grizzly ha scritto:Secondo me vuol dire che è ricaduto nel tunnel... ha ricominciato a scalare, e per di più facendo boulder, una delle attività più a rischio ad una certa età, se si pratica solo saltuariamente, l'infortunio, lo stiramento dell'imbolsito sono dietro l'angolo... Poteva ricominciare con una via medio lunga di III-IV... con un po' di tennnica riusciva ancora a non sfigurare... invece... è passato subito a qualcosa di pesante. Magari con partenza sit... e ora sente l'età, il declino, si percepisce come segno indecifrabile di una sopravvivenza remota, arcaica... ...
mi è successo ieri qualcosa di simile ma non è andata esattamente così.
per la prima volta nella mia vita,e non in sogno,credo di esser stato protagonista di una storia assurda,gli anglofoni la chiamano esperienza di OBE,la sensazione di ritrovarsi al di fuori del proprio corpo e riuscire a vedersi dal di fuori e osservare quello che stai facendo come se fosse un'altra persona.
mi è accaduto ieri seduto in un prato della val di mello davanti ad un sasso alto nemmeno quattro metri: ho aspettato che un gruppetto di giovincelli se ne andassero fuori dai coglioni e ho iniziato ad arrampicarlo,tralasciando il versante facilissimo,salendo dalla parte verticale e scendendo dall'altra con il sedere come uno scivolo e l'ultimo metro di tetto saltando nell'erba.
ho ripetuto il giro almeno una decina di volte prendendoci un pò gusto e alla fine mi sono seduto lì sotto,comodamente e riguardando il tragitto percorso.
ed è a questo punto che improvvisamente ho iniziato a rivedere me,venire da lontano e quindi da tutt'altra parte da dove ero venuto,che mi accingevo ad avvicinarmi e a iniziare ad avere il contatto materiale con la roccia di quel sasso.
ripeteva sempre lo stesso giro che facevo io però era vestito in un altro modo,aveva il sacchetto delle magnesite legato al pettorale destro,se ben ricordo, e un paio di scarpette strane profilate che coprivano sì solo l'esterno del piede ma fin quasi al ginocchio.la parte del malleolo era tutta scoperta.
non aveva crash pad ma teneva una specie di tascapane agganciato alla cintura dei pantaloni dalla parte del sacchetto del magnesio e non se lo toglieva.
arrampicava più fluido di me però non riuscivo a capire se era dovuto alle scarpette che calzava o se ero io che dal di fuori non capivo se i coordinamenti motori fossero gli stessi.
ho atteso che facesse qualche giro dello stesso giro e continuasse così per quanti altri giri, quindi sono sceso al vicino ruscello,mi son fatto coraggio e ho raccolto dall'acqua un ciotolo grande appena di più di un pompelmo e l'ho posato accanto a me aspettando che asciugasse completamente.
una volta asciugatosi son salito dal versante facilissimo,l'ho atteso che salisse e spuntasse dalla cima accovacciato per non farmi vedere e una volta giunto in cima l'ho colpito violentemente alla nuca.
credo che il suo corpo sia stato trasportato via dal vento se non per l'eternità per un bel pò di tempo..