Donaldo Briscola

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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda PIEDENERO » sab gen 21, 2017 23:43 pm

26.000 bombe per asciugare le lacrime di Obama. (E Trump quante ne lancera’ ?)


DI GIAMPAOLO ROSSI

l’anarca

MA QUANTE BELLE BOMBE…

26.172: sono le bombe che Barack Obama ha lanciato nel 2016 in sette paesi diversi: Siria, Iraq, Afghanistan, Libia, Yemen, Somalia e Pakistan.
È quanto emerge dall’analisi annuale del Council on Foreign Relations.
Di queste oltre il 90% (24.287) sono state lanciate su Siria e Iraq nell’ambito della Operation Inherent Resolve (OIR), la campagna contro lo Stato Islamico. Gli Stati Uniti hanno prodotto il 79% dei bombardamenti complessivi che la coalizione ha effettuato.
La stima, come sottolinea Micah Zenko analista e curatore della ricerca, è da ritenersi al ribasso perché ogni “strike” può comportare più bombe; ed inoltre perché i numeri sugli interventi aerei in Siria e Iraq non sono certi.

Rispetto al 2015, l’America di Obama ha sganciato oltre 3.000 bombe in più e bombardato un paese, la Libia, che non era stato tra gli obiettivi.

Ovviamente in questo conteggio non sono calcolate le operazioni segrete che Obama ha dispensato per il mondo; le centinaia di “bombardamenti mirati” con droni anche in territori non inclusi nelle guerre ufficiali (come Africa), o gli appalti autorizzati dal Pentagono e dalla Cia a contractors e società private per condurre attività di guerra sotto traccia.

A tutto questo dobbiamo aggiungere che Obama nei suoi sette anni, è stato il Presidente Usa che ha autorizzato il maggior numero di vendite d’armi in Medio Oriente nella storia americana (lo abbiamo spiegato in questo articolo con numeri e cifre).
Niente male per un Nobel per la Pace.

Il problema è che tutto questo sforzo bellico che annovera Obama tra i presidenti più guerrafondai di sempre, non è servito a evitare il fallimento della politica estera americana.

C2enjEOXUAgtlZiE LA DOTTRINA OBAMA?
La dottrina Obama, elogiata dalla sinistra internazionalista e umanitaria, doveva far dimenticare quella di George Bush e invece l’ha fatta rimpiangere; doveva ricostruire l’immagine dell’America disintegrata dall’arroganza del Presidente cowboy e dal fallimento delle guerre in Afghanistan e Iraq e invece quell’immagine l’ha ancora più abbattuta mantenendo in vita le stesse guerre di Bush e aumentando crisi internazionali e fronti di guerra: è sotto Obama che hanno preso forma l’Isis e il suo Califfato; è Obama che ha dato il via libera alla guerra in Libia, alimentato il conflitto siriano, aiutato la crisi nello Yemen e le destabilizzazioni delle Primavere arabe; e con Obama che la tensione con la Russia ha raggiunto un clima da Guerra Fredda; è con Obama che si è consumata la tragica farsa della rivoluzione ucraina e della Guerra civile che sta mettendo a rischio la stabilità nell’Europa orientale.

La sua dottrina doveva fondarsi su due capisaldi:

1) “Light Footprint” o “Impronta Leggera”, cioè diminuire l’interventismo esplicito; non più “stivali sul terreno” ma azioni impercettibili che avrebbero dovuto ottenere massimo risultato con il minimo sforzo (e minimo rischio). L’eliminazione di Bin Laden nel 2011, sembrò avvalorare questa strategia.
D’altronde se il terrorismo islamista era senza territorio a che serviva occuparne uno? Salvo poi accorgersi che l’Isis un territorio se lo stava costruendo grazie ai soldi degli alleati sauditi e alle trame occulte della Cia.

2) “Leading from behind” o “Guidare da dietro le quinte”. La strategia tipica di chi tira il sasso nascondendo la mano. Potremmo tradurla con un “agire nell’ombra”; come in Ucraina per esempio dove è stato molto più comodo finanziare con svariati miliardi di dollari la rivoluzione che ha portato alla guerra civile e poi infilare i propri dipendenti del Dipartimento di Stato dentro il nuovo governo di Kiev.

OBAMA? UN’ALLUCINAZIONE
Il giudizio sereno e veramente obiettivo su di lui potrà essere consegnato solo dopo che il tempo avrà attraversato le ultime convulsioni di questi 8 anni.
Eppure quelle lacrime si asciugano velocemente pensando all’ipocrisia di quella retorica pacifista che ha accompagnato questi anni; alle bombe e alle guerre (umanitarie ovviamente) giustificate dalla protezione che il mondo ovattato dei media, degli intellettuali, degli attori di Hollywood, dei maggiordomi europei, gli hanno dato e continuano a dargli.

Obama è stato una grande allucinazione; non solo in politica estera. Secondo un recente sondaggio Gallup, la presidenza Obama ha peggiorato la condizione dei neri, la questione razziale e il divario tra ricchi e poveri; i punti forti della sua visione del mondo.
Donald Trump non ha vinto grazie a Putin; ha vinto grazie ad Obama ed al suo fallimento.

E ora, mentre ci apprestiamo ad assistere all’insediamento del nuovo Presidente Trump, guardiamo con stupore le lacrime che Obama ha versato nel suo discorso di commiato; probabilmente lacrime sincere di un uomo che non è riuscito ad essere all’altezza del ruolo che la storia improvvisamente gli aveva dato ed il mondo si aspettava.
Ma le 26.000 bombe sganciate nel 2016 e le decine di migliaia di altre bombe gettate negli otto anni della sua Presidenza asciugano quelle lacrime di speranze fallite.



Giampaolo Rossi

Fonte: http://blog.ilgiornale.it

LInk: http://blog.ilgiornale.it/rossi/2017/01 ... -di-obama/
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda Sbob » dom gen 22, 2017 11:14 am

"Il potere torna al popolo"
:lol: :lol: :lol: :smt044 :smt044 :smt044 :smt043 :smt043 :smt043 :smt043 :smt082 :smt082
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda MarcoS » gio gen 26, 2017 11:03 am

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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda PIEDENERO » gio gen 26, 2017 14:22 pm

di Marcello Foa.



Ricevo diversi messaggi di amici e lettori intelligenti e aperti di spirito che, talvolta da destra e talaltra di sinistra, sono interdetti di fronte a Trump: non riescono a collocarlo. I liberisti non apprezzano le possibili barriere tariffarie, quelli di sinistra temono che possa diventare un dittatore. La mia impressione è che, per una volta, sbaglino tutti, per una ragione in fondo semplice: Trump è il primo vero presidente «liquido» per riprendere la citatissima definizione di Bauman ovvero un presidente che esce dagli schemi politici tradizionali

Vediamo. È il primo inquilino della Casa Bianca che ammette l'esistenza di importanti sacche di povertà nella società americana e si propone di risolverle. Nel suo orizzonte economico la creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti è una priorità che antepone agli interessi, finora prevalenti, dei gruppi multinazionali. È il primo presidente ad accogliere i sindacati e a promettere migliori condizioni in America. Questi sono discorsi di sinistra, che però la sinistra sia europea sia americana nemmeno considera.

Trump al contempo non vuole creare un nuovo Stato assistenzialista ma vuole indurre l'America a riscoprire le proprie virtù ovvero a generare una crescita economica e sociale basata sullo sviluppo e la prosperità dell'economia nazionale. Vuole che siano i privati a creare nuovi posti di lavoro, proponendo un baratto: basta delocalizzazioni in cambio di sgravi fiscali e deregulation. Questo è un discorso di destra che però la destra mainstream non contempla considerandoli eretici.

Trump dice basta all'esportazione di democrazia e agli interventi militari all'estero, che hanno accomunato Bush e Obama. Vuole un esercito forte ma da usare a fini difensivi. Il suo è un discorso pacifista che però la sinistra non riconosce.

Trump al contempo vuole la linea dura contro l'estremismo islamico e l'immigrazione clandestina, non sostiene le campagne con fondi pubblici a favore dell'aborto e quelle di sostengo alla LGBT. In questo caso è ovviamente di destra e per una volta sono tutti d'accordo.

Poi ci sono posizioni estreme sull'ecologia, che piacciono a pochi (incluso il sottoscritto). Ci sono le contraddizioni aperte, come la presenza di uomini della Goldman Sachs nel suo Governo, che stride con le promesse formulate in campagna elettorale di introdurre una nuova versione del Glass Steagall Act. O come lo strabismo nella lotta al fondamentalismo islamico, che trasuda diffidenza nei confronti dell'Iran ma ignora finora il ruolo di Paesi sponsor dell'ISIS come Arabia Saudita e Qatar.

Mettete tutto assieme e ne viene fuori un quadro contrastato, che impedisce una sua caratterizzazione precisa. Sì, certo è di destra ma il Partito repubblicano non lo ama. Per certi versi è di sinistra, ma nemmeno il Partito democratico lo sopporta. E questo per la ragione che lo contraddistingue più di ogni altra: non appartiene all'establishment che ha governato l'America e il mondo negli ultimi trent'anni.

Non ne condivide gli obiettivi di politica estera, non ammette che i diritti e le sovranità nazionali siano schiacciati e svuotati da organismi internazionali onnipotenti ma nella loro essenza non democratici. Non ama la globalizzazione senza freni. Aborrisce l'idea di un Governo mondiale. Di conseguenza non approva le aziende che non esitano a depauperare il tessuto economico nazionale per conseguire esclusivamente il profitto. Difende una società radicata nei valori (famiglia, aborto, identità) e la preferisce a quella multietnica e omologata che è stata incoraggiata e diffusa dalle precedenti amministrazioni democratiche e repubblicane, le cui divergenze erano più di facciata che sostanziali.

Trump, invece, è un liberale e al contempo si dimostra sensibile agli interessi della classe lavoratrice a cui vuole ridare prospettiva e benessere; è un fan dell'economia di mercato che, però, da patriota qual è, vuole compatibile con gli interessi strategici ed economici del proprio Paese; difende una società stabile, sovrana ma in cui l'ascensore sociale sia assicurato.

Non è detto, sia chiaro, che riesca nei suoi intenti. Oggi nessuno può dire se sarà un grande o un pessimo presidente. Ma rappresenta la prima risposta originale alla grande crisi della società moderna occidentale, una crisi a cui fino ad oggi i partiti tradizionali di destra o di sinistra non hanno saputo dar soluzione.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda Sbob » gio gen 26, 2017 15:27 pm

In due parole:

Trump dice alla gente quello che vuol sentirsi dire.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda funkazzista » gio gen 26, 2017 17:34 pm

PIEDENERO ha scritto:di Marcello Foa.
[...]
Difende [ndf: Trump] una società radicata nei valori (famiglia, aborto, identità) e la preferisce a quella multietnica e omologata che è stata incoraggiata e diffusa dalle precedenti amministrazioni [...]

Sbaglierò, ma mi sembra che questa frase parli più di chi ha scritto l'articolo che di Trump.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda scairanner » gio gen 26, 2017 22:26 pm

Donaldo Briscola announces plan to hammer Big Pharma monopoly profits by requiring competitive bidding.

http://trump.news/2017-01-26-donald-trump-announces-plan-to-hammer-big-pharma-monopoly-profits-by-requiring-competitive-bidding.html

l'autore

tra tanti proclami più o meno terrifici, questo almeno sembra andare in una direzione auspicata da molti, poi si tratterà di vedere se e come riuscirà nel suo intento e a quale prezzo.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda funkazzista » ven gen 27, 2017 11:12 am

E' inutile, gli ammerigani sono sempre più avanti.
Qui in itaglia lo facevamo già da tempo, ma non sapevamo ancora che si chiamano "alternative facts"! =D>
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda Sbob » ven gen 27, 2017 11:27 am

scairanner ha scritto:trump.news

:lol:
Un quotidiano indipendente, direi!
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda scairanner » ven gen 27, 2017 11:35 am

Sbob ha scritto:
scairanner ha scritto:trump.news

:lol:
Un quotidiano indipendente, direi!


Sapevo che avresti risposto per primo, in Italia invece sono tutti al di sopra delle parti.
Comunque oltre a questa scontata banalità hai tu personalmente una versione opposta? O qualcos'altro da dire?
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda PIEDENERO » ven gen 27, 2017 11:42 am

funkazzista ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:di Marcello Foa.
[...]
Difende [ndf: Trump] una società radicata nei valori (famiglia, aborto, identità) e la preferisce a quella multietnica e omologata che è stata incoraggiata e diffusa dalle precedenti amministrazioni [...]

Sbaglierò, ma mi sembra che questa frase parli più di chi ha scritto l'articolo che di Trump.

sì certo, pero ritengo Foa un buon giornalista a prescindere. le sua analisi sono molto spesso obbietive e poco allineate al resto dei media.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda scairanner » ven gen 27, 2017 18:35 pm

A proposito di quotidiani indipendenti, oggi su Re(nzi)pubblica un articolo di Rampini descrive le mosse di Donaldo: negaziinismo climatico, muro, tortura, protezionismo; sulla vicenda Big Pharma nessun accenno, eppure l'argomento non mi pare di poca rilevanza.

Strano però, perché nel suo blog lo stesso Rampini dedica all'argomento una riflessione che ricalca nella sostanza quella linkata sopra.

A scanso di equivoci, rimango allibito di fronte alla maggior parte delle mosse del Don.
Ultima modifica di scairanner il sab gen 28, 2017 0:12 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda Sbob » ven gen 27, 2017 18:58 pm

scairanner ha scritto:
Sbob ha scritto:
scairanner ha scritto:trump.news

:lol:
Un quotidiano indipendente, direi!


Sapevo che avresti risposto per primo, in Italia invece sono tutti al di sopra delle parti.
Comunque oltre a questa scontata banalità hai tu personalmente una versione opposta? O qualcos'altro da dire?

No, i quotidiani sono sempre di parte, ma quello supera ogni forma di buon gusto. Non so se hai letto l'articolo fino in fondo, dove insulta i giornalisti degli altri giornali che osano fare domande a Trump... manco Studio Aperto arrivava a tanto.

Considerando poi che il suo staff e' quello dei "fatti alternativi", e' inutile leggere roba da quella fonte.

Chiedere una versione opposta e' come chiedere a chi non crede di dimostrare che dio non esiste... stiamo parlando del nulla.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda Sbob » ven gen 27, 2017 19:00 pm

scairanner ha scritto:sulla vicenda Big Pharma nessun accenno

Ma quale vicenda Big Pharma? Cos'ha fatto? Ci sono atti, leggi, qualcosa, o solo chiacchiere?
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda pesa » ven gen 27, 2017 23:31 pm

tra leprime 20 industrie farmaceutiche per fatturato, una decina sono americane. tra le prime 3, le made in USA sono 2. dei circa 500 mld $ di fatturato annuo globale, circa 400 sono delle americane.

dunque, in un paese in cui ad avere accesso ai farmaci sono quelli che possono permettersi una assicurazione medica, dare "contro" le big farma non vuol dire lottare contro la globalizzazione e difendere la produzione nazionale, nè vuole dire risparmiare soldi pubblici a vantaggio del "popolo". vuol dire solo trasferire ricchezza dalle big pharma (americane) alle assicurazioni (sempre americane).

è bene? è male? buh!
faccio solo fatica a capire come mai, visto che l'italia è un pezzo di europa, siano così tanti a tifare per uno che nell'europa (intesa sia come entità politica che economica che anche culturale) vede anzichè un possibile alleato un competitore possibilmente da "annientare".
Ultima modifica di pesa il ven gen 27, 2017 23:33 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda scairanner » ven gen 27, 2017 23:32 pm

Sbob ha scritto:
scairanner ha scritto:sulla vicenda Big Pharma nessun accenno

Ma quale vicenda Big Pharma? Cos'ha fatto? Ci sono atti, leggi, qualcosa, o solo chiacchiere?


TsdG ha scritto:
Dello shock per la vittoria presidenziale di Donald Trump sembrano beneficiare le aziende farmaceutiche, sotto pressione per gran parte della campagna elettorale a causa delle esplicite critiche ricevute sull'aumento dei prezzi dei loro medicinali, ricorda il 'Financial Times' online. Il trionfo del tycoon nella notte ha però fatto balzare le azioni di Mylan e Pfizer - due delle principali imprese del settore negli Stati Uniti - del 6 per cento nelle quotazioni pre-market. Merck e Johnson & Johnson sono cresciute entrambe di più del 2 per cento, mentre Eli Lilly del 3,4 per cento.
Anche le azioni di Valeant, che nei giorni scorsi aveva diffuso una previsione negativa per il prossimo anno e che è attualmente oggetto di indagini per aumenti impropri dei prezzi di oltre il 500 per cento e per le sue pratiche contabili, sono rimbalzate del 3,5 per cento.
Anche in Europa le farmaceutiche hanno giovato di un aumento in borsa: l'inglese GlaxoSmithKline risulta in crescita dell'1,1 per cento, mentre la francese Sanofi è aumentata del 3 per cento. Oltre alle farmaceutiche, fa notare il quotidiano finanziario, anche i produttori di armi stanno registrando buone performance in borsa.

nonsembrerebbeproprioilcastigamattidiwallstreet saluti
TSdG


Dott. Sbob, dato che di economia non capisco una cippa (ma i grafici li so leggere), mi saprebbe spiegare come mai le azioni di tutte le case farmaceutiche, aldilà delle crescite (durate più o meno mezzora) così pompate (vedi articolo qui sopra), negli ultimi due mesi sono o calate o precipitate? Valeant vanta il record, passando da poco più di 20 dollari a meno di 14, mica male come performance!

Vuoi vedere che Trump non ha fatto ancora una minchia, ma quello che dice forse vale più delle minchiate che scrivono i giornalisti?
Ca@@o non trovi uno che abbia scritto qualcosa sulla perdita delle azioni di tutte quelle nominate sopra, mentre erano tutti lì al momento dell'effimero rialzo; eppure basta andare sul sito del Nasdaq e lì è tutto trasparente.

E poi, rispetto ai temi trattati da Rampini, cosa avrebbe firmato Donaldo di concreto rispetto alle politiche energetiche o al protezionismo (altrimenti che senso ha la tua domanda...)?
Comunque sia, quello che scassa la minchia è che vuoi sempre l'ultima parola (in generale, non solo in questo caso).

le reali quotazioni di Valeant :lol:

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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda Sbob » sab gen 28, 2017 14:47 pm

Per ora di cose concrete ne ha fatte, ovvero ha firmato ordini esecutivi per:
- vietare l'ingresso dei rifugiati
- dare l'avvio alla costruzione del muro
- riavviare la costruzione degli oleodotti sulle terre indiane
- limitare l'efficacia di ObamaCare

La lista qui: https://www.whitehouse.gov/briefing-room/presidential-actions/executive-orders

Questi sono i fatti.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda Sbob » sab gen 28, 2017 14:52 pm

scairanner ha scritto:Dott. Sbob, dato che di economia non capisco una cippa (ma i grafici li so leggere)
[...]
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E mi mostri cosa? Il grafico di un'azienda che sta calando costantemente da un'anno?

Anzi, che a marzo dell'anno scorso (quando Trump era dato per un simpatico buffone) ha più che dimezzato il valore?


Quella è un'azienda che sta andando nel culo, Trump o no. Magari informandosi dettagliatamente si potrebbe scoprire il perché.

Vai invece a guardare cosa fanno Pfizer, Glaxo, etc... mi sembra che se ne freghino degli annunci.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda Sbob » sab gen 28, 2017 14:56 pm

Giusto per riportare le informazioni su un piano corretto:

https://en.wikipedia.org/wiki/Valeant_Pharmaceuticals#2016

La Valeant è finita sotto inchiesta ed il suo valore è crollato in seguito a indagini avviate a Febbraio (durante l'amministrazione Obama).

Nel leggere i grafici, vale la pena di guardare l'asse delle x, ci trovi informazioni utili.
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Re: Donaldo Briscola

Messaggioda scairanner » sab gen 28, 2017 15:13 pm

È inutile che cambi tema: ti ho dimostrato che i giornali, anche i più quotati, ti fanno credere quello che sta bene a loro dando notizie completamente avulse dalla realtà, senza successivamente riportare anche il seguito, tanto è vero che anche altri le hanno ritenute valide e le hanno linkate, o devo metterti il grafico anche delle altre aziende?

In questo caso non me ne fotte 'na mazza dell'andamento delle azioni, né dell'indipendenza o meno dei quotidiani, volevo solo aggiungere uno spunto di riflessione su questo tema delle potenze farmacologiche, ma tu, senza nulla aggiungere sull'argomento, sposti il tema sui binari che interessano a te, fai pure, tornerò quando ci saranno "fatti concreti".
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