L'interessante intervento di Kinobi metteva in evidenza la differenza tra stile tecnico e stile più di forza, e in particolare come quest'ultimo sia più in voga ora. Forse (anche non forse) perchè progredire utilizzando la forza fisica (negli itinerari/blocchi) adatti al caso, è più veloce e "semplice" che progredire utilizzando la tecnica di piedi. Mi viene in mente, così tanto per fare un esempio al limite delle - attuali - capacità umane, che un 9a, grado che ormai fanno in tanti
![Rolling Eyes :roll:](./images/smilies/icon_rolleyes.gif)
Venendo a esempi più vicini a noi.
Una sera sono a far blocchi, vedo un gruppetto che prova un boulder dove non riesco neanche a partire perchè si tratta di saltare dal materasso con i piedi sullo start e lanciare a una palla 2 metri sopra. Io lì vicino provo un blocco gradato uguale ma di equilibrio e tecnica. Il capo della banda dei saltatori mi vede tentare e con umiltà mi si approccia a chiedere come faccio, e mi dice che lui le cose così difficili non le prova neanche. Gli dico che sul suo blocco io non mi schiodo dallo start perchè non sono buona a saltare e di lancio la palla non la terrei mai. Loro salgono tutto senza piedi, o utilizzandoli sbadatamente come pesanti appendici delle braccia, io li uso facendone buon conto per spingere, tirare, assettarmi per un bloccaggio ecc ecc.
Loro scalano da un annetto e io da 8. Nel lead faccio 3 gradi più di loro, ma loro chiudono il blocco, alla fin fine, io neanche lo provo.
Esempio personale ma che è sempre più frequente che si verifichi nel confronto generazionale tra climber (loro hanno 22-25 anni, io 39).
Chi "vince"? chi porta risultati in poco tempo o chi per anni si dedica alla tecnica? Posto che non vince nessuno perchè non c'è niente in palio, fa un po' riflettere il cambio generazionale, per cui reciprocamente si trova impossibile quello che scala l'altro, che però sono di pari difficoltà.
Oh, niente. Questione di gusti, di età, di salcazzi vari.
Niente, vado a scolare la pasta, che s'è fatto tardi.