scairanner ha scritto:Un test con il 92,5% di sensibilità (che è la media dei risultati dei test antigenici) significa che 7,5 persone su 100 ovvero una ogni 13,3 sono falsi negativi e se ne girano indisturbati a contagiare pensando di essere sani.
E continua così, riporta sempre solo i dati che fanno comodo a te.
Io li riporto entrambi, greenme solo quelli che fanno comodo per fare lo scoop.
Vedo comunque che non capisci il problema, ma la cosa non mi stupisce.
Supponiamo che in una città di 100.000 di persone ci siano 5.000 persone malate.
Supponiamo che esista un test A che ha il 90% di sensibilità e il 99.5% di specificità, e un test B che abbia il 99.5% di sensibilità e il 90% di specificità.
Sottoponiamo l'intera popolazione al test.
Con il test A otterremo:
94525 persone correttamente identificate come sane
4500 persone correttamente identificate come malate
500 persone malate erroneamente indicate come sane
475 persone sane erroneamente indicate come malate
Già in questo caso i falsi positivi sono tanti quanti i falsi negativi. Tuttavia un risultato positivo indica una effettiva positività in circa 9 casi su 10.
Ma con il test B otterremo:
85500 persone correttamente identificate come sane
4975 persone correttamente identificate come malate
25 persone malate erroneamente indicate come sane
9500 persone sane erroneamente indicate come malate
In questo caso il numero di risultati errati è enorme, più del numero stesso dei malati. Ma non solo: in due casi su tre un risultato positivo è in realtà un falso positivo. Insomma, una merda, a meno che non venga usato esclusivamente come pre-screening.
Capisci perché la specificità è tanto importante?