Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

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Messaggioda nuvolarossa » gio mag 09, 2013 12:03 pm

Sbob ha scritto:
nuvolarossa ha scritto:
FQ
di Olga Fassina

In Regione Lombardia sono arrivati i primi compensi dei consiglieri regionali di marzo e aprile e i Cinque Stelle hanno già annunciato di aver presentato richiesta per devolvere ogni eccedenza dei 5mila euro lordi al mese che terranno per sé alle piccole e medie imprese in crisi come promesso in campagna elettorale.


Sbob ha scritto:Non fosse che da quando c'e' non e' cambiato un c***o :roll:


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Minchia un cambiamento epocale, verra' ricordato in tutti i libri di storia :lol:

Poi, guarda, a livello locale penso che stiano agendo bene, e' in parlamento che per ora la loro esistenza e' stata inutile.


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Messaggioda nuvolarossa » gio mag 09, 2013 12:05 pm

MarcoS ha scritto:Visto il tema posto qua sta cosa che ho trovato, magari a qualcuno interessa approfondire la faccenda.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11825


Poi la gente si indigna per i Borghezio ma ignora e/o tace per cose del genere. Quante allodole nei cieli...
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Messaggioda PIEDENERO » gio mag 09, 2013 15:52 pm

Mediaset, Berlusconi condannato in appello Il Pdl per protesta in piazza a Brescia Sabato alla manifestazione ci sarà anche il Cavaliere. E il partito sta valutando anche un presidio a Milano per il processo Ruby] Mediaset, Berlusconi condannato in appello
Il Pdl per protesta in piazza a Brescia
Sabato alla manifestazione ci sarà anche il Cavaliere. E il partito sta valutando anche un presidio a Milano per il processo Ruby

a furia di provocare in questo modo (altro che grillo!!) non mi stupirei che in piazza oltre ai suoi estimatori si possano radunare anche altri, ma molto più incazzati e con intenzioni un po' diverse.
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Messaggioda North Face » gio mag 09, 2013 16:13 pm

..infatti gira una richiesta di contromanifestazione... e non è che mi dispiacerebbe parteciparvi...
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Messaggioda PIEDENERO » gio mag 09, 2013 16:30 pm

North Face ha scritto:..infatti gira una richiesta di contromanifestazione... e non è che mi dispiacerebbe parteciparvi...


ssssssssch... taci il moderato responsabile ti ascolta!
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Messaggioda coniglio » gio mag 09, 2013 16:56 pm

dal blog di Buzz

Toglietemi l?immaginazione. La capacità di supporre gli eventi. Di pensare, sperare, temere il futuro. Quella qualità rubata al mondo idilliaco di chi vive attimo per attimo, per cui fummo cacciati dall?eden.

Perché mi toglie il gusto di vivere, sapere già come andrà a finire. Riconoscere il film già visto avviarsi verso il conosciuto finale, di scena in scena per meccanismi scontati ma solidi, ben collaudati, in cui poco importa la performance degli attori, chiamati semplicemente a recitare le solite battute ad effetto.

Appena dopo le elezioni, il 28 febbraio, scrivevo questo pezzo, scusatemi se mi cito: http://vocialvento.com/2013/02/28/la-scacchiera/

L?onda era stata sottovalutata e ha trovato ampi spazi in cui riversarsi. Ma non sarà sempre così. Dall?altra parte abbiamo decenni di potere consolidato, un?elite di potere politico, economico, finanziario, mediatico, criminale, che non accetterà di farsi da parte.

Non lo accetterà. Bisogna che ce lo mettiamo in testa molto chiaramente, questo concetto.

Questa è una realtà con cui occorre fare i conti. E vanno fatti fin da subito.

Ci sono due alternative:

- si può scegliere la logica dello scontro frontale, duri e puri. Con il risultato di costringere (ma è quello che vogliono) gli altri nella stessa barca, a collaborare fra loro, per sopravvivere.

- si può scegliere la logica della mediazione, dell?attestazione delle proprie forze. Cercando di dividere gli altri. Impedendogli di rinforzarsi a vicenda. Divide et impera.

D?Alema e Bersani da vecchi volponi stanno agitando la carota per ?stanare? il M5S, ma è credibile che si vadano a mettere a ricasco del M5S?

Troppo semplicistica come ipotesi. Sarebbero pazzi, a farlo. Ne uscirebbero subalterni, logorati, impossibilitati a far valere il loro programma che su molti punti è antitetico a quello M5S. Alcune delle tematiche M5S sarebbero subito attuabili sulla carta ma inaccettabili dal PD, che oltretutto ne uscirebbe malissimo, su problematiche tipo TAV o missioni di guerra, sulla ridiscussione dei trattati UE? ?sul fiscal compact?

E? pensabile che il PD sia improvvisamente diverso dal partito che è sempre stato? Dov?erano le idee di sinistra in questi anni, chiuse nel cassetto in attesa che arrivasse m5s?

Insomma non ci credo alle proposte di D?Alema e Bersani. Stanno giocando al gatto col topo, supportati dalle batterie dei media di regime e fanno stracci dell?inesperienza dei parlamentari del movimento. Offrono quello che non hanno per poi dire che gli altri non lo hanno voluto.

Però d?altro canto se il M5S li spinge verso il governissimo, o grosse koalition, questi non mollano più.
Perché sanno che alla prossima tornata elettorale verrebbero spazzati via.
Quindi farebbero di tutto per continuare a governare, perché fuori di loro, direbbero, c?è il cataclisma epocale, la catastrofe, il crollo della civiltà europea.
Un salvacondotto a Berlusconi, che se l?è guadagnato con la rimonta. Uno ai vertici del PD-PDL per le vicende tipo Montepaschi e via andare, con la stessa musica dell?ultimo anno.

L?ipotesi Governissimo sarebbe drammatica per il paese perchè continuerebbero le identiche politiche economiche che hanno portato il paese alla recessione e molti italiani alla disperazione.

Ma in ultima analisi sarebbe uno scacco anche per il M5S, perchè lo metterebbe all?angolo: impotenti nel parlamento, lo spingerebbe nelle piazze. E non è un movimento da rivolta sulle barricate.
Siamo sicuri che in fondo non è quello che questa classe dirigente potrebbe immaginare come miglior scenario?

Loro a difendere i valori della civiltà, il mito dell?unione europea e fuori i barbari. Questi sarebbero da spingere un pochino verso un po? di rivolta. Magari con qualche provocazione ad hoc. In modo da poterli additare come un pericolo per la democrazia ancora di più di quando non lo abbiano fatto fino ad adesso.

Ho come un deja vù. La storia ha molte ricorrenze del genere. Il meccanismo è collaudato. Immaginate lo scenario: governo di koalizione, politiche che spingono ancora di più la crisi (inevitabili se non si rivedono i parametri dei trattati europei), rabbia crescente, parlamentari m5s sostanzialmente impotenti le cui denunce e richieste passano inosservate. Per la stabilità, per i mercati, lo spread, la responsabilità. Manifestazioni, rabbia. Provocazioni. Rivolte. E? già accaduto, accadrà di nuovo. Sanno come fare. Lo faranno.

Bisogna evitarlo. Bisogna giocare d?astuzia. Impedire alle vecchie volpi di chiuderci all?angolo della non scelta. Dividerli.

Io da simpatizzante, iscritto, votante per M5S sarei per l?idea di rispondere agli inviti di Bersani-D?Alema per un governo con il PD, anche temporeggiando su alcuni temi, un governo a termine e con alcune priorità.

Insomma andrei a vedere il bluff di Bersani e D?Alema. A rilanciare. La loro base vuole l?accordo in massima parte. Le rivoluzioni si possono perdere o vincere. Come qualsiasi altra partita. Non sta scritto da nessuna parte che la volontà popolare vinca sempre, la storia è piena di esempi al contrario.

Sono sicuro che sia un bluff. Che la Grosse Koalition sia l?unica strada percorribile dal potere.

Ma il M5S deve cercare di impedire o perlomeno disturbare l?inciucio.

Stanno proponendo l?accordo al M5S solo per pararsi il culo davanti al loro elettorato di sinistra. E? la politica della rincorsa: si spostano a sinistra ma solo per prendere lo slancio e buttarsi a destra. Sanno che l?elettorato in buona parte ha mal digerito un anno di Monti; sanno che specialmente ora stanno in fermento per le parole d?ordine di sinistra del M5S; quindi ?aprono? a sinistra in modo impraticabile, per avere poi la scusa per ritirarsi a destra. La posizione sarà: che potevamo fare? ci abbiamo provato ci hanno detto picche. Per il bene del paese dobbiamo essere responsabili.

Appunto per questo il boccino del no andrebbe messo nel loro campo. La proposta netta (e dura) deve farla il M5S. Se accettano fanno il suo programma. Se non accettano si assumono la responsabilità. Quantomeno non dobbiamo dargli questo alibi. Poi se prevarrà nel PD la parte più sana, quella meno collusa con il potere, sempre ammesso che esista, tanto meglio. Ma in ogni caso in quel modo si indeboliranno ulteriormente.

Si possono trovare alcune proposte su cui essere d?accordo e continuare ad incalzarli su altre. Si può proporre un programma di governo e chiedergli di sottoscriverlo. La forma si può trovare.

Ma lo scopo è triplice:

attuare quanto prima delle politiche economiche anticicliche
impedire alla casta di chiudere il movimento all?angolo
dividere i tre che altrimenti andranno insieme: Berlusconi-Monti-Bersani

Se no ci fottono.

Come è andata lo abbiamo visto. Il movimento 5 stelle, per limiti che ritengo strutturali, non ha saputo gestire la situazione e si è arroccato in un angolo, facendo esattamente il gioco che gli altri volevano. Lo scompiglio creato dalla carta Rodotà, che a mio parere il movimento si è trovato quasi casualmente in mano, ha avuto il pregio di mettere a nudo la natura della dirigenza del PD, più di quanto hanno potuto centomila parole in proposito. Ma la sbandata è in via di assorbimento. La potenza manipolatoria dei media è enorme: è quello che consente a questo sistema, incredibilmente, , di restare al potere, nonostante le porcherie rivoltanti che ci ammanniscono da decenni.

La Grosse Koalition tanto voluta da Merkel e Schauble, dalla Bce e Van Rompuy, da Napolitano e Lagarde, è una realtà. Berlusconi, essendo in politica, come da ventanni a questa parte è evidente, solo ed esclusivamente per fare i suoi interessi, dopo aver tuonato contro euro e unione europea in campagna elettorale, ora che ha ottenuto il salvacondotto, quale che sia la forma ? prescrizione ? annullamento ? assoluzione ? condivide il potere con il campione del liberismo nel pd, quell?Enrico Letta su cui rimando quello che scrivevo nel luglio 2011 http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ che prende il posto, coadiuvato dal direttore della Banca d?Italia e membro del consiglio della Bce, Saccomanni, del salvatore della patria, Mario Monti, pur presente nel governo con i suoi uomini.

Un governo cosmetico ? la solita presa per i fondelli di donne e giovani ? con una impostazione economica legata alle elite finanziarie globaliste e una di politica interna di destra, con Alfano ministro degli interni e una dote, portata dal ministro D?Alia con il decreto legge 773 che intendeva fare dell?Italia un paese potenzialmente simile alla Cina o all?Iran: http://www.larivieraonline.com/approvat ... u-internet

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino
dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro
sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!)
contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO
bloccarne il blog o il sito.

Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in
Italia ovunque si trovi, anche se è all?ESTERO; basta che il
Ministro dell?Interno disponga con proprio decreto l?interruzione
dell?attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di
connettività alla rete internet. L?attività di filtraggio imposta
dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da
50.000 a 250.000 euro.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad
una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl?istigazione alla
disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all?ODIO (!) fra le
classi sociali.

In un paese che è già considerato al 57esimo posto nel mondo per la libertà di stampa, un paese dove il presidente Napolitano invita la stampa a cooperare, proprio quello che ci vorrebbe.

Un governo che dovrà eseguire alcuni compiti essenziali:

a) continuare il drenaggio di ricchezza dal paese per pagare gli strozzini tedeschi

b) vendere tutto quello che di appetibile per gli investitori internazionali c?è da vendere ( ancora una volta, la Grecia traccia la strada: http://vocialvento.com/2013/04/27/dal-f ... ichiarata/ )

c) rendere leggi, diritti, burocrazia del paese non di intralcio per gli investitori stranieri

d) tenere sotto controllo le spinte di rivolta popolare, con tutti i mezzi. Anche un qualche alleggerimento dei vincoli di bilancio e delle politiche di austerity, ma, soprattutto, distruzione mediatica dell?opposizione, silenziamento della rete, opportune strategie occulte di criminalizzazione.

Nell?opera di annichilimento mediatico l?opposizione ha di fronte le macchine del fango collaudatissime che si sono fronteggiate per decenni e che ora hanno rivolto le bocche da fuoco verso un solo obiettivo comune.

Il silenziamento della rete è praticamente cosa fatta, non appena sarà necessario, grazie a questo decreto legge.

Le strategie di criminalizzazione andranno da campagne giudiziarie a provocazioni di varia natura. Fatti lasciati accadere o abilmente sfruttati, come quello dello sparatore a Montecitorio, nel mentre nelle piazze siciliane si sparava ad altezza uomo e si massacravano i dimostranti.

E? un film già visto. Siamo già nella fase in cui i distinguo non sono possibili.

http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HREC1-1

Fare una considerazione normalissima, della cui onestà intellettuale milioni di italiani si rendono conto, come questa:

?Il vero problema non e? che qualcuno vada davanti a Palazzo Chigi e spari durante il giuramento del governo. Il vero problema è che in questo momento, ne sono assolutamente certo, ci sono alcuni milioni di italiani che pensano ?peccato che non abbia fatto secco almeno un ministro??.

sottolineando la realtà di quella che è una rabbia diffusa che si percepisce nel paese, diventa per le voci della responsabilità nazionale occasione per schiacciare ogni pensiero che non sia pedissequamente schierato nella negazione dell?evidenza. Il tentativo di comprendere diventa complicità. Il domandarsi perché è giustificare.

?Le parole scritte su Facebook dal consigliere torinese sono deliranti e irresponsabili. Si dimetta? chiede, in una nota, il deputato piemontese del Pd, Cesare Damiano.

Alessandra Moretti, su twitter scrive: ?Parole vergognose?.

Il leader di ?Diritti e Libertà? Stefano Pedica attacca: ?Se parole su twitter del consigliere 5 stelle Bertola sono vere bisogna prendere provvedimenti. Un fatto gravissimo che deve vedere da parte del movimento di Grillo l?immediata espulsione?.

Un deja vù degli anni di piombo nell?era di internet. Una divaricazione sempre più marcata nel paese, con da una parte il potere, tutto, schierato a difesa degli enormi interessi di pochi. Dall?altra poche voci che si levano da un?immensa moltitudine schiacciata sotto il tacco del dominio delle coscienze. Poche voci cui sarà facile mettere la mordacchia e criminalizzare, con opportune piccole mosse al momento opportuno.

La rabbia che sale e non conduce a nulla se non a dividersi e qualcuno ad immolarsi. Hanno vinto ancora?

Ci vorrebbero menti sopraffine e grande capacità di controllo per muovere all?unisono le proprie forze e idee chiarissime sul da farsi, per avere una minima speranza di contrastare un potere così perfettamente innervato nel paese.

Ci vorrebbe intelligenza politica per comprendere la natura dei diversi interessi che compongono il potere, per insinuarsi fra essi come un cuneo e spaccare, dividere.

Invece alla rinfusa si è agito per unire, per polarizzare. Ignorando la semplice realtà della propria intrinseca debolezza, in un massimalismo trionfalista ingenuo quanto senza fondamento empirico nella storia dei movimenti politici rivoluzionari. E in questo modo, purtroppo inevitabilmente, perché l?intelligenza come il coraggio se uno non ce l?ha non se lo può dare, si è fatto il gioco del nemico. Quel criminale nemico che sta distruggendo il paese e riportando al medioevo le popolazioni europee.
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Messaggioda coniglio » gio mag 09, 2013 17:02 pm

dal blog di U.F.

Corso di rieducazione per piddini.
Scritto da Uriel Fanelli

Ok, lo sappiamo. Un dildo si aggira per l'Europa. Adesso dovrete governare con Silvio Berlusconi, e muovere tutte le vostre pedine perche' si salvi dai suoi processi. Cosi', so che avete dei forti disturbi di personalita'. So che dormite male. Dopo anni ed anni di antiberlusconismo, oggi vi trovate a dover governare col PDL, e quindi come al solito dovrete cambiare religione, e dire che avete sempre pensato le stesse cose. Lo fate sempre, e lo dovete fare anche ora. Avete sempre detto, dopotutto, che i compromessi non erano orribili, giusto? Cosi', vi servono degli esercizi. Dovete esercitarvi a dire alcune cose , e vedrete che non solo vi passera' la nausea, ma Emilio Fede vi sembrera' un affascinante sibarita dei tempi andati.


Per prima cosa, occorre rompere i taboo e le inibizioni. Alcuni infiltrati grillini ante litteram vi avevano fatto credere che Silvio Berlusconi fosse un laido vecchiazzo che pagava uno stormo di prostitute allo scopo di titillargli la minchia, e vi hanno fatto credere che una donna di 25 anni non andrebbe MAI, in altre condizioni, con un vecchio rifatto come lui. Vi serve quello che nella PNL chiamano "Scozzata", ovvero un cambio di direzione.

Ecco il programma del

PRIMO CORSO INTENSIVO DI LARGHE INTESE PER IL PD.
Giorno 1:

Allora, adesso andate di fronte allo specchio. Se siete donne (e non avete ancora fatto ricorso al chirurgo estetico) , sporgete le labbra (ma sbrigatevi a prendere un appuntamento dal chirurgo!) e quando avrete ottenuto un pratico labbro salvagoccia (mai piu' senza!) dovete ripetere: "Silvio Berlusconi non e' vecchio, e' semplicemente un classico". Fatto? Bene. Adesso rifatelo salendo su un paio di scarpe col tacco da 12 cm. Poi portate il tacco a 14 centimetri. Dieci volte al giorno, e avrete dei glutei bellissimi, tali e quali alla faccia. Se siete uomini, indossate un vestito scuro con la cravatta e due scarpe nere da becchino, mettete la crema da emorroidi sotto gli occhi per cancellare le borse, e dite "Se io fossi come Silvio, anche io avrei 24 bellissime ragazze che scelgono di vivere in casa mia , da coccolare e coprire di costosi regali'. Fatto? Avete visto che e' facile? Adesso rifatelo pensando alle amiche di vostra figlia , nude prima dell'esame di terza media. Sforzatevi di visualizzare questa cosa, e mentre ripetete "Silvio e' uno statista".


Giorno 2:


Oggi parleremo di socializzazione. Andate al solito bar che frequentate, se ne frequentate uno, oppure recatevi nella sezione PD che frequentate. Osservate bene gli avventori. Che sfigati, eh? Guarda quella culona inchiavabile! Ok, e' l'ostetrica che ha fatto nascere vostro figlio, ma adesso non e' che questi dettagli possano cancellare lo scempio della sua cellulite. Insomma, possibile che a queste micragnose bigotte non venga mai voglia, che so , di vestirsi con un pochino di Latex e di fare cinque minuti di lap dance prima dell'assemblea di partito? Chiediamo forse la luna, cribbio? Il comunismo ha , dunque, vinto? E perche' c'e' quel signore coi baffi alla cassa, e non una popputa igienista dentale? Dov'e' la festa?Allora respirate, e pronunciate ad alta voce, davanti a tutti: "Ad Arcore erano solo cene eleganti. Qui siete sciatti e poco abbienti. Mi sento triste e solo". Poi andate sui viali , trovate una schiava del marciapiede da 15 euro e sfondatele il culo, a quella troia.


Giorno 3:


Oggi passiamo alla geografia. Oggi parliamo del maghreb. Allora, con chi confina il Marocco? Ripetete: "il Marocco confina con l'Algeria dal lato est, con la Mauritania dal lato sud, con l'Egitto dal lato Ruby." Detto questo, e' ovvio che se Marocco ed Egitto confinano, una marocchina possa essere nipote del presidente egiziano. Allora, adesso ripetete ad alta voce: "E che ne sapete, voi, che Ruby non fosse la nipote di Mubarak?". Non ci vuole tantissimo, ci riesce persino una bionda. Non dovete fare altro che crederci: ripetete "e' assolutamente impossibile negare con certezza che Ruby sia nipote di Mubarak". Se qualcuno avanza dei dubbi, ricordategli che Döner Kebab e' un prodotto di un'azienda di Berlino, e questa sorprendente notizia vi spiega quanto complesso sia il mondo islamico, ove appunto le nipoti del presidente si prostituiscono nelle strade italiane.


Giorno 4:


Oggi logica e matematica. Allora, iniziamo a ripetere in coro: "17 anni sono quasi 18". Questo serve ad aprirvi la mente al concetto di limite: il limite per x che tende a 18 e' Ruby rubacuori, perche' esiste un epsilon piccolo a piacere tale per cui appena lei si avvicina ai 18 anni, voi vi avvicinate al suo culo di un lambda , sempre piccolo a piacere. Possiamo anche mettere giu' un abbozzo di dimostrazione, anche se non sarebbe nel programma: "se X appartiene all'insieme delle prostitute minorenni egiziane allora X e' nipote di Mubarak" . E' facile dimostrarlo per induzione, basta considerare nessuna prostituta egiziana => e' nipote di Mubarak (vero), Ruby Rubacuori e' nipote di Mubarak (provato vero da Silvio) , e anche la sorella minore e' mignotta e minorenne, (ed essendo la sorella minore e' a sua volta nipote di Mubarak come la maggiore), allore tutte le minorenni mignotte egiziane sono nipoti di Mubarak .QED. Studiare, imparare e crederci.


Giorno 5:



Oggi lezione di inglese. Per prima cosa, abbandonate sciocche superstizioni circa la pronuncia, e iniziate a ripetere: "Gogol". Gogol non e', come i comunisti vorranno farvi credere , un autore russo (sempre li' cadono, i cognati di Stalin!) , ma il modo corretto di pronunciare "Google". Quando Silvio era inglese, da piccolo, scherzava sempre coi suoi compagni di scuola abbronzati , e diceva loro delle cose carine in inglese, tipo "Piccaninnies" (un tenero vezzeggiativo di gusto vittoriano) ,e gia' metteva le basi della scuola di inglese meneghino, tipo "vado a checcare se abbiamo ricevuto la invois", oppure "La fabbrichätta di Elisabätta". Inoltre, iniziate a ripetere: "The Lucy" (La Lucia) , o "The Roberto" (Il Roberto), e non dimenticate una cosa: "la selecsion all'ingresso migliora il tuo fan". Ah, si: se vi chiamate Veronica, allora siete "La veronica", ma e' un nome che nel PDL ha poco successo.


Giorno 6:


Per completare il corso, occorre iniziare ad applicare personalmente quello che avete imparato. Come diceva la Mamma di Silvio, mentre girava per il mercato per trovare i prezzi migliori, "e' meglio insegnare a pescare che dare un pesce". Insomma, non dovete solo pensare come nel PDL, dovete DIVENTARE il PDL. Quindi, per prima cosa: come vi chiamate? Filippo? Antonio? Che nomi da comunisti. Da domani, nomi come "Il Gianpiernaik" o "Il fifi" . Se siete donne, e vi chiamate che so io "Nicoletta", subito "La Nicole", e se siete , che so io, "Caterina", allora da domani siete "La Cheit". L'articolo di fronte al nome e', ovviamente, sintomo di larghe intese perfettamente riuscite.

Ancora, sul lavoro: che lavoro fate? Disoccupati? No problem: "Free Time Manager". Siete cassaintegrati? "Welfare Manager". Siete delinquenti? Ok, "Sheriff Avoidance Manager".Avete visto che e' facile facile? Facil Manager!


Ed ecco che siete gia' pronti per una domenica da Larghe Intese: sin dalla mattina vi alzerete e scenderete da entrambe le parti del letto, un piede a destra ed un piede a sinistra. Se avete un letto matrimoniale, chiedete aiuto aLLA Nicöle , che vi spieghera' come aprire meglio le gambe. Poi colazione all'happy hour (nel PDL si fa l'aperitivo anche per colazione, detto "bransch" ), poi un pochino di pole dance per tenervi in forma, una laccata alle frensch neils e siete al top, gia' pronti per larghe intese, sempre piu' intese, e sempre piu' larghe.


Che non e' mica orribile limonare con Silvio: al massimo sa di tappo.

E se il dubbio vi sfiora, ricordate: "e' tutta colpa di Grillo".


Ristoranti pieni a tutti.


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Messaggioda El Rojo » gio mag 09, 2013 18:59 pm

Neolingua

Barroso: "L'euro è salvo"
"La fase critica è conclusa"

"Anche se non siamo ancora fuori dalla fase critica la minaccia all'esistenza dell'euro è essenzialmente finita". Lo ha detto oggi il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso intervenendo alla conferenza sullo stato dell'Unione a Firenze.

"I profeti di sventura che avevano predetto l'implosione della moneta unica si sono rivelati in errore; credo sia giusto dire che non si percepisce più il rischio che l'area si sgretoli", ha aggiunto. E' però "necessario avere bilanci e finanze pubbliche in ordine", ha detto ancora.

"La crisi", ha poi precisato, "ha messo in evidenza l'accresciuta interdipendenza economica dell'Europa ma ha anche sottolineato che la questione di un'unione politica non può più essere nascosta sotto il tappeto". L'integrazione europea, quindi, "deve essere perseguita apertamente e in modo trasparente, con l'esplicito (e non più solo implicito) consenso dei cittadini".

http://info.rsi.ch/home/channels/inform ... uro__salvo

[youtube]http://www.youtube.com/v/aYjtN1BwDZc[/youtube]
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Messaggioda nuvolarossa » gio mag 09, 2013 19:15 pm

El Rojo ha scritto: L'integrazione europea, quindi, "deve essere perseguita apertamente e in modo trasparente, con l'esplicito (e non più solo implicito) consenso dei cittadini".

http://info.rsi.ch/home/channels/inform ... uro__salvo




Ieri su La Stampa era pubblicato un sondaggio loro e di altri 5 giornali europei che recitava

"Far parte dell'Unione Europea è..."

uno svantaggio per

-il 64% degli Inglesi
-il 58% dei Tedeschi
-il 53% degli Italiani
-il 48% come media dei 6 paesi
-il 45% dei Francesi
-il 41% degli Spagnoli
-il 30% dei Polacchi
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Messaggioda Sbob » gio mag 09, 2013 19:21 pm

Dimostrazione che l'antieuropeismo e' stato ben sfruttato ai fini di propaganda.
I tedeschi che si lamentano dell'unione :roll:
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Messaggioda El Rojo » gio mag 09, 2013 19:25 pm

[youtube]http://www.youtube.com/v/v-vgp0g42xI[/youtube]
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Messaggioda El Rojo » gio mag 09, 2013 19:50 pm

L?Italia è in bancarotta. Ma lo Stato ha già versato oltre 40 miliardi all?ESM in tre anni


l'Italia, al momento del pagamento di questi aiuti non disponeva delle risorse necessarie e lo ha potuto fare indebitandosi sul mercato, a tassi la cui dinamica è ben nota a tutti.


L?Italia è in bancarotta. Ma lo Stato ha già versato oltre 40 miliardi all?ESM in tre anni

Di Angela Iannone

La notizia è passata sotto silenzio, citata in un trafiletto qualche giorno fa da Il Sole 24 Ore e riguarda un ulteriore versamento che l'Italia ha fatto al Fondo Salva Stati, conosciuto anche come ESM, European Stability Mechanism.

La quota, secondo quanto riportato da Wall Street Italia, si aggira intorno ai 2,8 miliardi e si va a sommare agli oltre 40 miliardi di euro giù versati dall'Italia tra il 2011 e il 2012.

La notizia va in controtendenza rispetto alle altre news che arrivano in questi giorni, relative agli "sforzi" che la politica sta per mettere in atto per la crescita economica del Paese. Si parla della sospensione dell'IMU sulla prima casa che, valendo circa 4 miliardi di euro rappresenta appena lo 0.5% della spesa pubblica. O anche, scrive WSI, "il rifinanziamento per 1,5 miliardi di euro della cassa integrazione che, come denunciato dalla stessa INPS e dalle parti sociali, sarebbe ormai agli sgoccioli".

Mentre ci si domanda sull'opportunità o meno di sospendere per il momento, vista la grave situazione economica del Paese, il pagamento di queste quote per destinarle a situazioni più emergenziali, la quota dell'Italia al Meccanismo europeo di stabilità sale a 43 miliardi di euro, come denunciato da Paolo Cardenà, esperto di finanza e Private Banker dei maggiori Gruppi Bancari italiani. In un suo articolo di qualche mese fa, Cardenà commentava - attraverso un grafico molto esplicativo - come dal 2010, anno dello scoppio della crisi, l'Italia abbia versato costantemente il proprio contributo per i sostegni finanziari internazionali: 10 miliardi erogati agli Stati membri dell'UEM (principalmente alla Grecia), per poi salire a 28 miliardi nel 2011 versati direttamente al Fondo EFSF (European Financial Stabitity Facility). Infine, nel 2012, con il governo Monti, l'Italia ha versato ulteriori 5 miliardi di euro al Fondo ESM: il tutto per un totale di 43 miliardi, senza considerare l'ultima tranche appena versata.

"Chiaramente - conclude Cardenà - l'Italia, al momento del pagamento di questi aiuti non disponeva delle risorse necessarie e lo ha potuto fare indebitandosi sul mercato, a tassi la cui dinamica è ben nota a tutti. Per indebitarsi sui mercati e quindi attrarre gli investitori, tranquillizzandoli sulla solidità (latente) dell'Italia, un intero Paese è stato premuto di tasse, con effetti del tutto tangibili nella monotonia delle tasche degli italiani".

Il Meccanismo europeo di Stabilità (ESM), detto anche Fondo salva-Stati, istituito dalle modifiche al Trattato di Lisbona nel 2011, è un fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria dell'Euro zona. Uno strumento permanente con il quale l'Europa si è servita e si servirà per aiutare gli stati membri in difficoltà finanziaria, prestando fino a un totale di 500 miliardi di euro. Numerose sono state le critiche rivolte in seguito alla nascita di questo fondo, che ripartisce maggiori poteri decisionali e politici a quegli Stati - Germania in primis - che hanno versato le quote più alte di capitale da investire.

Fonte:http://it.finance.yahoo.com/notizie/italia-versa-2-8-miliardi-esm-141027375.html
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Messaggioda Sbob » gio mag 09, 2013 20:03 pm

A me l'articolo sembra contraddittorio. Il potere decisionale nel fondo e' proporzionale alle quote versate, quindi delle due una: o ci si lamenta dei soldi versati, oppure del maggiore peso della Germania.
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Messaggioda El Rojo » ven mag 10, 2013 0:01 am

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Messaggioda paolocar88 » ven mag 10, 2013 0:10 am

forse non hai letto bene
L?Italia, sostiene l?economista, invece «non deve fare altro che proseguire il cammino iniziato, guai a invertire la rotta e tornare ad aumentare la spesa per lo Stato sociale».
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Messaggioda nuvolarossa » ven mag 10, 2013 0:30 am

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Messaggioda undertaker777 » ven mag 10, 2013 8:13 am

indovina indovinello :D


HA RIDATO IN MANO L'ITALIA A BERLUSCONI




SONO UN BRANCO DI PECORONI IN MANO A UNA PERSONA



chi l'ha detto :?:



:roll:
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Messaggioda coniglio » ven mag 10, 2013 10:21 am

che dire...
la sinistra in chiesa
la destra nelle piazze (contro i giudici, sic!)


Colle, governo, commissioni: i due mesi che non hanno cambiato l?Italia
Alle elezioni di febbraio almeno 17 milioni di italiani hanno chiesto il cambiamento. Ma poi è andata in scena la politica del Gattopardo. E dei problemi eternamente rinviati a saggi, convenzioni, larghe intese... Mentre i protagonisti dei passati fallimenti risorgono con nomine di prestigio, cresce lo scetticismo degli osservatori internazionali sulle reali chance dell'esecutivo di Letta di produre risultati concreti per arginare la crisi
di Mario Portanova | 10 maggio 2013


Il grande ritorno dei Cicchitto e dei Casini ai vertici delle commissioni parlamentari chiude il cerchio. Al voto del 24 e 25 febbraio un quarto degli elettori ha scelto un movimento in rotta di collisione con i vecchi partiti, i Cinque Stelle, e un altro quarto ha dato fiducia alle promesse di cambiamento del Pd, prima fra tutte quella di porre fine all?era berlusconiana. Messi insieme (senza contare i partiti minori e gli astenuti per protesta) fanno 17 milioni di cittadini, la metà esatta di tutti quelli che sono andati alle urne.

Nei due mesi successivi, le loro aspirazioni sono state completamente affossate dall?eterno gattopardismo italiano, il ?tutto cambi perché nulla cambi?. Non si riesce a trovare l?accordo sul nuovo presidente della Repubblica? Teniamoci quello vecchio. Non si riesce a fare un nuovo governo? Mettiamo insieme la vecchia maggioranza e la vecchia opposizione. Non c?è il minimo accordo sulle riforme? Rimandiamo tutto a una Convenzione. E? la politica dell?eterno rinvio, messa in atto dalla stessa classe politica che finora non è riuscita a risolvere i drammatici problemi dell?Italia affogata nella crisi, quando non ha contribuito a provocarli.

Non a caso il neonato governo Letta è stato accolto con scetticismo dagli osservatori economici internazionali. Il Financial Times demolisce il ?libro dei sogni? del leader Pd in materia fiscale, non tanto per sfiducia nella persona quanto per legittimo sospetto sulla possibilità che la larga intesa con Silvio Berlusconi si riveli efficace alla prova dei fatti. E sul New York Times il premio Nobel per l?Economia Paul Krugman cala sulla compagine benedetta da Napolitano una prematura pietra tombale: ?L?Italia è un caos. Sì, ha finalmente un presidente del Consiglio, ma le probabilità che vengano adottate riforme economiche serie sono minime?. Del resto le soluzioni dovrebbero essere trovate dagli stessi che non le hanno trovate nella scorsa legislatura, né nella fase berlusconiana, poi traumaticamente interrotta, né in quella montiana. Dopo l?esperienza dell?appoggio bipartisan al governo tecnico, già ampiamente rinnegata soprattutto da Berlusconi, Pd e Pdl si trovano costretti di nuovo a una coabitazione forzata, gravata per di più dal peso degli interessi personali di Silvio Berlusconi in fatto di giustizia e televisioni.

Ecco una breve cronaca dei due mesi che non hanno cambiato l?Italia.

DA BERSANI AI SAGGI. Alle elezioni di febbraio il Pd vince, ma perde. Berlusconi perde, ma vince. I Cinque Stelle fanno il pieno con il 25% dei voti. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con il mandato agli sgoccioli, si dà da fare perché nasca un governo. Incarica il segretario del Pd Pierluigi Bersani che, dopo le consultazioni di rito orientate a un accordo con i Cinque Stelle, non ce la fa. I ?grillini? sono irremovibili: nessuna fiducia a un esecutivo, solo la disponibilità a votare singoli provvedimenti graditi, per esempio sul fronte anti-casta. Ma il Parlamento può funzionare senza un governo? Si apre il dibattito. Napolitano escogita allora una soluzione inedita: nomina dieci saggi (tutti uomini) incaricati di formulare proposte in fatto di riforme istituzionali ed economia. Il problema del governo è rinviato.

L?ELEZIONE DEL ?NUOVO? PRESIDENTE. Ad aprile scade il mandato di Napolitano e le Camere si riuniscono per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Dopo i tavoli di rito, Bersani promette una ?sorpresa?, poi invece candida Franco Marini. Il Pdl da un lato rivendica la poltrona per sè, dall?altro non sembra in grado di scovare nelle sue ampie schiere un nome sufficientemente autorevole e presentabile, tanto che finisce per puntare su un candidato Pd, Giuliano Amato. Il Movimento Cinque Stelle rilancia con Stefano Rodotà, storico esponente del Pci-Pds, quindi altamente digeribile per il Pd. E annuncia che una convergenza dei democratici su quel nome aprirebbe ?praterie? per un accordo di governo. Due piccioni con una fava, ma niente da fare, anche perché il giorno dopo ci pensa Beppe Grillo a gelare l?entusiasmo con un duro attacco a Bersani. Il Pd si spacca, nel segreto dell?urna brucia sia Marini che ? per l?ennesima volta ? Romano Prodi, e il voto per il Quirinale si incaglia. La soluzione? E? senza precedenti nella storia repubblicana: un accordo Pd-Pdl-Scelta civica per rieleggere Napolitano, classe 1925, che nei mesi precedenti aveva detto chiaramente di non essere disponibile a un secondo mandato. Poco importa, intanto un altro problema è rinviato.

E LARGHE INTESE FURONO. Nel Pd intanto monta la protesta per l?occasione mancata con Rodotà. Bersani si dimette da segretario. Il neo e anche ex presidente Napolitano ribadisce che punta alle larghe intese. Altri tavoli, ritorna in pista anche Amato, ma alla fine la spunta il vicesegretario del Pd Enrico Letta, estrazione post Dc e nipote del ?cardinale? berlusconiano Gianni. Il 29 aprile il governo Letta ottiene alla Camera la fiducia di Pd, Pdl, Scelta civica, Centro democratico e Svp. Votano contro M5S e Sel. La Lega nord si astiene. Ottenuta la fiducia anche al Senato, il governo Letta entra ufficialmente in attività, con il vice Angelino Alfano a custodire l?ortodossia berlusconiana. Ci sono diversi tecnici di estrazione montiana e qualche ventata di novità, come la congolese Kyenge all?Integrazione e l?olimpionica Idem allo Sport. Il Pd rinuncia a schierare big, a parte Franceschini ai rapporti con il Parlamento, il Pdl no, ed ecco tra gli altri il ?saggio? Quagliariello e il ciellino Lupi. Già protagonisti della passata, e fallimentare, stagione berlusconiana. Tra i sottosegretari, da notare il ripescaggio di Gianfranco Miccichè, ex vicerè berlusconiano in Sicilia. Poi Jole Santelli, Filippo Bubbico, Michaela Biancofiore? Nel popolo del Pd il malcontento cresce ulteriormente: ?Perché sì a Berlusconi e no a Rodotà?, si chiedono dirigenti e militanti?

RIFORME? CI VUOLE UNA CONVENZIONE. Non si sbaglia mai a dire che in Italia urgono ?le riforme?. A farle ci provò per esempio la Bicamerale presieduta da Massimo D?Alema negli anni Novanta, senza risultato, se non resuscitare un Berlusconi assai appannato. Si cimentarono poi i ?saggi di Lorenzago?, tutti di centrodestra (Calderoli-Nania-D?Onofrio-Pastore), ma i loro sforzi furono infine vanificati da un referendum costituzionale promosso dal centrosinistra. Nella scorsa legislatura, gli stessi partiti che oggi si (ri)candidano a stilare le riforme non sono stati in grado neppure di fare una nuova legge elettorale, che pure è una norma ordinaria, nonostante le ripetute pressioni dello stesso presidente Napolitano. Allora perfettamente ignorato, oggi largamente osannato. Anche quando, nel discorso del nuovo insediamento, ha strigliato per l?ennesima volta i medesimi partiti per l?imperdonabile? nulla di fatto sulle riforme. Come se ne esce? Con una ?Convenzione?, che in un primo tempo avrebbe voluto presiedere Silvio Berlusconi in persona, nel tentativo di ritagliarsi un ruolo di ?padre nobile? tra un processo e l?altro. Non è certo che la Convenzione si faccia davvero, e se si farà è difficile che produca risultati concreti. Ma intanto, mentre i dati sull?economia e sull?occupazione in Italia si fanno sempre più drammatici, un altro problema è felicemente rinviato.



certe vorte pare che er monno ggiri a la rovescia

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Messaggioda coniglio » ven mag 10, 2013 11:11 am

Laura Puppato


Anticipo il documento che sto inviando in queste ore a tutti i democratici ?di buona volontà?. Sono in realtà delle istruzioni per l?uso per un congresso aperto e per ridare acqua alle radici del Partito Democratico.

1. Premessa

A coloro che mi chiedono perché sono ancora dentro il PD, rispondo con un?altra domanda: ?Cosa ci fate voi ancora fuori dal PD?? Io sono una nativa del PD e ho contribuito a scriverne lo Statuto. Non porterò le mie idee da un?altra parte, perché il PD è la mia casa. Al contrario voglio aprire le porte e finestre di questa casa alle persone che hanno le mie idee,ma che oggi non si sentono rappresentate; alle persone che ci hanno creduto, ma che ora si stanno allontanando.

Io nel PD ci credo e lo voglio cambiare. Le ragioni sono quelle che provengono dai nostri elettori negli incontri di questi giorni, nelle lettere e nelle mail che ricevo quotidianamente. Dobbiamo interrogarci su quanto accaduto negli ultimi mesi, sui milioni di voti che abbiamo perduto e soprattutto le speranze che abbiamo tradito.

2. Gli elettori

In queste settimane gli elettori del PD sono giustamente arrabbiati. Non mi risulta che qualcuno abbia chiesto loro scusa. Lo dobbiamo fare aprendo l?assemblea nazionale dell?11 maggio a Roma.

Il vincolo di mandato, anche se non è previsto dalla Costituzione, rappresenta comunque un dovere morale. Questo vincolo molti parlamentari del PD lo hanno tradito dopo le elezioni, pensando di poter percorrere strade diverse da quelle promesse in campagna elettorale. Abbiamo disatteso il contenuto della Carta d?intenti e vanificato le attese di oltre tre milioni di elettori delle primarie del 25 novembre 2012.

Lo spettacolo indecoroso offerto in occasione dell?elezione del Presidente della Repubblica e l?affossamento della candidatura di Romano Prodi, hanno reso palesi le divisioni interne. Non dobbiamo stancarci di chiedere i nomi dei 101 ?traditori?, non si fa strada insieme se chi cammina al tuo fianco non è leale.

3. Il governo Letta e il Parlamento

Avevamo promesso un governo di cambiamento. L?esito infausto delle elezioni avrebbe giustificato o un governo sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle o almeno un governo di scopo. Siamo andati in un?altra direzione, quella di un governo di larghe intese con il Pdl e Scelta civica. È un passaggio che è avvenuto senza un dibattito interno, eppure nelle prossime settimane saremo chiamati a spiegarlo agli elettori e negli incontri sul territorio. Non possiamo fare finta che nulla sia accaduto.

La guida del governo e affidata al vicesegretario Enrico Letta, ma dobbiamo distinguere l?azione dell?esecutivo da quella del Parlamento. Alla responsabilità che abbiamo verso il Paese, dobbiamo affiancare la lealtà verso i nostri elettori. Direi verso le nostre idee.

I gruppi del PD alla Camera e al Senato devono pertanto rivendicare la loro autonomia legislativa e lavorare nelle commissioni e in aula a quei provvedimenti che avevamo promesso in campagna elettorale. Sulle singole leggi si possono e si devono trovare maggioranze variabili e trasversali.

4. Le idee del PD al servizio del Paese

La missione del PD, anche in questa difficile fase, non può essere disgiunta dalle idee portanti che lo hanno fatto nascere. Dobbiamo cogliere le opportunità di un?evoluzione reale verso un?altra idea di Paese e di società. Un?idea che è alternativa a quella del centrodestra, il programma del PD per i prossimi anni non può essere quello del governo Letta. Deve essere quello che potremo e dovremo realizzare una volta terminata l?esperienza di questo governo.

Il primo punto deve essere quello del lavoro. Bisogna dare una prospettiva concreta al mondo del lavoro, da una parte riducendo l?enorme cuneo fiscale, dall?altra mettendo in moto quei meccanismi virtuosi che da soli possono innescare la creazione di nuovi posti, a partire dall?istruzione pubblica, il recupero della bellezza del Paese, passando per la ricerca scientifica e l?innovazione tecnologica.

È da perseguire un altro modello di sviluppo, un green new deal ? il medesimo del Partito socialista francese e del Partito socialdemocratico tedesco ? basato sulla green economy e il rispetto e la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali.

Il Paese chiede un fisco più equo, la riforma della Pubblica amministrazione, la riduzione della burocrazia, una giustizia civile e penale finalmente rapida e giusta. Chiede legalità e trasparenza e una lotta senza quartiere alla corruzione e alle mafie.

Serve riaprire una nuova stagione per i diritti civili, per i diritti che riguardano le persone: il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto (etero e omosessuali), il testamento biologico, la cittadinanza agli stranieri che nascono in Italia (ius soli), la revisione della legge sulla fecondazione assistita, una norma rigorosa contro l?omofobia, una legge per combattere la violenza contro le donne, provvedimenti per una effettiva parità di genere.

Sui costi della politica dobbiamo fare di più, eliminando ogni tipo di privilegio, dimezzando il numero dei parlamentari e le indennità di chi ha ruoli pubblici, uniformandole da regione a regione, riducendo i rimborsi elettorali ai partiti, abolendo le Province.

Ultima, ma non ultima, la riforma di una legge elettorale indegna di un Paese civile. La nostra proposta, il doppio turno di collegio, già esiste.

Si tratta di un programma minimo, di un programma aperto. Ne parliamo da anni. Ora bisogna attuarlo. Ci sono punti che possiamo realizzare anche con l?attuale governo. Ma ci sono punti che connotano un partito che vuole e deve essere progressista e riformista.

5. Il Partito Democratico e la società civile

Il PD non appartiene né ai dirigenti, né agli eletti: appartiene a quella che in maniera impropria viene definita la ?base?. Gli iscritti, coloro che una volta si chiamavano militanti, sono la parte più preziosa del PD. In questa fase l?unica scissione di cui dobbiamo preoccuparci è quella tra i dirigenti e gli eletti da una parte e gli iscritti (ed elettori) dall?altra.

I circoli del PD in questi anni sono stati lasciati da soli. Devono essere aiutati dai livelli superiori (regionale e provinciale) fornendo sostegno in termini economici e di risorse umane per la formazione, la comunicazione, le iniziative sul territorio. Gli eletti (parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e comunali) hanno il dovere di mantenere un legame con i circoli e di garantire una presenza costante sul territorio, rifuggendo da pratiche feudali.

Esiste un difetto di comunicazione a tutti i livelli, dal nazionale al locale. Lo abbiamo verificato drammaticamente nell?ultima campagna elettorale e ne abbiamo pagato le conseguenze. La comunicazione, pur nel rispetto del pluralismo e delle idee di ciascuno, deve essere univoca rispetto alle decisioni assunte dagli organi dirigenti.

L?attenzione sulla forma partito e sulla sua organizzazione non deve però farci perdere di vista la continua dialettica con i corpi intermedi, le associazioni di categoria, i sindacati, gli amministratori locali, i portatori di interessi collettivi, i comitati e la società civile non organizzata. Dobbiamo rinvigorire il rapporto con quei mondi che non ci riconoscono più come degli interlocutori.

6. Le primarie

Lo strumento delle primarie, che fin dalla sua nascita caratterizza il Partito Democratico, è la nostra caratteristica principale. Quella che ci ha fatto amare, deve essere mantenuto a tutti i livelli. Si tratta di un valore aggiunto del nostro partito, di un dato acquisito che nel corso del tempo ha consentito di aumentare la partecipazione e la mobilitazione di ampi settori della società civile. Su questo tema non possiamo tornare indietro.

Le primarie per la scelta del segretario nazionale devono essere aperte a tutti gli elettori e simpatizzanti del PD.

Le primarie per la scelta del candidato premier devono essere aperte a tutti gli elettori e simpatizzanti che si riconoscono nei valori del centrosinistra. Va comunque modificato l?art. 18 dello Statuto e tolto l?automatismo ? non la possibilità - che prevede che il segretario del PD sia candidato alla premiership.

Le primarie per la scelta dei parlamentari vanno mantenute e devono essere liberate dai condizionamenti dell?apparato del partito. È necessario procedere alla loro regolamentazione non appena sarà riformata la legge elettorale.

A livello locale (Regioni, Province, Comuni) le primarie devono essere regolamentate in maniera chiara come già previsto dall?art. 18 dello Statuto.

7. Verso il congresso, verso un nuovo PD

Voglio un congresso aperto. Senza inutili rincorse al tesseramento funzionali solo a governare lo stesso congresso. Con regole chiare e trasparenti. Il prossimo segretario del Partito Democratico deve essere scelto non solo dagli iscritti, ma anche dagli elettori e simpatizzanti del PD, attraverso lo strumento delle primarie. Aperto significa che il congresso non dobbiamo celebrarlo nelle segrete stanze, ma facendo entrare nei circoli quei pezzi della società civile che ci possono ?contaminare? in maniera positiva, recuperando lo spirito originario . Chiudersi ora, significa avere paura del futuro.

Voglio un congresso in cui non si confrontino gli uomini contro le donne, i vecchi contro i giovani, i conservatori contro i progressisti, i cattolici contro i laici, la destra del PD contro la sinistra del PD, la DC contro il PCI, la Margherita contro i DS. Voglio semplicemente un congresso del Partito Democratico. Ciò che vorrei se fossi una semplice iscritta.

Voglio un congresso in cui si confrontino visioni politiche, intelligenze e idee. Senza candidati finti o predestinati e senza tesi precostituite o mozioni a tema.

Voglio un congresso costituente capace di eleggere e di legittimare un segretario forte e in grado di prendere per mano un partito che deve essere rifondato su basi nuove.



questo è parlare.
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Messaggioda nuvolarossa » ven mag 10, 2013 12:30 pm

In Europa non è presente, se non con alcune eccezioni estremamente regolamentate, lo ius soli. Dalle dichiarazioni della sinistra che la trionferà (ma sempre a spese degli italiani) non è chiaro quali siano le condizioni che permetterebbero a chi nasce in Italia di diventare ipso facto cittadino italiano. Lo ius soli se si è nati in Italia da genitori stranieri e si risiede ininterrottamente fino a 18 anni è già un fatto acquisito. Chi vuole al compimento del 18simo anno di età può decidere di diventare cittadino italiano. Questa regola può naturalmente essere cambiata, ma solo attraverso un referendum nel quale si spiegano gli effetti di uno ius soli dalla nascita. Una decisione che può cambiare nel tempo la geografia del Paese non può essere lasciata a un gruppetto di parlamentari e di politici in campagna elettorale permanente. Inoltre, ancor prima del referendum, lo ius soli dovrebbe essere materia di discussione e di concertazione con gli Stati della UE. Chi entra in Italia, infatti, entra in Europa.


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