NDF - Normale dotazione falesistica

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda funkazzista » mer nov 14, 2018 11:08 am

Comunque fa sorridere che il bastone probabilmente più diffuso qui in Europa sia stato progettato, sviluppato, ecc. ecc. in... Inghilterra!
Ma come! Ma non erano i paladini dell'etica e di sticazzi?!? :lol:
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda wolf jak » mer nov 14, 2018 13:18 pm

siete ovviamente tutti invitati a esporre le vostre ragioni https://forum.planetmountain.com/phpBB2/viewtopic.php?f=31&t=57239&p=6513264#p6513264, tra un bicchiere di vino e una tazza di te caldo e sambuca :mrgreen:
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda gobbidimerda » mer nov 14, 2018 18:48 pm

Io quando reputo che ci sia il rischio di cadere da troppo alto lo uso e non me ne vergogno affatto.
E' inoltre molto utile, ma quello riguarda mio figlio, talvolta per montare le vie che vuole provare sui passi più duri dove non riesce a passare al primo giro se non lavorandoli parecchio.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda Kinobi » mer nov 14, 2018 19:51 pm

funkazzista ha scritto:Comunque fa sorridere che il bastone probabilmente più diffuso qui in Europa sia stato progettato, sviluppato, ecc. ecc. in... Inghilterra!
Ma come! Ma non erano i paladini dell'etica e di sticazzi?!? :lol:



La leggenda narra che il bastone nacque in UK per tre motivi;
- spit pochi e ben distesi tra cui il primo modello macho man.
- partenza con roccia che si lucidava (per cui già lucida dopo ore dalla chiodatura), e partenza con scarpe unte di fango per il reale clima british, ed arrivare al primo spit di vie spesso boulderose.
- prima che lo sport facesse girare due lire, leggiti quanti pochi soldi avevano i climber d'elite (a volte chiodatori)

Avendo scalato a Stoney Middleton e a Raven Thor, posso asserire che li la bagolina ha il suo perchè più che da noi. Fidate!
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda FarEast » gio nov 15, 2018 0:31 am

Vedo che il discorso ha preso una deriva tipo etica sì/no, vergogna ad usarlo sì/no.

Invece a me dell'articolo ha colpito che una persona del calibro di Massari intenda far passare il messaggio che è un qualcosa che dovrebbero avere e usare tutti gli arrampicatori.
Ecco, questa affermazione mi lascia perplesso...

_______________________________________________


Riguardo alla cosiddetta "etica" che viene citata così spesso in questo topico, proprio non la capisco. Ma etica de che? Se uno vuole usarlo lo usa. Se non vuole usarlo, non lo usa. C'è chi arrampica solo da secondo, chi solo da primo, chi usa sempre il papero e chi mai, etc.


______________________________________________

scairanner ha scritto:Si tratta di un consiglio che contrasta con il principio che vorrebbe affermare: se parliamo di arrampicata sportiva e allo stesso tempo rileviamo che il primo spit è posizionato talmente in alto che un'eventuale caduta potrebbe portare gravi conseguenze, la soluzione non è dotarsi di "stick", ma aggiungere uno spit.


Non sono d'accordo per niente: a Ceuse alcuni spit sono alti e/o lontani. Cosa faccio? Mi porto il trapano e metto spit?

Se mi da così fastidio cambio falesia. Mi piace pensare che ci sia spazio per tutti e che ci sia spazio per vie chiodate in una maniera o nell'altra. Se uno non si sente di fare una via, cambia via o cambia falesia.



Kinobi ha scritto:Credo che "il bastone" trovi "giustificazione" in casi rari. Evidenti. Poi, se la gente vuole usarlo ovunque, non ho problemi io, però lo reputo imbrogliare.


Mah, più che imbrogliare....basterebbe ammettere come si è fatta una via. Dire "ho fatto la via xy" con il quarto rinvio passato è diverso dal farla col primo passato, ed è diverso farla in moulinette, ed è diverso farla senza nulla di passato.
E' diverso.

Kinobi ha scritto: in particolare in Italia abbiamo spit troppo vicini, che fanno crescere una razza di conigli autoctona che non è capace di uscire dal loro orticello:


Vedo che più gli spit sono vicini, più si punta solo ad arrivare allo spit successivo, meno si è concentrati ad arrampicare, e meno si arrmapica. Questo è quello che si nota.
E sta ahimè passando sempre più il messaggio che spit vicino= via sicurissima. Non è proprio così.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda scairanner » gio nov 15, 2018 1:52 am

FarEast ha scritto:
scairanner ha scritto:Si tratta di un consiglio che contrasta con il principio che vorrebbe affermare: se parliamo di arrampicata sportiva e allo stesso tempo rileviamo che il primo spit è posizionato talmente in alto che un'eventuale caduta potrebbe portare gravi conseguenze, la soluzione non è dotarsi di "stick", ma aggiungere uno spit.


Non sono d'accordo per niente: a Ceuse alcuni spit sono alti e/o lontani. Cosa faccio? Mi porto il trapano e metto spit?

Se mi da così fastidio cambio falesia. Mi piace pensare che ci sia spazio per tutti e che ci sia spazio per vie chiodate in una maniera o nell'altra. Se uno non si sente di fare una via, cambia via o cambia falesia.


No, calma.
Massari scrive:
"ottenere quelle irrinunciabili norme di sicurezza che regolano l’arrampicata sportiva"

Tu scrivi:
"a Ceuse alcuni spit sono alti e/o lontani."

Gli spit lontani in questa discussione, scusa eh, non c'entrano una fava (neanche se lessa).
Si stava discutendo del primo, e di, ripeto, arrampicata sportiva.

Che negli anni '80 e '90 il concetto di arrampicata sportiva, in molte falesie, avesse contorni più o meno sportivi, questo lo sappiamo tutti; infatti non a caso più di qualche climber esperto si è fatto male cadendo prima del primo spit.
Ora, se nel 2018, a 33 anni dalla nascita dell'arrampicata sportiva, dobbiamo ancora rischiare la pelle perchè il chiodatore ha, o per errore, o per altri motivi, posizionato il primo spit in modo da trasformare l'arrampicata da sportiva in qualcos'altro, allora cerco altre soluzioni per evitare questo rischio.
Le soluzioni basta immaginarle e ne escono a raffica, senza usare bastoni (mai usato in vita mia, non che ci sia da vergognarsi, ma non mi è mai servito) e senza neanche aggiungere spit trapanando (forse lo farò per la prima volta domenica prossima, dopo aver visto diversa gente rischiare le caviglie o le gambe; sempre che il primo spit su una via frequentata esclusivamente da più o meno pippons non sia stato messo così pericolosamente alto perchè sotto la roccia è marcia e lo spit non ci stava, vedremo).
E non è affatto escluso che, interpellando il chiodatore, non convenga egli stesso, in alcuni casi, che è il caso di aggiungere una protezione.
Credo che siano rimasti in pochi, tra i chiodatori, a voler vedere il sangue alla base delle proprie vie, nascosti dietro gli alberi, a ridere se lo sfigato di turno non raggiunge nemmeno il primo spit; hai voglia di scrivere sulle guide che l'arrampicata è uno sport pericoloso.

A Ceuse ho scalato, per due settimane, e, nonostante il mio infimo livello, non ricordo primi spit pericolosi, anche se la falesia è talmente larga che è probabile che tiri con queste caratteristiche ci siano. Poi in alto si allungano, e anche bene, cosa che a me piace molto: ne guadagnano la scalata e la continuità dei movimenti, però ero più giovane, adesso forse mi cakerei sotto :lol: ; ma questo è un altro argomento.

Ma Far east, dai, ad un climber come Massari, che ha passato la gioventù a far solitarie estreme e che dà un consiglio del genere, non posso rispondere con una provocazione?
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda Kinobi » gio nov 15, 2018 8:58 am

FarEast"...
Riguardo alla cosiddetta "etica" che viene citata così spesso in questo topico, proprio non la capisco. Ma etica de che? Se uno vuole usarlo lo usa. Se non vuole usarlo, non lo usa. C'è chi arrampica solo da secondo, chi solo da primo, chi usa sempre il papero e chi mai, etc.
...
[quote="scairanner ha scritto:
Si tratta di un consiglio che contrasta con il principio che vorrebbe affermare: se parliamo di arrampicata sportiva e allo stesso tempo rileviamo che il primo spit è posizionato talmente in alto che un'eventuale caduta potrebbe portare gravi conseguenze, la soluzione non è dotarsi di "stick", ma aggiungere uno spit.


Non sono d'accordo per niente: a Ceuse alcuni spit sono alti e/o lontani. Cosa faccio? Mi porto il trapano e metto spit?

Kinobi ha scritto:Credo che "il bastone" trovi "giustificazione" in casi rari. Evidenti. Poi, se la gente vuole usarlo ovunque, non ho problemi io, però lo reputo imbrogliare.


Mah, più che imbrogliare....basterebbe ammettere come si è fatta una via. Dire "ho fatto la via xy" con il quarto rinvio passato è diverso dal farla col primo passato, ed è diverso farla in moulinette, ed è diverso farla senza nulla di passato.
E' diverso.

Kinobi ha scritto: in particolare in Italia abbiamo spit troppo vicini, che fanno crescere una razza di conigli autoctona che non è capace di uscire dal loro orticello:


Vedo che più gli spit sono vicini, più si punta solo ad arrivare allo spit successivo, meno si è concentrati ad arrampicare, e meno si arrmapica. Questo è quello che si nota.
E sta ahimè passando sempre più il messaggio che spit vicino= via sicurissima. Non è proprio così.[/quote]


Scusa,
il bello dell'arrampicata è che tu ti trovi a confrontarti con i tuoi idoli sullo stesso terreno e spesso contemporanamente. Mente tu puoi scalare con Adam Ondra, difficilmente fare un "unocontrouno" con James LeBron. Cambiare le regole del gioco fa decadere lo spirito dello sport.

A Ceuse ci sono varie centinaia di tiri. Se uno deve bastonare quella, è uno che vuole far quel tiro null'altro che quel tiro quando ne altri centinaia. E' un poco come io che vorrei trombarmi la Cucinotta, ma non è che la stendo sul prato e la zompo. Se lei non vuole, non uso trucchi e mi dedico ad altre.

Lo spit vicino crea conigli autoctoni. Sarà come la guida assistita: crea una generazione di incapaci. Di solito sinasce incapace e si evolve, ma con il ravvicinare lo spit si sta facendo il contrario ed è un poco preoccupante.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda #giacco# » gio nov 15, 2018 14:32 pm

mah
mi pare che il primo spit vicino sia solo un banale esempio di buon sensone civiltà.
non vedo dove sia il vantaggio di una potenziale caduta a terra nei primi metri.

poi sopra, che si allunghino, così selezioniamo e manteniamo la razza.


PS anchio , noto piscialletto, a ceuze non ricordo di aver temuto per le caviglie, e nemmeno più in alto sui tiri, perche chiodata lunga sì, ma bene.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda funkazzista » gio nov 15, 2018 15:44 pm

Kinobi ha scritto:[...]
- prima che lo sport facesse girare due lire, leggiti quanti pochi soldi avevano i climber d'elite (a volte chiodatori)
[...]

Lo so bene.
Ma mica solo in UK: vedi quello che diceva Edlinger a proposito delle mitiche chiodature lunghe di Ceuse.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda funkazzista » gio nov 15, 2018 15:59 pm

FarEast ha scritto:[...] dell'articolo ha colpito che una persona del calibro di Massari intenda far passare il messaggio che è un qualcosa che dovrebbero avere e usare tutti gli arrampicatori.
Ecco, questa affermazione mi lascia perplesso...

Mah... l'affermazione è certamente opinabile, ma io non mi scandalizzerei per il fatto che arriva da Massari.
Il free solo è una cosa, l'arrampicata in falesia un'altra.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda funkazzista » gio nov 15, 2018 16:08 pm

Kinobi ha scritto:[...]
il bello dell'arrampicata è che tu ti trovi a confrontarti con i tuoi idoli sullo stesso terreno e spesso contemporanamente. Mente tu puoi scalare con Adam Ondra, difficilmente fare un "unocontrouno" con James LeBron. Cambiare le regole del gioco fa decadere lo spirito dello sport.

Quale confronto? Quali regole?
Se parliamo di gare, allora c'è un regolamento e siamo d'accordo.
Ma in falesia qual'è il problema?
Se "faccio" una via da spit a spit con la pertica e penso di essere un grande arrampicatore sono un cretino, ma è solo un problema mio.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda funkazzista » gio nov 15, 2018 16:09 pm

#giacco# ha scritto:poi sopra, che si allunghino, così selezioniamo e manteniamo la razza.

:smt044
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda Danilo » gio nov 15, 2018 22:33 pm

funkazzista ha scritto:
FarEast ha scritto:[...] dell'articolo ha colpito che una persona del calibro di Massari intenda far passare il messaggio che è un qualcosa che dovrebbero avere e usare tutti gli arrampicatori.
Ecco, questa affermazione mi lascia perplesso...

Mah... l'affermazione è certamente opinabile, ma io non mi scandalizzerei per il fatto che arriva da Massari.
Il free solo è una cosa, l'arrampicata in falesia un'altra.

funkazzista,
il problema è che massari una caterva di free solo l'ha fatto in falesia
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda funkazzista » gio nov 15, 2018 23:49 pm

Si, OK.
Intendevo con la corda.

Riformulo il pensiero: il freesolo è una cosa, i monotiri sportivi (con la corda) un'altra.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda mikesangui » ven nov 16, 2018 14:52 pm

Quello che reputo più ridicolo è quello che è stato fatto a finale in un posto storico come monte cucco.

I cordoni sul primo fittone.


Ora ..o lasci il primo com'è... o sposti / aggiungi un fittone.

Mettere il cordone per non cambiare formalmente il primo fittone mi pare una cagata , eppure non ha creato nessun problema.
Alla fine è come aver spostato il fittone , ma esteticamente è un obrobrio, la comodità del moschettonaggio è pessima ... e non vedo nessuno non usarli , li usano tutti... soprattutto i local.

Tanto vale spostare il primo e non rompersi le balle.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda funkazzista » ven nov 16, 2018 14:59 pm

Beh, sai com'è... un cordone costa meno della pertica! :mrgreen:
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda Danilo » ven nov 16, 2018 19:45 pm

mikesangui ha scritto:Quello che reputo più ridicolo è quello che è stato fatto a finale in un posto storico come monte cucco.

I cordoni sul primo fittone.


Ora ..o lasci il primo com'è... o sposti / aggiungi un fittone.

Mettere il cordone per non cambiare formalmente il primo fittone mi pare una cagata , eppure non ha creato nessun problema.
Alla fine è come aver spostato il fittone , ma esteticamente è un obrobrio, la comodità del moschettonaggio è pessima ... e non vedo nessuno non usarli , li usano tutti... soprattutto i local.

Tanto vale spostare il primo e non rompersi le balle.

ala moda vegia..


se eri sull'appoggiato dovevi lavorare di pollice come quando sposti le briciole di pane dal tavolo che era un piacere
se eri sullo strapiombante al primo colpo ma ti doveva andare di culo
quando finalmente ci riuscivi salivi,facevi il movimento della quaglia arrampicatrice a moschettonare al volo la piastrina con un tempo morto di 5 secondi,ma anche lì dovevi avere un bel culo perchè lo mettevano per fartela dell'identico diametro dell'asola della piastrina.i mastri chiodatori dicevano che così duravano a più a lungo.
legati col triplo inglese che chissà perchè si posizionava sempre in basso,forza di gravità che invitava alla mungitura,ma non perchè volevi dagli una tettata,perchè ti veniva l'esaurimento nervosa.
alcuni li trovavi con l'asola in mezzo,un vero e proprio otto volante in parete,un ufo.
da nuovi facevano cagare ma quando cominciavano a diventare di quel bianco smunto non erano così male da vedere.
ma il topo of the top era quando si scalzavano e aspettavano orologio al polso il primo fortunato che picchiasse il culo per terra prima di sostituirli

bei tempi,con I veri artigiani di una volta....aaaah sississì bei tempi
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda Spartaco » ven nov 16, 2018 20:49 pm

#giacco# ha scritto:
poi sopra, che si allunghino, così selezioniamo e manteniamo la razza.


la.rupe tarpea.intende.
ascolta.si fa sera.
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda FarEast » gio nov 22, 2018 13:15 pm

funkazzista ha scritto:
FarEast ha scritto:[...] dell'articolo ha colpito che una persona del calibro di Massari intenda far passare il messaggio che è un qualcosa che dovrebbero avere e usare tutti gli arrampicatori.
Ecco, questa affermazione mi lascia perplesso...

Mah... l'affermazione è certamente opinabile, ma io non mi scandalizzerei per il fatto che arriva da Massari.
Il free solo è una cosa, l'arrampicata in falesia un'altra.


Ciao Funk,
non mi scandalizzo che arrivi da uno che ha fatto molto free solo in falesia; rimango invece stupito che arrivi da un soggetto che ha conoscenze, cultura, esperienza.
Un conto è dire: se vedi il primo alto :arrow: usa il bastone.
Un conto è dire: se vedi il primo alto :arrow: cambia via.
Un altro conto è dire: "stick che dovrebbe ormai far parte del corredo tecnico di ogni "climber".

Io credo che voglia o no, il suo sia un parere autorevole....ecco. E i pareri autorevoli, almeno un po', influenzano...

Kinobi ha scritto:Scusa,
il bello dell'arrampicata è che tu ti trovi a confrontarti con i tuoi idoli sullo stesso terreno e spesso contemporanamente. Mente tu puoi scalare con Adam Ondra, difficilmente fare un "unocontrouno" con James LeBron. Cambiare le regole del gioco fa decadere lo spirito dello sport.


Io credo che non raccontarla giusta sia il male. Quindi se qualcuno vuole partire con cinque rinvii già passato dentro una via, perché no? Arrampicare da secondi perché no?

Certo poi andare a raccontare (o far passare il messaggio) che si è fatta una via in queste condizioni...ecco....la cosa è un po' diversa.

Quindi se vuoi confrontarti con qualcuno, sai benissimo in che condizioni lo fai. E se ci sono persone che ti guardano, lo sanno anche loro... :smt001
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Re: NDF - Normale dotazione falesistica

Messaggioda Callaghan » gio nov 22, 2018 15:36 pm

ciao lontano est.
secondo me l'affermazione di massari dovrebbe essere letta tutta nel suo insieme.
ovvero: stick che dovrebbe ormai far parte del corredo tecnico di ogni "climber" per ottenere quelle irrinunciabili norme di sicurezza che regolano l’arrampicata sportiva.
e non: stick che dovrebbe ormai far parte del corredo tecnico di ogni "climber".

percepisci la differenza? credo di si.

seconda questione.
non raccontarla giusta è il male, sempre. ma per evitare il male, e quindi per evitare di raccontarla sbagliata, sarebbe sufficiente dichiarare impossibile il confronto; e questo la roccia ce lo sta dicendo da sempre.
un caso esemplare? il dibba che stucca un buco sul suo tiro cosicchè jolly (e tutti quelli che ci provano) facciano quel passaggio esattamente come vuole il dibba.
è un confronto? sì, può essere. ma fondamentalmente è una puttanata turare un buco, come una puttanata farlo, un buco.
tu sei una persona intelligente: sono sicuro che frugando nella storia dell'arrampicata tra i personaggi che hanno chiuso ed aperto buchi, e che tutt'ora gradiscono chiudere ed aprire buchi, riconoscerai, come dire, un comune modo di essere.

io insisto: per il confronto esiste lo sport. e lo sport lo si fa sulla plastica.
il resto è privato. e tentare di ricondurre al proprio privato il privato degli altri, è fare ed essere un bullo. ma la cosa non mi stupisce: tutti gli alpinisti hanno sempre fatto ciò.
riporto a tal proposito le testuali parole di un bullo VECCHIO parlando della nordest al badile, via che, forse non tutti ricordano, è costata la vita in apertura, a due brocchi:
"Nel 2012 son tornato ancora d’estate e il diedro anziché un chiodo in alto (ho una foto del 75 con Giovanni e Palma) aveva due chiodi in più, alcuni friends incastrati e chi era davanti integrava ancora. Per un vecchietto come me è stato facile e veloce sul IV-V la mattina superare tutti. Le cose son proprio cambiate, chissà se si scala ancora con piacere e tanta gioia?"
ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti
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