tacchinosfavillantdgloria ha scritto:@marcos:
Io sarò....
TSdG
Rispondo un po' a braccio e al volo, quindi perdonami eventuali svarioni o periodi sospesi o un po' confusi. Il discorso sarebbe assai più ampio e ramificato di quanto riesco a sintetizzare un po'
ad minchiam qua
Io invece sono piuttosto convinto che, di questi tempi e in queste condizioni, proprio la (falsa) dicotomia tra le classiche
destra-sinistra favorisca la
vera destra che, per me, è quella che - sintetizzo, ché il discorso sarebbe parecchio ramificato - è rappresentata dai "mercati", dalle grandi corporation, dal
globalismo e dal
mondialismo. Tutte entità che, a me pare evidente, tendono a promuovere un tipo di società fluida, amorfa, deidealizzata, senza identità collettiva; composta da individui
liberi di avere desideri indotti e superficiali. Una società di individui interscambiabili facile da controllare, manipolare. Una società profondamente malata; anche in quest'ottica andrebbe visto l'avvicinamento all'islam da parte di parecchia gente. è un contenitore di valori
profondi e
assoluti, una reazione comprensibile alla melma indistinta di cui sopra . Personalmente trovo che abbia spunti interessanti, come tutte le religioni - o quasi - ma per vari motivi non è che lo apprezzi sto granché, Sufismo a parte (si il corano ce l'ho e l'ho letto, tutto, e anche alcuni testi correlati; e pure la bibbia, tutta, in caso te lo chiedessi)
Per motivi che posso anche comprendere, una società di quel tipo potrebbe anche essere un traguardo desiderabile e/o necessario. Forse. Per me... un po meno
. Ecco, per me, di tutto questo da parecchi anni a questa parte, si è fatta paladina la classica
sinistra, sia qua che altrove, travisando varie - e condivisibili - istanze di
giustizia sociale portandole al paradosso fino a svuotarle di significato.
Ergo - per me - tale dicotomia - spesso artificiale -
deve venire superata, avendo come obbiettivo principalmente le persone, le identità nazionali e i diritti sociali. I
diritti civili (così come vengono comunemente definiti oggi) - per me - vengono in subordine e come conseguenza, sempre se non confliggono con i primi.
Siamo al punto che le istanze reali delle persone vengono portate avanti maggiormente da quella che un tempo era definibile come
destra piuttosto che una FU
sinistra che somiglia tanto ad una casta di autoreferenziali aristocratici
ancien regime arroccata nella propria torre a guardarsi l'ombelico e a disprezzare al fottuta plebe.
Mi viene in mente la manifestazione del pd "a favore della costituzione": quelli che volevano
superarla e cambiarla, quelli che hanno promosso l'inserimento del pareggio di bilancio nella stessa, quelli che nei fatti ne hanno fatto carne di porco. Senza vergogna.
La faccenda dei
diritti civili: come giustamente rilevi,
è molto più facile sostenere i diritti civili piuttosto che combattere le disuguaglianze e difendere i diritti dei lavoratori
e questo - per me - corrisponde ad un effettivo
tradimento de i valori e degli ideali di una
vera sinistra (ammesso che sia effettivamente esistita, altro possibile lungo discorso).
Del resto - qua come altrove - i
sinistri (ché tali si sono in effetti dimostrati) oggi, come dicevo, sono così presi dalla propria sedicente, autoreferenziale e immotivata
superiorità culturale e morale da avere perso ogni contatto con la realtà, come del resto appare chiaro dai travasi di bile, al momento assolutamente pretestuosi e immotivati, che imperversano in questi giorni da tutta una serie di disagiati dell'
intellighenzia nostrana.
Porta pazienza, mi spiace che sia un termine utilizzato anche dai per vari versi disprezzabili - per me - feltri, etc..., ma al termine radical-chic sono affezionato ormai da parecchio tempo, avendo avuto per anni frequentazioni, soprattutto per lavoro, della specie in oggetto (e, molto probabilmente, anche di averne fatto un po' parte, in qualche senso). Così da maturarne alla fine, in generale, un lieve disprezzo misto a compatimento
@ sbob: il tuo post "
à la chien de pavlov" è talmente ottuso e/o in malafede che non merita repliche di sorta.