da PIEDENERO » ven lug 03, 2015 11:21 am
da El Rojo » ven lug 03, 2015 11:55 am
Atene.
Federico Fubini è il vicedirettore del Corriere della Sera. Non lo conosco e non l’ho mai incontrato. La prima volta che ho letto e riletto la sua firma è stato pochi mesi fa quando scriveva per Repubblica.
Il suo era un pezzo di apertura su Cernobbio e Varoufakis e le sue parole marcavano la prima pagina del quotidiano. Si apriva così: “Yanis Varoufakis usa meno cravatte ma più profumo della media dei ministri finanziari dell’area euro”. Perché l’inviato di Repubblica in prima pagina parla del profumo del Ministro delle Finanze ellenico (che peraltro, profumo o meno, ebbe un certo successo a Cernobbio)? Non potevo credere ai miei occhi. Ma poiché molti giornalisti sono ormai propensi alle note di colore, passai oltre. Ho dimenticato quelle parole fino a stamattina.
Sono arrivato a Atene nella notte. La città non dormiva, ma era presto per tirare le somme. Code ai bancomat. Gente impazzita. Popolazione allo stremo. Pensionati distrutti. La scelta “folle” di Tsipras di indire un referendum mi inseguiva sui titoli dei quotidiani da giorni. E siccome vengo in Grecia, amo la Grecia, studio la Grecia da più di vent’anni, non potevo crederci. Ma stamattina sono rimasto di stucco.
Federico Fubini comincia così il suo articolo sul Corriere della Sera di oggi: “Nessuno sale più all’Acropoli. Da ieri ormai non ci salgono i turisti, i cui torpedoni sono scomparsi dai piedi della salita al tempio di Atena con l’approssimarsi dell’atto finale di questo dramma”. Intitolato “Grecia, il piano segreto di Varoufakis: una moneta parallela all’euro”, l’articolo racconta una serie di retroscena su Tsipras, Varoufakis, Syriza, Dragasakis (vice Premier moderato); e lascia intendere che Syriza è spaccata, che Tsipras è allo sbando e Varoufakis neanche a parlarne. Giocando sul filo di rimandi alla classicità di cui credo che Fubini non sappia granché, l’articolo si conclude con un’allusione al suicidio politico di Tsipras. Nulla di ciò che racconta Fubini è confermato da fonti. Può darsi che sia molto ben informato su Syriza e sulle sue dinamiche interne. Può darsi. Ho sentito persone interne a Syriza, oggi, che smentiscono drasticamente le sue ricostruzioni, ma può darsi che abbia ragione perché è possibile che le smentite non abbiano alcun valore, come è noto in questi casi.
Ci sono soltanto due dati che è possibile controllare di questo articolo. Il primo è l’Acropoli vuota che già ho citato. Il secondo eccolo: “Non c’è più tempo: i pagamenti nel Paese stanno collassando, i pensionati senza bancomat hanno diritto a ritirare non più di 120 euro ogni tre giorni e navi turistiche da 500 posti partono ormai dal Pireo per le Cicladi con 20 passeggeri a bordo.”
E così sono sceso al centro di Atene, mi sono infilato a Monastiraki e ho percorso la stradina che costeggia l’Agorà intitolata a Adriano. Bar zeppi di turisti, bancomat solitari e senza fila, sono entrato all’Agorà e ho domandato se l’affluenza al sito fosse cambiata in questi giorni. “In nessun modo” mi hanno risposto. Forse però Fubini è salito su, nel caldo, sulla roccia dell’Acropoli. Sono uscito dall’Agorà su Apostolou Pavlou e sono arrivato alla piazzola dei torpedoni sotto l’Acropoli. Zeppa come sempre. Un pullman si è allontanato pieno e un altro ha preso il suo posto. Dove era stato Fubini? Sono salito su per la via disegnata da Dimitris Pikionis. Alle biglietterie la fila sotto il sole cocente. I Propilei affollati. Il Partenone come sempre accerchiato da turisti che scattano foto: giapponesi, francesi, italiani, inglesi, americani, greci. Non ho mai amato l’Acropoli affollata di gente. Il mio maestro, Gabriele Giannantoni, si svegliava alle sei per essere sotto il Partenone alle otto in punto, all’apertura. Sono cresciuto imparando a apprezzare il silenzio. Ma stavolta ero felice. Cosa aveva visto Fubini?
Me ne sono tornato a Monastiraki, ho preso la metro per il Pireo, l’ “elettrico” come chiamano qui il primo mezzo che percorse la capitale, un treno elettrico per metà esterno e per metà sotterraneo. Ho attraversato la strada aggirando il ponte aperto per le Olimpiadi e dall’anno scorso chiuso per lavori mai iniziati. Il porto pullulava di turisti. Due americane non sapevano nulla del “corralito” ma erano felici per non aver dovuto pagare i mezzi pubblici. Un gruppo di ragazzi se la rideva all’ombra fumando sigarette. Tutto come sempre. Ho domandato se ci fosse qualche cambiamento. Niente di rilevante, forse un lieve calo – mi hanno detto. È inizio luglio. Solo turisti. In mezzo alla settimana quasinessun greco. Forse qualcuno ha deciso di rinunciare? Difficile dirlo. Lo sanno gli albergatori.
Forse Federico Fubini è salito all’alba all’Acropoli e poi al Pireo ha trovato una nave che partiva con venti passeggeri a bordo? Ne dubito. Se anche fosse, non è questa la norma nei giorni più importanti in cui un referendum decisivo è alle porte. Le sue informazioni non raccontano la realtà. Come ci si può fidare di lui sui retroscena politici, se gli unici fatti che ha raccontato non sono reali?
Il mio mestiere non è quello del giornalista. Ma quando scrivo reportage dai paesi in cui viaggio, la regola è quella che mi hanno insegnato: raccontare ciò che vedo, domandare, controllare i dati. Si tratta della regola più importante per chiunque abbia la possibilità di essere letto anche solo da pochi lettori avidi di informazioni. Figurarsi su questioni di così grande importanza e su quotidiani letti da migliaia di persone. Così, sull’Acropoli ho tirato fuori il mio tesserino di pubblicista e ho scattato foto alla folla così come davanti ai bancomat solitari e vuoti e davanti al porto brulicante di viaggiatori.
Poi me ne sono andato a pranzo con una reporter che da anni racconta la Grecia per un grande quotidiano straniero. Abbiamo parlato, mi ha raccontato. Viene in Grecia e parla greco da una trentina di anni. Conosce il popolo e i suoi politici. La grandezza e la miseria greche. La tragedia. Il radicalismo. L’intelligenza. La predisposizione al dibattito. Eravamo in una taverna. Si sono uniti due greci a discutere di politica. Abbiamo chiacchierato fino alle quattro. Non so se lei scriverà di quel che abbiamo vissuto oggi a pranzo. So che a me piacerebbe se i lettori italiani potessero leggere i suoi magnifici articoli.
In Grecia, in questi giorni, si decidono molte cose. Per il Paese e per l’Europa stessa. La campagna mediatica ha raggiunto qui proporzioni inaudite. Si sa bene quanto le tv private che dominano il panorama informativo greco siano tutte senza esclusione da una parte. L’informazione europea potrebbe mostrare un’altra via, una via se non imparziale (ché l’imparzialità è un’utopia), ma perlomeno documentata e il più possibile fedele alla realtà. È sconcertante dover ammettere il contrario.
da MarcoS » ven lug 03, 2015 12:50 pm
Una notizia destinata a fare rumore viene dalla rivelazione di una delle intercettazioni compiute dalla NSA americana ai danni della Merkel e divulgate da Wikileaks. pubblicata dal sito Vox.com: la Cancelliera tedesca nel 2011 era perfettamente a conoscenza che il rifinanziamento del debito greco sarebbe risultato insostenibile, senza un continuo versamento di ulteriori aiuti. La Merkel lo disse espressamente al suo segretario privato in una conversazione intercettata dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza: nella conversazione la leader tedesca afferma testualmente che l’insostenibilità del debito greco non è un fatto discutibile e che i creditori sanno perfettamente che non saranno ripagati.
Secondo il giornalista del sito economico, Matthew Yglesias, la ragione per cui si spinse a far accettare un piano considerato non sostenibile anche da molti Paesi nel board del FMI fu quella di tenere sotto controllo i greci con il debito, costringendoli alle riforme volute dalla UE. Con il ricatto del debito, continuamente da rifinanziare, la Grecia sarebbe infatti rimasta (come è accaduto) alla mercé dei suoi creditori, i quali avrebbero potuto richiedere qualsiasi intervento e, soprattutto, le privatizzazioni che sono un lucroso affare.
Questa rivelazione è clamorosa non tanto per la conoscenza dello stato della Grecia, che si poteva presumere, quanto perché dimostra la chiara volontà di prendere il controllo e depredare uno Stato sovrano, sapendo bene che il costo di queste riforme sarebbe stata la povertà e la perdita di ogni tutela e diritto del popolo greco. Quattro anni di lacrime e sangue totalmente inutili, perché tutti i creditori erano perfettamente a conoscenza del fatto che sarebbero stati tali.
da Sbob » ven lug 03, 2015 17:30 pm
uno Stato sovrano
da VYGER » ven lug 03, 2015 22:46 pm
da VECCHIO » sab lug 04, 2015 12:03 pm
da tacchinosfavillantdgloria » sab lug 04, 2015 12:34 pm
da tacchinosfavillantdgloria » sab lug 04, 2015 12:59 pm
da tacchinosfavillantdgloria » sab lug 04, 2015 13:02 pm
da PIEDENERO » sab lug 04, 2015 23:32 pm
da Sbob » dom lug 05, 2015 7:19 am
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Uno può portare tutti i dati che vuole, che i greci lavorano più ore dei tedeschi, che le pensioni e i salari sono stati già drasticamente tagliati, l'età pensionabile allungata, che il welfare è collassato, che i soldi dati finora sono andati prevalentemente alle banche - soprattutto straniere - e non ai greci...
da Sbob » dom lug 05, 2015 7:23 am
Che colpa ne ha il piccolo pescatore di Mykonos o la massaia di Vogheras. Ha fatto lei il debito. Quello italiano lo abbiamo fatto io e voi? e quando? mi è sfuggito…
da VYGER » dom lug 05, 2015 12:50 pm
da pesa » dom lug 05, 2015 18:27 pm
VYGER ha scritto:Sob...
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Uno può portare tutti i dati che vuole, che i greci lavorano più ore dei tedeschi, che le pensioni e i salari sono stati già drasticamente tagliati, l'età pensionabile allungata, che il welfare è collassato, che i soldi dati finora sono andati prevalentemente alle banche - soprattutto straniere - e non ai greci...
da tacchinosfavillantdgloria » dom lug 05, 2015 18:44 pm
da VYGER » dom lug 05, 2015 20:19 pm
da VYGER » dom lug 05, 2015 23:04 pm
da Sbob » lun lug 06, 2015 2:46 am
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Io quello che vorrei capire è: che cosa chiediamo ai greci? Il discorso di sbob mi sembra molto semplice: vae victis, per "colpe" (chiamiamole così) pregresse vi siete messi in mano agli strozzini e mo' potete crepare. Ovvero, cancellare il welfare, svendere le infrastrutture, svenarvi per pagare gli interessi ai creditori.
da tacchinosfavillantdgloria » lun lug 06, 2015 7:25 am
da tacchinosfavillantdgloria » lun lug 06, 2015 7:52 am
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