da pesa » ven gen 11, 2019 13:19 pm
allora andiamo avanti:
come ha già detto coniglio in altro 3D, in fondo, non è che la si pensi molto diversamente. le dfferenze risiedono in gran parte in sfumature e dettagli [devo dire che, considerato che nessuno dei presenti presumo si definirebbe di destra, e forse manco di centro, alcune dinamiche del forum ricordano un po' la storia della sinistra, destinata a continue divisioni su distinguo sempre più sottili... chissà].
la storia la facciamo noi, ma solo in parte. a plasmare la storia sono anche forze che, almeno nell'immediato, sono fuori della nostra portata:
quando 10K anni fa i primi gruppi di nostri antenati cominciarono a coltivare la terra, per dire, tornare indietro sarebbe stato impossibile. perchè coltivando sfami più gente. la popolazione cresce. una volta che è cresciuta, tornare alla raccolta e alla caccia vorrebbe dire non poter sfamare più un sacco di gente. e l'imperativo assoluto e sempiterno è intanto sopravvivere, che domani si vedrà. inoltre, se anche con grande sforzo, quel gruppo, stanco di dover faticare nei campi e smanioso di tornare alla libertà dei nomadi, avesso voluto tornare a caccia e raccolta, i vicini, godendo dei vantaggi dell'agricoltura (surplus alimentare --> più gente, specializzazione dei ruoli --> migliore organizzazione, migliore tecnologia --> più forza militare) se li sarebbero mangiati vivi. per occupare le loro terre, produrre più cibo, far crescere ancoa la popolazione, così diventando ancora più forti. innescando un processo a catena che da allora non si è mai concluso. questa è la trappola, un sistema perverso pe rmolti versi, e sempre più complesso. se non ne siamo usciti già, non è solo perchè non c'è la volontà, come capisci. ci sono difficoltà piuttosto serie.
in quanto allo spirito invece: per farla breve, una bella fetta del problema sta in quella cosa che ti fa essere contento dopo il tuo prima 7a (contentezza peraltro da me mai sperimentata), ma che ti fa pure essere frustrato e infelice se dopo anni di allenameti e tentativi, non riesci a fare altro che un ennesimo 7a. e della quale, in varia misura, in occidente forse più che altrove, soffriamo un po' tutti.
come diceva vigorone qualche post addietro, la rivoluzione dovrebbe esser culturale. ma forse neanche quello basterebbe. la rivoluzione dovrebbe attenere a ciò in cui riteniamo di poter trovare la felicità. cioè dovrebbe diventare di pubblico dominio che in quell'agognato 7b non ci sia nessuna felicità. anzi, di più: che nel desiderio di fare quel 7b risieda il male. siamo pronti? il cambio di paradigma dovrebbe essere talmente profondo da essere una rivoluzione spirituale, forse, più che solo culturale. e affidare a questa eventualità l'unica possibilità di salvezza mi pare un po' poco.
di figli ero certo che non ne avrei mai avuti. poi è andata diversamente...
e ciao pure attè