calare in moulinette (e lo era, ma avrei potuto comunque contribuire a migliorare la situazione).
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda walter1 » ven giu 04, 2021 20:27 pm

funkazzista ha scritto:Leggo (e vedo) spesso di corsi cajani e non, esercitazioni del soccorso e dell'esercito, ecc. che si svolgono in ambiente naturale, ovvero istituzioni che "sfruttano" per i loro comodi falesie/pareti attrezzate da terzi.

Mi chiedo se codeste istituzioni:
1. adottano misure per ridurre l'impatto dei gruppi che portano?
2. si preoccupano di educare le persone a tenere un comportamento corretto (o almeno non troppo scorretto)?
3. contribuiscono alla manutenzione/attrezzatura dei siti che "sfruttano"?

Nota bene: le domande che mi faccio valgono ovviamente anche per i singoli che autonomamente "sfruttano" per il proprio sollazzo falesie/pareti attrezzate da terzi, tuttavia mi sembra che nel caso di gruppi "istituzionali" le questioni che pongo abbiano un peso ben maggiore.

Tu come la vedi?


Non so se sei genovese o meno, ma stai descrivendo al 110% quanto sta accadendo in una nota e comodissima (si fa sicura quasi dall'auto) falesia che abbiamo riattrezzato (a nostre spese e con colletta) nell'immediato entroterra di Genova.
oltre ai soliti corsi CAI, Soccorso Alpino, Protezione Civile, VVFF (con cui abbiamo stretto "amicizia") , che al limite ci "possono anche stare" essendo per lo più volontari e con scopi "sociali", da circa un anno o poco più, una azienda del settore "lavori su corda" organizza più volte al mese, quasi ogni settimana, i suoi "bei" corsi ad aspiranti muratori "alpinisti", occupando la maggior parte dei tiri della falesia (32) ed impedendo a chi arriva per scalare di farlo liberamente.
Purtroppo non c'è stato alcun "riscontro" alle nostre rimostranze.
Anche la cassettina per le "elemosine" è perennemente vuota ....

ah .... già .... i genovesi .... :twisted:
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda funkazzista » mar giu 08, 2021 8:38 am

wolf jak ha scritto:Accetti un intervento "pro domo sua" quale quello del sottoscritto? :mrgreen:
[...]

Claro que sì :wink:
Peraltro, da quello che traspare dalla tua immagine digitale :mrgreen:, non avevo dubbi che tu facessi del tuo meglio.

Non mi ritengo meglio di nessuno: anch'io cerco di fare del mio meglio, e anch'io senza dubbio sporco, consumo, ecc. però mi girano quando vedo persone che invece se ne fregano della più elementare cragtiquette (parola di cui rivendico la paternità, se non già esistente :lol:).
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda ciocco » mar giu 08, 2021 11:35 am

funkazzista ha scritto: cragtiquette (parola di cui rivendico la paternità, se non già esistente :lol:).


Il Drugo apprezzerà sicuramente!

:lol:
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda funkazzista » mer giu 16, 2021 9:02 am

"Qualcuno sa dirmi i gradi della falesia X? In rete non trovo niente!"

1. Perché mai in rete dovrebbero esserci i gradi di tutte la falesie di domineddio?!?
2. Perché mai chi ha le informazioni dovrebbe condividerle con te?!?
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda VYGER » mer giu 16, 2021 9:59 am

In effetti nel mondo dei media mainstream (ach!) le informazioni di qualità sono sempre più spesso a pagamento. Credo che questa tendenza si stia consolidando anche tra chi raccoglie e pubblica info e relazioni su vie (sempre meno frequentate) e falesie.
Da una parte non è bello: una volta internet era più vario, con esperimenti, magari anche naif come il mio, di condivisione delle esperienze fatte nei propri vagabondaggi.
Dall'altra penso che sia inevitabile: cercare e produrre info di qualità costa tempo e risorse, che le persone sono sempre meno disposte a investire per far conoscere la propria attività aggratis (a meno che non serva per qualche obiettivo professionale o di altro tipo).
Questo mi sembra che abbia reso il filone delle notizie su arrampicata e alpinismo molto patinato, ma anche molto standard. Come dire? Piattino....

Mi è capitata tra le mani la guidina della Val di Mello di Boscacci.
Del tutto fuori parametro quanto alla qualità della pubblicazione per gli standard editoriali, almeno attuali.
Ma una genialata...
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda funkazzista » mer giu 16, 2021 10:38 am

VYGER, nel mio intervento volevo puntare il dito contro la tendenza (mi pare) dilagante fra gli arrampicatori da falesia (ma veramente anche fra quelli che frequentano le vie più o meno plaisir) di pretendere di trovare sempre la pappa pronta, grazie ai social.
(che poi tutti vogliono sapere solo i gradi, freganiente di chi ha chiodato, se ci sono problemi di accesso, ecc.)

Per quanto riguarda chi condivide in rete le proprie esperienze sulle vie più o meno alpinistiche, io vedo una certa vitalità nel segmento delle vie più popolari, mentre per quelle più difficiline, fisiologicamente, si trova meno.
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Re: dove andrà l'arrampicata?

Messaggioda VYGER » mer giu 16, 2021 11:26 am

Non voglio iniziare un dibattito, eh?
Solo per puntualizzare...
Di sicuro internet ci ha viziati: tutte le info, subito e a portata di clic. Da questo punto di vista planetmountain conserva ancora un discreto archivio di falesie e un bel patrimonio di vie. Tuttavia continuo a pensare che, anche per difendersi dai comportamenti che descrivi, molti chiodatori non rivelano le falesie chiodate o in via di chiodatura o al massimo segnalando la posizione della falesia.
Sulle vie lunghe, le info che girano sono di sicuro una sineddoche (una rappresentazione in forma di" parte per il tutto") del modo di vivere la montagna oggi: ci sono informazioni sulle mostruosità dei top e sulle poche vie percorse da tutti, mentre quelle sulle vie di media difficoltà in montagna sono sempre meno, perché, secondo me, l'alpinismo dilettantistico di media difficoltà (diciamo dal VI+ in su - sic!) è in via di progressiva scomparsa.
Lo scrivevo già qualche tempo fa: in val di Mello qualche cordata sulle solite Nirvana e Kundalini e vuoto spinto nel resto della valle.

Per chiudere (e per chi volesse capire meglio dove sta andando l'arrampicata) dare un occhio a come si sta sviluppando la comunicazione sull'arrampicata permette di capire molto su come si sta sviluppando l'arrampicata stessa.

Quindi ci stiamo trasformando tutti in arrampicatori che vogliono la pappa pronta (vie ben protette, soste sicure, roccia supersolida, base accessibile, rubinetto della birra fresca lato falesia).

Direi che è un bel cambiamento rispetto a come è nata l'arrampicata moderna, diciamo da De Saussure in avanti (con, da una parte la sfida alla morte, il celodurismo e l'affermazione dell'uomo forte e dall'altra l'esplorazione oltre le Colonne d'Ercole del noto).

Peccato che anche in falesia le prese si stacchino, i pilastrini in cui sono infisse le soste a volte purtroppo si abbandonino alla forza di gravità, le vipere viperino e i rubinetti della birra latitino.

Ok, basta.
Scritto troppo....

È che ho un problema su un progetto (lavorativo) e avevo bisogno di distrarmi.
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