scairanner ha scritto:Non so tacchì, potrebbero (se volessero) fare veramente qualcosa per ridurre/eliminare l'evasione fiscale: si parla di 120 miliardi (se non ricordo male), ma appena tocchi la questione ci sono tutti gli imprenditori da Agrigento a Bolzano che ti spiegano che senza nero non sopravvivi.
Potrebbero fare qualcosa contro gli immani sperperi di denaro pubblico, ma di cosa stiamo a parlare?
Ma anche lì...sugli "immani sperperi" bisognerebbe entrare un po' di più nel merito.
Nella sanità, ambito che conosco meglio, come ho cercato più volte di argomentare si sta già tagliando parecchiotto: e - almeno nelle regioni di cui ho esperienza io - "risparmiare" ulteriormente vorrebbe dire mettere seriamente a rischio il sistema.
Poi se si monetizza la corruzione, l'infiltrazione mafiosa nell' economia, certo, lì ci sarebbe molto da fare. Però si pone la stessa domanda: come
realisticamente intervenire. Non è che il governo domani fa un bel decreto e magicamente mafia camorra e 'Ndrangheta spariscono, l'Italia diventa la Danimarca e il cittadino palermitano (ma anche veneziano) si trasforma in zurighese o stoccolmese (si dice così?
).
Sostanzialmente, la domanda che mi ponevo è: l'idea di una ristrutturazione del debito (mi sembra che in gergo si dica
haircut ma magari mi sbaglio) è una soluzione possibile? Mi rendo conto che è una misura drastica, che non è sicuramente gratis e può avere conseguenze pesanti: ma soppesati per quanto possibile pro e contro, ristrutturare il debito sarebbe meglio o peggio che andare avanti così e farsi strangolare (neanche troppo) lentamente?
Interrogativi saluti
TSdG