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Messaggioda PIEDENERO » sab apr 23, 2022 16:19 pm

Ieri sono finalmente riuscito a fare due chiacchiere senza troppa emotività con una donna ucraina che conosco da anni.
Attraverso contatti che ha quotidianamente con famigliari ed amici mi ha riportato i seguenti fatti:
- all'inizio in molti giovani si sono arruolati senza indugio mentre altri se ne sono andati a gambe levate.
- il suo ex marito di 57 anni è stato chiamato alla leva nonostante una invalidità abbastanza importante ma non sufficiente per starsene a casa. Era incazzato nero perché lo stato non ha fatto assolutamente nulla per la sua salute dopo l'incidente. Si è fatto operare a spese proprie e all'estero e farà di tutto per non andare ma "di queste cose al telefono è meglio non parlare"
- non ci sono aiuti statali per nessuno. Ognuno si arrangia con quello che ha, sfollati compresi, salvo aiuti umanitari.
- racconta di funerali di militari morti, con madri straziate dal dolore.
- sono previsti pesanti tagli alle basse pensioni e ai magri stipendi, per sostenere la guerra. (Per molti vuole dire la fame vera)
- molti sopravvivono con i soldi inviati dai parenti emigrati
- "putin è un bastardo".... ma... E qui dopo una pausa, "anche Zelensky e tutti i ricchi che comandano e che mandano a crepare le persone, chi se ne frega dei territori dove vivono i russofoni, che se li tengano! Piuttosto che vedere tutto questo. La Russia è sempre stata presente qui, anche io parlo russo"
-" i miei che abitano vicino a Leopoli hanno paura, ogni tanto cade qualche bomba".
-" Leopoli è una bellissima città ma effettivamente.." glielo chiedo senza mezzi termini "sì è molto nazionalista e ci sono i nazisti". Queste zone sono così".
-mi mostra la foto del marito di una sua amica, è in mimetica, "è in artiglieria adesso". Hanno due figli piccoli.
Mi saluta con gli occhi lucidi.
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Messaggioda scairanner » dom apr 24, 2022 0:35 am

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Messaggioda PIEDENERO » dom apr 24, 2022 8:48 am

scairanner ha scritto:https://www.infopal.it/novembre-2021-onu-approva-risoluzione-contro-glorificazione-del-nazismo-usa-e-ucraina-contrari/


https://ilmanifesto.it/un-sabato-nazist ... -piu-nera/


Su telegram girano immagini agghiaccianti di questi tizi in posa con fare minaccioso prima della guerra ed ora, catturati dei russi (alcuni dai ceceni....) o defunti (si spera per loro) in battaglia.
I social sono veramente pericolosi e la guerra fa sempre più schifo.
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Messaggioda tatone » dom apr 24, 2022 10:56 am

scairanner ha scritto:Ucraina:
1° in Europa per comprovate riserve recuperabili di minerali di uranio;
2° posto in Europa e 10° posto nel mondo in termini di riserve di minerale di titanio;
2° posto al mondo in termini di riserve esplorate di minerali di manganese (2,3 miliardi di tonnellate, ovvero il 12% delle riserve mondiali);
2a più grande riserva di minerale di ferro al mondo (30 miliardi di tonnellate);
2° posto in Europa per riserve di minerale di mercurio;
3° posto in Europa (13° posto nel mondo) per riserve di shale gas (22 trilioni di metri cubi)
4° al mondo per valore totale delle risorse naturali;
7° posto al mondo per riserve di carbone (33,9 miliardi di tonnellate)
L'Ucraina è un paese agricolo:
1° in Europa per superficie a seminativo;
3° posto al mondo per superficie di suolo nero (25% del volume mondiale);
1° posto al mondo nelle esportazioni di girasole e olio di girasole;
2° posto al mondo nella produzione di orzo e 4° posto nelle esportazioni di orzo;
3° produttore e 4° esportatore di mais al mondo;
4° produttore mondiale di patate;
5° produttore di segale al mondo;
5° posto al mondo per produzione di api (75.000 tonnellate);
8° posto nel mondo nelle esportazioni di grano;
9° posto al mondo nella produzione di uova di gallina;
16° posto nel mondo nelle esportazioni di formaggi.
L'Ucraina può soddisfare il fabbisogno alimentare di 600 milioni di persone.
L'Ucraina è un paese industrializzato:
1° in Europa nella produzione di ammoniaca;
2-е Il 4° sistema di gasdotti naturale più grande d'Europa al mondo (142,5 miliardi di metri cubi di capacità di flusso di gas nell'UE);
3° in Europa e 8° al mondo per capacità installata di centrali nucleari;
3° posto in Europa e 11° nel mondo per lunghezza della rete ferroviaria (21.700 km);
3° posto al mondo (dopo Stati Uniti e Francia) nella produzione di localizzatori e apparecchiature di localizzazione;
3° esportatore di ferro al mondo
4° esportatore mondiale di turbine per centrali nucleari;
4° produttore mondiale di lanciarazzi;
4° posto al mondo nelle esportazioni di argilla
4° posto al mondo nelle esportazioni di titanio
8° posto nel mondo nelle esportazioni di minerali e concentrati;
9° posto nel mondo nelle esportazioni di prodotti dell'industria della difesa;
10° produttore di acciaio al mondo (32,4 milioni di tonnellate).


Se non ci fosse stato scritto "Ucraina:" avrei giurato che stessi parlando di un paese del G7.
Invece è uno stato dal quale le donne arrivano per fare le badanti, acquistano qui vestiti e scarpe usati a 1€ da spedire ai parenti in patria
* * * *
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Messaggioda PIEDENERO » dom apr 24, 2022 13:05 pm

senza dimenticare la questione economica, che non è ovviamente solo tale, da essa dipendono stabilità politica e sociale.

GERMANIA - Prima parte di una lunga e interessante intervista con Martin Wansleben (foto), amministratore delegato dell'Associazione delle Camere di Commercio e Industria tedesche:
✔️Non solo l'energia e le materie prime diventano più costose ma tutto sta rincarando. Ci sono molte aziende che non sanno cosa potrà succedere con i clienti e i fornitori.
✔️ Per me, l'inflazione è ora del 7 o 8% e i prezzi alla produzione sono saliti del 30%.
✔️ Uno dei motivi è l'aumento dei prezzi dell'energia. L'UE ha deciso di eliminare il carbone russo. C'è la possibilità di un embargo su petrolio e gas che si dice colpisca duramente la Russia. Ma abbiamo paura delle conseguenze per le aziende.
✔️ La grande massa del gas non serve per il riscaldamento o l'acqua calda ma per il calore di processo, ovvero chimica, siderurgia, farmacia. E se guardi quali materie prime vengono prodotte in chimica, è facile capire che se la chimica si ferma in Germania, gli ingranaggi dell'economia si fermano in tutta Europa. (1. continua)


GERMANIA - Seconda parte dell'intervista con Martin Wansleben (foto), amm. delegato dell'Associazione delle Camere di Commercio e Industria tedesche: ✔️ Un embargo sul gas naturale russo ora sarebbe un disastro. Più di qualsiasi cosa abbiamo finora sperimentato.
✔️ L'intero sistema di gasdotti in tutta Europa andrà a pezzi sullo sfondo dell'indipendenza dalla Russia. Non è solo questione di dove prendiamo il gas ma anche di come lo distribuiamo. Ora siamo al si salvi chi può. Gli italiani cercano di trovare gas in Africa. È positivo ma è solo parte del problema: non abbiamo modo di utilizzare le fonti che gli italiani scoprono in Africa perché non c'è collegamento con i loro gasdotti.
✔️Dobbiamo fare tutto il possibile per superare la dipendenza dalla Russia. Ma non ha senso imporre sanzioni che colpiscono più te di chi dovrebbe essere punito.
✔️ Molte aziende lasciano la Russia. Io parto ma il mio concorrente asiatico resta. Il tema dunque è: sto lasciando per sempre i miei affari in Russia? (2.fine)
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Messaggioda scairanner » dom apr 24, 2022 21:21 pm

Dieci Paesi membri hanno potuto continuare ad esportare equipaggiamenti militari in Russia nonostante l'embargo imposto da Bruxelles nel 2014. Nel 2021 le vendite hanno sfiorato i 40 milioni di euro

https://europa.today.it/attualita/ue-es ... ussia.html
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Messaggioda scairanner » dom apr 24, 2022 23:53 pm

24 APRILE 2022
Ucraina, nessuno intende negoziare: tutti hanno da guadagnarci. Tranne noi europei

Loretta Napoleoni
Economista

Ormai è chiaro che né l’Ucraina, né la Russia, né gli Stati Uniti hanno intenzione di negoziare. Per la prima vige il principio che per la patria e per la libertà da Mosca ci si fa trucidare e si resiste fino alla distruzione totale della nazione e della popolazione. La seconda è saldamente in pugno a Putin, che non conosce la parola sconfitta e per quanto riguarda gli Stati Uniti, gestiti dal partito democratico, notoriamente guerrafondaio, hanno tutto da guadagnare dal prolungamento della guerra. Basta menzionarne i vantaggi economici: si pensi solo ai carichi di metano liquefatto che venderanno a noi europei, senza parlare del trionfo della Nato, creazione loro, che ormai ingloberà anche la pacifista, o meglio ex pacifista, Svezia, la ex diplomatica Finlandia e forse anche la ex neutrale Svizzera.

Gli unici che da questa guerra hanno solo da perdere siamo noi, gli europei. Avete dato un’occhiata alle bollette energetiche o fatto il pieno di benzina, e che dire dei prezzi dei biglietti aerei per le tanto desiderate vacanze estive…? E poi c’è l’inflazione alimentare, i tassi d’interesse che salgono, la stagflazione dietro l’angolo, più di quattro milioni di ucraini da sistemare, da aiutare. La lista è ben lunga.

Certo l’industria delle armi gongola, ma non è certo un volano per l’economia del vecchio continente. La stragrande maggioranza dei fondi di investimento non la toccano, come non investono nell’industria del tabacco. Ma non basta essere tartassati dalle conseguenze negative di una guerra che si poteva e si doveva evitare con la diplomazia, adesso al vecchietto Biden è stato dato un nuovo copione da recitare da chi gestisce il potere in America, e cioè il partito democratico e chi lo dirige, probabilmente la Clinton e il suo seguito. Nel copione c’è scritto di spingere la Nato ad entrare nel conflitto.

Questa settimana Victoria Nuland, la poco diplomatica e nota guerrafondaia Under Secretary of State for Political Affairs, ha ufficialmente dichiarato che la Nato deve intervenire per salvare gli assediati dell’acciaieria di Mariupol, ha spinto per un intervento della Nato in Ucraina. Andate ad aiutare gli assediati di Mariupol, esortava i vertici dell’organizzazione. Alla Nuland, talmente imperialista da far apparire Dick Cheney come un agnellino, dell’Europa interessa poco. Per lei noi siamo una colonia, esiste sono l’America e il nemico, che al momento si chiama Russia. I nemici si combattono con le guerre per procura: quella in Corea, in Vietnam, in Afghanistan, e adesso in Ucraina.

Un intervento della Nato ci farebbe entrare in guerra. Lo sanno tutti, anche i falchi della politica: chi sta usando per coprire debolezze interne o reinventarsi, e cioè come un’arma di propaganda. Ed eccone alcuni: Boris Johnson, di nuovo alle corde per le feste durante i lockdown; Macron sotto attacco da parte di Marine Le Pen nelle elezioni in Francia per aver fatto poco o niente durante il suo mandato; Ursula Von Der Leyen, che infilatasi il giubbetto antiproiettile ha colto l’occasione per liberarsi dell’immagine di noiosissima euroburocrate, incitando l’Ucraina a combattere fino alla vittoria, e ha consegnato a Zelensky il questionario per entrare nell’Ue pur non avendo i requisiti per farne parte, il peggior peccato che un euroburocrate possa commettere; Mario Draghi, che per far vedere che esiste manda armi e chiede l’embargo sul petrolio russo.

Tutta questa gente gioca con il fuoco, è bene che i lettori lo sappiano. Tante, troppe guerre sono scoppiate per questo motivo. Pensare che questa guerra finirà con la vittoria di Kiev grazie all’eroismo dei suoi cittadini e alle armi che gli stiamo dando è un’illusione pericolosissima che solo chi non conosce la storia può coltivare.

Siamo insomma nella politica dell’assurdo, come lo eravamo negli anni Trenta. E infatti mentre sbandieriamo l’importanza della libertà facciamo affari con i dittatori africani come Al Sisi. Il motivo è punire il super-dittatore Putin. Così facendo paghiamo il doppio per le nostre bollette, accettiamo che con le nostre tasse si producano armi e contribuiamo al surriscaldamento della Terra (molte centrali a carbone hanno ripreso a funzionare). Ma che bravi, noi sì che siamo liberi e democratici!

Ogni sera giornalisti semi-mummificati che intervistano colleghi ed esperti altrettanto fossilizzati ci ripetono questo mantra, questa è la cosa giusta. Accettiamo che tutto ciò che è russo venga cancellato dal mappamondo, persino gli atleti non possono partecipare agli incontri internazionali. Anche lo sport è entrato in guerra. Politica ed informazione sono a senso unico, proprio come negli anni Trenta in Germania, le voci fuori dal coro vengono stroncate e tacciate di essere a favore di Putin.


Forse la Nuland ha ragione, siamo una colonia degli Usa. Noi europei non ci siamo mai ripresi dal trauma della Seconda guerra mondiale, con i soldi del piano Marshall l’America ci ha chiuso in un recinto dal quale non siamo mai riusciti ad uscire. Tutti i tentativi di rifiutare i valori, i modelli – vedi il neoliberismo – che arrivavano dall’altra sponda dell’Atlantico sono stati inutili, la riprova? Il crollo della sinistra europea. Che fine ha fatto quella svedese? E quella italiana? Per non parlare dei laburisti inglesi. Dove sono finiti gli intellettuali che difendevano i veri valori della libertà, quelli dell’informazione senza propaganda, della libertà di pensiero, di parola, di opinione? Ma soprattutto la libertà di scegliere la pace?

Unica, miserabile consolazione in questa catastrofe intellettuale è che ai compagni come Giulietto Chiesa o Henning Mankell questa ultima umiliazione è stata risparmiata
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Messaggioda scairanner » lun apr 25, 2022 22:01 pm

Nel 2020 l’Italia ha continuato a vendere armi a Paesi che violano sistematicamente i diritti umani: tra questi, oltre ad Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti (che restano in lista per alcuni tipi di armamenti) ci sono Turchia ed Egitto. Quest’ultimo, nonostante i casi di Giulio Regeni e di Patrick Zaki, è il primo Paese destinatario per flussi economici, con commesse per 991,2 milioni di euro, grazie in particolare a quella delle due fregate Fremm.

https://altreconomia.it/la-legge-185-sullexport-di-armi-e-sotto-attacco-un-appello-per-difenderla/

Dalla Legge 9 luglio 1990, n. 185:

6. L'esportazione ed il transito di materiali di armamento sono altresì vietati:
a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell'articolo 51 della Carta
delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia o le diverse
deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere;
b) verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell'articolo 11 della Costituzione;

(Vedi mio link poco più su sulla vendita di armi alla Russia)

Della serie: delle leggi ce ne facciamo carta da culo.
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Messaggioda pesa » mar apr 26, 2022 10:54 am

A proposito di propaganda e genesi dei conflitti, stiamo vedendo in questio giorni come sia facile in certe regioni del mondo organizzare e sobillare una sommossa. Organizzare e armare dall'esterno 4 poveracci (magari russofoni), così obbligando il governo centrale a reagire. E poi mandare i carrarmati colla scusa di difendere la popolazione russa (per esempio della moldavia).

Ma per qualcuno sarà pure in questo caso colpa degli stessi guerrafondai di sempre: gli USA, l'Europa, la NATO etc.
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Messaggioda scairanner » mer apr 27, 2022 0:41 am

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Messaggioda PIEDENERO » mer apr 27, 2022 10:16 am

La minaccia di guerra nucleare e l' Ucraina Viviamo ore pericolosissime
Nikolai Sokov




Nikolai N. Sokov è membro di spicco del Centro per il Disarmamento e per la Non-Proliferazione di Vienna, ma prima ancora fu dirigente presso il Ministero degli Esteri dell’Unione Sovietica e poi della Russia. Fu inoltre negoziatore russo per i trattati START I e START II per il contenimento degli arsenali atomici. E’ autore di testi accademici sulle minacce di guerra nucleare e commentatore presso prestigiosi organi scientifici come il Bulletin of the Atomic Scientists.

Sokov, in questa Lectio in dialogo con Paolo Barnard, ci rivela oggi un dettaglio inquietante, e piuttosto inedito, della nuova dottrina militare della Russia di Putin, che contempla il concetto di “de-escalation nucleare” la cui sostanza sta esattamente all’opposto di ciò che appare dal nome.

Vladimir Putin da oltre vent’anni ha messo in conto che se la NATO o gli Stati Uniti mai dovessero interferire in conflitti dove la Russia si sta giocando interessi di sicurezza nazionale – e questa definizione collima precisamente col conflitto odierno in Ucraina – la Russia avrà l’opzione di sferrare un limitato attacco nucleare contro target militari occidentali per costringere l’avversario a desistere dalle sue interferenze nel conflitto in cui Mosca è coinvolta.

Le implicazioni di questa dottrina firmata da Putin sono inquietanti, se si pensa che la NATO e gli USA, armando l’Ucraina, stanno creando le condizioni perfette per un attacco russo di “de-escalation nucleare”. Inoltre Sokov ci rivela altri aspetti della crisi che sono di primaria importanza, e una considerazione shock sul presidente Joe Biden.

Barnard: Dr Sokov, occorre un minimo di contesto prima di arrivare al nocciolo. Vladimir Putin ha per anni denunciato l’espansione verso est della NATO come una “minaccia esistenziale” al suo Paese, ne ha fatto una questione di vita o di morte per quella che lui chiama “Madre Russia”. A noi suona come propaganda per consumo domestico, e se invece ne fosse davvero convinto?

Sokov: Va capito innanzi tutto che ai tempi di Boris Eltsin l’espansione a est della NATO era percepita come una minaccia d’isolamento politico della Russia, non come un pericolo militare. Mosca temeva di perdere la sua importanzaall’interno dell’OCSE, di essere quindi tagliata fuori dalle decisioni centrali. Poi la grande svolta fu la guerra della NATO in Kosovo nel 1998-9, dove l’alleanza atlantica attaccò un’area d’influenza russa senza passare per una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dove Mosca, esercitando il veto, credeva di poter fermare le ambizioni belliche degli USA. Quello fu uno shock per il Cremlino, significava che la NATO poteva attaccare ovunque a piacimento, quindi non più un’alleanza difensiva ma offensiva. Inoltre, sempre dal Kosovo, venne la realizzazione dell’immensa superiorità degli Stati Uniti nelle armi convenzionali a lungo raggio. Di fatto Mosca si rese conto che in un conflitto con l’occidente sarebbe stata sconfitta prima ancora di scontrarsi sul campo. Infine la questione ucraina: era chiaro al Cremlino che poco dopo l’ormai certa adesione di Kiev alla NATO quelle avanzatissime testate convenzionali a lungo raggio dell’occidente sarebbero apparse sul suolo ucraino, e qui io capisco come la leadership russa abbia iniziato a percepire la cosiddetta minaccia esistenziale al Paese.

B: Nel 2015 Putin incontrò la stampa internazionale a San Pietroburgo e gli disse in toni concitati “Come fate a non capire che la NATO sta sospingendo il mondo verso uno scontro irreversibile? Non so più come spiegarvelo a sto punto!”. Si riferiva al piazzamento dei sistemi di difesa missilistici Tomahawk a lungo raggio, che se presenti in Ucraina possono raggiungere Mosca in circa 4 minuti, rendendo una difesa impossibile.

S: Esatto. Si replicava, alle porte della Russia, quanto accaduto nei primi anni ’80 quando le due superpotenze piazzarono i missili nucleari a raggio intermedio INF in Europa, i quali avrebbero raggiuto l’URSS dalla Germania, e viceversa, in 7 minuti, concedendo un tempo di reazione microscopico in cui non era possibile verificare l’evento né contattare il leader della parte opposta. Con un’Ucraina che ospiti missili NATO questo stato di cose per il Cremlino sarebbe ancor più esasperato, 4 minuti come lei ha detto. Mi rincresce che ben due tentativi, nel dicembre 2021 e nel gennaio 2022, da parte di Washington e di Mosca di arrivare a un trattato per disinnescare questa minaccia a est finirono in un nulla di fatto. Questo è in breve il contesto, ma sia chiaro che non giustifica l’aggressione all’Ucraina.

B: Lei è, a quanto ci risulta, l’unico specialista di proliferazione nucleare che in questi giorni ha lanciato un allarme inquietante, e cioè la concreta possibilità che Putin, se messo alle corde in Ucraina, ordini un attacco nucleare del tutto… atipico, chiamato “de-escalation”. Può spiegare anche al pubblico di cosa si tratta?

S: Sì, in effetti sono stato l’unico, perché fui funzionario del Ministero degli Esteri sovietico e russo e conosco nel profondo il linguaggio che i nostri generali usano al di fuori delle dottrine militari ufficiali. Di nuovo si deve tornare in Kosovo nel 1999, quando il Cremlino capì che in un futuro scontro con gli USA e con la NATO l’unica sua chance sarebbe stato un attacco preventivo nucleare mirato e circoscritto. Questa idea apparve nelle discussioni sulla nuova dottrina militare firmata da Putin come presidente nel 2000 e prese il nome di “de-escalation” fra gli insider. Contrariamente a ciò che il senso comune suggerirebbe, usare un attacco atomico dimostrativo, e circoscritto a target specifici, funziona come deterrente/shock per costringere l’avversario più potente a fermare le sue operazioni con armi convenzionali contro la Russia, pena l’olocausto nucleare. Il tutto si basa sul concetto secondo cui nell’asimmetria delle forze e di chi ha più da perdere, vince il più debole e chi si sta giocando il tutto per tutto. Come la Russia nel caso ucraino.

B: Per cortesia specifichi: lei ha parlato di un attacco preventivo nucleare mirato e circoscritto. L’Italia ha basi NATO sul territorio… quali sarebbero i target della “de-escalation”?

S: Militari, basi militari…

B: Può fare dei nomi? Aviano per esempio?

S: Sì, Aviano è fra i target, perché i primissimi a essere colpiti da un attacco di “de-escalation” sarebbero proprio le basi aeree USA e NATO. Oltre ad Aviano, la lista ne prevede due in Polonia, quelle tedesche e soprattutto le britanniche. Ma nelle simulazioni fatte fino al 2013 c’erano anche basi in territorio americano. Come vede nella “de-escalation” non stiamo parlando del lancio di armi nucleari tattiche russe a raggio intermedio, ma di quelle a lungo raggio.

B: Lei ha scritto che “Questa minaccia vuole servire a dissuadere gli Stati Uniti e i suoi alleati dall’interferire in conflitti dove la Russia si sta giocando interessi strategici”. E’ la definizione da libro di testo della guerra in Ucraina. La NATO sta armando Kiev, ma l’alleanza si rende conto che sta creando la ‘tempesta perfetta’ per un attacco nucleare russo di “de-escalation”?

S: La mia sensazione è che, grazie al fatto che oggi la Russia ha in una certa misura chiuso l’enorme distanza con gli USA nell’arsenale convenzionale a lungo raggio di cui ho parlato, la prima reazione di Mosca a una prolungata interferenza NATO in Ucraina sarebbe il lancio di missili ordinari, non atomici. Ma purtroppo c’è solo questo gradino fra lo status quo odierno e invece uno scioccante attacco atomico russo di “de-escalation”. E’ troppo poco.

B: I media descrivono la guerra di Putin come un disastro, truppe in difficoltà, obiettivi non raggiunti. Inoltre ilpresidente russo ha inveito contro “i traditori e la feccia interna alla Russia”, intendendo i pacifisti di casa, e ha detto che vanno “purgati”. Putin è sotto pressione, forse sta perdendo la testa. Questo non rende un attacco di “de-escalation” ancor più probabile?

S: Guardi, tutto è imprevedibile in queste condizioni, non ho una risposta ai suoi timori. Fra tutte le opzioni che il presidente ha, la “de-escalation” è di certo la meno probabile proprio per definizione, ma esiste, e ciò che deve allarmare è la totale irrazionalità delle recenti decisioni di Vladimir Putin. Peggio: che il presidente dia il terribile ordine di lanciare missili nucleari a lungo raggio in un attacco di “de-escalation” diverrà enormemente più probabile sulla base delle condizioni che l’occidente porrà a Mosca per arrivare a una pace. Se Putin intuirà che fra le mosse di Biden c’è l’intenzione di provocare un cambiamento di regime in Russia, in stile libico per intenderci, allora davvero partiranno le testate atomiche.

B: I maggiori leader politici della NATO, come Biden, Sholz, Macron, Johnson, Draghi o per esempio Adrej Duda, sono al corrente della minaccia russa di attacco per “de-escalation”?

S: Certo, lo sanno, ed è precisamente il motivo per cui hanno rifiutato in blocco di proteggere l’Ucraina con la “no-fly zone”, mica il timore di un olocausto nucleare su larga scala come hanno detto i media occidentali. E’ la “de-escalation” che gli ha fatto mordere i freni, particolarmente nel caso di Macron che è colui che sta facendo il miglior lavoro per disinnescare questa polveriera. Invece chi ha fatto un errore drammatico è stato Joe Biden.

B: E cioè?

S: Quando Biden ha definito pubblicamente Putin un “criminale di guerra”, di fatto ha reso qualsiasi contatto futuro fra lui e il presidente russo impossibile…

B: Spieghi meglio…

S: Biden ha tranciato ogni possibilità di comunicazione diretta col leader di una superpotenza atomica con cui è sulla soglia di un conflitto armato storico, o addirittura dell’olocausto nucleare. Ne sono rimasto scioccato… questo è pericolosissimo. Ora per qualunque evenienza, anche la più drammatica, tutto è derubricato ai secondi livelli dei tecnocrati delle due superpotenze. Immagini: se si arriva a pochi minuti dal conflitto nucleare, Biden non può esser visto dall’opinione pubblica, o dalla legalità internazionale, chiamare sulla linea rossa e fare appelli a un “criminale di guerra”, al pari di Milosevic o Karadzic. Il presidente degli Stati Uniti si è messo in queste assurde condizioni mai verificatesi dai tempi di Kennedy e di Khruschev, le cui conseguenze possono essere fatali per l’umanità.

B: Ieri il Global Times, che è il foglio ufficiale in inglese del Partito Comunista della Cina, ha titolato “Le relazioni Russia-Cina sono il bene strategico più importante, che le provocazioni statunitensi non potranno danneggiare”. La continua espansione della NATO a est ha sospinto Putin sempre più nelle braccia della Cina. Non è questo un errore strategico ed economico gigantesco?
La rivolta di Euromaidan 2013

S: Assolutamente sì, è stato un errore strategico che ora paghiamo col fatto che la Cina, che a mio parere non ha affatto gradito la mossa di Putin in Ucraina, comunque lo sta spalleggiando. Era chiaro fin dal 2014, dopo i noti eventi a Kiev (la destituzione del presidente ucraino, la protesta detta Euromaidan, nda), che Russia e Cina avevano di colpo aumentato visibilmente la cooperazione militare negli spazi aerei strategici per entrambi, e avevano poi stretto una sorta di alleanza – senza vincolo di entrata in guerra per la reciproca difesa – contro la decisione di Stati Uniti e Gran Bretagna di fornire sottomarini nucleari all’Australia. E ora più la Russia sarà indebolita dall’occidente, più dovrà appoggiarsi alla Cina.

B: Tornando un’ultima volta su un attacco di “de-escalation”. Poiché ciò che lo giustifica nella dottrina militare russa è il timore di soccombere in un confronto di forze convenzionali a lungo raggio con l’occidente, Mosca sta correndo a un riarmo a tutto spiano. Ma il riarmo potrebbe incoraggiare ulteriori aggressioni russe. Insomma, l’ideale della pace sembra sempre più lontano.

S: Lei tocca un punto tremendo, che è passato semi inosservato dalla fine della Guerra Fredda. E’ accaduto che una volta calata la tensione per lo scontro nucleare fra i due poli, le diplomazie si sono totalmente scordate del forsennato riarmo a colpi di missili di precisione a lungo e medio raggio, che sono la componente più distruttiva in assoluto fra le armi convenzionali. Si sono moltiplicati all’impazzata e senza nessun controllo né accordi fra le superpotenze. Paradossalmente solo la Russia ha proposto delle limitazioni, che sono sempre state bocciate dagli USA. Lei ha ragione, la pace purtroppo ne soffrirà ancora per molto.

B: Da insider e da russo lei avrà una buona idea di qual è il sostegno popolare reale di cui gode Putin nel paese.
Il battaglione Azov

S: I sondaggi ancora oggi gli danno il 70% di consensi. E volendo anche essere scettici su quella cifra, di certo oltre la metà dei russi è con lui. Ma la cosa più importante in questo senso è che anche i russi che non condividono la decisione di Putin di fare la guerra, in ogni caso considerano la NATO e gli Stati Uniti una minaccia per il loro paese. Il gradimento per l’occidente non è affatto così diffuso in Russia come spesso la vostra stampa vuol far credere.

B: E come sono viste dai russi le sanzioni?

S: Ah! Quelle che hanno colpito gli oligarchi sono un vero e proprio regalo a Putin. La gente comune detesta gli oligarchi, ma anche Putin non li gradisce, e unicamente poiché essi di norma portano immense quantità di capitale fuori dalla Russia per investirle in occidente. Ora la confisca di parte delle loro ricchezze in Europa e negli Stati Uniti costringerà gli oligarchi a tornare a investire in Russia con la coda fra le gambe, a inchinarsi davanti al presidente, e questaè una vittoria sia per Putin che per il popolo che li accusava di sottrarre ricchezze al paese.

B: Ha un ultimo commento che ci vuole lasciare?

S: Le ore che stiamo vivendo sono eccezionalmente pericolose.



https://volerelaluna.it/materiali/2022/ ... come-oggi/
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Messaggioda scairanner » mer apr 27, 2022 12:24 pm

PIEDENERO ha scritto:La minaccia di guerra nucleare e l' Ucraina Viviamo ore pericolosissime
Nikolai Sokov




:lol: ma dai piede, e tu credi veramente a queste baggianate dette oltretutto da un russo? Gli Usa sono l'agnello e Putin il lupo, fine della storia, dobbiamo unire le forze armate e distruggerlo, senza se e senza ma.

Poi se arriva qualche missile ad Aviano pazienza, basta non sabato però, perché devo proprio andare là.
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Messaggioda tatone » mer apr 27, 2022 16:10 pm

scairanner ha scritto:https://rumble.com/vy1ncd-ucraina-le-maschere-della-rivoluzione-sub-ita.html


Sai che finirai al rogo per aver postato questo filmato? :mrgreen:

Prometto di vederlo fino in fondo, nei 20 minuti che ho visto finora mi ha colpito il fatto che il battaglione Azov venga (in parte) sovvenzionato da (e cito le loro precise parole) "piccoli e medi uomini d'affari"
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Messaggioda scairanner » mer apr 27, 2022 17:43 pm

tatone ha scritto:
scairanner ha scritto:https://rumble.com/vy1ncd-ucraina-le-maschere-della-rivoluzione-sub-ita.html


Sai che finirai al rogo per aver postato questo filmato? :mrgreen:

Prometto di vederlo fino in fondo, nei 20 minuti che ho visto finora mi ha colpito il fatto che il battaglione Azov venga (in parte) sovvenzionato da (e cito le loro precise parole) "piccoli e medi uomini d'affari"


Finiremo al rogo tutti, di questo passo.
Tranne gli ameri.cani.
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Messaggioda PIEDENERO » mer apr 27, 2022 20:44 pm

“Poche mani, non sorvegliate da controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa.”

Un complottista?

Ovvio, Gramsci è uno dei più noti :lol:
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Messaggioda PIEDENERO » gio apr 28, 2022 7:36 am

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Messaggioda scairanner » gio apr 28, 2022 11:10 am

PIEDENERO ha scritto:Da Gandhi a Zelensky.... :lol: :lol:



https://www.illibraio.it/libri/gianluca ... 822770875/

#-o :cry:


Ma... Manca. "litaglia è il paese che amo" .come.mai.
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Messaggioda Sbob » gio apr 28, 2022 15:19 pm

tatone ha scritto:Se non ci fosse stato scritto "Ucraina:" avrei giurato che stessi parlando di un paese del G7.
Invece è uno stato dal quale le donne arrivano per fare le badanti, acquistano qui vestiti e scarpe usati a 1€ da spedire ai parenti in patria

Nulla di strano, essere ricchi di risorse naturali è spesso una iattura.
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Messaggioda Kinobi » gio apr 28, 2022 16:49 pm

scairanner ha scritto: :lol: ma dai piede, e tu credi veramente a queste baggianate dette oltretutto da un russo? Gli Usa sono l'agnello e Putin il lupo, fine della storia, dobbiamo unire le forze armate e distruggerlo, senza se e senza ma.


Il problema non è crederci o no.
Il problema che tutto ciò che dice è logico. E quello che dice, è vero. Ad iniziare con Biden che telefona a Putin...
Per finire al "muoia Sansone con tutti i filistei". Ti dice nulla?
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Messaggioda tatone » gio apr 28, 2022 19:05 pm

tatone ha scritto:
scairanner ha scritto:https://rumble.com/vy1ncd-ucraina-le-maschere-della-rivoluzione-sub-ita.html


Sai che finirai al rogo per aver postato questo filmato? :mrgreen:

Prometto di vederlo fino in fondo, nei 20 minuti che ho visto finora mi ha colpito il fatto che il battaglione Azov venga (in parte) sovvenzionato da (e cito le loro precise parole) "piccoli e medi uomini d'affari"


Devo chiedere SCUSA per l'infelice battuta.

Più avanti nel filmato rispetto al punto a cui mi ero fermato, viene dato fuoco ad un palazzo in cui si erano riparati dei manifestanti.

Infelice coincidenza, scusate ancora.
* * * *
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