Oh per fortuna c'è ancora qualcuno che va senza spit! Che bello!
Fokozzone ha scritto:Vada a ripetere una via di Larcher e poi potrà parlare.
E quanto all'affermazione "proprio non me lo vedo l'alpinismo senza rischio", io invece me lo vedo, e allora? Forse che io ho delle solide ragioni per vivere, mentre il sig. Verri ha la dipendenza dal gioco d'azzardo in cui anziché puntare i soldi punta la propria vita? vada in terapia, si iscriva ai giocatori anonimi, problemi suoi.
Comunque visto che questo signore ha poca fantasia, gli faccio un elenco dei rischi che si corrono anche in presenza di spit.
- caduta pietre (anche mortale)
- incidente sullo zoccolo (anche mortale)
- fulmini (spesso mortali)
- cadute (lo spit ti ferma ma non è detto che non sbatti anche male)
- rischi climatici, freddo, pioggia, ostacoli alla progressione etc.
- rischi logistici, di restare bloccati etc etc
A me sembrano sufficienti, ma no, il sig Verri vuole che quando cadrà lui debba morire anche il socio, strappando una sosta fatta con due ferracci dell'anteguerra ficcati in una crepa di roccia marcia.
Oppure vuole morire durante una doppia perché la già citata sosta merd@sa ha ceduto, visto che a calarsi sugli spit sono buoni tutti, invece per calarsi da una sosta marcia bisogna essere bravi eh!
L'ho messa giù un po' dura, ma è per sgombrare il campo dalle ipocrisie e dalle s@eghe mentali.
Ecco, questo è il tipo di commento superficiale e qualunquista sull'argomento.
Punto primo. andare senza spit non vuol dire giocare d'azzardo sulla propria vita. Chi lo sostiene, per quanto mi riguarda, dimostra una totale ignoranza, perdonatemi se uso toni polemici.
Allora, andare senza spit vuol dire proseguire solo finchè ci si può proteggere con sicurezza, ed attrezzare soste assolutamente sicure, altrimenti si girano i tacchi e si torna indietro. Sulle soste marce chiunque abbia un po di sale in zucca ne si cala in doppia e tanto meno prosegue. Per piacere finiamola con la cazzata che solo le soste a spit sono sicure, chi ne è capace sa fare benissimo delle soste sicure a chiodi e protezioni naturali, chi non ne è capace, per piacere stia zitto e vada a farsi le vie nello stile che gli piace e non rompa i co###i su di un terreno su cui non ha competenze.
L'alpinismo si fa senza spit, difatti le vie di Larcher lui stesso le definisce "alpinismo sportivo", che nulla ha da vedere con l'alpinismo classico. Questo è un'altro punto fondamentale da chiarire. Poi che l'ingaggio sulle vie del Rolly possono essere di gran lunga superiori alle vie alpinistiche è un'altro discorso.
Dobbiamo finirla di credere che lo spit equivalga a sicurezza, perché la sicurezza la fa il nostro modo di muoversi. Su di una via senza spit, se ci si muove con criterio, ovvero cacciando gran numero di protezioni lungo i tiri e facendo soste a prova di bomba i rischi sono limitati ai fattori esterni citati sopra dal commento. Mentre una via a spit stile ad esempio di quelle dei Cechi, chiodata lunghissima, impossibile da integrare, dove in certi punti se cadi rischi seriamente di morire può essere decisamente più pericolosa di una normale via senza spit.
Dunque tutto dipende da come ci muoviamo, e da cosa vogliamo ricercare nell'arrampicata. Il rischi che si corrono sono vanno valutati dentro questo aspetto, non se ci sono o meno le soste spittate.
Ognuno nell'arrampicata cerca qualcosa di diverso dall'altro. C'è a chi piace il semplice movimento, danzare sulla roccia, tirare tacche e stringere appigli sempre più piccoli, cercando il proprio limite in questo ambito. E c'è chi come me, di sculettare in parete non mi frega proprio nulla, ma mi piace l'idea di salire una linea naturale, attrezzandola da me e con mezzi naturali, non vado di certo a cercare il rischio, ci tengo alla mia vita, semplicemente è un modo diverso di vivere l'arrampicata. Anzi io proteggendomi da me mi sento sicuro, non vado mai lontano dalle protezioni, mentre su una via a spit magari mi tocca fare un run out della madonna, dove mi cago in mano e rischio molto di più di quanto non facessi con i friend. Dunque per piacere basta nominare lo spit in nome della sicurezza, perchè è una ca###a colossale, le vie a spit piuttosto sono uno stile, un'opera d'arte a se, hanno un'etica rigida, con l'obbligatorio in libera, ma tutto questo nulla a da vedere però con l'alpinismo classico. E' semplicemente un'altro gioco. Basta far confusione.
Allora non è che il mio modo di andare in montagna sia più bello o più giusto rispetto ad un'altro, semplicemente ci deve essere la possibilità per tutti di giocare al proprio gioco, sempre rispettando la storia delle nostre montagne. Dunque bisogna convivere e tollerare tutto, senza che a chi piace andare con gli spit invada il terreno altrui e viceversa. Rispetto e tolleranza per due mondi solo all'apparenza simili, ma in realtà molto diversi.
Perdonatemi se mi sono scaldato, ma leggere certe cose mi fa proprio girare i maroni ed è un'argomento che mi sta tanto a cuore