Un paese in lenta decomposizione

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Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Achille_piè_veloce » sab set 15, 2018 13:42 pm

Il grado di istruzione in Italia mediamente non è affatto soddisfacente. Se non fosse ancora del tutto evidente, almeno dal tono e dal livello dei contenuti delle campagne più social approdate perfino in Parlamento, ce lo rivela ora il rapporto annuale dell’Ocse, Education at a glance 2018, presentato ieri alla Luiss, che focalizza lo sguardo sull’educazione dei 36 Paesi aderenti all’organismo. E uno dei motivi, secondo gli studiosi dell’Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico, è che il sistema scolastico italiano, dalla primaria all’università, non funziona affatto bene, è organizzato e pianificato in modo troppo centralizzato e ha il corpo docente più anziano e tra i meno pagati al mondo.

IL TASSO DI SCOLARIZZAZIONE infatti è appena sufficiente nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni (l’83%, poco sotto la media Ocse dell’85%), ma diminuisce pesantemente in quella successiva, tra i 20 e i 29 anni, con picchi preoccupanti in alcune regioni. In Basilicata, nella Provincia autonoma di Bolzano e nella Valle d’Aosta i tassi di scolarizzazione sono inferiori del 10% rispetto alla media nazionale e scendono addirittura a -25% in altre cinque regioni: Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Provincia autonoma di Trento e Toscana. Anche il numero di laureati è inferiore agli altri Paesi dell’area – 27 ogni cento persone, contro i 44 della media Ocse, più donne che uomini – malgrado sia cresciuto costantemente negli ultimi dieci anni (erano il 19% nel 2007), e diventa addirittura quasi irrilevante tra gli adulti, con 4 laureati ogni cento persone tra i 35 e i 65 anni (sono 17 in media negli altri Paesi).

D’ALTRONDE, RIVELA il rapporto, solo il 19% delle persone che provengono da famiglie non istruite ha superato il livello di istruzione dei genitori. Perché le pari opportunità in Italia sono ancora un orizzonte da raggiungere. Gli immigrati per esempio: gli adulti laureati nati all’estero hanno molte meno probabilità di trovare un lavoro rispetto agli autoctoni. Condizione che si ribalta per le persone con un titolo di studio inferiore al grado secondario superiore. Ecco perché in Italia si stabiliscono soprattutto immigrati scarsamente qualificati che competono sul mercato del lavoro con gli italiani senza titolo di studio.

ANCHE I GIOVANI NEET (che non studiano, non lavorano e non cercano impiego) superano di 4 punti percentuali la media Ocse, con il 30% dei 20-24enni, e addirittura in alcune regioni si arriva al 38% dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni. Il numero di ragazze inattive è molto maggiore di quello dei ragazzi, anche tra le laureate. D’altronde i giovani hanno meno prospettive lavorative degli adulti, soprattutto nel Sud e nelle isole, dove il tasso di occupazione giovanile è inferiore del 22% rispetto all’insieme della popolazione in età lavorativa (-14% nel Centro e -9% nel Nord). Perfino tra i laureati, il tasso di occupazione giovanile è molto inferiore rispetto a quello degli adulti.

SUCCEDE POI che gli italiani vadano sempre più all’estero per laurearsi: +36% negli ultimi tre anni, mentre il numero di studenti stranieri iscritti all’università in Italia è aumentato solo del 12% perché, secondo il rapporto, le competenze trasmesse dall’università non sembrano quelle ricercate dalle imprese.

Evidentemente un motivo c’è. Rivelano gli studiosi dell’Ocse che gli insegnanti italiani continuano a essere tra i più anziani nel panorama internazionale (il 58% ha più di 50 anni). E i loro stipendi sono inferiori alla media dei 36 paesi aderenti all’organizzazione (mentre il divario tra la retribuzione degli insegnanti e quella dei dirigenti scolastici è il più elevato). Al top della carriera, il salario di un docente raggiunge tra il 79% (scuola primaria) e l’86% (scuola pre-primaria) della media Ocse a un analogo livello. Di contro, le ore di insegnamento nette vanno dalle 945 della pre-primaria alle 626 della scuola secondaria, sotto le medie Ocse (1.029 nella pre-primaria, 701 per la secondaria inferiore e 655 per la superiore). E le classi sono leggermente meno numerose della media. Da notare che il corpo docente è composto per la grande maggioranza da donne.

COMPLETA IL QUADRO la spesa complessiva dello Stato italiano per tutti gli istituti di istruzione, dalla scuola primaria all’università, che nel 2015 equivaleva al 3,9% del Pil, contro il 5% medio dei Paesi industrializzati e il 4,6% dell’Unione europea. Una spesa, per altro, che era diminuita dopo il 2010 (con i premier Monti e Letta) ed è ritornata allo stesso livello precedente solo nel 2015. Infine, la governance: secondo l’Ocse oltre la metà delle decisioni sono prese a livello centrale, ovvero il 52% rispetto al 24% in media nei 36 Paesi dell’organizzazione.

Gilda Maussier

https://ilmanifesto.it/italia-bocciata- ... viluppati/

ps: il rapporto è disponibile qui https://read.oecd-ilibrary.org/educatio ... 8-en#page1
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda davidezambon1112 » dom set 16, 2018 12:21 pm

non ne sono sorpreso...
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Danilo » lun set 17, 2018 9:10 am

Achille_piè_veloce ha scritto:.....


non centra niente
il forum è morto
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda il.bruno » lun set 17, 2018 9:34 am

e quindi il governo sta pensando di spostare risorse sulle pensioni ai 62enni.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda il fornetto » lun set 17, 2018 15:57 pm

il.bruno ha scritto:e quindi il governo sta pensando di spostare risorse sulle pensioni ai 62enni.


Speriamo
Qui da me al lavoro non vediamo l'ora che 3 o 4 personaggi vadano presto in pensione chè sono come ancore di transatlantico montate su una barca a vela..... e perennemente calate a mare.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Sbob » mar set 18, 2018 8:14 am

Non amo i fiumi di numeri. Come si dice, basta torturarli a sufficienza per fargli dire quello che si vuole.

L'analisi dei numeri richiede esperienza nella materia e intelletto, e stupirsi che certe regioni siano "sotto la media nazionale" dimostra solo completa mancanza di entrambi (se c'e' una media, e' matematico che qualcuno sia sopra e qualcun altro sotto).

Piu' che contare i laureati, mi chiederei se i laureati sono in numero sufficiente a soddisfare le richieste italiane, e laureati nei settori corretti, e in caso contrario mi chiederei come mai.

Buttare merda sulla scuola in generale non ha senso, abbiamo settori di eccellenza, ad esempio i nostri laureati sono generalmente ben quotati all'estero, ed evidentemente carenze da altre parti. Tutto questo ben poco ha a che fare con il numero di ore di lezione, o gli stipendi degli insegnanti.
(a voler essere gretti, la lunghezza delle graduatorie fa pensare che gli stipendi siano piu' che attraenti)
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda scairanner » mar set 18, 2018 9:14 am

Sbob ha scritto:(a voler essere gretti, la lunghezza delle graduatorie fa pensare che gli stipendi siano piu' che attraenti)


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Evidentemente vivi sulla luna.
E mi fermo qua.

Edit: ho fatto scrinsciot della chicca e l'ho inviato nella ciàt di famigliari e amici insegnanti, tutti radicalscic con tanto di Rolex al polso e Suv ultimo modello, grazie ai lauti stipendi elargiti a mani basse dallo stato.
Vogliono tutti conoscerti (sento le loro risate dalla ciàt).
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda priabonese » mar set 18, 2018 10:50 am

Sbob ha scritto:Non amo i fiumi di numeri. Come si dice, basta torturarli a sufficienza per fargli dire quello che si vuole.

L'analisi dei numeri richiede esperienza nella materia e intelletto, e stupirsi che certe regioni siano "sotto la media nazionale" dimostra solo completa mancanza di entrambi (se c'e' una media, e' matematico che qualcuno sia sopra e qualcun altro sotto).

Piu' che contare i laureati, mi chiederei se i laureati sono in numero sufficiente a soddisfare le richieste italiane, e laureati nei settori corretti, e in caso contrario mi chiederei come mai.

Buttare merda sulla scuola in generale non ha senso, abbiamo settori di eccellenza, ad esempio i nostri laureati sono generalmente ben quotati all'estero, ed evidentemente carenze da altre parti. Tutto questo ben poco ha a che fare con il numero di ore di lezione, o gli stipendi degli insegnanti.
(a voler essere gretti, la lunghezza delle graduatorie fa pensare che gli stipendi siano piu' che attraenti)


Non si spiegherebbe come in alcune regioni del Nord, molte classi di concorso siano esaurite da tempo, e si lavori addirittura con le MAD (messe a disposizione), cioè laureati che si offrono alle scuole senza essere nemmeno iscritti nelle graduatorie. Solo quest'anno (aa 2018/19) si dovrà attingere dalla terza fascia e di conseguenza dalle MAD, qualcosa come 110 mila insegnanti nella scuola pubblica, un fabbisogno che non verrà mai soddisfatto dalle graduatorie.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Kinobi » mar set 18, 2018 11:15 am

Oggi sono andato a squola a portare il piccolo.
Scuola fatiscente con tre cessi per 350 alunni (uno per maschi, due per ragazze). Nord est, plusvalore di 3000 euro a persona donate allo stato centrale. A cranio, non a contribuente.
In questa squola, hanno visto tre miei figli.

Ieri il piccolo si dimentica la carta per l'uscita, e devo andare a farlo uscire. Era arrivato in bici da casa. In questo paese di merda, se un bocia ti arriva in bici da solo, non lo fai uscire. Ovviamente il personale tutto non se la sentiva di prendersi una responsabilità. Auguro che l'articolo 18 venga messo anche per gli statali.
Oggi lo riporto, perchè devo prendere il diario: offerta volontaria minima di euro 10. Non ho capito la frase "offerta volontaria minima".
Inizio lezioni ore 8.
Ore 8,10 i ragazzi sono sul piazzale. Ma dove sono i professori?
Io devo andare a lavorare ed entro. Mi viene in contro la solerte bidella, mi stoppa, e mi domando dove vado.
Gli dico "devo andare a lavorare e sono venduto a prendere il diario".
Mi risponde la segreteria apre alle ore 8.30.
Rifletto sul senso che un genitore porta i figli alle 8, ma se deve fare dell'altro li deve andare al bar per 30 minuti.
Mi da lo stesso il diario, che mi ritira dalle mani perchè non avevo bonificato i 10 euro e non accetta contanti.
Gli dico: non problem, farò con calma.
Io il diario non vado a prenderlo per i prossimi nove mesi e che si ficchino in culo l'"offerta volontaria minima".
La squola italiana va male per scelte governative, ma anche perchè abbiamo messo in quel posto le persone che nel privato non trovavano un lavoro. Con le dovute eccezioni che confermano le regole.
Con tre figli, e figlio di preside e fratello di un prof universitario, quando vado a parlare con i prof un poco mi viene il cagotto. Abbiamo permesso a certa marmaglia di insegnare, ed i risultati li vediamo.

E non si possono licenziare: figlia di un conoscente, percorso scolastico fino a gennaio 2018 eccellente, li "batte in testa" e ha uno sbandamento. Litiga con una Prof che la rimanda in Inglese assieme a Storia dell'arte. In tutte le altre materie ha 7. A settembre, la bocciano con una materia: inglese. Mi domando una prof che pensa di aver insegnato ad una ragazza di 16 anni bocciata con media del 6,80, con un 5 (uno) a settembre. Mi domando le altre merde umane nel consiglio che la hanno bocciata, che pensano, cosa pensano di educare?
Di nuovo: non è colpa solo della politica; nella squola ci sono tra i più sfigati laureati spesso in località esotiche che insegnano, con le dovute eccezioni che confermano la regola.I risultati si vedono.
So dovrebbe licenziarne il 60% (non prepensionamento), e prenderne di nuovi, magari con bei voti e possibilmente non da università del menga.

PS: causa sentenza del TAR, le materie erano due a settembre insufficienti.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda priabonese » mar set 18, 2018 11:38 am

Kinobi ha scritto:Ieri il piccolo si dimentica la carta per l'uscita, e devo andare a farlo uscire. Era arrivato in bici da casa. In questo paese di merda, se un bocia ti arriva in bici da solo, non lo fai uscire. Ovviamente il personale tutto non se la sentiva di prendersi una responsabilità. Auguro che l'articolo 18 venga messo anche per gli statali.


C'è una condanna in giudicato per un ragazzino uscito da scuola senza sorveglianza e finito sotto un autobus. Facile dire "nessuno che si prenda la responsabilità", parliamo di minorenni.

Il resto del messaggio ha parti condivisibili e altre meno. Il solito mainframe di sparare sul mucchio personalmente non lo condivido. Se si investe di meno che negli altri paesi UE/OCSE i risultati poi si vedono, dalla preparazione degli insegnanti, alla carta igienica, al contributo volontario.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Kinobi » mar set 18, 2018 13:08 pm

@priabonese
Si e no.
La sentenza la conosco.


Mantengo la mia opinione che nella pubblica istruzione prima ci si para il didietro. Poi si sputa negli occhi dei datori di lavoro. Poi ci si tiene saldato al sedere il posto anche se non lo si è mai meritato.
I risultati si vedono.

Ciao
E

Ps oggi dovevano iniziare lezioni di piano. Come da email. Ore 12.03 chiamano che lezione cancellata e dobbiamo andare a prendersi il ragazzo. Al ragazzo ho detto che vada al bar e ci resti per qualche ora.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda priabonese » mar set 18, 2018 13:14 pm

Non capisco il continuo riferimento al "merito", visto che a Scuola, come in tutte le altre posizioni all'interno della PA, ci si arrivi tramite concorso pubblico. A differenza, per esempio, del posto di Ministro dell'Istruzione, o dei vari sottosegretari... :mrgreen:

Il problema comunque sta a monte delle scuole, nelle segreterie dei Provveditorati, nella normativa, al ministero. La cassazione ha condannato degli insegnanti per il fatto che ti citavo prima (della sentenza), ergo, non si possono lasciar andare a casa da soli ragazzi minorenni, se non con consenso scritto dei genitori. Il fatto che la collaboratrice scolastica non possa accettare denaro brevi manu è di conseguenza di una legge che obbliga tutte le transazioni all'interno debbano essere fatte via bonifico (vedi gite scolastiche: bonifico). Il fatto che ad inizio anno manchino insegnanti non è una colpa delle scuole, ma dei provveditorati, a loro volta in crisi a causa dell'incompetenza dei vari uffici tecnici del ministero. Ti faccio due esempi, notizie di oggi:

Vuoto il 50% dei posti disponibili

Il dato è imbarazzante: risulta non coperto oltre il 50% dei posti disponibili, per l’esaurimento delle graduatorie ad esaurimento e concorso 2016 o per la mancata pubblicazione delle graduatorie del concorso 2018 entro il 31 agosto.

Naturalmente la situazione non è così lineare, perché a fronte di regioni e province in cui le graduatorie sono esaurite e i posti ci sono, ci sono graduatorie piene di aspiranti e pochi posti assegnati.


Nord

A Nord, secondo i dati della tabella ministeriale in nostro possesso, le assunzioni sui posti di sostegno rasentano il disastro. Infatti, a fronte di 10.350 posti liberi, gli assunti sono stati appena 452, il 4,4%. Punta negativa alle medie, dove è stato coperto solo lo 0,2% di posti vacanti. Alla primaria il dato è del 6,9, mentre all’infanzia del 17,6%.


Per questo e mille altri motivi (perchè potrei continuare purtroppo...), il prendere di mira l'insegnante lo trovo fuorviante nella pratica, perchè, ripeto, le responsabilità stanno molto più a monte.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Kinobi » mar set 18, 2018 18:46 pm

priabonese ha scritto:...
Per questo e mille altri motivi (perchè potrei continuare purtroppo...), il prendere di mira l'insegnante lo trovo fuorviante nella pratica, perchè, ripeto, le responsabilità stanno molto più a monte.


Really?
Prof di matematica: gli vado a parlare. Dopo circa 5 minuti che mi parlava, ho dovuto dirgli che non comprendevo il suo italiano.
Prof di Laboratiorio di Elettrotecnica. Gli dico nome, vedo che mette il dito sul nome sul registro ed inizia a decantarmi lo studente. Lo fermo: "si sta sbagliando, mio figlio è la riga sotto". Diciamo che ci sta come errore che ha tanti allievi..
Prof di Chimica: spostato da una squola ad un'altra perchè aveva menato un ragazzo (aveva fatto bene, ma è un'altro discorso), i ragazzi durante le sue ore giocavano a freccette ed uscivano dall'aula. Oppure partiva con discorsi (registrati, su che lui era un "street fighter" e sull'arte di fare a pugni.
Prof di Matematica del triennio e coordinatrice di classe. Parte con una filippica che il ragazzo non studia, maleducato ed indisponente, con molte gravi insufficienze. Non la fermo perchè davo per scontato che il figlio fosse "il solito". Arrivo a casa: nella sua materia era passato dal 3 al 5, ma lei non da mezzi voti, ed il 5,75 dell'ultima prova era 5. In poche parole era passato dal 3 al sei scarso. Aveva altre due materie con il 5,5. Nessuna nota sul registro. Il tutto non coincideva per nulla con quello che la coordinatrice di classe, dopo aver guardato il registro, mi aveva detto. Cigliegina sulla torta: a 4 giorni dalla fine della squola interroga il ragazzo, il ragazzo gli dice che non ha studiato perchè ha lasciato andare la materia che aveva preso un altri due 4 e si era dedicato alle altre materie (tutte recuperate). La prof gli da nota sul registro oltre ad un'altro 4. Non vedo la logica di tirare un calcio sui denti ad uno che è già a terra, e poi quando è steso, passargli anche sopra.

Questi sono problemi di insegnati. Non di provveditore.
Se vuoi continuo.

Certamente ci sono problemi di provveditore e di dirigenza. Ma pure il corpo docente ha molte colpe.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda priabonese » mar set 18, 2018 19:08 pm

Mi paiono più problemi di un consiglio di classe di una scuola specifica, da qui a dover licenziare il 60% del corpo docenti mi pare eccessivo. Potrei farti cinquemila contro esempi che dipingono una scuola diversa, ma penso sarebbe vano. Non stento a credere che la situazione nella classe di tuo figlio possa essere veritiera, ma da qui a sparare contro tutta "l'istituzione scuola" è il motivo che mi ha fatto scrivere in questo thread. Perchè la questione dei cessi è di competenza del comune (se medie inferiori) o della provincia (se superiori); il discorso dell'uscita non accompagnata è testo di legge, così come il non accettare denaro liquido all'interno delle segreterie; la questione della mancanza di insegnanti è nei virgolettati che ti ho postato. In un momento storico del nostro paese in cui la malandata scuola pubblica è rimasta l'ultimo (fragile) baluardo contro una deriva totale, leggere di questi commenti stride sempre (ma è un disagio che sono pronto a sostenere). Mi auguro che per tuo figlio le cose possano andare meglio; si può sempre cambiare classe/istituto, e confrontarsi con i genitori dei propri figli coetanei nell'eventuale decisione finalizzata ad un cambio. La minaccia della diminuzione degli iscritti è l'unica pressione cui un Dirigente è di solito sensibile. Ciao.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Callaghan » mar set 18, 2018 22:19 pm

io invece continuo a non capire il continuo riferimento a pubblico e privato: che 2 coioni santissimi.

mentre capisco benissimo sbob. un pò come danilo.
ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda davidezambon1112 » mar set 18, 2018 23:40 pm

priabonese ha scritto:Mi paiono più problemi di un consiglio di classe di una scuola specifica, da qui a dover licenziare il 60% del corpo docenti mi pare eccessivo. Potrei farti cinquemila contro esempi che dipingono una scuola diversa, ma penso sarebbe vano. Non stento a credere che la situazione nella classe di tuo figlio possa essere veritiera, ma da qui a sparare contro tutta "l'istituzione scuola" è il motivo che mi ha fatto scrivere in questo thread. Perchè la questione dei cessi è di competenza del comune (se medie inferiori) o della provincia (se superiori); il discorso dell'uscita non accompagnata è testo di legge, così come il non accettare denaro liquido all'interno delle segreterie; la questione della mancanza di insegnanti è nei virgolettati che ti ho postato. In un momento storico del nostro paese in cui la malandata scuola pubblica è rimasta l'ultimo (fragile) baluardo contro una deriva totale, leggere di questi commenti stride sempre (ma è un disagio che sono pronto a sostenere). Mi auguro che per tuo figlio le cose possano andare meglio; si può sempre cambiare classe/istituto, e confrontarsi con i genitori dei propri figli coetanei nell'eventuale decisione finalizzata ad un cambio. La minaccia della diminuzione degli iscritti è l'unica pressione cui un Dirigente è di solito sensibile. Ciao.

Tristemente, la situazione non è marginata alla scuola di Kinobi, e per quanto una scuola come la mia (Morin di Mestre) possa essere considerata tra le migliori d'Italia come preparazione*, situazioni di questo genere sono all'ordine del giorno, frequentissime, e lo dice uno che ci va a scuola (con passione) ed è molto più "dentro" a questi problemi rispetto a un genitore... Sfortunatamente è così

*http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/ven-Fondazione-Agnelli-classifica-scuole-italiane-due-istituti-veneziani-92141148-193f-4d94-8a76-4c607a1aa2b8.html
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda pesa » mer set 19, 2018 9:53 am

le statistiche non dicono sempre tutto, ma qualcosa dicono.
così come qualcosa dicono i risultati dei famosi test PISA, nei quali i nostri studenti da tempo stentano a fare belle figure.

che la qualità dell'insegnamento universitario sia decaduta, è pure opinione assai diffusa tra chi ha a che fare con laureandi o giovani laureati...

d'altro canto, è impossibile che una scuola funzioni se per un brutto voto si incolpano più volentieri i professori che lo studente.

e comunque, i ponti cadono, i vicepresidenti del consiglio dichiarano che "un ministro dell'economia serio i soldi li trova", il candidato alla presidenza della più grande azienda culturale del paese dice che "non so niente di vaccini, ma 12 sono troppi", etc etc.

mi pare che il conto torni. e che il titolo del 3D sia azzeccato.
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Kinobi » mer set 19, 2018 10:23 am

PS
Ho tre figli, vedo tre squole diverse.
Un certo numero di docenti...
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Sbob » mer set 19, 2018 16:14 pm

scairanner ha scritto:
Sbob ha scritto:(a voler essere gretti, la lunghezza delle graduatorie fa pensare che gli stipendi siano piu' che attraenti)


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Evidentemente vivi sulla luna.

No, non vivo sulla luna e ho diversi famigliari e conoscenti insegnanti.
Evidentemente hai qualche serio problema di comprensione del testo, non ho detto che gli stipendi degli insegnanti siano eccessivamente alti, semplicemente non possiamo tirarli in ballo come causa di eventuali carenze del sistema scolastico.
A parte qualche materia per la quale ci sono migliori opportunità, generalmente le graduatorie degli insegnanti sono belle abbondanti, per cui, nonostante gli stipendi, rimane un lavoro attraente. Il salario è sufficiente ad "attrarre i talenti", come si dice in humanresourcese.
Puoi anche raddoppiare o decuplicare gli stipendi e stai certo che la qualità della scuola non cambierà di una virgola (eccetto, come ha fatto notare qualcuno, per qualche materia tecnica).
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Re: Un paese in lenta decomposizione

Messaggioda Sbob » mer set 19, 2018 16:16 pm

pesa ha scritto:le statistiche non dicono sempre tutto, ma qualcosa dicono.
così come qualcosa dicono i risultati dei famosi test PISA, nei quali i nostri studenti da tempo stentano a fare belle figure.

che la qualità dell'insegnamento universitario sia decaduta, è pure opinione assai diffusa tra chi ha a che fare con laureandi o giovani laureati...

d'altro canto, è impossibile che una scuola funzioni se per un brutto voto si incolpano più volentieri i professori che lo studente.

e comunque, i ponti cadono, i vicepresidenti del consiglio dichiarano che "un ministro dell'economia serio i soldi li trova", il candidato alla presidenza della più grande azienda culturale del paese dice che "non so niente di vaccini, ma 12 sono troppi", etc etc.

mi pare che il conto torni. e che il titolo del 3D sia azzeccato.


Quoto in toto.

E' l'intera società italiana che sta putrefacendosi, più preoccupata a cercare colpevoli che soluzioni, fondata sulla sfiducia in qualunque istituzione e nella contemporanea mancanza di rispetto di qualche regola.
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