da enrico.mountainguide » sab gen 21, 2012 16:48 pm
Ciao Piè, grazie per il tuo commento costruttivo.
Penso che le tue siano domande lecitissime e logiche. Se vogliamo limitare la discussione al mestiere di Guida Alpina ti risponderei questo:
nel nostro lavoro, vediamo una quantità smisurata di persone che ha altrettanti obbiettivi e modi di vivere la montagna diversi. Non è sempre facile seguire una linea precisa, uguale per tutti. Per esempio, vi sono persone che amano e rispettano tantissimo la montagna, ma che non sono interessati (per 1000 motivi) all'apprendimento delle tecniche, per loro quello è un momento bellissimo ma che deve farli staccare dalla routine quotidiana, non devono pensare a nulla. Sono entusiasti e meravigliati della bellezza e delle emozioni che ci offre l'attività, ma non vogliono pensare ad altro, è una mini vacanza. Ci sono altri, estremamente bravi e capaci che però on se la sentono di mettersi in gioco psicologicamente, di apprendere e di progredire per un fine di atonomia. Ce ne sono alcuni, purtroppo non cosi tanti, che hanno voglia di imparare, di fare un percorso, di capire e di mettersi in gioco. Sono chiaramente queli che ti danno più soddisfazione, e che fa piacere trovare in giro con i loro amici, in autonomia. A tutti quanti piace l'avventura, tutti sono meravigliati e colpiti dalla natura, e a tutti bisogna trasmettere un messaggio di valori e rispetto. Ma ad ognuno lo si dovrà fare in modo diverso. Tutte queste persone hanno il diritto di vivere la montagna. Allo stesso tempo, anche se tutti la vogliono vivere in modo diverso, insegnerò loro gli stessi valori , starà a loro farne tesoro oppure no. Ti assicuro che personalmente cerco sempre di andare in posti meno frequentati e più selvaggi con i miei clienti. Ma non tutti sono uguali, e ahimé come ogni mestiere mi dà il pane da mangiare, e bisogna anche adattarsi un pò a quello che il cliente richiede. Poi, in linea di massima, io tendo a fare abbastanza selezione tra coloro che porto in montagna: ho lavorato per un pò di tempo a Verbier dove la clientela è spesso Russa, del tipo io ho i soldi, ti pago e tu mi devi far divertire a tutti i costi, e spesso neanche ti salutano alla mattina. Ecco, quelle persone lì non penso che abbiano il diritto di frequentare certi posti. Non so se son riuscito a trasmetterti quel che volevo dire. Io stesso, per mio piacere personale ricerco itinerari ingaggiati, o più naturali. Io stesso ho aperto itinerari in stile tradizionale non lontano da itinerari a spit o in angoli remoti, quando avrei potuto portarmi il trapano appresso (vedi Drapeaux d'Enfer e Zero70 nella vale di Champorcher per esempio). Come giustamente dici tu, si rischia di togliere spazio all'alpinismo. Se ci pensi, ci sono così tanti itinerari storici dimenticati in giro per le Alpi, e comunque, spesso, anche noi che critichiamo l'evoluzione troppo frettolosa dello "spit" alla fine preferiamo prendere la funivia dell'Helbronner piuttosto che andare nel Delfinato dove solo per arrivare al rifugio ci sono 1800m di dislivllo. Ma dove sta la linea giusta da seguire? e chi lo sa. Nella vita di tutti i giorni bisognerebbe andare un pò contro corrente e non lasciarci trascinare dall'uso comune e dall'omologazione consumista della società...forse il mondo non adrebbe a rotoli.