da piazarol » dom dic 05, 2021 11:35 am
‘scominziòn’
era più o meno l’ 86… ‘andiamo ad arrampicare, vieni?’ gli amici hanno corda, imbrago e qualche rinvio (che ai tempi si chamava preparato…forse uno di loro aveva cominciato un qualche corso, il resto del materiale arrivava da qualche altro parete o conoscente che aveva fatto la naja)…va ben, dai provo
non so se sia stato un amore immediato, un colpo di fulmine… non ho ricordi certi, ma so sicuramente di aver cominciato con le scarpe da ginnastica, quindi, se mi son salvato dal male ai piedi ho certamente cominciato col male alle mani. da quel momento in poi sicuramente mi è piaciuto sempre di più… e così ho continuato (e continuo) da più di trent’anni
non sono certo state tutte rose e fiori… ma la maggior parte si, visto son qui a raccontarlo
‘le robe’
quando ero più giovane (o meno attempato), tenevo un quadernetto… poi sono arrivati il diario, o l’agendina. Inizialmente era quello dell’anno in corso… dove segnavo le materie di scuola e gli appuntamenti… i pomeriggi e i fine settimana ci annotavo le ‘robe’ fatte.
ma a un certo punto il diario/quaderno/agenda non basta più …non è che cominci a fare di più, ma senza accorgermi comincio a capire che quello che ci scrivo è diverso dai normali appunti di ogni giorno… anzi no… ogni attività: lavori, impegni, appuntamenti, materie sono tutte diverse, sono tutte ‘altro’. le ‘robe’ invece sono quello che mi interessa veramente…le ‘robe’:… giri in bici, a piedi, corse, arrampicate, sciate
se ci penso bene, e mi accorgo che anche i ricordi hanno peso e posto differenti dentro di me: agende e diari, di scuola o lavoro, a fine anno si buttano o si archiviano. quindi per segnare le ‘robe’ è meglio usare qualche vecchia agenda aziendale, (basta barrare la data)…tanto i giorni, da lun a dom restano uguali … e così di seguito per 365 volte… o 366… o meno… tanto un anno bisesto, al calendario (o a me) capita di sicuro.
poi sono passato al foglio word o excel, o il calendario del telefonino o dello smatfone…ma sono sempre mezzi/passaggi/substrati…da subito, appena arrivato in macchina o con le gambe sotto la tavola, a casa, ho sempre sentito il bisogno di prendere un pezzo di carta e scriverci sopra ‘la nota’ o ‘la lista’ delle ‘robe’ fatte: così al fine (settimana/mese/stagione/anno) vedo come è andata… certo, lo so già come è andata, senza scriverlo… allora chiamiamolo ricordo. e io credo che i ricordi siano fondamentali… anzi direi Vitali.
Ci sono anche le cose che vorresti fare. e, appunto ‘quelle che non’… tipo: l’anno bisesto, appunto (mio, non del calendario)
‘quelle che non’
verso le sette di mattina del 24 settembre di X anni fa. mentre vado all’attacco di una via, cado.
subito dopo (e cioè più o meno cinque settimane dopo) comincio a svegliarmi…. da cosa? non lo so, non ricordo… cosa? eh, non ricordo, appunto.... e quindi? ‘trauma’-‘coma’ è un percorso lento… praticamene una rinascita…rifare un po’ tutti gli step della vita che vivendo la vita di tutti i giorni si danno per scontati… una seconda ‘prima volta’ un po’ per tutto… la prima volta che respiri, che mangi, che bevi, che pisci e che caghi, parli... e tutto per conto tuo
nel frattempo
con un (bel) po’ di logopedia, e di terapia occupazionale, ricominci a contare, senza perdere qualche numero tra uno e dieci, e a smettere di scambiere le vocali e sillabe… (più o meno nel frattempo) ricominci a camminare , nuotare, correre, guidare, andare in bici, arrampicare, sciare
sempre ‘nel frattempo’ (sembra una ricetta di cucina) ricominci a leggere… allora, riprendi in mano i quadernetti/le agende/i file. ci sono le cose che hai fatto, tutti quei ricordi che pensavi di non avere più…invece ci sono ancora, ma in ordine sparso… le ‘vecchie note’ aiutano… e meglio ancora fanno le foto, che ricordano anche fatiche, soddisfazioni, sensazioni. addirittura i profumi (ah si, anche quelli fan parte dei ricordi… i tènnici la chiamano anonsmia post-traumatica)
certo, si fa fatica, quindi significa essere vivo… ed è una gran cosa !
cose tipo scrivere un post come questo… rileggerlo e correggerlo in continuazione per mesi, vedere che non ti piace, che non scorre, che non dice niente e probabilmente non hai ne volevi dire niente… ma alla fine decidi che è ora di pubblicarlo…. senza un perché... solo perché sono (più di) dieci anni
X anni. appunto