Un paese in lenta decomposizione

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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Kinobi » mar gen 29, 2019 19:24 pm

Premesso che hai ragione da svendere Sbob, come sempre.
Il prof non mi ha mai visto. Non sa chi sia. Non sapeva chi siano i genitori, non li ha mai visti.
Le prof ed i bidelli che si sono sbattuti i maroni, non sanno chi sia, non sapevano chi erano gli altri.

Stai facendo confusione. Tu difendi il prof.
Io penso siano stronzi come esseri umani.
Forse un giorno coglierai la differenza. Baci =D>
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda il.bruno » mar gen 29, 2019 19:36 pm

Sbob ha scritto:
il.bruno ha scritto:Qui invece sembra che sia del tutto indifferente se professori e bidelli del caso di Kinobi fanno il loro lavoro o no.

Avvisare i genitori in caso di malattia non rientra tra le loro mansioni. Al piu' e' un atto di cortesia.

Certo, la scuola potrebbe migliorare la sua organizzazione per avvertire nei rari casi di assenza per malattia, ma permettimi di dire che le priorita' di una scuola sono altre.

Nel momento in cui gli appuntamenti si prendono via internet, se permetti di internet ti prendi non solo le comodità per te (facilità di gestione degli appuntamenti), ma anche le comodità per gli altri (facilità di avviso in caso di disguidi) e ti attrezzi.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda il.bruno » mar gen 29, 2019 19:38 pm

Keith ha scritto:E comunque tra genitori e insegnanti, di questi tempi in particolare, io scelgo gli insegnanti.

Dipende dagli insegnanti. Valeva 25 anni fa quando andavo a scuola io, immagino valga ancora.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Keith » mar gen 29, 2019 19:50 pm

Vale più ancora adesso, con il narcisismo che impera. E Kinobi la mena per un singolo episodio.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Kinobi » mar gen 29, 2019 20:49 pm

@keith
Hai per caso letto le altre pagine dem tread?
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Keith » mer gen 30, 2019 0:25 am

Sì.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda il.bruno » mer gen 30, 2019 9:51 am

Keith ha scritto:Vale più ancora adesso, con il narcisismo che impera. E Kinobi la mena per un singolo episodio.

Il narcisismo di tanti genitori di oggi, somiglia al narcisismo di diversi professori incontrati 25 anni fa.
Non sto dicendo che tutti i mali vengono dalla scuola, ma è chiaro che anche la scuola non è esente dai mali diffusi nella società.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Danilo » mer gen 30, 2019 10:09 am

Keith ha scritto:Sì.

:lol: :lol:
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda onoff » mer gen 30, 2019 11:19 am

Roma: 132milaepassa multe cancellate per 16milioni, quasi duecento indagati. lenta putrefazione.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda pesa » mer gen 30, 2019 13:20 pm

dopo aria acqua e pane, la cosa di cui abbiamo più bisogno al mondo è l'istruzione:
se una speranza c'è di uscire dai guai in cui siamo, passa attraverso l'istruzione.
istruzione vuole dire scuola e scuola vuol dire insegnanti, nelle cui mani mettiamo il futuro de nostri figli e della civiltà che sarà.

chi se la prende col corpo docente in quanto tale, estendendo il pregiudizio da un insegante incapace o maleducato a tutta la categoria, contribuisce alla "lenta decomposizione" almeno quanto il peggiore dei professori.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Sbob » mer gen 30, 2019 19:29 pm

il.bruno ha scritto:Nel momento in cui gli appuntamenti si prendono via internet, se permetti di internet ti prendi non solo le comodità per te (facilità di gestione degli appuntamenti), ma anche le comodità per gli altri (facilità di avviso in caso di disguidi) e ti attrezzi.

Se pensi che le scuole usino internet per *loro* comodità, sei completamente fuori strada.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Sbob » mer gen 30, 2019 19:39 pm

Kinobi ha scritto:Stai facendo confusione. Tu difendi il prof.
Io penso siano stronzi come esseri umani.
Forse un giorno coglierai la differenza. Baci =D>

Non conosco il caso singolo nei dettagli, ma quello che percepisco è una tendenza a prendersela con una categoria in particolare, che il “il professor Xy è uno stronzo” diventi un “i professori sono tutti stronzi”. Mi pare anche che un caso di errore venga ingigantito, probabilmente se un tuo cliente ti avesse dato buca allo stesso modo non ti saresti incazzato allo stesso modo.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer gen 30, 2019 19:58 pm

Allora.
Premesso che, come in tutte le categorie, fra gli insegnanti ce ne sarà un 10 per cento di persone eccellenti, un altro dieci per cento di pessimi (incompetenti, disonesti o paraculi), e una grande maggioranza di persone "medie" che fanno meglio che possono, come più o meno tutti noi; premesso anche che, come detto più volte, la scuola italiana in questa fase storica ha le sue criticità...la questione è: cosa fare per migliorare la situazione?
Io personalmente, ribadisco, non credo che la soluzione sia introdurre misure più o meno punitive o svalutare sistematicamente un'intera categoria. Una possibilità, per adeguare la scuola ai cambiamenti degli ultimi anni, sarebbe forse prendere esempio da altri paesi "avanzati": incrementare l'orario degli insegnanti in modo da permettere di fare scuola "a tempo pieno", ovviamente aumentando in proporzione le risorse (per gli stipendi ma non solo). Non credo però che i decisori politici sia su questa lunghezza d'onda.
Altra possibilità, meno "costosa" ma forse non meno difficile, è ristabilire la considerazione sociale che merita un lavoro così fondamentale per la società. E per fare ciò credo che la prima cosa da fare sia partire da sé stessi: recuperando l'orgoglio di lavorare per il futuro del paese, senza "padroni" se non la collettività, che ha affidato agli insegnanti un compito delicatissimo e di grande responsabilità.
E questo dal mio punto di vista vale per tante altre categorie di lavoratori pubblici (penso alla sanità che mi riguarda da vicino, ma non solo).
Mi scuso se ho peccato per eccesso di retorica e vi porgo

Statali(sti) saluti
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Kinobi » mer gen 30, 2019 21:50 pm

Quoto lo svavillante.

Paghiamoli di più per avere i migliori laureati.
Controlliamo che insegnino bene. Premiamo i bravi.

Licenziamo gli scarsi.
Mettiamo ad altre mansioni i rimbambiti.

Una domanda sorge spontanea: ma si può fare?
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Sbob » mer gen 30, 2019 23:50 pm

Si può, ma in un paese a cultura prevalentemente clientelare è un maledetto casino. Puoi scommettere che se dai al preside il permesso di premiare e punire a seconda del merito, lo farà invece in base alla parentela. Non tutti, ma molti sì.
L’università è un esempio di ampia autonomia nelle promozioni e mi pare che la parentela sia diventata il maggior metro, con un generale crollo del livello.

Comunque, ci si è provato, qualche seme di merito lo ha introdotto Renzi a suo tempo e per questo mi pare sia stato assai criticato.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Sbob » mer gen 30, 2019 23:54 pm

Riguardo all’orario, non capisco se intendi avere un orario che includa tutte le ore necessarie al lavoro (comprese preparazione lezioni e correzione compiti) oppure un generale aumento delle ore di scuola per gli alunni.
Sul primo sarei perfettamente d’accordo, anche se devi ripagare la perdita del benefit del lavoro a casa (che per alcune materie è fancazzo a casa), sul secondo, a parte offrire un servizio di babysitting è più male che bene.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Kinobi » gio gen 31, 2019 9:00 am

@sbob
Nel mio mondo è semplice: vendi =skei. Sennò la fame.
Scuola: sarebbe easy renderla meritocratica.
Come inserire dei ratio tra percentuale alunni assunti dopo x mesi. O quanti si laureano. O test generali sugli studenti di cultura. Gli strumenti ci sono, anche fantasiosi.
La mia prof di Mat, oltre che generare scatti ormonali mei maschi che manco la Edvige..., era una iena. In ragioneria ha portato 6 su 32 a laurearsi tra mat, inf, ed economia. Tutti la odiavano, ma i risultati parlano. Invece quello di italiano... noto e semi famoso... manco uno e nessuno che lavora in campi dove il suo proverbiale insegnamento spingeva.
Ragioneria del nord est. Di quei 32 siamo arrivati in 9 senza essere bocciati. 31 lavorano e quasi tutti bene, uno lo abbiamo perso purtroppo. Questi 31 sono quelli che ora prendono ferie per andare dai prof che non disdicono. E credimi, 30 anni dopo alla ragioneria si parla ancora di noi, e non per meriti scolastici. Per cui... i prof bravi ci sono e c'erano. Solo che bisogna premiarli e far affondare quelli che invece galleggiano in un mare di materia marrone. Premiarli con pecunia, gloria, non so. Sennò viva le scuole private: purché bone
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Sbob » gio gen 31, 2019 18:49 pm

Perdonami Kino, ci sono infiniti studi sulla valutazione del merito nelle scuole, e la faccenda è tutt’altro che banale.
Col sistema che proponi verrebbero semplicemente premiate le scuole dei quartieri buoni e punite quelle dei quartieri difficili, l’insegnante fa la differenza, ma altrettanta la fanno gli alunni.
Tranquillo che un insegnante mediocre al Parioli si ritroverà più dottori di uno geniale a Scampia.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda batman » ven feb 01, 2019 10:46 am

Sbob ha scritto:....
Tranquillo che un insegnante mediocre al Parioli si ritroverà più dottori di uno geniale a Scampia.


Standing ovation.

Se poi si considera che in media gli insegnanti geniali vanno ai Parioli e quelli mediocri a Scampia...
Mi vengono in mente idee che non condivido (Altan)
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven feb 01, 2019 14:29 pm

Io ho un amico, laureato in lettere cum laude, brillante libretto ecc. che come primo incarico è stato mandato in una media "difficile" in zona periferica. Ha avuto momenti di crisi ed era lì lì per cambiare mestiere. Poi è riuscito a passare a un liceo classico ed è contento come un papa.
Purtroppo è così, spesso i docenti più validi vengono mandati nelle scuole dove di fatto insegnare è molto più facile. Il vero insegnante coi controfiocchi servirebbe nelle scuole "di frontiera", ma lì non ci vuole andare nessuno. Un po' per le effettive difficoltà, forse anche perché la considerazione negativa per certi luoghi (lo stigma) si riverbera anche su chi ci lavora.

Iniqui saluti
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