NO-FLY-ZONE ha scritto:Caro Drugo,non so quanti anni hai, visto che parli del passato, ma ti invito a riguardarti alcune foto della zona di 40,50 anni fà i bosch quasi non esistevano più per lo sfruttamento dell'legname, quella zona era in origine il passo di comunicazione tra Selva e S.vito e lo staulanza non esisteva
'scolta no -fly, julius è cortese
io invece sono uno stronzo
e ti dico che le foto te le devi guardare te.
perchè in agordino ceduavano faggi e carpini fino inculoalmondo per far carbonella per le miniere dell'imperina.
perchè in valzoladana avevano già fatto la stessa cosa per le miniere di fornesighe ormai esaurite già a fine settecento ( se non ricordo male).
in entrambi i posti se guardi dagherrotipi e poi le foto di fine ottocento e primi novecento in effetti non c'era un c***o di bosco rispetto ad oggi.
vero.
ma il consorzio boschivo del pelmo, tanto per usare terminologie odierne, aveva anche illo tempore i suoi sacrosanti boschi boschi puri o misti, a seconda delle stazioni e dei tagli.
non raccontiamo balle.
erano più tagliati i boschi di sicuro!
ma c'erano come adesso.
erano altresì molto più ampie di oggi le aree pascolive e quindi occupate dalle praterie.
oggi abbiamo troppo bosco?
in certi ambiti probabilmente si
ma il discorso si amplierebbe e non c'entra una beta mazza con le attuali condizioni degli habitats.
e comunque per me non giustifica uno scempio emmerda come il paventato collegamento tra valle del boite e val fiorentina.
NO-FLY-ZONE ha scritto:Parli delle regole e Regolieri, bene questi santi uomini hanno ricostiruito le regole perchè vedevano nei rifugi e impianti una risorsa economica, ed essendo questi impianti e rifugi stati costruiti su territori delle regole pensavano, come in alcuni casi ci sono riusciti, di riprendersi le strutture già pagate e guadagniarci soldi senza aver speso un centesimo,MOLTO NOBILE ED ONOREVOLE ma soprattutto MOOOLTO INTERESSE PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE.......
forse mi spiego male
mi pareva che dal discorso si evincesse che parlavo di regole e relativi amministratori dal secolo ottavo in poi.
ovvero di persone che hanno trovato un giusto equilibrio tra sfruttamento e conservazione delle risorse, normandone oculatamente l'utilizzo.
risorse che erano proprietà collettiva
ovvero si pensava al FUTURO per la continuazione del benessere della Comunità locale.
e queste norme fatalità furono recepite dalla repubblica veneta ed oggidì sono tutt'ora alla base della selvicoltura naturalistica.
e sai perchè?
perchè se da un capitale ne ritrai gli interessi, tuo figlio avrà qualcosa da mangiare in futuro (= la gallina).
se tu ti ciucci l'uovo oggi, tuo figlio emigrerà.
questo per il bosco
per le tàie
un tempo ancora recente per il pascolo.
in futuro per l'ambiente e quindi per il turimo e per le attività collegate come la tua pensione.
chi avrà un "ambiente" ancora ben conservato avrà un quid, un plusvalore che attirerà turisti.
chi potrà presentare solamente una Jesolo in quota, di cui ve n'è sempre più, non avrà un caz.zo in più da offrire rispetto a mille altri posti.
e sarà questo a fare la differenza in futuro.