Volevo già postarla una pagina fa, ma mi sono detto
"ma no dai, che si capisce che intende solo qualcosa di veramente travolgente", però poi mi scrivi "persone senza interessi e passioni" e secondo me qui si confondono mele e pere.
Un conto sono le
passioni, e non mi stupisce che poche persone vivano intense passioni dedicandovisi completamente (anche per i motivi già espressi prima). Leggere la definizione in calce please, e notare che mica sono tutte accezioni positive, a dimostrazione del fatto che non è sempre cosa sana farsi trascinare dalle stesse.
Da non confondersi con gli
interessi, che ben sono vissuti con minore intensità. E magari non lo pensi, ma il tuo messaggio trasmette una sensazione "classificatoria" degli stessi, dove alcuni paiono più meritevoli o
interessanti di altri...
Non concordo poi col fatto che uno non possa avere passione per viaggi, mare, insetti stercorari, ecc... C'è gente che diventa blogger per poter vivere di viaggi, cioè della propria passione, che potrebbe dirti che non sei abbastanza appasionato perché avresti potuto trovare il modo di far della montagna anche il tuo lavoro e poterla vivere con molta più intensità
Treccani ha scritto:
passióne s. f. [dal lat. tardo passio -onis, der. di passus, part. pass. di pati «patire, soffrire»]. – In senso generico, e in rapporto al sign. fondamentale del verbo lat. pati (v. patire1), il termine passione si contrappone direttamente ad azione, e indica perciò la condizione di passività da parte del soggetto, che si trova sottoposto a un’azione o impressione esterna e ne subisce l’effetto sia nel fisico sia nell’animo. 1. a. ant. Sofferenza fisica: poscia che io veggo te star fermo nella tua acerba crudeltà, né poterti la mia p. in parte alcuna muovere, con pazienza mi disporrò alla morte ricevere (Boccaccio); [il santo] Cacciò dal cavalliero ogni passione, E ritornolli a sanitade il piede (Ariosto). In partic., le sofferenze del martirio, e il martirio stesso: le p. e tribolazioni dei santi; ricevere, sostenere p., o la passione. b. Con quest’ultimo sign., la parola è viva soltanto con riferimento alla crocifissione di Cristo e alle sofferenze che la precedettero e l’accompagnarono: la p. di Cristo; la p. e morte di nostro Signore Gesù Cristo; spesso scritto con iniziale maiuscola: la P. di Gesù; i meriti della Passione. Scene della p., ciclo iconografico di ampiezza variabile con episodî della passione di Gesù; simboli della p., la croce, la lancia, i dadi, i chiodi, ecc., spesso oggetto di rappresentazione dal sec. 13° all’età del barocco, ecc. Domenica di p. o domenica delle Palme, la domenica precedente quella di Pasqua (prima della riforma liturgica, era chiamata domenica di p. la quinta domenica di quaresima, e settimana di p. quella che precede la settimana santa). c. Per estens., la narrazione evangelica della passione di Cristo (v. anche passio): la p. secondo Matteo, secondo Giovanni, ecc.; o la rappresentazione scenica di essa: la p. di Oberammergau, rappresentata ogni dieci anni (dal 1634) nella cittadina tedesca di Oberammergau. d. In musica, lettura, che qua e là assume intonazioni melodiche, della narrazione evangelica circa il martirio e la morte di Gesù; anche, componimento partecipante ad azioni sceniche religiose medievali alternante recitativi con melodie a forma di ballata, o componimento mottettistico del Rinascimento (fino a tutto il sec. 16°) sullo stesso argomento; nel sign. più noto, componimento drammatico sul martirio e la morte di Gesù, in stile tutto polifonico dapprima, poi monodico-polifonico a modo di oratorio, sviluppatosi dal sec. 17° in poi: la Passione secondo Matteo, la Passione secondo Giovanni, entrambe di J. S. Bach. e. Fiore della p., nome di varie specie di piante del genere passiflora. 2. Sofferenza spirituale, dolore morale: una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran p. (Manzoni). Anticam. con uso più ampio: dare p., affliggere, darsi p., affliggersi; sentire p. per qualche cosa, addolorarsene, provarne rincrescimento. Oggi vive soprattutto in alcune espressioni pop.: ho una gran p. nel cuore; è una p. vedere un ragazzo così giovane ridotto in quelle condizioni (e in tono enfatico: è una vera p. vedere sprecare tanto ben di Dio); quel figliolo mi farà morire di p., e sim. 3. letter. Qualsiasi sentimento, impressione, sensazione che agisce sull’animo, a cui l’animo soggiace: Qual è colüi che sognando vede, Che dopo ’l sogno la p. impressa Rimane, e l’altro a la mente non riede (Dante), rimangono vive le impressioni del sogno e non si ricorda il suo contenuto; non essendo punto un uomo superiore al suo secolo, viveva anche lui in quell’opinione o in quella p. comune, che la scarsezza del pane fosse cagionata dagl’incettatori e da’ fornai (Manzoni). 4. a. Nell’uso com., sentimento intenso e violento (per lo più di attrazione o repulsione verso un oggetto o una persona), che può turbare l’equilibrio psichico e le capacità di discernimento e di controllo: la p. dell’odio, dell’ira; essere dominato, accecato dalla p.; avere l’animo turbato, agitato, sconvolto da opposte p.; essere schiavo delle p.; fomentare, eccitare una p.; aizzare, rinfocolare le p. politiche, le faziosità, gli odî di parte; la lotta, lo scontro, la tempesta, lo scoppio delle p.; l’impeto della p.; frenare, domare le p.; spogliarsi delle umane passioni; senza p. non c’è conoscenza, senza p. non c’è esperienza e nemmeno storia (Tiziano Scarpa). b. In partic., violento amore sensuale: essere preso da p. per una donna; essere infiammato di p.; avere una p. segreta; reso cieco dalla p.; p. violenta, sfrenata; una p. colpevole; una p. giovanile, senile. In senso concr., la persona stessa che ha ispirato tale sentimento (spesso con sign. attenuato, la persona amata o desiderata): è stata lei la mia prima passione. c. estens. Inclinazione vivissima, forte interesse, trasporto per qualche cosa: avere la p. del gioco, delle carte; avere p. per lo sport, per la caccia, per la musica, per la pittura; ha sempre avuto la p. della montagna; gli è venuta la p. dei cavalli. Più concretam., la cosa stessa, l’attività che è oggetto dell’inclinazione: la caccia è la sua p.; la mia più grande p. è dipingere. Fare qualche cosa con p., con partecipazione profonda, per naturale inclinazione e con dedizione totale di sé: fare con p. il medico, l’insegnante; tutto ciò che fa, lo fa con vera p.; in altro senso, parlare con p., recitare, cantare, suonare con p., con intensità di sentimento. d. Con altra estensione di sign., parzialità, mancanza di obiettività procedente da spirito di parte o da altro sentimento che turba la serenità del giudizio e della valutazione: vedere le cose, giudicare con p.; nel suo giudizio si sente troppo la p.; lo dico senza passione; è al di sopra di ogni p., detto di persona che nel giudicare non cede a parzialità e simpatie. ◆ Dim. passioncèlla; pegg. passionàccia (riferiti per lo più a passione amorosa).
http://www.treccani.it/vocabolario/passione/