da Sandrino80 » lun set 07, 2015 21:46 pm
da dang » lun set 07, 2015 22:39 pm
EvaK ha scritto:ah ultima cosa:
ma perchè alla base del primo tiro c'è una scritta "tav"?????
che cavolo indica?
insomma tanto si è chiaccherato, ma alla fine nessuno ha risposto alla domanda iniziale.
da funkazzista » lun set 07, 2015 23:35 pm
Sandrino80 ha scritto:restynganti
da Danilo » mar set 08, 2015 0:30 am
da EvaK » mar set 08, 2015 7:32 am
dang ha scritto:EvaK ha scritto:ah ultima cosa:
ma perchè alla base del primo tiro c'è una scritta "tav"?????
che cavolo indica?
insomma tanto si è chiaccherato, ma alla fine nessuno ha risposto alla domanda iniziale.
Forse perché eternium attacca dopo il primo tiro della Taveggia?
da dang » mar set 08, 2015 7:42 am
EvaK ha scritto:dang ha scritto:EvaK ha scritto:ah ultima cosa:
ma perchè alla base del primo tiro c'è una scritta "tav"?????
che cavolo indica?
insomma tanto si è chiaccherato, ma alla fine nessuno ha risposto alla domanda iniziale.
Forse perché eternium attacca dopo il primo tiro della Taveggia?
eh non lo so... visto che poi, fatto il primo tiro, ci siamo trovati a due soste vicine, e io sono salita per un tiro che di certo non era nè Tav. L2 nè Eternium L2.
Infatti ho aperto il topic per chiedere...
da EvaK » mar set 08, 2015 8:31 am
Danilo ha scritto:"ubriaco...,
*messaggio strano
da PIEDENERO » mar set 08, 2015 9:00 am
VYGER ha scritto:Ahem...
La mia policy di comunicazione arrampicatoria è: "Se fai bene una cosa, lo dici; se fai male una cosa, lo dici."
Abbiamo sbagliato.
Quindi lo faccio sapere.
L'errore è fonte di apprendimento, la negazione di malattia.
Augh, ho parlato.
Mandimandi
da PIEDENERO » mar set 08, 2015 9:12 am
VYGER ha scritto:Pesci dà la cengia come possibile via di fuga.
Meglio dimenticarsene.
È scabrosa, su roccia a tratti cattiva e non è solo III.
Chi non intende salire, è meglio che si cali dalle soste fittonate.
da VYGER » mar set 08, 2015 9:26 am
PIEDENERO ha scritto:giusto per dare eventuali info
quando ripetei eternium uscii dalla via con, mi pare, un tiro e mezzo in traverso a dx su terreno infido ma facile. il problema può sussistere per eventuali cordate sotto che rischiano di beccarsi qualcosina in testa.
le doppie su etrnium.....mmmmm ... io le ho evitate per la presenza di troppa roccia instabile intorno alla via.
le sconsiglio
ciao
da crodaiolo » mar set 08, 2015 14:21 pm
da VYGER » mar set 08, 2015 18:02 pm
crodaiolo ha scritto:ola EvaK & VYGER
anche i filosofi dunque "...a volte tornano"
sul luogo del delitto, il famigerato Medale !
[...]
malinconici saluti.
Via Taveggia
Nardella e c. - VII (300 m. ca)
Scuoti
Spezza
Rimbalza
Chemical Brothers
Shake, Break, Bounce
[Push the Button]
Uno - Sbump
Sabato mattina.
Diretti al solito Predore, come spesso capita io e Stefano approfittiamo del viaggio per una consulenza reciproca.
Lui mi racconta dei suoi problemi sul lavoro [è assistente sociale] e io delle mie pare esistenziali.
Certe volte il mix che si crea è davvero esplosivo.
Oggi è uno di quei giorni.
Dopo che lui mi ha raccontato di uno dei casi che sta seguendo, mi parte il nastro.
In venti minuti [più o meno nel tragitto da Clusane - il famoso paese della tinca al forno - a Predore], riesco a piazzargli lì una concisa, concitata e al tempo stesso precisa nonché sintetica storia delle metafore profonde operanti nell'organizzazione delle relazioni nell'ambito del patriarcato occidentale [dalle radici elleniche, ebraiche e cristiane] contrapponendola alla struttura del matriarcato popolare caraibico [dalle radici caribe ed europee].
E il bello è che Stefano mi sta anche a sentire...
Mentre arriviamo sotto la parete e stiamo per prepararci a partire su uno dei 6a "per modo di dire" [nel senso che i primi 3 m., di 6b, non fanno né grado, né testo] chiodati da Ralf e soci sulla sx della falesia classica, Stefano fa: "Oh, ma... Mi gira la testa!"
Cervicale incipiente, sbalzi di pressione o svarioni da esposizione a flusso di coscienza ad alta densità simbolica?
Domanda inutile.
Anch'io non devo essere del tutto centrato: dopo un'ennesimo giro di riscaldamento su "Bowling" e dopo aver messo i rinvii su "Los Hippies" [un 7b che mi riesce di rado], riparto sul tiro e al secondo fix, agguantata una presa palesemente marcescente che mi resta - come prevedibile - in mano, volo a testa in giù.
E anche quando, sceso, risalgo...
Dal fico a sx sotto lo scudo.
Poi nuova presa per la mano sx [quella precedente si è - appunto - sgretolata].
Punto il manettone in alto a dx, fletto le gambe, spingo e...
Sbump!
Sento un colpo a livello dello sterno e vengo respinto indietro come da una molla. La mano dx, gia pronta ad afferrare la manigila, ne viene allontanata di colpo, trascinata verso il basso dal peso del mio corpaccione.
Tengo la sbandierata di rimbalzo e riesco a stare su.
Che diavolo è successo?
Stefano, sotto, è piegato dalle risate.
Non capisco.
Poi l'illuminazione: lanciando e nel vano tentativo di spingere l'allungamento del braccio dx ben oltre i suoi limiti fisici, ho picchiato il torace contro la roccia. L'elasticità di costole e sterno ha fatto il resto.
Aspetto che passi la ridolera ["Centrato!", mi dico. "Centrato!"] e ri-riparto.
Ridacchiando arrivo al chiave, ridacchiando e ballonzolando carico l'ulteriore lancio, ridacchiando, oscillando e facendo il possibile per non farmi distrarre dalle gocce di pioggia che iniziano a cadere fitte e dal bagnato sugli appoggi, afferro il manettone d'uscita del chiave e chiudo la via.
No, non è giornata...
Due - Splat
Decidere che cosa fare domenica è stata ardua.
Ralf non voleva andare ad Arco. Né a Brentino.
Invece Giovanni deve tornare a casa presto per "contare le pagnocchine" [sic!] di un laboratorio alimentare di cui sta curando il passaggio di proprietà: da bravo commercialista vuole fare le cose per bene e per questa transazione ha deciso di fare personalmente anche l'inventario.
E io sono abbastanza sugli affari inutili: la pioggia di ieri, che ha bagnato le pareti, non mi ispira nessuna voglia di imprese.
Alla fine l'accordo sembra focalizzarsi sull'Antimedale.
Ralf suggerisce "Stelle Cadenti".
Io gli dico: "Guarda che l'abbiamo già fatta..."
"Ah, sì. E' vero...", fa lui.
L'età...
"E allora?"
"Bah, andiamo su. Poi vediamo..."
A Rancio non ho nemmeno il tempo di scendere dall'auto che sento: "Sandrodetoni!"
Eh? Chi? Io?
Faccio finta di niente.
Ma Crodaiolo, forumista di Planetmountain con decine di salite in Medale e centinaia in dolomiti [per intenderci, mentre io faccio ripetute sui 20 m. scarsi di "Tito Tobegia" o "Non Baciatemi", in Maddalena, o di "CO.LI.CA", o "Arresting Domiciliari" o "Ciao, Ciao Belle Tettine" a Mazzano, lui le fa sui 300 della "Gogna" o di "Milano '68" in Medale], con la coda del suo occhio di falco ha visto la mia lunga chioma grigia e mi ha sgamato.
Niente da fare: scoperto.
Salto fuori dal mio nascondiglio dietro l'auto.
Presentazioni e strette di mano.
Così conosciamo dal vivo anche Changabang [altrimenti noto come "Montagna di Luce"; il nome sanscrito del terrificante e bellissimo picco del Garhwal indiano mi piace di più], X, uno dei veterani dell'arrampicata lombarda [non so se ha un nick su qualche forum: preferisco garantirgli l'anonimato], storico compagno del duo, e Vecchio Bonfo, nella vita psichiatra presso un ospedale emiliano nel quale svolge ricerche sull'influenza delle relazioni sulla strutturazione delle architetture neurali.
Sempre persone con percorsi di vita particolari, gli arrampicatori.
Chiediamo loro come mai qui, e non in dolomiti, in una così bella giornata di sole. E loro a noi.
Poi chiediamo loro che cosa intendono fare. E noi a loro.
Sentito che saremmo orientati per il Medale, loro fanno di tutto per spedirci su qualche diavoleria medalesca.
Ma questa volta le scuse sono buone. Ralf ha salito quasi tutto sulla classica parete lecchese; Giovanni è reduce da una brutta bronchite; non abbiamo i cliff; e, per finire, siamo in disarmo: la stagione alpinistica estiva 2010 è finita.
Quindi optiamo per la "Taveggia".
"Brutta: tutta unta", fa X.
Pazienza...
Oggi va come va.
Mentre partiamo sulle rampe erbose dei primi tiri della via di Nardella e c., loro si accodano a una cordata femminile impegnata su "Anniversario".
La salita procede tranquilla, tra le solite erbe velenose, oggi più frondose del solito per le piogge di ieri [e Ralf che, imperterrito, fa gardening su appigli e appoggi, senza temere le probabili ustioni da edera americana; "Quello che non uccide, rafforza", eh?], i soliti pilastrini mobili del Medale [oggi nascosti dalle fronde di cui sopra], i soliti ragni crociati, lontani parenti di quelli dei borai lucani.
Arrivati alla sosta dopo il tiro di VII, mentre io e Ralf siamo impegnati a scambiarci le corde, dalla nostra sx sentiamo una voce femminile urlare: "Ah, aaaahhhhhh!"
Splat.
E poi gemiti.
Ci si ghiaccia il sangue nelle vene.
Già mi immagino la tipa schiantata contro la parete con due o tre fratture esposte agli arti.
Se succede a un uomo, passi.
Ma a una donna... A uno di quei teneri esseri indifesi...
Ci facciamo coraggio e buttiamo lo sguardo oltre il pilastro alla nostra sx.
"Teneri esseri indifesi" un corno...
La tipa se ne sta lì, appesa alla corda, gambe divaricate in posizione stabile di riposo e sembra essere tutto fuorché disposta a farsi aiutare dalle cordate maschili che la seguono e la precedono.
"No, no... Faccio io..."
Dagli scambi di battute tra la donna e i rudi alpinisti che le offrono aiuto, capiamo che, a parte un grande spavento per i 10 m. di volo con atterraggio a testa in giù, non è successo nulla di grave.
Torniamo a concentrarci sulla nostra epica "Taveggia".
Prima di ripartire Ralf mi dice: "Sandro, scrivi sul tuo sito, eh? E magari racconta un po' di più anche di quello che succede sui tiri, lungo la via..."
Obietto che, a parte che scrivere mi porta via un mucchio di tempo [e, per quanto possa sembrare strano, ho anch'io un lavoro], non è sempre così facile trovare qualcosa di interessante da raccontare.
Mica si è sempre in giro in preda a raptus allucinogeni, no?
Ma lui e Giovanni insistono.
Quindi, ecco.
Ralf parte, sparisce dietro lo spigolo alla nostra dx e impiega i suoi buoni venti minuti per arrivare in sosta.
Intanto il sole sta girando dietro la parete. E il vento da sopra sta abbassando le temperature.
Ralf ci recupera.
Lo raggiungiamo.
Riparte.
Combatte una ventina di minuti con un primo e un secondo sistema di fessure ["V+", recita la guida], prosegue fino al termine della corda, poi si ferma.
Non succede niente per altri venti minuti.
Il vento freddo, il dolore ai piedi per le scarpette e l'urgenza di tornare a Brescia a "contare le pagnocchine" esasperano un pochino Giovanni che si mette a urlare improperi nei confronti del teutonico.
Mi vedo Ralf impegnato nel tentare di attrezzare una sosta decente per recuperarci in sicurezza evitando che un eventuale volo produca un triplo splat senza possibilità di ripartire dal via.
Mica siamo "teneri esseri indifesi", noi: non sopravvivremmo a un volo planare a tre giù e giù, lungo il verticale fianco dello spigolo E del Medale.
Finalmente, lente, le corde cominciano a scorrere verso l'alto.
Giovanni infila i suoi dolorosi stivaletti malesi da combattimento e parte, porconando per l'atroce dolore ai piedi e perché Ralf non tiene la sua corda corta come dovrebbe [secondo me è che non sente; e gli attriti dovuti alle contorsioni del tiro gli impediscono di capire se le corde sono in tensione o meno e quindi se vanno recuperate o meno].
Poi parto anch'io.
In effetti Ralf non recupera un qaz.
Mi faccio 6 m. a corda libera, con il vago timore che un eventuale volo - a questo punto lungo, per quanto io sia da secondo - spianti la sosta e ci faccia davvero splattare laggiù, in basso, da qualche parte sulla parete o alla sua base.
Poi penso al tempo che Ralf ha impiegato per attrezzare il punto di fermata.
E penso che Ralf è un bravo ingegnere, teutonico per di più [come la mia nuova lavatrice Bosch, una cannonata]. E smetto di preoccuparmi.
Sì, so che Ralf è ingegnere elettronico e non meccanico.
Ma non vorremo mica star qui a sottilizzare, vero?
Le teorie del campo unificato non assumono forse che forza elettromagnetica e gravitazione siano espressione di un'unica forza fondamentale?
E poi, sì, ci sono i fittoni: al massimo facciamo un triplo splat alla "Vertical Limit", ma con tenuta degli ancoraggi: quei "cosi" - i fittoni - con cui è protetta buona parte del tiro tengono o non tengono 5 tonnellate l'uno?
da EvaK » mar set 08, 2015 22:17 pm
Già mi immagino la tipa schiantata contro la parete con due o tre fratture esposte agli arti.
Se succede a un uomo, passi.
Ma a una donna... A uno di quei teneri esseri indifesi...
da kappotto » mar set 08, 2015 22:24 pm
da Pié » mar set 08, 2015 22:35 pm
VYGER ha scritto:crodaiolo ha scritto:ola EvaK & VYGER
anche i filosofi dunque "...a volte tornano"
sul luogo del delitto, il famigerato Medale !
[...]
malinconici saluti.
Ciao Crodaiolo.
Giusto per rimembrare.
Via Taveggia
Nardella e c. - VII (300 m. ca)
Scuoti
Spezza
Rimbalza
Chemical Brothers
Shake, Break, Bounce
[Push the Button]
Uno - Sbump
Sabato mattina.
Diretti al solito Predore, come spesso capita io e Stefano approfittiamo del viaggio per una consulenza reciproca.
Lui mi racconta dei suoi problemi sul lavoro [è assistente sociale] e io delle mie pare esistenziali.
Certe volte il mix che si crea è davvero esplosivo.
Oggi è uno di quei giorni.
Dopo che lui mi ha raccontato di uno dei casi che sta seguendo, mi parte il nastro.
In venti minuti [più o meno nel tragitto da Clusane - il famoso paese della tinca al forno - a Predore], riesco a piazzargli lì una concisa, concitata e al tempo stesso precisa nonché sintetica storia delle metafore profonde operanti nell'organizzazione delle relazioni nell'ambito del patriarcato occidentale [dalle radici elleniche, ebraiche e cristiane] contrapponendola alla struttura del matriarcato popolare caraibico [dalle radici caribe ed europee].
E il bello è che Stefano mi sta anche a sentire...
Mentre arriviamo sotto la parete e stiamo per prepararci a partire su uno dei 6a "per modo di dire" [nel senso che i primi 3 m., di 6b, non fanno né grado, né testo] chiodati da Ralf e soci sulla sx della falesia classica, Stefano fa: "Oh, ma... Mi gira la testa!"
Cervicale incipiente, sbalzi di pressione o svarioni da esposizione a flusso di coscienza ad alta densità simbolica?
Domanda inutile.
Anch'io non devo essere del tutto centrato: dopo un'ennesimo giro di riscaldamento su "Bowling" e dopo aver messo i rinvii su "Los Hippies" [un 7b che mi riesce di rado], riparto sul tiro e al secondo fix, agguantata una presa palesemente marcescente che mi resta - come prevedibile - in mano, volo a testa in giù.
E anche quando, sceso, risalgo...
Dal fico a sx sotto lo scudo.
Poi nuova presa per la mano sx [quella precedente si è - appunto - sgretolata].
Punto il manettone in alto a dx, fletto le gambe, spingo e...
Sbump!
Sento un colpo a livello dello sterno e vengo respinto indietro come da una molla. La mano dx, gia pronta ad afferrare la manigila, ne viene allontanata di colpo, trascinata verso il basso dal peso del mio corpaccione.
Tengo la sbandierata di rimbalzo e riesco a stare su.
Che diavolo è successo?
Stefano, sotto, è piegato dalle risate.
Non capisco.
Poi l'illuminazione: lanciando e nel vano tentativo di spingere l'allungamento del braccio dx ben oltre i suoi limiti fisici, ho picchiato il torace contro la roccia. L'elasticità di costole e sterno ha fatto il resto.
Aspetto che passi la ridolera ["Centrato!", mi dico. "Centrato!"] e ri-riparto.
Ridacchiando arrivo al chiave, ridacchiando e ballonzolando carico l'ulteriore lancio, ridacchiando, oscillando e facendo il possibile per non farmi distrarre dalle gocce di pioggia che iniziano a cadere fitte e dal bagnato sugli appoggi, afferro il manettone d'uscita del chiave e chiudo la via.
No, non è giornata...
Due - Splat
Decidere che cosa fare domenica è stata ardua.
Ralf non voleva andare ad Arco. Né a Brentino.
Invece Giovanni deve tornare a casa presto per "contare le pagnocchine" [sic!] di un laboratorio alimentare di cui sta curando il passaggio di proprietà: da bravo commercialista vuole fare le cose per bene e per questa transazione ha deciso di fare personalmente anche l'inventario.
E io sono abbastanza sugli affari inutili: la pioggia di ieri, che ha bagnato le pareti, non mi ispira nessuna voglia di imprese.
Alla fine l'accordo sembra focalizzarsi sull'Antimedale.
Ralf suggerisce "Stelle Cadenti".
Io gli dico: "Guarda che l'abbiamo già fatta..."
"Ah, sì. E' vero...", fa lui.
L'età...
"E allora?"
"Bah, andiamo su. Poi vediamo..."
A Rancio non ho nemmeno il tempo di scendere dall'auto che sento: "Sandrodetoni!"
Eh? Chi? Io?
Faccio finta di niente.
Ma Crodaiolo, forumista di Planetmountain con decine di salite in Medale e centinaia in dolomiti [per intenderci, mentre io faccio ripetute sui 20 m. scarsi di "Tito Tobegia" o "Non Baciatemi", in Maddalena, o di "CO.LI.CA", o "Arresting Domiciliari" o "Ciao, Ciao Belle Tettine" a Mazzano, lui le fa sui 300 della "Gogna" o di "Milano '68" in Medale], con la coda del suo occhio di falco ha visto la mia lunga chioma grigia e mi ha sgamato.
Niente da fare: scoperto.
Salto fuori dal mio nascondiglio dietro l'auto.
Presentazioni e strette di mano.
Così conosciamo dal vivo anche Changabang [altrimenti noto come "Montagna di Luce"; il nome sanscrito del terrificante e bellissimo picco del Garhwal indiano mi piace di più], X, uno dei veterani dell'arrampicata lombarda [non so se ha un nick su qualche forum: preferisco garantirgli l'anonimato], storico compagno del duo, e Vecchio Bonfo, nella vita psichiatra presso un ospedale emiliano nel quale svolge ricerche sull'influenza delle relazioni sulla strutturazione delle architetture neurali.
Sempre persone con percorsi di vita particolari, gli arrampicatori.
Chiediamo loro come mai qui, e non in dolomiti, in una così bella giornata di sole. E loro a noi.
Poi chiediamo loro che cosa intendono fare. E noi a loro.
Sentito che saremmo orientati per il Medale, loro fanno di tutto per spedirci su qualche diavoleria medalesca.
Ma questa volta le scuse sono buone. Ralf ha salito quasi tutto sulla classica parete lecchese; Giovanni è reduce da una brutta bronchite; non abbiamo i cliff; e, per finire, siamo in disarmo: la stagione alpinistica estiva 2010 è finita.
Quindi optiamo per la "Taveggia".
"Brutta: tutta unta", fa X.
Pazienza...
Oggi va come va.
Mentre partiamo sulle rampe erbose dei primi tiri della via di Nardella e c., loro si accodano a una cordata femminile impegnata su "Anniversario".
La salita procede tranquilla, tra le solite erbe velenose, oggi più frondose del solito per le piogge di ieri [e Ralf che, imperterrito, fa gardening su appigli e appoggi, senza temere le probabili ustioni da edera americana; "Quello che non uccide, rafforza", eh?], i soliti pilastrini mobili del Medale [oggi nascosti dalle fronde di cui sopra], i soliti ragni crociati, lontani parenti di quelli dei borai lucani.
Arrivati alla sosta dopo il tiro di VII, mentre io e Ralf siamo impegnati a scambiarci le corde, dalla nostra sx sentiamo una voce femminile urlare: "Ah, aaaahhhhhh!"
Splat.
E poi gemiti.
Ci si ghiaccia il sangue nelle vene.
Già mi immagino la tipa schiantata contro la parete con due o tre fratture esposte agli arti.
Se succede a un uomo, passi.
Ma a una donna... A uno di quei teneri esseri indifesi...
Ci facciamo coraggio e buttiamo lo sguardo oltre il pilastro alla nostra sx.
"Teneri esseri indifesi" un corno...
La tipa se ne sta lì, appesa alla corda, gambe divaricate in posizione stabile di riposo e sembra essere tutto fuorché disposta a farsi aiutare dalle cordate maschili che la seguono e la precedono.
"No, no... Faccio io..."
Dagli scambi di battute tra la donna e i rudi alpinisti che le offrono aiuto, capiamo che, a parte un grande spavento per i 10 m. di volo con atterraggio a testa in giù, non è successo nulla di grave.
Torniamo a concentrarci sulla nostra epica "Taveggia".
Prima di ripartire Ralf mi dice: "Sandro, scrivi sul tuo sito, eh? E magari racconta un po' di più anche di quello che succede sui tiri, lungo la via..."
Obietto che, a parte che scrivere mi porta via un mucchio di tempo [e, per quanto possa sembrare strano, ho anch'io un lavoro], non è sempre così facile trovare qualcosa di interessante da raccontare.
Mica si è sempre in giro in preda a raptus allucinogeni, no?
Ma lui e Giovanni insistono.
Quindi, ecco.
Ralf parte, sparisce dietro lo spigolo alla nostra dx e impiega i suoi buoni venti minuti per arrivare in sosta.
Intanto il sole sta girando dietro la parete. E il vento da sopra sta abbassando le temperature.
Ralf ci recupera.
Lo raggiungiamo.
Riparte.
Combatte una ventina di minuti con un primo e un secondo sistema di fessure ["V+", recita la guida], prosegue fino al termine della corda, poi si ferma.
Non succede niente per altri venti minuti.
Il vento freddo, il dolore ai piedi per le scarpette e l'urgenza di tornare a Brescia a "contare le pagnocchine" esasperano un pochino Giovanni che si mette a urlare improperi nei confronti del teutonico.
Mi vedo Ralf impegnato nel tentare di attrezzare una sosta decente per recuperarci in sicurezza evitando che un eventuale volo produca un triplo splat senza possibilità di ripartire dal via.
Mica siamo "teneri esseri indifesi", noi: non sopravvivremmo a un volo planare a tre giù e giù, lungo il verticale fianco dello spigolo E del Medale.
Finalmente, lente, le corde cominciano a scorrere verso l'alto.
Giovanni infila i suoi dolorosi stivaletti malesi da combattimento e parte, porconando per l'atroce dolore ai piedi e perché Ralf non tiene la sua corda corta come dovrebbe [secondo me è che non sente; e gli attriti dovuti alle contorsioni del tiro gli impediscono di capire se le corde sono in tensione o meno e quindi se vanno recuperate o meno].
Poi parto anch'io.
In effetti Ralf non recupera un qaz.
Mi faccio 6 m. a corda libera, con il vago timore che un eventuale volo - a questo punto lungo, per quanto io sia da secondo - spianti la sosta e ci faccia davvero splattare laggiù, in basso, da qualche parte sulla parete o alla sua base.
Poi penso al tempo che Ralf ha impiegato per attrezzare il punto di fermata.
E penso che Ralf è un bravo ingegnere, teutonico per di più [come la mia nuova lavatrice Bosch, una cannonata]. E smetto di preoccuparmi.
Sì, so che Ralf è ingegnere elettronico e non meccanico.
Ma non vorremo mica star qui a sottilizzare, vero?
Le teorie del campo unificato non assumono forse che forza elettromagnetica e gravitazione siano espressione di un'unica forza fondamentale?
E poi, sì, ci sono i fittoni: al massimo facciamo un triplo splat alla "Vertical Limit", ma con tenuta degli ancoraggi: quei "cosi" - i fittoni - con cui è protetta buona parte del tiro tengono o non tengono 5 tonnellate l'uno?
Peccato che gli anni passino...
Fatti leggere in giro.
Ciao
da VYGER » mer set 09, 2015 8:20 am
kappotto ha scritto:Ad essere sincero è un pò che non arrampico in Medale, ma nel mio ricordo, sia Calcaria Termina, che il Diedro Colnaghi, che la via dei Bolli Rossi, non presentavano difficoltà di questo tipo...
La Taveggia me la ricordo di un'altra categoria rispetto a tutt'e queste tre...
A meno che abbiano aggiunto altri tiri...
da VYGER » mer set 09, 2015 8:22 am
Pié ha scritto:Fio Vyger mi han sempre fatto morire dal ridere i tuoi racconti! Ma il tuo sito è ancora on-line? Non l'ho più trovato
da funkazzista » mer set 09, 2015 8:55 am
da VYGER » mer set 09, 2015 9:00 am
funkazzista ha scritto:[OT]
Non so se si tratta di una colpa grave o di un merito, ad ogni modo confesso che non ho mai arrampicato in Medale.
Sono già diversi anni che lei cerca di tirarmici (in casa è lei quella più appassionata di multipicce), e l'ultima volta che siamo passati da quelle parti ha ancora gettato l'amo ("Guarda che bel paretone!"), ma finora sono riuscito a resistere.
Certo che a leggere 'sti resoconti di fessure a sonagli, pilastrini danzanti, erba carnivora e tutto il resto... per di più scritti da gente cui il sottoscritto non è degno nemmeno di allacciare le scarpette... non è che mi viene proprio voglia di andarci, eh!
[/OT]
PS
Mi unisco ai "Peccato!" per la prematura scomparsa del sito di VYGER.
da PIEDENERO » mer set 09, 2015 9:13 am
funkazzista ha scritto:[OT]
Non so se si tratta di una colpa grave o di un merito, ad ogni modo confesso che non ho mai arrampicato in Medale.
Sono già diversi anni che lei cerca di tirarmici (in casa è lei quella più appassionata di multipicce), e l'ultima volta che siamo passati da quelle parti ha ancora gettato l'amo ("Guarda che bel paretone!"), ma finora sono riuscito a resistere.
Certo che a leggere 'sti resoconti di fessure a sonagli, pilastrini danzanti, erba carnivora e tutto il resto... per di più scritti da gente cui il sottoscritto non è degno nemmeno di allacciare le scarpette... non è che mi viene proprio voglia di andarci, eh!
[/OT]
PS
Mi unisco ai "Peccato!" per la prematura scomparsa del sito di VYGER.
Il Forum è uno spazio dincontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dellalpinismo, dellarrampicata e dellescursionismo.
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