Papa Francesco is the best

[tacchinosfavillantdgloria]

Beh raga, non avrei mai pensato di aprire un topico del genere

Però questa frase: "Un altro valore che in realtà è un disvalore è la tanto osannata 'meritocrazia'", che "sta diventando una legittimazione etica della disuguaglianza" , mi sta facendo venire voglia di trasformarmi in papa boy fuori tempo massimo

Parrocchiali saluti
TSdG

[PIEDENERO]

scritto un po' a spanne ma interessante

https://comedonchisciotte.org/basta-la-parola/

[Callaghan]

Beh raga, non avrei mai pensato di aprire un topico del genere

Però questa frase: "Un altro valore che in realtà è un disvalore è la tanto osannata 'meritocrazia'", che "sta diventando una legittimazione etica della disuguaglianza" , mi sta facendo venire voglia di trasformarmi in papa boy fuori tempo massimo

Parrocchiali saluti
TSdG

già, tacchinazzo, quanto ti do ragione.
in più di una occasione ho dovuto ammettere l'attuale modernità del pensiero del brasileiro.
in tema di meritocrazia, assai interessante leggere l'ottimo libro "universitaly", di federico bertoni (laterza), che dedica un intero capitolo alla triade del pensiero inutile: "meritocrazia, eccellenza, valutazione".

mi piace di riproporre proprio un tratto del capitolo 2, quando bertoni tratta della parola eccellenza, e per far questo prende a prestito un romanzo ottocentesco di stendhal, il "rosso ed il nero", e ne fa l'esegesi: "Il denaro che regna su tutto. Il privilegio spacciato per dato naturale. La chiusura classista come reazione psicologica -prima ancora che politica- alla tempesta della Rivoluzione. Una logica gerarchica e corporativa in cui tutti gli strati del potere sono complici e solidali tra loro, come organismi che vivono in simbiosi. Un mondo in cui non ci sono nemici da affrontare a viso aperto perchè i mascalzoni si sono travestiti da persone perbene. E un mondo in cui niente può manifestarsi in modo esplicito, niente può essere detto apertamente. Al conformismo si risponde con l'ipocrisia, alla violenza con l'astuzia, alla menzogna con la dissimulazione."

mi sa che mi devo dotare di armi più potenti. già, più potenza di fuoco, mi servirà.

[PIEDENERO]

ben inteso che la frase citata io la condivido pienamente....... a parole.....

[tacchinosfavillantdgloria]

in tema di meritocrazia, assai interessante leggere l'ottimo libro "universitaly", di federico bertoni (laterza), che dedica un intero capitolo alla triade del pensiero inutile: "meritocrazia, eccellenza, valutazione".
.

Librum non cognosco.

Mo' me lo segno.

Poco meritevoli e svalutati saluti
TSdG

[otttoz]

Beh raga, non avrei mai pensato di aprire un topico del genere

Però questa frase: "Un altro valore che in realtà è un disvalore è la tanto osannata 'meritocrazia'", che "sta diventando una legittimazione etica della disuguaglianza" , mi sta facendo venire voglia di trasformarmi in papa boy fuori tempo massimo

Parrocchiali saluti
TSdG

Però deve cominciare a scomunicarne un po di quei potenti manigoldi!

[Sbob]

Altrove posso darti ragione. L'Italia invece è naturalmente avversa ad ogni forma di meritocrazia, nel sistema scolastico si dedica tempo esclusivamente agli alunni scarsi, tanto quelli in gamba ce la fanno lo stesso (e pazienza se buttiamo via potenziale). Dopo la scuola non ne parliamo.

Don Milani e tanta sinistra hanno demolito quella scuola severa che aveva permesso a figli di contadini di emergere, per sostituirla con una roba in cui un diploma non si nega a nessuno per cui si sceglie la classe dirigente per amicizia.


Tornando al tema: secondo me la disuguaglianza è un male necessario e come tale va visto. Una società deve prevedere quel tanto di differenze che spinge a dare il meglio, senza trasformare il successo nel diritto a schiacciare il fallito.
Oggi in molte parti del mondo prevale il secondo caso.

[Keith]

Continuiamo a illuderci che la meritocrazia abbia di per sé la meglio in una società corrotta sugli opportunisti, sui lecchini e sui mediocri?

[Callaghan]

Continuiamo a illuderci che la meritocrazia abbia di per sé la meglio in una società corrotta sugli opportunisti, sui lecchini e sui mediocri?

no. la meritocrazia in un sistema classista evoluto è un ossimoro.

[Sbob]

Continuiamo a illuderci che la meritocrazia abbia di per sé la meglio in una società corrotta sugli opportunisti, sui lecchini e sui mediocri?

In Italia, la vedo quasi impossibile. Per la nostra cultura l'amicizia, la parentela e la conoscenza personale prevalgono su ogni altro valore.

[al]

Olà companeros: l'uomo della pampa eccita il vostro marxqualunquismo d'accatto_lici all'acqua pazza.

Invero mi avete fatto venire in mente questo: L'Harlem Shake delle coscenze all'ammasso: basta una agitazione nella forza del vostro filopauperismo col vestitino della festa che parte l'agitazione paraculturalpignisteica: poveri poveri, viva i poveri, tutti poveri: hurrà. e tutti agitate i vostri buoni sentimenti vestiti con la copertina di qualche libretto chebisognaassolutamenteleggeresenoilforzedelmaletrionfano.

assalutatemi giuliettochiesa

https://www.youtube.com/watch?v=4hpEnLtqUDg

[Sbob]

Suggerisco di non utilizzare termini piu' lunghi di 12 lettere se non strettamente necessario

[tacchinosfavillantdgloria]

Olà companeros: l'uomo della pampa eccita il vostro marxqualunquismo d'accatto_lici all'acqua pazza.

Invero mi avete fatto venire in mente questo: L'Harlem Shake delle coscenze all'ammasso: basta una agitazione nella forza del vostro filopauperismo col vestitino della festa che parte l'agitazione paraculturalpignisteica: poveri poveri, viva i poveri, tutti poveri: hurrà. e tutti agitate i vostri buoni sentimenti vestiti con la copertina di qualche libretto chebisognaassolutamenteleggeresenoilforzedelmaletrionfano.

assalutatemi giuliettochiesa

https://www.youtube.com/watch?v=4hpEnLtqUDg

Ueila che ti succede?

Abbiamo dovuto aspettare ben 10 post per avere il tuo fondamentale contributo, un volta il riflesso pavloviano era più pronto!

Eh purtroppo gli anni passano per tutti...

Solidali saluti
TSdG

[Cine]

Lungi da me essere un fan della Chiesa, ma almeno questo papa sta cercando di cambiare un po' rotta, magari anche solo come "strategia commerciale" per risollevare la Chiesa, ma ben venga.

Tornando all'argomento, non ho sentito la frase di papa Cecu ma detta cosi` mi pare un po' il classico slogan da sinistra di altri tempi dove in teoria dovremmo essere tutti uguali.

Non lo siamo, inutile far finta. E di base cerchiamo tutti di migliorare la nostra condizione, a prescindere da quello che succede agli altri.
Certo sarebbe bene limitare gli estremi (Trump e sceicchi che cagano su cessi d'oro e genitori che non hanno di che sfamare i figli dovrebbero avere un bilanciamento), ma se la meritocrazia esistesse davvero, che ci sarebbe di male?

Se voglio qualcosa, mi impegno ad ottenerla ed e` giusto che venga premiato.
Chi non si sbatte (non perche` non puo`, ma perche` non vuole), che rimanga pure dov'e`.

E se questo vuol dire ufficializzare la disugualianza, cosi` sia.

Forse si riferiva all'utilizzo attuale distorto della meritocrazia con tutti gli esempi che avete citato, in questo caso potrei dargli ragione...ma utopicamente la meritocrazia sarebbe una grande cosa!

[mikesangui]

Beh.. diciamo che discutere su una frase estrapolandola dal contesto del discorso è sempre riduttivo.

Inoltre non confondiamo l'obiettivo della chiesa con le opinioni personali. Il Papa ha demolito la meritocrazia perché è un sistema che definisce l'importanza della persona in funzione al rendimento che ha. In un incontro che ha come tema il lavoro (e non in concetti assoluti) , dove si teorizza la meritocrazia e la si usa per discriminare (si teorizza perché in italia non è reale, ma viene ben usata per tagliare fuori chi viene dichiarato improduttivo) la riflessione del papa, che si è limitata al suo campo di competenza cioè il bene e il male secondo la chiesa.. è stata a mio parere impeccabile.

Il punta di vista della Chiesa è che non vuole disprezzare nessuno e crede che in tutti ci sia un valore da esprimere, con quest'ottica il discorso è coerente.

Ovviamente non può essere condiviso da chi sostiene che a questo mondo si ha valore solo se ci si da da fare.

[coniglio]

al
amami

[tacchinosfavillantdgloria]

Copioincollo da linkiesta:

Malgrado negli ultimi anni la classe politica stia facendo di tutto per convincerci della sua democraticità e della sua necessaria centralità nelle nostre vite, la parola Meritocrazia è completamente vuota, illusoria e truffaldina. È una di quelle buzzword — come la chiamano gli americani — e non soltanto perde significato a furia di ripeterla, ma non è altro che una maschera che nasconde tutt'altro.

Meritocrazia è una parola che mente già dal nome, perché malgrado finga una lontana origine greca — come Democrazia — è un'invenzione molto recente e con la Grecia non c'entra nulla. Il termine nasce nel 1958, più o meno negli stessi anni in cui iniziavano a diffondersi i curriculum vitae. Fu quell'anno che il sociologo inglese Michael Young lo usò nel suo saggio Rise of Meritocracy. Ma, sorpresa, il significato che Young gli dette non era affatto positivo. Tutto il contrario, perché nella società distopica che si inventò l'inglese per dimostrare le sue teorie, la meritocrazia era la giustificazione ideologica di una società sostanzialmente divisa in caste, basata su una profonda ingiustizia e sulla marginalizzazione totale delle classi subalterne.

Una società che determina la posizione sociale dei suoi componenti rigidamente e a tavolino, basandosi solamente su quoziente intellettivo e capacità non meglio identificata di lavorare, difficilmente potrà generare democrazia, libertà e uguaglianza. E infatti, non a caso, nel libro di Young quella società distopica, governata da pochi e certificati “meritevoli”, finisce molto male, ribaltata dalle stesse masse che pretendeva di dominare, escluse e ignorate dal potere.

La visione di Young è drammatica, e lo è soprattutto perché è estremamente credibile. Perché la meritocrazia funziona sul serio, ma il problema è che non serve a quel che ci hanno sempre detto che dovesse servire. L'obiettivo della meritocrazia infatti non è formare una società libera, i cui componenti individuali siano felici e liberi di autodeterminarsi. Lo scopo ultimo della meritocrazia non è affatto livellare le disuguaglianza, ma essere funzionale alla struttura, giustificare il mantenimento dell'ordine costituito, obliterare il comando dei pochi sui tanti.

La meritocrazia condensa in sé due pericolosi mali. Da una parte diffonde ancor di più nelle classi subalterne la scarichissima barzelletta cattolica degli ultimi che possono arrivare per primi, ovvero che il figlio di un panettiere, grazie al ridicolo elenco dei propri ingenui successi che chiamiamo curriculum vitae e grazie a qualche annetto di studio, possa giocare alla pari con il figlio dell'avvocato; dall'altra ha in sé ben radicata una condanna certa, che commina inderogabilmente al figlio del panettiere. Perché il poveretto, quando tenterà e fallirà, dovrà anche convivere con il fatto che è stata solo colpa sua.

Oltre a questa matrice cattolica a base di illusione di eguaglianza e senso di colpa, la meritocrazia ha in sé un ulteriore elemento che ne svela il carattere menzognero. È la pretesa, questa volta probabilmente ereditata dal positivismo, della oggettività e della misurabilità di ogni cosa, anche delle persone. Pretesa arrogante e pericolosa che secondo Young sarebbe potenzialmente la base di una forma nuova velenosissima di fascismo, perché costruisce la diseguaglianza non sulla magia come si faceva una volta — la storiella del sangue blu, della elezione divina o del figlio della nazione — ma con sulla scienza, decretando la superiorità di taluni su talaltri sulla base di competenze che si pretendono oggettive, misurabili, scientifiche. E quindi, non contestabili.

paracultiralpiagnisteici saluti
Tsdg

[Cine]

Sto Young non ha tutti i torti ed in effetti nel sistema attuale la realta' e´proprio quella da lui prospettata (per questo dicevo che l'intervento del papa nel contesto reale ci stava, mentre in assoluto non concordavo).

L'argomento e´difficile, ma se limitiamo la parola nel contesto delle aziende, se funzionasse davvero non sarebbe un male.
Certo ci saranno sempre i figli di papa´, l'amico di quello che conosce quell'altro eccetera che avranno strada spianata, ma ci sarebbe comunque spazio anche per gli altri.

Io sto sperimentando il sistema tedesco ed ho conoscenze anche nel sistema svedese: ebbene li nelle aziende la meritocrazia funziona abbastanza.
Ad esempio, nella ditta tedesca dove lavoro ti vengono assegnati obbiettivi personali e su quelli vieni poi misurato a fine anno ed in base al risultato premiato.
Anche qui ci sono i paraculi, ma in generale chi fa bene ottiene, chi fa le sue 8 ore, li rimane.

Nell'azienda italiana dove lavoravo prima, hanno da poco inserito un sistema simile.
Bene direte voi, e invece...

Siccome non c'e´trippa per tutti, le valutazioni sono state livellate in modo da non dovere essere costretti a giustificare aumenti per molti!
Ed a quelli che meritavano punti piu´alti, e´stato detto "purtroppo abbiamo dovuto livellare in questo modo, ma non preoccuparti, non verrai penalizzato e sicuramente appena possibile per te ci sara´qualcosa"

Su queste basi c'e´poco da sperare

Poi sicuramente non tutte le ditte italiane saranno cosi´e nemmeno quelle straniere cosa´...

[mikesangui]

La Meritocrazia impone la necessità di definire il merito. Non è di per se una cosa oggettiva. Dire che il 'bravo' è premiato è soggettivo perché va definito il metro per dire che uno è bravo.

Per me è bravo mio fratello. Punto.

Non so se mi spiego... è vero che si cerca di legittimare con un'approccio scientifico ciò che nulla ha di misurabile e scientifico e cioè il valore dell'uomo.

[coniglio]

è quando
merito=produttività
che è un casino
(l'ho vissuta in prima persona)

x dirla pasolinianamente
la realtà attuale, figlia del falso progresso (dal quale lui, e non solo, ci aveva messo in guardia),
tende orwellianamente a questa sovrapposizione/distorsione di signifiacati.
...ed è allora che le parole di Francesco ci stanno abbestia.

hasta siempre compagno al