2019...ancora no spit.

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda wolf jak » lun lug 16, 2018 16:37 pm

Le regole per far classifiche sono poco più che misurarselo nelle docce :lol:
Se servono, servono piuttosto a preservare una parete e la sua storia/dignità (vedi la regola non scritta ma fatta rispettare di non spittare certe classiche)

da nessun punto di vista i principi dipendono dagli scopi. Si possono casomai accantonare, ma c'è una priorità logica ineludibile.


Hal9000 ha scritto:
Se sì, il ragionamento per cui "dipende dallo scopo" mi pare poco corretto. Non è il fine che determina un principio.

Da un punto di vista economico-materialista è assolutamente determinante: il materiale costa!!!
Il fine sarà quasi sempre salire (e magari divertirsi che non guasta)

Il divertimento è alla base, sennò diventa un lavoro.
I mezzi cambieranno in base alle persone, capacità, ecc...
I principi/regole del gioco/etica servono (?) a porre un limite ai mezzi

In teoria non dovrebbero servire ma gli uomini, si sa, sono avvezzi a fare classifiche sulle prestazioni e pertanto ecco che s'inventano regole.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Fokozzone » lun lug 16, 2018 23:41 pm

wolf jak ha scritto:
da nessun punto di vista i principi dipendono dagli scopi. Si possono casomai accantonare, ma c'è una priorità logica ineludibile.

Caro lupo, qui prendi un piccolo abbaglio. Se consideri gli enti nella loro natura è così come dici tu, ad esempio la roccia ha la sua composizione chimica e le sue proprietà fisiche qualunque cosa tu voglia farci (una cava, scalare, tirarne un pezzo in testa a beep-beep da parte di will coyote, etc).
Tutt'ltra faccenda è quando si parla di un'attività, ad esempio quali sarebbero i principi da cui procede il gioco degli scacchi? E' evidente che sono del tutto arbitrari e calibrati sulla finalità del gioco. Lo stesso vale per il tennis, la palla a volo etc.
E naturalmente vale anche per l'arrampicata.
Il discorso sui principi varrebbe solo se l'arrampicata fosse un'attività necessaria e intrinseca all'essere umano.
Ora, per quanto noi ne siamo appassionati, non possiamo spararla tanto grossa e dobbiamo accontentarci di considerarla la piacevole disciplina dei conquistatori dell'inutile.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda wolf jak » mar lug 17, 2018 7:18 am

E non sarebbe né il primo né l’ultimo :oops:

Però se leggi i miei interventi precedenti puoi notare che non mi riferisco a principi paragonabili con le altre attività sportive citate, bensì alla fine a quell’unico principio declinato in modi diversi da più alpinisti: la necessità di non lasciare tracce.

Questo è il punto su cui qualcuno si è interrogato: alcuni, con ferrea logica, pensando al dovere di preservare l’ambiente, altri a tutelare uno spazio d’avventura, altri ancora declinandolo invece come un modo per distinguersi (e qui secondo me nasce un equivoco, e si scende dai principi per tornare alle regole)

Ma non ho ancora nemmeno preso il caffè, quindi... :lol:
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Fokozzone » mar lug 17, 2018 8:31 am

Chissà perché gli alpinisti che sostengono la necessità di non lasciare tracce, fanno di tutto con scritti conferenze e polemiche senza fine per lasciare le LORO tracce.
E anzi, quelli che non lasciano nessuna traccia sono accusati di non aver fatto la salita (casi famosi himalaiani o patagonici).
Io non sarei così sicuro che il centro della questione sia di non lasciare tracce...
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda wolf jak » mar lug 17, 2018 8:57 am

Magari non è il centro della questione, ma se vogliamo è l'unico principio che si può rintracciare (declinato con diverse accezioni e intensità, ma non mi pare si possa dubitare che esista un principio "by fair means" / "no spit" / clean climb ecc...)
Anche perché altri principi altrettanto consolidati non ne vedo (a parte quello di salvare altri in difficoltà magari, ma non lo limiterei al campo dell'alpinismo).

Perdonami, ma non lasciare fori in parete, non comporta certo che poi uno non possa raccontare/documentare ecc... :wink:
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Emanuele. » mar lug 17, 2018 10:52 am

Oh per fortuna c'è ancora qualcuno che va senza spit! Che bello!

Fokozzone ha scritto:Vada a ripetere una via di Larcher e poi potrà parlare.

E quanto all'affermazione "proprio non me lo vedo l'alpinismo senza rischio", io invece me lo vedo, e allora? Forse che io ho delle solide ragioni per vivere, mentre il sig. Verri ha la dipendenza dal gioco d'azzardo in cui anziché puntare i soldi punta la propria vita? vada in terapia, si iscriva ai giocatori anonimi, problemi suoi.
Comunque visto che questo signore ha poca fantasia, gli faccio un elenco dei rischi che si corrono anche in presenza di spit.
- caduta pietre (anche mortale)
- incidente sullo zoccolo (anche mortale)
- fulmini (spesso mortali)
- cadute (lo spit ti ferma ma non è detto che non sbatti anche male)
- rischi climatici, freddo, pioggia, ostacoli alla progressione etc.
- rischi logistici, di restare bloccati etc etc
A me sembrano sufficienti, ma no, il sig Verri vuole che quando cadrà lui debba morire anche il socio, strappando una sosta fatta con due ferracci dell'anteguerra ficcati in una crepa di roccia marcia.
Oppure vuole morire durante una doppia perché la già citata sosta merd@sa ha ceduto, visto che a calarsi sugli spit sono buoni tutti, invece per calarsi da una sosta marcia bisogna essere bravi eh!
L'ho messa giù un po' dura, ma è per sgombrare il campo dalle ipocrisie e dalle s@eghe mentali.


Ecco, questo è il tipo di commento superficiale e qualunquista sull'argomento.
Punto primo. andare senza spit non vuol dire giocare d'azzardo sulla propria vita. Chi lo sostiene, per quanto mi riguarda, dimostra una totale ignoranza, perdonatemi se uso toni polemici.
Allora, andare senza spit vuol dire proseguire solo finchè ci si può proteggere con sicurezza, ed attrezzare soste assolutamente sicure, altrimenti si girano i tacchi e si torna indietro. Sulle soste marce chiunque abbia un po di sale in zucca ne si cala in doppia e tanto meno prosegue. Per piacere finiamola con la cazzata che solo le soste a spit sono sicure, chi ne è capace sa fare benissimo delle soste sicure a chiodi e protezioni naturali, chi non ne è capace, per piacere stia zitto e vada a farsi le vie nello stile che gli piace e non rompa i co###i su di un terreno su cui non ha competenze.
L'alpinismo si fa senza spit, difatti le vie di Larcher lui stesso le definisce "alpinismo sportivo", che nulla ha da vedere con l'alpinismo classico. Questo è un'altro punto fondamentale da chiarire. Poi che l'ingaggio sulle vie del Rolly possono essere di gran lunga superiori alle vie alpinistiche è un'altro discorso.
Dobbiamo finirla di credere che lo spit equivalga a sicurezza, perché la sicurezza la fa il nostro modo di muoversi. Su di una via senza spit, se ci si muove con criterio, ovvero cacciando gran numero di protezioni lungo i tiri e facendo soste a prova di bomba i rischi sono limitati ai fattori esterni citati sopra dal commento. Mentre una via a spit stile ad esempio di quelle dei Cechi, chiodata lunghissima, impossibile da integrare, dove in certi punti se cadi rischi seriamente di morire può essere decisamente più pericolosa di una normale via senza spit.
Dunque tutto dipende da come ci muoviamo, e da cosa vogliamo ricercare nell'arrampicata. Il rischi che si corrono sono vanno valutati dentro questo aspetto, non se ci sono o meno le soste spittate.
Ognuno nell'arrampicata cerca qualcosa di diverso dall'altro. C'è a chi piace il semplice movimento, danzare sulla roccia, tirare tacche e stringere appigli sempre più piccoli, cercando il proprio limite in questo ambito. E c'è chi come me, di sculettare in parete non mi frega proprio nulla, ma mi piace l'idea di salire una linea naturale, attrezzandola da me e con mezzi naturali, non vado di certo a cercare il rischio, ci tengo alla mia vita, semplicemente è un modo diverso di vivere l'arrampicata. Anzi io proteggendomi da me mi sento sicuro, non vado mai lontano dalle protezioni, mentre su una via a spit magari mi tocca fare un run out della madonna, dove mi cago in mano e rischio molto di più di quanto non facessi con i friend. Dunque per piacere basta nominare lo spit in nome della sicurezza, perchè è una ca###a colossale, le vie a spit piuttosto sono uno stile, un'opera d'arte a se, hanno un'etica rigida, con l'obbligatorio in libera, ma tutto questo nulla a da vedere però con l'alpinismo classico. E' semplicemente un'altro gioco. Basta far confusione.
Allora non è che il mio modo di andare in montagna sia più bello o più giusto rispetto ad un'altro, semplicemente ci deve essere la possibilità per tutti di giocare al proprio gioco, sempre rispettando la storia delle nostre montagne. Dunque bisogna convivere e tollerare tutto, senza che a chi piace andare con gli spit invada il terreno altrui e viceversa. Rispetto e tolleranza per due mondi solo all'apparenza simili, ma in realtà molto diversi.

Perdonatemi se mi sono scaldato, ma leggere certe cose mi fa proprio girare i maroni ed è un'argomento che mi sta tanto a cuore
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda wolf jak » mar lug 17, 2018 11:33 am

Sembra tutto condivisibile, eppure...
Ci sono esempi di alpinismo con utilizzo di spit che non possono essere banalmente ricondotti ad alpinismo sportivo. Eppure per molti è alpinismo.

Tu dici che sarebbero dovuti tornare indietro, loro magari hanno puntato 1 solo spit su 1000m di parete in un unico tratto davvero improteggibile, e magari già con un runout folle sotto il sedere.

Hanno violato il principio "non forare la roccia"? sì
Tale principio è fondante in alpinismo? siamo già nel campo del discutibile
Se si fora non è più alpinismo? qui siamo nelle opinioni personali e, se ci guardiamo intorno, nemmeno troppo condivise.

Non sto difendendo l'utilizzo di spit, anzi...
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda scairanner » mar lug 17, 2018 11:36 am

"Dunque bisogna convivere e 6tollerare tutto, senza che a chi piace andare con gli spit invada il terreno altrui e viceversa. Rispetto e tolleranza per due mondi solo all'apparenza simili, ma in realtà molto diversi."

Ecco, appunto.
Mi sembra che Verri non dica questo, ma "in montagna non si spitta e ho ragione io".
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Emanuele. » mar lug 17, 2018 13:22 pm

wolf jak ha scritto:Sembra tutto condivisibile, eppure...
Ci sono esempi di alpinismo con utilizzo di spit che non possono essere banalmente ricondotti ad alpinismo sportivo. Eppure per molti è alpinismo.

Tu dici che sarebbero dovuti tornare indietro, loro magari hanno puntato 1 solo spit su 1000m di parete in un unico tratto davvero improteggibile, e magari già con un runout folle sotto il sedere.

Hanno violato il principio "non forare la roccia"? sì
Tale principio è fondante in alpinismo? siamo già nel campo del discutibile
Se si fora non è più alpinismo? qui siamo nelle opinioni personali e, se ci guardiamo intorno, nemmeno troppo condivise.

Non sto difendendo l'utilizzo di spit, anzi...


Secondo me invece anche se ti porti dietro il trapano hai già ucciso l'alpinismo, anche se lo lasci in fondo allo zaino e non lo usi mai. Perchè ti faccio un esempio banale: se non hai il trapano con te ci pensi due volte prima di superare il punto di non ritorno, come potrebbe essere un lungo traverso che ti preclude un rientro in doppia, mentre se hai con te il trapano vai tranquillamente aventi perchè sai che ti puoi calare in qualsiasi momento fuori dalla linea di salita forando la roccia dove vuoi.
A proposito, poco tempo fa ho saputo di uno che ha quasi aperto un vione sulle Pale di San Lucano, era quasi fatta, ma proprio nella parte finale del paretone, non era più possibile attrezzare soste sicure e così ha deciso di tornare indietro. Bastava magari un singolo spit o poco più e sarebbe passato. Invece ha rinunciato. Ecco questo è il valore dell'alpinismo.

Senza nulla togliere al valore di grandissime imprese che anno usato un solo spit per passare su mille metri, non voglio minimamente sminuire il valore di tali aperture.

Uno che apre una via sportiva con l'obbligatorio, vedi il Rolly visto che lo abbiamo citato prima, tornerebbe indietro se non trova l'appiglio per passare, rifiutato categoricamente l'artificiale, anche se trattasi di un singolo passaggino su una via bellissima. Ecco, anche questa è grande etica, da applaudire, me è l'etica sportiva, non dell'alpinismo. E ribadisco che a mio parere non c'è una delle è meglio dell'altra, semplicemente ognuno è libero di giocare al gioco che più piace.

scairanner ha scritto:"Dunque bisogna convivere e 6tollerare tutto, senza che a chi piace andare con gli spit invada il terreno altrui e viceversa. Rispetto e tolleranza per due mondi solo all'apparenza simili, ma in realtà molto diversi."

Ecco, appunto.
Mi sembra che Verri non dica questo, ma "in montagna non si spitta e ho ragione io".


mmm, in realtà mi sembra che lui dica piuttosto che su certe pareti, con una certa storia non vanno aperte vie a spit, e su questo sono d'accordo. Difatti, citando sempre il buon Rolando :D padre dell'alpinismo sportivo moderno, lui stesso non andrebbe mai ad aprire vie su quelle pareti, ma si trova i suoi posti dove ha tutto il suo spazio per aprire e mettere la sua firma, rispettando la storia delle nostre montagne.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda rocker » mar lug 17, 2018 14:16 pm

Allora, andare senza spit vuol dire proseguire solo finchè ci si può proteggere con sicurezza, ed attrezzare soste assolutamente sicure, altrimenti si girano i tacchi e si torna indietro. Sulle soste marce chiunque abbia un po di sale in zucca ne si cala in doppia e tanto meno prosegue. Per piacere finiamola con la cazzata che solo le soste a spit sono sicure, chi ne è capace sa fare benissimo delle soste sicure a chiodi e protezioni naturali, chi non ne è capace, per piacere stia zitto e vada a farsi le vie nello stile che gli piace e non rompa i co###i su di un terreno su cui non ha competenze.


allora, non sono d'accordo
se bisognasse girare i tacchi quando una sosta puzza (non intendo come dici tu ASSOLUTAMENTE SICURA, dico proprio che fa cagare) e non è integrabile o migliorabile bisognerebbe escludere buona parte delle classiche in dolomiti.

Allora non è che il mio modo di andare in montagna sia più bello o più giusto rispetto ad un'altro, semplicemente ci deve essere la possibilità per tutti di giocare al proprio gioco, sempre rispettando la storia delle nostre montagne. Dunque bisogna convivere e tollerare tutto, senza che a chi piace andare con gli spit invada il terreno altrui e viceversa. Rispetto e tolleranza per due mondi solo all'apparenza simili, ma in realtà molto diversi.


allora, completamente d'accordo
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda scairanner » mar lug 17, 2018 14:22 pm

Ah scusa Emanuele, pensavo che le vie AlexAnna e Larcher-Vigiani fossero vicine alla Soldà in Marmolada, ma forse confondo la parete...

Come vedi i paletti dell'etica li mettiamo e li spostiamo quando e come ci fa comodo.
Poi questa storia delle pareti dove non si può spittare, per me non ha proprio senso. Sono contrario all'incrocio di vie nuove a spit con vie "classiche" o troppo vicine ad esse, ma l'appropriazione indebita di parete è un modo di agire che appartiene ad un'epoca che dovremmo archiviare, tant'è vero che, sempre imho, le vie più belle (ma di gran lunga) che ho avuto la fortuna di salire sono in Wenden, dove l'alternativa è salire senza possibilità di ptoteggersi.
Eppure anche là i primi sono saliti "trad" sfruttando le poche linee "deboli" offerte dalle pareti, ma sembra, visti i risultati, che non si siano fatti troppe pippe con l'etica "purista"
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Emanuele. » mar lug 17, 2018 14:50 pm

rocker ha scritto:
Allora, andare senza spit vuol dire proseguire solo finchè ci si può proteggere con sicurezza, ed attrezzare soste assolutamente sicure, altrimenti si girano i tacchi e si torna indietro. Sulle soste marce chiunque abbia un po di sale in zucca ne si cala in doppia e tanto meno prosegue. Per piacere finiamola con la cazzata che solo le soste a spit sono sicure, chi ne è capace sa fare benissimo delle soste sicure a chiodi e protezioni naturali, chi non ne è capace, per piacere stia zitto e vada a farsi le vie nello stile che gli piace e non rompa i co###i su di un terreno su cui non ha competenze.


allora, non sono d'accordo
se bisognasse girare i tacchi quando una sosta puzza (non intendo come dici tu ASSOLUTAMENTE SICURA, dico proprio che fa cagare) e non è integrabile o migliorabile bisognerebbe escludere buona parte delle classiche in dolomiti.



Allora :D non sono d'accordo :D Non ci credo che sulla buona parte delle classiche non si possano fare soste sicure. Magari che molto spesso si trovano soste che fanno cagare si, però che non si riesca ad attrezzare in qualche modo una sosta sicura non ci credo. Io di classiche per la verità non è che ne abbia fatte tante, ma se fino ad ora sono quasi sempre riuscito ad attrezzare buone soste e proteggermi in vie più impegnative delle classiche, mi par impossibile che non ci si riesca sulle classiche. A volte(non voglio dire che è il tuo caso eh) semplicemente non si è capaci o non si ha occhio.
Io ad esempio sulle stesse vie dove mi sono protetto tutti i tiri a bomba, ho visto altre cordate dietro la nostra cacciare run out pericolosissimi e poi dire che la via era improteggibile e pericolosa, quando in realtà erano loro incapaci. Ho saltato soste in loco, fatto tiri lunghi e attrezzato soste da me quando quelle che trovavo in parete non mi convincevano.
Dunque prima di dire che qualcosa è pericolosa vorrei prima vedere chi è che vada su, perché magari non è capace di valutare certe cose. Detto questo non voglio insultare nessuno e tanto meno atteggiarmi come il più bravo a far soste e proteggermi, mi ci metto dentro anche io tra gli incapaci eh.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Emanuele. » mar lug 17, 2018 15:00 pm

scairanner ha scritto:Ah scusa Emanuele, pensavo che le vie AlexAnna e Larcher-Vigiani fossero vicine alla Soldà in Marmolada, ma forse confondo la parete...

Come vedi i paletti dell'etica li mettiamo e li spostiamo quando e come ci fa comodo.
Poi questa storia delle pareti dove non si può spittare, per me non ha proprio senso. Sono contrario all'incrocio di vie nuove a spit con vie "classiche" o troppo vicine ad esse, ma l'appropriazione indebita di parete è un modo di agire che appartiene ad un'epoca che dovremmo archiviare, tant'è vero che, sempre imho, le vie più belle (ma di gran lunga) che ho avuto la fortuna di salire sono in Wenden, dove l'alternativa è salire senza possibilità di ptoteggersi.
Eppure anche là i primi sono saliti "trad" sfruttando le poche linee "deboli" offerte dalle pareti, ma sembra, visti i risultati, che non si siano fatti troppe pippe con l'etica "purista"


Si guarda che non è sbagliato il tuo discorso, anzi lo condivido anche ... Poi a dirla tutta in Marmolada un qualche compromesso con il perforatore storicamente c'è sempre stato, vedi la Via dell'Ideale del grande Armando Aste. La verità è che per me immaginare vie a spit in posti come la nord dell'Agner o nelle Pale di San Lucano rimane una cosa che nel mio cuore non potrei accettare. Ma in realtà è giusto come dici te, chi apre a spit è liberissimo di farlo a patto che non si incroci o si avvicini troppo a vie a chiodi già esistenti.

Esatto in Wenden è un'altro posto dove c'è una grade etica nell'uso dello spit, e a mio parere quelle vie con quei run out son più pericolose di migliaia di vie a chiodi in Dolomiti, dove ti puoi proteggere sempre benissimo da te. Ennesima dimostrazione che lo spit non equivale a sicurezza.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda wolf jak » mar lug 17, 2018 15:39 pm

da quello che leggo mi confermate che ci sono "mille" etiche diverse, che vuol dire che non ce n'è nessuna: che altro sono queste, se non il frutto di un compromesso?
Da Mummery e Preuss in avanti, il bivio è chiaro: o si sceglie l'Etica, o si accetta il compromesso di cui sopra (da declinare ogni giorno in modo diverso secondo la sensibilità comune) per poter esplorare nuovi orizzonti/tratti di parete che altrimenti non si salirebbero.

Però da qui a dire che se c'è lo spit non è alpinismo secondo me manca proprio un passaggio logico... mi sembra più coerente dire che possa uccidere l'impossibile :wink:
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda wolf jak » mar lug 17, 2018 15:47 pm

Ho appena letto delle frasi perfette per la discussione :mrgreen:

La prima domanda di Alpinismi è sostanzialmente questa: «Signor Messner, conosciamo il suo articolo e i suoi contenuti, ma in questi giorni si parla molto dell’impresa di Tommy Caldwell sulla Dawn Wall, ripercorsa in un libro e in un film in concorso al Festival. Vorremmo però capire in quel caso, sulla Dawn Wall, come vede l’uso dello spit. Caldwell ha assassinato l’impossibile o quanto ha fatto è ammissibile?».

Domanda cui Messner replica senza pensarci troppo, dimostrando di avere ancora le idee ben chiare malgrado i 50 anni di evoluzione nell’alpinismo. «In questo caso speciale il chiodo ad espansione (lo spit nda) non è soltanto accettato ma è necessario. Guardando però il sottotitolo di L’Assassinio dell’Impossibile si legge “si arrampica troppo poco e si chioda troppo” significa che il clean climbing e la mia filosofia, che poi è basata su Preuss e Mummery, prevede di tornare ad arrampicare, mentre negli anni Sessanta tutti andavano con le staffe. È chiaro che oggi sulle vie difficili, di alto livello, devono mettere degli spit perché non c’è neanche una fessura, non c’è neanche la possibilità di mettere un friend»


fonte: http://www.alpinismi.com/it/2018/05/08/ ... possibile/

stessa fonte, altra opinione interessante:
Nicola Tondini ha scritto:«Mi era capitato di parlarne anche con Messner. Gli avevo chiesto se a parer suo sarebbe stato meglio usare cliff, copper head e altri strumenti passando in artificiale, ma senza forare la roccia, oppure mettere uno spit per provare una libera molto impegnativa. Quindi disposto a tornare a casa se non fossi riuscito a passare, cosa che su Quo vadis è più volte successa. Gli ho detto poi che non si lascia più spazio all’avventura così, all’incertezza del risultato? Lui ha annuito e mi ha detto: questo è un interessante punto di vista».
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda wolf jak » mar lug 17, 2018 16:12 pm

vi anticipo già anche il punto di vista di Verri... :wink:

Verri, in risposta all'articolo da me sopra postato ha scritto:Mi deludono le affermazioni di Messner. Si promuove porta bandiera della nuova era contro gli “assassini del impossibile” invitando a concepire un alpinismo di rinuncia e di accettare l’esistenza dell’impossibile, senza l’uso di perforatori chiodi a pressione o spit e staffe. Ribadendo però, in contraddizione, che sulla Dawn Wall e in tutte le vie cui non e possibile usare le protezioni naturali il perforatore è lecito, per poter “arrampicare di più e chiodare meno”, che starebbe a dire che la filosofia “by fair mens” va a braccetto solo con l’arrampicata libera . Ma l’incoerenza, a mio parere, sta nel fatto che nel novanta per cento dei casi la progressione in apertura su pareti “impossibili” avviene comunque in artificiale. La posizionatura del fix a seconda della distanza, oltre a passaggi in libera scabrosi, richiede l’uso di chiodini, ski hook dove potersi appendere e poter armeggiare con il trapano, e secondo me questo è artificiale. Si fa riferimento anche all’ ottica di sicurezza, che giustifica lo spit dove non ci sono fessure, ma trovo lo stesso dell’incompatibilità con il “senza uso sistematico di perforatori e chiodi ad espansione”, in quanto è palese che per ammazzarsi basta anche un volo di cinque metri e quindi un apritore mediocre…, anche se by fair mens, per l’incolumità, dovrebbe trapanare ogni metro. Giusto per finire, mi chiedo perchè si voglia fare un etica rivangando un titolo a grandi lettere come “l’Assassinio dell’impossibile” quando in realtà non si vuole perseguire la “rinuncia” e porre veramente dei paletti di fronte all’impossibile…
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda monaco » mar lug 17, 2018 17:11 pm

sempre perche' la merda attira le mosche come non mai...bzzzz :lol:

una via a spit, anche se ben lontana dalle classiche puo' cambiare il carattere di un'intera parete...altro che di una via o di un passaggio


I want to give you just one classic example, the west face of Petites Jorasses.
I think when I climbed this face at the beginning of the 1970s, the classic Contamine
was the only route. We took bivouac gear – because we were generally slow and incompetent –
not so much for the ascent but more because the descent was complex and time-consuming.
From the top you first had to rappel into a stone-swept snow couloir (which nowadays
must be in dreadful condition throughout the summer), descend this while
dodging rocks, make a difficult rappel over a large rimaye, cross a contorted
glacier, and finally reach the remotely sited Gervasutti Bivouac in the dusk.
Next day involved a long descent to the Val Ferret, a walk and hitchhike
down to Courmayeur, and then back through the tunnel to Chamonix.

In the 1970s rappelling was always considered dangerous, something
you did as a last resort when you were forced to retreat. A change in
mindset was needed for the modern routes. But when Piola added Anouk
– the first route in the Mont Blanc massif to use a hundred bolts – along-side the
Contamine, it took away all the commitment. Now there was not
only a rapid rappel on secure anchors from the summit but also the option
of escape on route, at points where it was possible to reach Anouk
by a traverse or diagonal rappel.
I’m not saying this is worse; I can’t say that it’s
better: it’s just different.


Lindsay Griffin
Playing the game,
The Alpine Journal 2010/2011


che detto in breve e':
prima sulla W delle petites jorasses ti ci voleva lo zaino con picca e ramponi per scendere dall'altro lato...e sebbene piccole, la giornata era degna delle ''grandes''.
ora lo zainone lo lasci alla base e scendi in doppia da Anouk anche se hai giocato a fare il duroepuro sulla classica...che tanto sta li accanto.


e ora? come la mettiamo???
chenneso' che tanto 'ramai 'un scalo piu', figurati le montagne...velle vere! :lol:
EP-team
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda VYGER » mar lug 17, 2018 19:08 pm

Toh, un argomento nuovo...

:lol:

Cmq io, in apertura, col qaz che mi porto trapano, fix e piastrine nello zaino.
Pesano peggio che sassi.
E anche spit e piantaspit a mano...

:roll:

A saper fare il mestiere, su linee classiche (digiamo fino al VI+) con protezioni naturali e ch si sale più rapidi e più leggeri.
Sì, so che non è il caso delle vie di cui parla Pier Verri.

:?

Vabbe'...
Vado a prendere il pollo.
Senò poi EvaK mi picchia col mattarello.

:smt075
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda scairanner » mar lug 17, 2018 20:36 pm

VYGER ha scritto:
Cmq io, in apertura, col qaz che mi porto trapano, fix e piastrine nello zaino.
Pesano peggio che sassi.


dimentica.le batterie di ricambio. due punte al vidia.e chiave 17.
sempre che.non voglia.spittare .dell 8.

Quando andiamo ad aprire una via a spit? :mrgreen:
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Spartaco » mar lug 17, 2018 21:53 pm

Fokozzone ha scritto:Vada a ripetere una via di Larcher e poi potrà parlare.

E quanto all'affermazione "proprio non me lo vedo l'alpinismo senza rischio", io invece me lo vedo, e allora? Forse che io ho delle solide ragioni per vivere, mentre il sig. Verri ha la dipendenza dal gioco d'azzardo in cui anziché puntare i soldi punta la propria vita? vada in terapia, si iscriva ai giocatori anonimi, problemi suoi.
Comunque visto che questo signore ha poca fantasia, gli faccio un elenco dei rischi che si corrono anche in presenza di spit.
- caduta pietre (anche mortale)
- incidente sullo zoccolo (anche mortale)
- fulmini (spesso mortali)
- cadute (lo spit ti ferma ma non è detto che non sbatti anche male)
- rischi climatici, freddo, pioggia, ostacoli alla progressione etc.
- rischi logistici, di restare bloccati etc etc
A me sembrano sufficienti, ma no, il sig Verri vuole che quando cadrà lui debba morire anche il socio, strappando una sosta fatta con due ferracci dell'anteguerra ficcati in una crepa di roccia marcia.
Oppure vuole morire durante una doppia perché la già citata sosta merd@sa ha ceduto, visto che a calarsi sugli spit sono buoni tutti, invece per calarsi da una sosta marcia bisogna essere bravi eh!
L'ho messa giù un po' dura, ma è per sgombrare il campo dalle ipocrisie e dalle s@eghe mentali.


non.sa fare.le soste.come mai.
ascolta.si fa sera.
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