Fake news e i cani da guardia del potere

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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda Achille_piè_veloce » ven dic 15, 2017 22:40 pm

Mi era sfuggita, ma eccola: facebook permetterà di controllare se si seguono pagine collegate alla propaganda russa, con particolare riferimento al periodo gennaio 2015 - agosto 2017.
https://newsroom.fb.com/news/2017/11/co ... -activity/


Sbob ha scritto:
Achille_piè_veloce ha scritto:sulle fake news e la pubblicità
http://www.wittgenstein.it/2017/11/22/f ... ubblicita/

Penso che con Adsense e simili sia un casino capire quali siano i siti che presentano la tua pubblicita' ed escludere quelli sgraditi.

Sì, non è una cosa che si fa in due minuti, ma non ho mai letto questo punto di vista e l'ho trovato originale ed interessante, per cui riporto.
Forse visto che ci sono di mezzo pubblicità, soldi e immagine si può arrivare a qualcosa di concreto.
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab dic 16, 2017 19:50 pm

Oggi sul manifesto c'è un articolo di Marco Bersani sulla questione Deutsche Bank. Non sono un tènnico ma l'ho trovato convincente.

di: Marco Bersani

Ora anche la magistratura -prima la Procura di Trani, ora quella di Milano- ha deciso di andare a vedere cosa è veramente successo nel secondo semestre 2011, quando, nel nostro Paese, la straordinaria vittoria referendaria sull'acqua e il conseguente indebolimento del governo Berlusconi furono improvvisamente sostituiti da uno scenario di allarme epocale sul debito pubblico, aperto dalla famosa lettera dell'Unione Europea al governo italiano e culminato a novembre con l'arrivo al potere dell'uomo del “rigore” Mario Monti.

Mesi in cui la parola “spread” mandava di traverso le cene degli italiani e la colpevolizzazione degli stessi “per aver vissuto da decenni al di sopra delle proprie possibilità” inondava i talk show.

Un'emergenza scatenata a fine luglio 2011 dalla pubblicazione da parte di Deutsche Bank dei propri dati di bilancio del semestre precedente, dai quali emerse come la banca fosse passata da detenere titoli di Stato italiani per un valore superiore a 8 miliardi a fine 2010 a soli 922 milioni al 30 giugno 2011.

Una vendita repentina con un chiaro invito agli investitori finanziari a fuggire dall'Italia, che da quel momento divenne paese ad alto rischio e fu incatenata nella trappola del debito pubblico e nelle conseguenti politiche di austerità.

Peccato che, nel medesimo mese di luglio, Deutsche Bank avesse ricomprato -a prezzi stracciati- gli stessi titoli italiani fino a portarli ad un valore complessivo di 3 miliardi di euro, realizzando così forti profitti speculativi.

Tre miliardi di riacquisto sono comunque inferiori agli otto detenuti in precedenza, ma in realtà era quest'ultimo dato ad essere anomalo: Deutsche Bank ha infatti per molti anni detenuto intorno ai tre miliardi di euro di titoli di Stato italiani e l'impennata del 2010 era unicamente dovuta all'acquisizione di Postbank, un istituto bancario tedesco che aveva in cassa quasi sei miliardi di titoli italiani.

Una semplice riorganizzazione dei propri investimenti è stata dunque trasformata in una gigantesca operazione speculativa, che ha messo alle corde un intero Paese, trascinandolo nella gabbia delle politiche rigoriste dell'Unione Europea e di governi tutti allineati nell'utilizzare la trappola del debito pubblico per approfondire le politiche di attacco ai diritti del lavoro, ai beni comuni e alla ricchezza sociale collettiva.

Che l'operazione di Deutsche Bank non fosse casuale, lo dimostra la stesura, nel dicembre 2011, da parte della stessa banca, del rapporto “Guadagni, concorrenza e crescita”, nel quale Deutsche Bank indicò alla Commissione Europea quali misure avrebbero dovuto intraprendere Francia, Spagna, Portogallo, Italia e Grecia per uscire dalla crisi. In quel rapporto, riguardo all'Italia si dice:

“(..) I Comuni offrono il maggior potenziale di privatizzazione. (..) si stima che le imprese a capitale pubblico abbiano un valore complessivo di 80 miliardi di euro e il piano di concessioni potrebbe generare circa 70 miliardi (..) Inoltre il valore degli edifici pubblici arriva a 421 miliardi (..) Quindi, secondo le informazioni ufficiali, il patrimonio pubblico potrebbe raggiungere il valore complessivo di 571 miliardi, vicino al 37% del PIL.”.

L'indicazione è ovviamente quella di privatizzare il più possibile, recepita dalla Ue e da tutti i governi da allora insediatisi.

Siamo di fronte ad un'altra evidenza di come il debito pubblico, lungi dall'essere una neutra realtà con cui fare i conti, abbia costituito, e tuttora costituisca, per dirla con Milton Friedman, “lo shock per far diventare politicamente inevitabile ciò che è socialmente inaccettabile”, ovvero l'alibi per una gigantesca espropriazione sociale.

Un'indagine indipendente e popolare sul debito pubblico, per smascherarne il carattere ideologico e metterne in discussione la legittimità è, oggi più che mai, urgente e necessaria.


Concordanti saluti
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab dic 16, 2017 19:53 pm

Già che siamo in tema di rassegna stampa, mi permetto di consigliare anche un articolo di internazionale sulle trasformazioni caratteriali che la gestione del potere comporta nelle persone. Temi ovviamente già molto trattati nella tradizione anarchica ma qui suffragati da dati "scientifici" (nei limiti della scientificità possibile in argomenti come questi).

Malatestiani (e anche un po' kropotkiniani) saluti
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda Kinobi » dom dic 17, 2017 11:17 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:... Quindi, secondo le informazioni ufficiali, il patrimonio pubblico potrebbe raggiungere il valore complessivo di 571 miliardi, vicino al 37% del PIL.”.
...


Ogni bene ha un valore se c'è un compratore.

Chiaramente la predisposizione al turismo dell'Italia, potrebbe far gola ad alcuni compratori per ridurci tipo isole greca con villaggi o distilleria a cielo aperto come la Spagna.
Ma da li a racimolare 300 miliardi, io lo vedo difficilmente realizzabile. Magari se "spezzettano" portano a casa qualcosa.
Ovviamente facendolo con calma per tempo...
E
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda Sbob » lun dic 18, 2017 0:12 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Una semplice riorganizzazione dei propri investimenti è stata dunque trasformata in una gigantesca operazione speculativa
[...]
Che l'operazione di Deutsche Bank non fosse casuale, lo dimostra la stesura, nel dicembre 2011, da parte della stessa banca, del rapporto “Guadagni, concorrenza e crescita”, nel quale Deutsche Bank indicò alla Commissione Europea quali misure avrebbero dovuto intraprendere Francia, Spagna, Portogallo, Italia e Grecia per uscire dalla crisi.

Cioè, DB ha riorganizzato i suoi investimenti, ma dal fatto che ha fornito la sua visione sul risanamento dei conti italiani deduciamo, anzi *dimostriamo* che hanno agito in malafede?

Il nesso mi pare giusto un pochino labile.
Facciamo che dire che l'hanno fatto perché Berlusconi ha dato della culona alla Merkel, è più credibile.


Un'indagine indipendente e popolare sul debito pubblico, per smascherarne il carattere ideologico e metterne in discussione la legittimità è, oggi più che mai, urgente e necessaria.

Cosa ci sarebbe di "ideologico" o "illegittimo" in un debito?
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun dic 18, 2017 10:53 am

Diciamo più prudentemente che l'essere implicata in certe operazioni speculative proietta qualche ombra sul'"obiettività" di certe "analisi" da parte della banca suddetta.

Poi come ho capito io Bersani non intendeva dire che sia "ideologico" il debito in sé, ma l'uso che ne viene fatto (come giustamente sottolineava Vyger, anche gli USA hanno un debito enorme, ma le letterine la Deutsche Bank non gliele manda).

"Obiettivi" saluti
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda Sbob » mer dic 20, 2017 14:21 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Poi come ho capito io Bersani non intendeva dire che sia "ideologico" il debito in sé, ma l'uso che ne viene fatto (come giustamente sottolineava Vyger, anche gli USA hanno un debito enorme, ma le letterine la Deutsche Bank non gliele manda).

La questione non e' ideologia, ma semplicemente venale.

Gli USA hanno un debito enorme (ma in rapporto al PIL, e' ben piu' basso dell'Italia), ma hanno un'economia ritenuta forte e con buone prospettive di solvibilita', l'Italia invece naviga nel pantano con un'economia stagnante.

C'e' poco di ideologico nel chiedere ad un paese con molti debiti e poco reddito di cominciare a calare i debiti (tanto piu' quando questi si fanno per stronzate come l'abolizione dell'ICI).


Trovo invece ideologiche le tesi di chi dice che dobbiamo stringere la cinghia "per colpa dell'Europa", come se fossero loro, e non le semplici regole del mercato e della buona gestione del portafoglio, a chiederci di ridurre i debiti.
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer dic 20, 2017 16:43 pm

Sbob ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Poi come ho capito io Bersani non intendeva dire che sia "ideologico" il debito in sé, ma l'uso che ne viene fatto (come giustamente sottolineava Vyger, anche gli USA hanno un debito enorme, ma le letterine la Deutsche Bank non gliele manda).

La questione non e' ideologia, ma semplicemente venale.

Gli USA hanno un debito enorme (ma in rapporto al PIL, e' ben piu' basso dell'Italia), ma hanno un'economia ritenuta forte e con buone prospettive di solvibilita', l'Italia invece naviga nel pantano con un'economia stagnante.

C'e' poco di ideologico nel chiedere ad un paese con molti debiti e poco reddito di cominciare a calare i debiti (tanto piu' quando questi si fanno per stronzate come l'abolizione dell'ICI).


Trovo invece ideologiche le tesi di chi dice che dobbiamo stringere la cinghia "per colpa dell'Europa", come se fossero loro, e non le semplici regole del mercato e della buona gestione del portafoglio, a chiederci di ridurre i debiti.


Mi sembra che trascuri l'aspetto fondamentale sottolineato da Vyger, ovvero i megatoni - fuor di metafora, l'enorme potere politico e militare degli USA rispetto al peso ridicolo che abbiamo noi a livello internazionale.

Forse è nello spirito del tempo: si tende a sovrastimare gli aspetti prettamente "contabili", come se governare uno stato fosse l'equivalente di gestire i conti di una bottega. Non dico che i conti siano irrilevanti, per carità, ma ci sono anche altre considerazioni da fare. La politica non è solo economia, anche se oggi si tende a farcelo credere (da cui l'enorme, e IMHO del tuo immotivata, autorevolezza di cui godono attualmente gli economisti).

Megatonici saluti
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda Sbob » mer dic 20, 2017 17:24 pm

I megatoni rientrano tra le garanzie di solvibilita' :-)

A pari rapporto debito/PIL, e' piu' sicuro un investimento negli USA che su Cipro, i primi hanno piu' strumenti (leciti o no) per volgere a loro favore l'economia.

P.s. il Giappone le bombe atomiche non ce le ha
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda Sbob » mer dic 20, 2017 17:28 pm

Quello che invece si dice poco, e secondo me e' di fondamentale importanza politica, e' che il debito pubblico ti mette nelle mani dei creditori.

Dovrebbero essere proprio i sostenitori dell'Italia stato sovrano a voler una riduzione il piu' veloce possibile del debito pubblico in modo da non dover piu' rendere conto a nessuno.
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda PIEDENERO » gio dic 21, 2017 17:56 pm

Di Roberto Fico, presidente Vigilanza Rai

Quello che succede in queste ore in Rai è particolarmente grave, perché mette in chiaro che il Servizio pubblico radio-televisivo è sotto scacco della forza politica che ha indicato il direttore generale. Lo stesso dg che poi ha indicato o confermato i direttori dei telegiornali e i conduttori dei programmi televisivi. I punti critici di questa situazione erano stati sottolineati dal MoVimento 5 Stelle diversi mesi fa, in particolare quando la legge Gasparri era stata soppiantata da una Gasparri-bis, questa volta a marchio Pd.

Considero molto grave il modo in cui i tg del servizio pubblico hanno raccontato ieri la vicenda di Bancopoli a seguito dell’audizione dell’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni, in commissione d’inchiesta sulle banche.

Il Tg1 ha preferito dedicare più spazio a un albero e relegare a una manciata di secondi il punto di vista delle opposizioni sull’operato di Maria Elena Boschi, mentre gli attacchi di Berlusconi al Movimento 5 Stelle hanno ricevuto titoli ad hoc e un intero servizio, senza repliche.

Il Tg2, invece, ha parlato di Marco Carrai come di un “imprenditore” qualunque senza citare il suo legame con Renzi e Boschi, chiudendo l’unico servizio politico con un attacco di Berlusconi al Movimento 5 Stelle, anche qui senza alcuna replica. Eppure ieri Luigi Di Maio aveva attaccato proprio il centrodestra per la copertura politica fornita a Maria Elena Boschi quando non ne votò in Parlamento la sfiducia.

Infine il Tg3 non ha accennato alle critiche delle altre forze di opposizione su Bancopoli. Peraltro, tutti i quotidiani oggi dedicano le prime pagine alle notizie su cui molti tg ieri hanno sorvolato.

Quanto accaduto è ancor più grave dal momento che mancano pochi giorni all’avvio ufficiale della cosiddetta par condicio, ma in realtà già ci troviamo nella delicata fase di pre-campagna elettorale. Le pressioni da parte di esponenti del Partito democratico sono spesso anche palesi, con inviti intimidatori a correggere il tiro oppure a invitare un ospite al posto di un altro Il timore è che l’attuale direttore generale della Rai stia tutelando quella maggioranza che lo ha scelto come figura chiave di Viale Mazzini. Il suo rischia di essere un ruolo da commissario politico.

In questo contesto ricordiamo sempre che il leader del centrodestra possiede ben quattro reti televisive. Questo non è un contesto da Paese democratico, bensì da Repubblica commissariata. Il pericolo per il regolare svolgimento delle prossime elezioni è questo, mentre alcuni commentatori credono il problema siano le fake news di una manciata di pagine Facebook da qualche migliaia di like. I telegiornali sotto controllo di Renzi e Berlusconi raggiungono invece ogni sera quasi venti milioni di persone. E’ esattamente per questo motivo che il MoVimento 5 Stelle al governo cambierà la legge sul conflitto d’interessi e quella sulla governance della Rai. L’Italia deve essere un Paese in cui il pluralismo è un elemento fondante della vita di ogni giorno, non un principio astratto.
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio dic 21, 2017 20:50 pm

Casca a fagiuolo, per la nostra discussione sul debito pubblico, la fresca approvazione del tax Bill di Trump (noto difensore dei blue collars contro le élites radical chic :mrgreen: ).

"Si calcola che il tax Bill regalerà a corporation e grandi dinastie 1.5 trilioni di dollari in termini di riduzione fiscale, e si presume che questo aggiungerà 1.46 trilioni al debito pubblico, già mostruoso" (fonte il manifesto).

Chissà se qualcuno manderà lettere di rimprovero...o più probabilmente i megatoni (il famoso "nodoso bastone" di cui parlava Teddy Roosevelt) funzioneranno anche stavolta da deterrente :wink:

Bastonati saluti
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda PIEDENERO » ven dic 22, 2017 8:11 am

Fake news al quadrato


DI MARCO TRAVAGLIO

ilfattoquotidiamo.it

Ieri, come sempre, abbiamo letto su Repubblica con l’attenzione che merita il report di Ilvo Diamanti su un sondaggio Demos-Coop dedicato agli effetti delle fake news sulla quantità sempre maggiore di cittadini che si informano sui social media. A incuriosirci, oltre alla firma di Diamanti, erano i titoli sulla prima pagina di Repubblica (“Fake news sul web: metà degli italiani è stata ingannata”) e sulla seconda (“Fake news, cresce l’allarme. Beffato un italiano su due”). Poi abbiamo letto Diamanti e abbiamo scoperto che la “metà” degli “ingannati” non si riferiva agli “italiani”, ma a quel 63% di loro che dicono di informarsi sul web. Quindi gli “ingannati” o “beffati” sarebbero il 31,5 e non il 50% degli italiani: non “un italiano su due”, ma meno di uno su tre. Poi naturalmente bisogna intendersi su chi siano gli “ingannati” o “beffati”: si tratta di quel 56% (sul 63% degli italiani che si informano in Rete) che dichiara di aver considerato vera almeno una notizia poi rivelatasi falsa nell’ultimo anno. Repubblica affianca al sondaggio un riepilogo dell’“escalation”, anzi dell’“emergenza” fake news coi soliti riferimenti a 5Stelle e Lega (B. e Renzi invece dicono sempre la verità): una falsa frase di Gentiloni (“Italiani, fate sacrifici e non lamentatevi”), due bufale su fratello e sorella della Boldrini; l’ormai celeberrimo fotomontaggio sull’inesistente funerale di Riina con Boldrini&Boschi; la “rivelazione” di Biden sugli interventi di Putin contro il referendum di Renzi e pro M5S&Lega (smentiti dai capi dei servizi segreti italiani al Copasir, anche se Repubblica non se n’è accorta).

Dal che si deduce che le fake news su Internet sarebbero tutte politiche e unidirezionali (contro i partiti di governo e le figure istituzionali, e a favore delle forze anti-sistema), cioè capaci ciascuna di influenzare le elezioni a senso unico. Ma tutti sanno che la stragrande maggioranza delle fake news sul web riguardano temi leggeri o Vip dello star system, citati a proposito o a sproposito per fare più clic (non si contano le volte in cui Fabio Volo è stato fatto morire da questo o quel sito, mentre fortunatamente gode ottima salute), dunque con le elezioni non c’entrano nulla. E quelle politiche sono di tutti i segni e vanno in tutte le direzioni, finendo per elidersi l’una con l’altra con il classico effetto zero. Ma è un vero peccato che la stessa domanda fatta a proposito del web “Le è capitato di considerare vera una notizia poi rivelatasi falsa?” non sia stata rivolta ai ben più numerosi italiani che s’informano in tv (l’80%), né alla minoranza ben più esigua che lo fa sui giornali (17%): ne avremmo viste delle belle.

O forse no, perché le bugie a mezzo tv e stampa hanno gambe molto più lunghe di quelle online. Avete mai sentito un tg smentire una balla raccontata il giorno prima? Noi mai, anche perché i tg, soprattutto Rai e Mediaset, sono lì apposta per sparare panzane funzionali ai partiti o al partito retrostanti. Sui giornali appaiono spesso smentite o rettifiche, ma queste non coprono le campagne di falsificazione orchestrate ad arte dagli house organ di questo o quel partito contro gli avversari del medesimo: gli editori le considerano un fruttuoso investimento in vista di lucrosi affari su altri fronti e mettono in conto i risarcimenti che dovranno sborsare per riparare ai danni fatti dai loro giornali. Sul web, invece, le bugie hanno le gambe cortissime, per l’immediatezza e l’orizzontalità del mezzo. Lo scrive lo stesso Diamanti: “Se circa metà degli italiani” che s’informano sul web “sostiene di essere caduto nella ‘rete’ della fake news, quasi altrettanti riconoscono di averle riconosciute – e demistificate – con lo stesso – e ‘nello’ – stesso mezzo. Cioè, in Rete. Su Internet”. Ma Repubblica si guarda bene dal registrarlo nei titoli. Se riconoscesse che il web contiene in sé sia il veleno sia l’antidoto, tutto l’allarmismo sulle fake news online si rivelerebbe per quello che è: una monumentale, truffaldina bufala. Una fake news sulle fake news. Una fake news al quadrato.

Se, puta caso, Piero Fassino “rivela” a Un giorno da pecora che io sono un fascista perché ero iscritto al Fuan (la gioventù universitaria missina) e i siti riprendono la cosa, io posso subito smentire su Facebook di aver mai avuto a che fare col Fuan e sfidare Fassino a provare il contrario. Quando invece Internet era appena agli albori e tutti i tg, i gr e i giornali – in assoluto monopolio – raccontarono che Andreotti era stato assolto nel processo per mafia, mentre era stato giudicato colpevole dalla Cassazione di associazione per delinquere con Cosa Nostra fino al 1980, reato “c omme sso” ma prescritto, quasi tutti gli italiani ci credettero e ancora ci credono, a parte i lettori dei pochi giornalisti che avevano letto la sentenza e osato raccontarla. Col risultato che tuttora quasi tutta Italia non sa com’è finito il più importante processo della storia repubblicana, anzi peggio: crede di saperlo, invece sa il contrario della verità. Il 15 giugno scorso, dopo mesi di campagna dei giornaloni su un inesistente “patto di governo” fra M5S e Lega, Repubblica sparò in prima pagina: “Vertice segreto Casaleggio- Salvini”. Casaleggio jr. e Salvini smentirono di essersi mai incontrati o parlati (Salvini disse di aver parlato con Renzi, ma la cosa non destò interesse). Il direttore di Repubblica però confermò tutto in base a “due fonti” che – com’era suo diritto – non rivelò. Casaleggio annunciò querela e lo sfidò – com’era suo diritto – a precisare luogo, giorno e ora del presunto incontro (dettagli che può rivelare anche una fonte coperta), così da poter dimostrare dov’era e che faceva nel mentre. Purtroppo non ebbe risposta. Nell’attesa, possiamo considerare anche quella una fake news? Oppure, essendo uscita su un giornale, la chiamiamo balla e basta?

Marco Travaglio

Fonte: www.ilfattoquotidiamo.it

19.12.2017
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda PIEDENERO » mar dic 26, 2017 15:30 pm

i nodi vengono al pettine quando, come sempre, è troppo tardi:

https://comedonchisciotte.org/se-so-mag ... el-natale/
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda Callaghan » mar dic 26, 2017 23:52 pm

PIEDENERO ha scritto:i nodi vengono al pettine quando, come sempre, è troppo tardi:

https://comedonchisciotte.org/se-so-mag ... el-natale/

grazie PIEDE.
bagnai è bravo, molto bravo (ricordo a tutti il suo blog, di non facile lettura: http://goofynomics.blogspot.com/).
non mi sta particolarmente simpatico, ma è tra quelli che dice cose di economia che hanno a che fare con l'economia, e non con le cagate. tipo, appunto, che il debito pubblico non è che sia un gran problemone.
ma bagnai è un mentecatto, non lo sapevi? un professorucolo (poco schierato politicamente) di economia di una università minore.
uno che fa grafici lineari.

adesso aspettiamo preciso preciso l'intervento del ragioniere piddino della ditta cogne, che ci spiega quali sono i veri problemi, e ci ricorda che con renzi è meglio.

ciao PIEDE.
ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda Keith » mer dic 27, 2017 0:32 am

Mi sfugge la "ditta Cogne", ma condivido.
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda PIEDENERO » mer dic 27, 2017 8:30 am

Debito pubblico, questo mostro sconosciuto:

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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda VYGER » mer dic 27, 2017 11:30 am

Davvero bello e chiarificatore l'intervento di Cobraf.

Sono curioso come andrà a finire con l'aumento degli stipendi degli statali pari a € 85,00 mensili previsto nel DEF 2018: https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/30/legge-di-bilancio-dopo-sette-anni-arriva-rinnovo-dei-contratti-statali-ma-soldi-non-bastano-per-i-dipendenti-degli-enti-locali/3939735/.

È in linea con un approccio di aumento della spesa pubblica per il rilancio del mercato interno.
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda PIEDENERO » mer dic 27, 2017 19:54 pm

VYGER ha scritto:.....
È in linea con un approccio di aumento della spesa pubblica per il rilancio del mercato interno.


direi più in linea con la caccia al voto degli statali. la patata bollente viene passata a chi governerà, si fa per dire, fra qualche mese.
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Re: Fake news e i cani da guardia del potere

Messaggioda Danilo » mer dic 27, 2017 20:27 pm

adesso scrive sbob
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