Il vizietto dei guardiacaccia
Ovviamente quelli delle Aziende Faunistico Venatorie che hanno il compito di "tutelare l'investimento" del proprietario in fauna, liberandosi con ogni mezzo dei "nocivi". Troppo spesso un mondo di barbarie al di fuori della legge e senza controlli (15/04/07)
Un vero e proprio arsenale è stato sequestrato nell'Azienda Faunistica Venatoria "Coiano", nel comune di Castelfiorentino ( FI ) e due persone, i guardiacaccia addetti alla sorveglianza nella riserva, sono state denunciate alla magistratura con innumerevoli accuse, tra cui quelle di uccisione e danneggiamento della fauna, maltrattamento e uso di trappole. L' operazione "Volpe Bianca", coordinata dal sostituto procuratore di Firenze Pietro Suchan, è scattata a febbraio dopo la morte di un cane da tartufo, rimasto ucciso da un boccone avvelenato proprio nella riserva finita nel mirino degli inquirenti.
Non si tratta però di un caso isolato. Altre morti sospette hanno indotto la magistratura ad indagare, grazie all'attività della polizia provinciale e delle guardie venatorie volontarie.
Indagini approfondite, fatte di appostamenti e pedinamenti, hanno portato la procura a disporre perquisizioni all'interno delle abitazioni di due persone che lavorano nella riserva di caccia.
Durante i controlli, che hanno visto impegnati 20 agenti, sono stati scoperti e sequestrati un'incredibile quantità di veleni, presumibilmente impiegati per uccidere gli animali. Tra le sostanze scoperte, oltre al terribile fertilizzante "Endosulfan", anche un flacone di Stricnina, sostanza micidiale anche in piccolissime doso. Ma non è tutto. I presunti bracconieri sono stati trovati anche in possesso di quattro fucili non denunciati, oltre duemila munizioni, 42 tagliole a scatto per mammiferi ed uccelli ed altre 9 trappole per selvatici.
Le indagini hanno consentito di scoprire anche un centinaio di animali illegalmente imbalsamati tra cui parecchi rapaci. Nella zona boschiva finita sotto accusa sono stati scoperti anche una incredibile quantità di lacci in filo d' acciaio, trovati tesi lungo i viottoli dove gli animali selvatici di passaggio rimanevano intrappolati senza via di scampo. Altre trappole più elaborate venivano invece usate per la cattura di cinghiali. "Le indagini - dicono dalla Polizia Provinciale - non finiscano qui, ci sono molti altri aspetti da accertare"
penso che si commenti da solo...sta di fatto che questi sono solo la punta dell'iceberg...vedete cosa succede a far fare le cose a gente incompetente
AM ti prego incazzati...