Avevo detto che postando il topic sull?incidente prevedevo discussioni
![Twisted Evil :twisted:](./images/smilies/icon_twisted.gif)
ma non questa diatriba su spittare, difficoltà e psicologia. Mmiiiiiiiii che polemiconi siete, raga
Prima di addentrarmici a mia volta, vorrei 1 secondo ritornare all?oggetto originario, ossia la disgrazia di Caionvico
![Crying or Very sad :cry:](./images/smilies/icon_cry.gif)
, per la quale l?altro giorno i colleghi VV FF di Brescia Centro hanno simbolicamente suonato l?ultima sirena di PierPaolo Molinari mentre una loro autoscala fungeva da struggente carro funebre trasportando la bara, senza retorica, a passo d?uomo. E quindi un pensiero vada a quell?uomo troppo giovane per essere gia adesso ?andato avanti? come si usa dire fra i Veci degli Alpini
![Crying or Very sad :cry:](./images/smilies/icon_cry.gif)
.
Allora: non si sa ancora un belino di niente sulla dinamica
![Question :?:](./images/smilies/icon_question.gif)
. Adesso inizia il balletto di voci di corridoio di cui è bene non fidarsi. Addirittura è saltato fuori che invece che essere sulla paretina a sx del Nano (ossia un 4a-4b) sarebbe stato su una via strapiombante (quale??!?) e che sarebbe caduto a testa in giù! Comincia la ridda di notizie contraddittorie?.Ma aspettiamo pazienti. Poi diremo la nostra. E in ogni caso pare non fosse un pivello ma uno capace ed esperto. Pare inoltre stesse mostrando delle manovre ad amici forse meno esperti. Quindi era probabilmente ben al di sotto del suo grado limite. Ed inoltre sicuramente non stava salendo a vista perché era la falesia di casa, dato che abitava lì da sempre. Che gli si sia sbriciolato un appiglio in mano per ora non è stato ancora detto, però tutto può essere, soprattutto a inizio stagione dopo il gelo invernale. Altra cosa possibile può essere stato un malore (raro, ma anche a un 28enne sanissimo può capitare). Oppure un banale inciampo. Meno probabile ma non impossibile il morso di una vipera o la puntura di una vespa (ho assistito a tale evento, visto con i miei occhi, su Silvia, un 6a alla Corna Rossa dei Mantovani / Virle di Brescia: per fortuna il climber era in top rope moulinette) però la vipera lascia tracce autoptiche inequivocabili; la vespa, gli aracnidi o l?ape non credo. E? tutto. Appena so, mando in Forum.
Comunque non volevo paragonare il sabato pomeriggio di Molinari a Caionvico con l?impresa titanica del compianto Claudio Chiaudano sull?Eiger, non sono demente
![Sad :(](./images/smilies/icon_sad.gif)
. Era solo per dire che quella di Caionvico è una verità che a poco a poco salterà fuori (se si vorrà) perché due dei tre protagonisti sono sopravvissuti incolumi, mentre la recente tragedia dell?Eiger non ha né sopravvissuti né testimoni diretti quindi nessuno saprà mai perché quei due fortissimi alpinisti sono morti. C?è anche chi la nord dell?Eiger l?ha fatta da solo slegato in 6 ore, poco tempo fa, polverizzando tutti i precedenti record (Andrea Mutti, Guida alpina di Brescia).
SPIT/PSICOLOGIA/GRADI ecc
Questo è un altro topic, ma ben si concatena con l?incidente, quindi ok parlarne. Lo sanno anche i sassi che è una questione vecchia come il mondo.
In qs gg sto leggendo una bella biografia di Paul Preuss: già allora (inizio 1900?) c?erano le varie fazioni. Preuss (caduto a causa di una bufera!) era arrivato a dire che non considerava di aver veramente scalato una montagna o una via se non riusciva a salirla (ed anche a scenderla) totalmente slegato
![Rolling Eyes :roll:](./images/smilies/icon_rolleyes.gif)
.
In tempi più recenti il grande Cesare Maestri un giorno, nel periodo della conquista del ?Cerro Torre? (1959: la maggior parte di noi non era nata?), era a Campiglio (ove tuttora risiede ed ha una boutique): alcune guide arroganti lo accusavano di essere un trapanatore umano (in effetti lo era, ed il mostruoso compressore penzola ancora dal ?Torre?) buono solo a scalare in artificiale. Per dimostrare il contrario e zittirli, detto fatto, è andato di fronte al Brentei e si è messo a salire, senza problemi, slegato e da solo, andata/ritorno non stop, ossia in salita e poi in discesa, nientemeno che la via delle Guide
![Exclamation :!:](./images/smilies/icon_exclaim.gif)
. E?, come noto, un itinerario sul Crozzon, a destra del canalone Neri, mille metri di quinto e sesto classici, aperto anni prima dal leggendario Bruno Detassis (chi di voi l?ha conosciuto? Io ho ancora i brividi?). I criticoni rimasero con le bocche aperte, sbeffeggiati ed increduli
![Surprised :o](./images/smilies/icon_surprised.gif)
. Lui, tranquillo, probabilmente sogghignava dietro la barbaccia ispida.
Ma quelli erano i tempi dell?alpinismo eroico e romantico. Tantissimi grandi sono caduti. Anche oggi cadono. Inevitabile che ad alto livello i rischi siano maggiori.
OGGI
Basta divagare, torniamo al tempo d?oggi. Bisogna fare un mare di distinguo
![Idea :idea:](./images/smilies/icon_idea.gif)
.
Separiamo se possibile le vie alpinistiche in ambiente dalle falesie.
VIE ALPINISTICHE IN AMBIENTE
In ambiente ci sono vie classiche e famose (esempio: la normale del Campanil Basso, e mille altre) risalenti a molti decenni fa, aperte dal basso, con scarponi rigidi e attrezzi d?epoca: quelle vie sono veri monumenti della storia dell?alpinismo e sarebbe una profanazione trapanarle con uno stupido piantaspit
![Sad :(](./images/smilies/icon_sad.gif)
. Vanno conservate come sono, al massimo sostituendo i ferri o i cordini deteriorati. Sino a che la natura non le farà crollare come fu nel 2003 per la Cimenée del Cervino. Su questo siamo tutti d?accordo, spero, perché è un caso limite
![Shocked 8O](./images/smilies/icon_eek.gif)
.
Sulle vie moderne il caso è un po? dubbio
![Question :?:](./images/smilies/icon_question.gif)
perché tutte le argomentazioni che avete esposto hanno, ciascuna, una propria innegabile valenza. C?è chi vuol mantenere lo stesso spirito d?avventura dei primi salitori e lasciare la via che hanno aperto appannaggio di chi ha le loro capacità o superiori. E c?è chi invece vuole percorrerla ma con maggior protezione.
Io credo che non si debbano forgiare regole rigide ed universali. Ci vuole buon senso e fare tutto cum grano salis
![Rolling Eyes :roll:](./images/smilies/icon_rolleyes.gif)
. Per esempio: non tutte le strutture rocciose, salvo alcune placche, richiedono per forza lo spit. Si può anche mettere nuts, friends et similia. Se ci sono clessidre o alberi idem. Se ci sono fessure anguste il caro vecchio chiodo da roccia nelle sue mille fogge si può piantare e togliere senza recare troppo danno alla parete. Tutte queste protezioni consentono di limitare la lunghezze dell?eventuale volo ma, una volta tolte, la via resta uguale come prima. Certamente lo spit è più ?comodo?: basta attaccarci una coppia e si ha già rinviato
![Razz :P](./images/smilies/icon_razz.gif)
!
FALESIE
Le falesie per chi arrampica hanno vari scopi e si deve tenerne conto. Servono ad allenarsi o ad arrampicare quando in quota non si può. Ma servono anche come campo scuola. Oppure come terreno d?azione per uno sport ben preciso che è il free climbing, che, per certi versi, pur con tutte le analogie che volete, si può considerare separato, avulso dall?alpinsimo. Ma tutti questi scopi possono avere esigenze ben diverse e a volte contrastanti. Ecco perché i fruitori della falesia hanno opinioni così incompatibili. E? chiaro che il free climber cerca di primeggiare nella prestazione psicofisica, e considera grado anche il pericolo. Infatti dice se io sono capace di fare, lavoratissimo, il 7c, sul 7a sono nel mio terreno di gioco e per capire quanto lo domino voglio la chiodatura che dico io. E sono tantissimi a pensarla così. Altri invece vogliono ricercare non la sfida /dominio con i suoi limiti ma l?efficienza fisica del gesto plastico, quasi una danza verticale. E vuol pensare solo al movimento, allo scarico degli equilibri, al controllo ottimale del corpo. Non vuole pensare che potrebbe volare e farsi male. Ancora di più per le scuole: l?allievo non deve rischiare. Secondo me una buona regola, visto che c?è una quantità notevole di falesie dappertutto, e migliaia (tante migliaia) di vie, potrebbe essere quella di rispettare la destinazione d?uso originaria. In ogni caso anche in falesia può andar bene il discorso di clessidre, alberi, friends, nuts, e, perché no, anche chiodi togli e metti, prima di arrivare a piantare spit "nuovi". Buon senso: di quello non ce n?è mai troppo
![Laughing :lol:](./images/smilies/icon_lol.gif)
!
Credo che in ogni caso le possibilità di volare troppi metri non dovrebbero esserci. Per nessuno. Solo che stabilire quanto è il ?troppo? diventa estremamente opinabile. Ti puoi ammazzare volando 4-5 metri (raro, ma può succedere) come puoi volare 12 metri e al massimo strizzarti un po? la pancia.
Mi fermo qui! A voi !!
C.