«Η Ελπίδα έρχεται»

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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda PIEDENERO » ven lug 03, 2015 11:21 am

Il debitore, insomma, ha sempre e comunque torto, nel presupposto che accettare il denaro equivalga a riconoscere una subordinazione a tutto campo, che trascende il rapporto specifico e si propaga a ogni altro piano. Prova ne sia, come dimostrano le prassi ricattatorie del Fondo Monetario Internazionale, che alla concessione dei prestiti si affiancano le ingerenze politiche. Se volete i nostri soldi, dovete adeguarvi ai nostri sistemi. Che ufficialmente riguardano solo la sfera economica, ma che in effetti si estendono all’intera concezione dell’esistenza. Vedi, per citare l’articolo pubblicato appena ieri a firma di Luciano Fuschini, la colonizzazione dell’immaginario collettivo da parte degli USA: «Dietro a tutta la produzione hollywoodiana agisce fortissimo il mito del Bene che combatte il Male, e quel Bene è sempre segnato dai valori americani. Il mondo li sta assorbendo da almeno 70 anni».

Su scala più ridotta, ma altrettanto capziosa, sta accadendo qualcosa di analogo intorno alla questione greca. Nel commentare gli sviluppi del contenzioso tra il governo di Atene e i creditori internazionali, o anche solo nel riferirne (con i toni apparentemente oggettivi della pura cronaca), fioccano i tentativi di ricondurli nel quadro interpretativo funzionale al sistema. Gli editorialisti del Corriere, ad esempio, hanno dato il via a un fuoco di fila incessante, consci che il pericolo maggiore della crisi ellenica non sta certo nella mancata restituzione dei quattrini ricevuti ma nel sottrarsi alle logiche su cui si basa il dominio USA/UE.
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda El Rojo » ven lug 03, 2015 11:55 am

Atene.
Federico Fubini è il vicedirettore del Corriere della Sera. Non lo conosco e non l’ho mai incontrato. La prima volta che ho letto e riletto la sua firma è stato pochi mesi fa quando scriveva per Repubblica.
Il suo era un pezzo di apertura su Cernobbio e Varoufakis e le sue parole marcavano la prima pagina del quotidiano. Si apriva così: “Yanis Varoufakis usa meno cravatte ma più profumo della media dei ministri finanziari dell’area euro”. Perché l’inviato di Repubblica in prima pagina parla del profumo del Ministro delle Finanze ellenico (che peraltro, profumo o meno, ebbe un certo successo a Cernobbio)? Non potevo credere ai miei occhi. Ma poiché molti giornalisti sono ormai propensi alle note di colore, passai oltre. Ho dimenticato quelle parole fino a stamattina.
Sono arrivato a Atene nella notte. La città non dormiva, ma era presto per tirare le somme. Code ai bancomat. Gente impazzita. Popolazione allo stremo. Pensionati distrutti. La scelta “folle” di Tsipras di indire un referendum mi inseguiva sui titoli dei quotidiani da giorni. E siccome vengo in Grecia, amo la Grecia, studio la Grecia da più di vent’anni, non potevo crederci. Ma stamattina sono rimasto di stucco.

Federico Fubini comincia così il suo articolo sul Corriere della Sera di oggi: “Nessuno sale più all’Acropoli. Da ieri ormai non ci salgono i turisti, i cui torpedoni sono scomparsi dai piedi della salita al tempio di Atena con l’approssimarsi dell’atto finale di questo dramma”. Intitolato “Grecia, il piano segreto di Varoufakis: una moneta parallela all’euro”, l’articolo racconta una serie di retroscena su Tsipras, Varoufakis, Syriza, Dragasakis (vice Premier moderato); e lascia intendere che Syriza è spaccata, che Tsipras è allo sbando e Varoufakis neanche a parlarne. Giocando sul filo di rimandi alla classicità di cui credo che Fubini non sappia granché, l’articolo si conclude con un’allusione al suicidio politico di Tsipras. Nulla di ciò che racconta Fubini è confermato da fonti. Può darsi che sia molto ben informato su Syriza e sulle sue dinamiche interne. Può darsi. Ho sentito persone interne a Syriza, oggi, che smentiscono drasticamente le sue ricostruzioni, ma può darsi che abbia ragione perché è possibile che le smentite non abbiano alcun valore, come è noto in questi casi.
Ci sono soltanto due dati che è possibile controllare di questo articolo. Il primo è l’Acropoli vuota che già ho citato. Il secondo eccolo: “Non c’è più tempo: i pagamenti nel Paese stanno collassando, i pensionati senza bancomat hanno diritto a ritirare non più di 120 euro ogni tre giorni e navi turistiche da 500 posti partono ormai dal Pireo per le Cicladi con 20 passeggeri a bordo.”

E così sono sceso al centro di Atene, mi sono infilato a Monastiraki e ho percorso la stradina che costeggia l’Agorà intitolata a Adriano. Bar zeppi di turisti, bancomat solitari e senza fila, sono entrato all’Agorà e ho domandato se l’affluenza al sito fosse cambiata in questi giorni. “In nessun modo” mi hanno risposto. Forse però Fubini è salito su, nel caldo, sulla roccia dell’Acropoli. Sono uscito dall’Agorà su Apostolou Pavlou e sono arrivato alla piazzola dei torpedoni sotto l’Acropoli. Zeppa come sempre. Un pullman si è allontanato pieno e un altro ha preso il suo posto. Dove era stato Fubini? Sono salito su per la via disegnata da Dimitris Pikionis. Alle biglietterie la fila sotto il sole cocente. I Propilei affollati. Il Partenone come sempre accerchiato da turisti che scattano foto: giapponesi, francesi, italiani, inglesi, americani, greci. Non ho mai amato l’Acropoli affollata di gente. Il mio maestro, Gabriele Giannantoni, si svegliava alle sei per essere sotto il Partenone alle otto in punto, all’apertura. Sono cresciuto imparando a apprezzare il silenzio. Ma stavolta ero felice. Cosa aveva visto Fubini?
Me ne sono tornato a Monastiraki, ho preso la metro per il Pireo, l’ “elettrico” come chiamano qui il primo mezzo che percorse la capitale, un treno elettrico per metà esterno e per metà sotterraneo. Ho attraversato la strada aggirando il ponte aperto per le Olimpiadi e dall’anno scorso chiuso per lavori mai iniziati. Il porto pullulava di turisti. Due americane non sapevano nulla del “corralito” ma erano felici per non aver dovuto pagare i mezzi pubblici. Un gruppo di ragazzi se la rideva all’ombra fumando sigarette. Tutto come sempre. Ho domandato se ci fosse qualche cambiamento. Niente di rilevante, forse un lieve calo – mi hanno detto. È inizio luglio. Solo turisti. In mezzo alla settimana quasinessun greco. Forse qualcuno ha deciso di rinunciare? Difficile dirlo. Lo sanno gli albergatori.

Forse Federico Fubini è salito all’alba all’Acropoli e poi al Pireo ha trovato una nave che partiva con venti passeggeri a bordo? Ne dubito. Se anche fosse, non è questa la norma nei giorni più importanti in cui un referendum decisivo è alle porte. Le sue informazioni non raccontano la realtà. Come ci si può fidare di lui sui retroscena politici, se gli unici fatti che ha raccontato non sono reali?
Il mio mestiere non è quello del giornalista. Ma quando scrivo reportage dai paesi in cui viaggio, la regola è quella che mi hanno insegnato: raccontare ciò che vedo, domandare, controllare i dati. Si tratta della regola più importante per chiunque abbia la possibilità di essere letto anche solo da pochi lettori avidi di informazioni. Figurarsi su questioni di così grande importanza e su quotidiani letti da migliaia di persone. Così, sull’Acropoli ho tirato fuori il mio tesserino di pubblicista e ho scattato foto alla folla così come davanti ai bancomat solitari e vuoti e davanti al porto brulicante di viaggiatori.
Poi me ne sono andato a pranzo con una reporter che da anni racconta la Grecia per un grande quotidiano straniero. Abbiamo parlato, mi ha raccontato. Viene in Grecia e parla greco da una trentina di anni. Conosce il popolo e i suoi politici. La grandezza e la miseria greche. La tragedia. Il radicalismo. L’intelligenza. La predisposizione al dibattito. Eravamo in una taverna. Si sono uniti due greci a discutere di politica. Abbiamo chiacchierato fino alle quattro. Non so se lei scriverà di quel che abbiamo vissuto oggi a pranzo. So che a me piacerebbe se i lettori italiani potessero leggere i suoi magnifici articoli.

In Grecia, in questi giorni, si decidono molte cose. Per il Paese e per l’Europa stessa. La campagna mediatica ha raggiunto qui proporzioni inaudite. Si sa bene quanto le tv private che dominano il panorama informativo greco siano tutte senza esclusione da una parte. L’informazione europea potrebbe mostrare un’altra via, una via se non imparziale (ché l’imparzialità è un’utopia), ma perlomeno documentata e il più possibile fedele alla realtà. È sconcertante dover ammettere il contrario.


http://www.minimaetmoralia.it/wp/perche ... calittico/
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda MarcoS » ven lug 03, 2015 12:50 pm

alcune cosette interessanti...
http://scenarieconomici.it/grecia-luoghi-comuni-da-sfatare/

poi,
Una notizia destinata a fare rumore viene dalla rivelazione di una delle intercettazioni compiute dalla NSA americana ai danni della Merkel e divulgate da Wikileaks. pubblicata dal sito Vox.com: la Cancelliera tedesca nel 2011 era perfettamente a conoscenza che il rifinanziamento del debito greco sarebbe risultato insostenibile, senza un continuo versamento di ulteriori aiuti. La Merkel lo disse espressamente al suo segretario privato in una conversazione intercettata dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza: nella conversazione la leader tedesca afferma testualmente che l’insostenibilità del debito greco non è un fatto discutibile e che i creditori sanno perfettamente che non saranno ripagati.

Secondo il giornalista del sito economico, Matthew Yglesias, la ragione per cui si spinse a far accettare un piano considerato non sostenibile anche da molti Paesi nel board del FMI fu quella di tenere sotto controllo i greci con il debito, costringendoli alle riforme volute dalla UE. Con il ricatto del debito, continuamente da rifinanziare, la Grecia sarebbe infatti rimasta (come è accaduto) alla mercé dei suoi creditori, i quali avrebbero potuto richiedere qualsiasi intervento e, soprattutto, le privatizzazioni che sono un lucroso affare.

Questa rivelazione è clamorosa non tanto per la conoscenza dello stato della Grecia, che si poteva presumere, quanto perché dimostra la chiara volontà di prendere il controllo e depredare uno Stato sovrano, sapendo bene che il costo di queste riforme sarebbe stata la povertà e la perdita di ogni tutela e diritto del popolo greco. Quattro anni di lacrime e sangue totalmente inutili, perché tutti i creditori erano perfettamente a conoscenza del fatto che sarebbero stati tali.

sempre da http://scenarieconomici.it/sensazionale-la-merkel-sapeva-gia-nel-2011-che-il-debito-della-grecia-era-insostenibile/

il che, al netto della corruzione e dell'inefficenza presenti a casa nostra, dà abbastanza da pensare anche riguardo a molti aspetti della situazione italiana...
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda Sbob » ven lug 03, 2015 17:30 pm

uno Stato sovrano

Dicono che puoi fare qule che vuoi quando ti guadagni da vivere e lasci la casa di mamma e papa'... altrimenti non sei molto sovrano.
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda VYGER » ven lug 03, 2015 22:46 pm

Sul come mantenere un popolo in condizioni di minorità...
Il solito Bagnai.
Chi fa fact checking al contrario?
Veccnie manovre ben note a FMI e BM dai tempi della crisi petrolifera.

http://goofynomics.blogspot.it/2015/01/cosa-sapete-della-grecia-fact-checking.html

Forse la Grecia sta uscendo ora dallo stato di minorità.
Vediamo...
Saranno comunque tempi duri.
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda VECCHIO » sab lug 04, 2015 12:03 pm

la vecchia parabola del figliol prodigo ?
ma il figlio che ha sempre lavorato e si è sempre sacrificato magari è stufo di aiutare sempre quello che ha pensato solo a divertirsi.

il termine cattocomunisti per tanti italiani è proprio calzante

diventeremo solo tutti più poveri perchè qualcuno ritiene un diritto divertirsi

tsipras ha fatto una offerta all'europa ??? ridicolo !!!
dovrebbero abbassare le orecchie e darsi da fare non pretendere aiuti, dovrebbero dimostrare di meritarli facendo i seri, non i furbiò

purtroppo il popolo greco non capisce più niente, non sa quello che può succedere

sono demoralizzato
....ALPINISTA......NO GUIDA....... questa mi scombussola
Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab lug 04, 2015 12:34 pm

Non c'è niente da fare.

Uno può portare tutti i dati che vuole, che i greci lavorano più ore dei tedeschi, che le pensioni e i salari sono stati già drasticamente tagliati, l'età pensionabile allungata, che il welfare è collassato, che i soldi dati finora sono andati prevalentemente alle banche - soprattutto straniere - e non ai greci...

Niente. Ormai è passata la "narrazione" (come direbbe Vendola) che i greci sono le "cicale" contrapposte alle "formiche" tedesche che, poverini, devono togliersi il pane di bocca per mantenere i fannulloni mediterranei, e non c'è dato di realtà che possa cambiare le rappresentazioni sociali. Me lo diceva già il prof Colucci in specialità, e devo dire, ahimé, che aveva ragione.

Rassegnàti saluti
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab lug 04, 2015 12:59 pm

Dal blog di gad lerner:

Si è dispiegata una poderosa manovra a tenaglia per eliminare dallo scenario europeo l’anomalia del governo Tsipras. Cioè di una politica sociale che rifiuta al tempo stesso lo strapotere della tecnofinanza e il riflusso nel nazionalismo xenofobo delle destre europee. Per certi versi il referendum greco ricorda, in grande, le consultazioni-capestro negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e di Grugliasco, dove ai lavoratori veniva chiesto di pronunciarsi su un accordo la cui alternativa prospettata era solo una chiusura degli impianti.
La differenza è che qui l’alternativa c’è. E’ rappresentata dalla forzatura delle regole dogmatiche imposte dalla Troika ai paesi indebitati. Si incarna in un movimento che ha vinto le elezioni e ha tenuto duro rifiutando l’imposizione di ricette che hanno già dimostrato di essere fallimentari. E difatti stavolta il referendum l’hanno voluto Tsipras e Varoufakis, pur consapevoli dell’azzardo che esso rappresenta per la loro sorte politica. Dimostrano di credere fino in fondo nella sovranità popolare. Confidano che la cittadinanza greca, dopo tutto quello che ha già passato, non si lasci ricattare da chi fa leva sul sopruso. Non so come andrà a finire domenica. Spero che vinca il “No” e che l’anomalia greca si propaghi in Spagna per poi raggiungere anche l’Italia, essendo il nostro un altro paese dal debito evidentemente inestinguibile. Ma se anche dovessero prevalere i “Sì”, credo che vada riconosciuto a Tsipras di avere difeso con coerenza la prospettiva di un’Europa più unita e più giusta, applicando fino in fondo il metodo democratico.

Salud
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab lug 04, 2015 13:02 pm

E comunque vorrei dedicare a Tsipras, a Syriza e a tutto il popolo greco questa ben nota poesia di Kavafis:

Termopili

Onore a quanti nella propria vita
si proposero la difesa di Termopili.
Mai allontanandosi dal dovere;
giusti e retti in tutte le azioni,
con dolore perfino e compassione;
generosi se ricchi e, se poveri,
anche nel poco generosi,
pronti all’aiuto per quanto possono;
sempre con parole di verità
ma senza odio per chi mente.

E ancora maggiore onore è loro dovuto
se prevedono (e molti lo prevedono)
che alla fine apparirà un Efialte
e i Medi infine passeranno.

Neoclassici saluti
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda PIEDENERO » sab lug 04, 2015 23:32 pm

Tacchinosfavillante funziona così oramai.
Slogan, propaganda, luoghi comuni. E dire che di dati interessanti ne abbiamo postati non pochi, basta leggerli, ci vuole poco per farsi un' idea.
Ci riprovo:
http://www.rischiocalcolato.it/2015/07/ ... mento.html

"Non è una questione finanziaria, è politica" e quindi economica :D
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda Sbob » dom lug 05, 2015 7:19 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Uno può portare tutti i dati che vuole, che i greci lavorano più ore dei tedeschi, che le pensioni e i salari sono stati già drasticamente tagliati, l'età pensionabile allungata, che il welfare è collassato, che i soldi dati finora sono andati prevalentemente alle banche - soprattutto straniere - e non ai greci...

Se i greci si sono indebitati è perché hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità, con un sistema altamente corrotto e evasione diffusa.

Le balle sul governo democraticamente eletto e sul popolo sovrano sono appunto balle.
Il popolo sovrano ha scelto di perdere la propria sovranità indebitandosi. Tra le conseguenze dell'indebitamento c'è la dipendenza da creditori che possono dettare condizioni.

Si può scegliere per etica o per opportunità politica di sostenere la Grecia, ma per favore basta con la storia delle povere vittime della trojka
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda Sbob » dom lug 05, 2015 7:23 am

Che colpa ne ha il piccolo pescatore di Mykonos o la massaia di Vogheras. Ha fatto lei il debito. Quello italiano lo abbiamo fatto io e voi? e quando? mi è sfuggito…

Quando votavamo governi che regalavano baby pensioni e posti pubblici? Quando abbiamo evaso in massa le tasse?

Ah, no, è sempre colpa della Kasta
Ultima modifica di Sbob il dom lug 05, 2015 18:19 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda VYGER » dom lug 05, 2015 12:50 pm

Sob...

:cry:
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda pesa » dom lug 05, 2015 18:27 pm

VYGER ha scritto:Sob...

:cry:



non voglio interpretare il pensiero di nessuno, però quando leggo certe cose come

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Uno può portare tutti i dati che vuole, che i greci lavorano più ore dei tedeschi, che le pensioni e i salari sono stati già drasticamente tagliati, l'età pensionabile allungata, che il welfare è collassato, che i soldi dati finora sono andati prevalentemente alle banche - soprattutto straniere - e non ai greci...


anche a me viene voglia, per tentare di riequilibrare un po' il discorso, di dire quello che dice sbob. voglio dire: il tacchino non lo sa forse che tra ore di lavoro e lavoro non c'è necessariamente un nesso stretto? e che nonostante in grecia si vada in pensione più tardi, l'età della pensione è più bassa della media europea?
non credo che non lo sappia. credo piuttosto che anche i dati di realtà di cui parla siano inevitabilmente soggetti a interpretazione. altro che dati di realtà!

finanza egemone, banche, tedeschi e nord europa, politiche miopi... tutto vero. non la penso diversamente da voi. solo non capisco perchè nel ragionare su questa faccenda, si debba sempre vedere solo una delle due metà del problema.

ciò detto, non so cosa farei se fossi in grecia. se voterei si per sperare di avere ancora un po' di aria da respirare, o se voterei no sapendo di andare incontro a una probabile vera catastrofe. già domani. ma con la speranza che da li rinasca un giorno qualche cosa di migliore. magari per i miei figli, perchè la mia vita ne sarebbe comunque "macinata".
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom lug 05, 2015 18:44 pm

Per quel che ne so, la produttività di un paese non dipende solo o soprattutto dalla buona volontà dei singoli lavoratori, ma c'è una efficienza "di sistema" che dipende da vari fattori (investimenti, teconologia, ecc ecc).

Volgiamo discutere se il "sistema Germania" funziona meglio del "sistema Grecia"? Non credo che ci siano dubbi.

Detto questo, allora?

Io quello che vorrei capire è: che cosa chiediamo ai greci? Il discorso di sbob mi sembra molto semplice: vae victis, per "colpe" (chiamiamole così) pregresse vi siete messi in mano agli strozzini e mo' potete crepare. Ovvero, cancellare il welfare, svendere le infrastrutture, svenarvi per pagare gli interessi ai creditori. Ovviamente questo ucciderà definitivamente l'economia del paese, le generazioni future pagheranno a usura, ma tanto peggio per loro.

Io, abbiate pazienza, mi permetto di non essere d'accordo.

Tot capita, tot sententiae..

Soggettivi saluti
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda VYGER » dom lug 05, 2015 20:19 pm

Intanto sh eurusd.

I forum di finanza danno come primo target 1,097 [edit: 1,082/1,79].
Un bel tuffo.
Poi dipende da come gestiscono domani la cosa Merkel e Hollande.

Se avessi avuto soldi, avrei shortato venerdì in chiusura.
Che ne dici Ncianca? Sì, so che tu sarai andato long usdeur.

:mrgreen:

E invece niente. Sono senza un scheo.

:roll:

Ribadisco: BM e FMI facevano questo giochino ancora negli anni '70 del secolo scorso: "ti induco a indebitarti e poi ti sveno".
Carità pelosa.

È un bel problema, quello della fiducia negli Stati e nei titoli che emettono.
Però, se giochi la partita barando per vincere in partenza, io faccio le mie contromosse.

Comunque vada in Grecia, in ITAGLIA ci troveremo in una situazione simile tra non più di 5 anni.
Quindi o l'UE sviluppa politiche sociali che sostengono l'inclusione, o tra un po' soccazzi.

Qui la maroniana Regione Lombardia [Piano Casa 2014 -http://www.casa.regione.lombardia.it/shared/ccurl/149/801/DGR%20n.%201417%20del%2028_02_14%20proposta%20PRERP.pdf] prevede tra 20 anni una regione abitata per lo più da migranti e nuclei monoparentali [non mi veniva il termine], con genitore di mezza età.

Avete una vaga idea di che cosa significhi in termini di coesione sociale?
SVEGLIAAA!!!
O i poracci vengono a prendervi i soldi in casa [visto che li avete, altrimenti non scrivereste come scrivete].
Nessuno si salva da solo [non nel Regno dei Cieli, che non esiste; ma qui e ora].

Buonanotte
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda VYGER » dom lug 05, 2015 23:04 pm

Apertura eurusd 1,09902. Meglio la prima stima. È iniziata la guera... valutaria.
Vediamo che cosa succede in nottata: i cinesi terranno su.
Buonanotte davvero.
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda Sbob » lun lug 06, 2015 2:46 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Io quello che vorrei capire è: che cosa chiediamo ai greci? Il discorso di sbob mi sembra molto semplice: vae victis, per "colpe" (chiamiamole così) pregresse vi siete messi in mano agli strozzini e mo' potete crepare. Ovvero, cancellare il welfare, svendere le infrastrutture, svenarvi per pagare gli interessi ai creditori.

Non sto dicendo che possono crepare. Sto dicendo che tutti i discorsi sulla malvagia Trojka che interferisce sulle politiche di uno stato sovrano sono fesserie.

Possiamo decidere di aiutarli ma non me la sento di biasimare chi non ha voglia di spendere per aiutare chi è stato disonesto.
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun lug 06, 2015 7:25 am

Chi è stato disonesto per quanto mi riguarda può andare in galera. Si risponde, in base alle responsabilità che si hanno. I conti chi li ha truccati? Gli ex ministri o gli operai e i pensionati?

Io credo che sia giusto essere solidali ed aiutare chi sta pagando senza avere nessuna colpa, per esempio i giovani che ai tempi neanche votavano,e adesso rischiano di non avere un futuro.

Salud
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Re: «Η Ελπίδα έρχεται»

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun lug 06, 2015 7:52 am

Certo che (di finanza non capisco un tubo, mi limito a considerazioni politiche) i socialdemocratici tedeschi - Schulz, Gabriel ecc. - non stanno facendo una gran figura.

Comunque. Varoufakis è andato a casa: personalmente non ho apprezzato certi atteggiamenti un po' sboroni, ma nel complesso secondo me ne esce bene. Adesso sarà cruciale vedere se la Merkel si dimostrerà una vera statista o meno. Se si allineerà ai tristi "falchi del rigore", della serie "colpirne uno per educarne 27" temo che passerà alla storia come colei che avrà affossato l'ideale dell'Europa unita.

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