Definite le deroghe per le candidature alle politiche in seno al Pd, l?idea di rinnovamento di Bersani e del suo gruppo dirigente si può cosi riassumere: via D?Alema e Veltroni, dentro il settantacinquenne Franco Marini, Anna Finocchiaro e Rosy Bindi. Come se non bastasse, deroga negata ad una delle protagoniste della lotta per i diritti civili in Italia, Paola Concia, alfiere del progressismo sociale e della difesa delle minoranze, e spazio all?area catto-clericale del partito, la più beneficiata dalle eccezioni volute da Bersani ed i suoi.
Insomma, il partito moderno che dovrebbe guidare l?Italia, può fare a meno dell?effervescenza e della novità di Renzi e dei suoi collaboratori, dell?esperienza internazionale e della qualità professionale di D?Alema, della passione civile di Veltroni, che pure il Pd aveva creato, delle battaglie di Paola Concia, ma non del bigottismo catto-comunista di Rosy Bindi o dell?apporto di un signore dalla pipa in bocca che a 75 anni, in tutte le democrazie moderne ed emancipate, si dedicherebbe ai nipotini ed al racconto della sua vita, piuttosto che a togliere il posto in lista ad un giovane che porterebbe in Parlamento quel contributo di idee e contenuti innovativi di cui il suo partito ha tanto bisogno.
che ci stia un bel 'NTTU GULOABERSANI ?
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