MarcoS ha scritto:Sta TAV, così come è stata messa giù è, a voler essere buoni, una stupidaggine, più o meno come il ponte sullo stretto, punto.
Questo articolo di Viale del Manifesto è solo una tra le molte cose che si possono riportare in merito, con altre considerazioni collegate. (ne posto solo l'inizio, il resto - che è piuttosto interessante - andatevelo a cercare in rete)
Immaginiamo il prof. Monti travestito da studente (ovviamente fuori corso) che si presenta a un esame di economia alla Bocconi, di cui è stato anche Rettore; e che alla domanda: «Quando si presenta un'analisi costi benefici?» risponde «Dopo l'approvazione del progetto». Bocciato (sia Monti che il progetto) senza se e senza ma. Eppure è proprio questo che ha sostenuto Monti, vestito (e non travestito) da Presidente del Consiglio. Ma non è la sola insensatezza che ha detto sul Tav: c'è anche la promessa di viaggiare da Milano a Parigi in 4 ore (cioè, ad almeno 400 km/h tra Torino e Lione compresi i 57 e più chilometri di galleria); e l'improvvisa trasformazione in low-cost (a basso costo) dell'opera: grazie al rinvio sine die dei lavori per le tratte fuori galleria (ma chi ha detto che la Commissione Europea sia disposta a cofinanziare un affare simile?). Con questi assi nella manica il governo Monti ha annunciato una grande campagna di informazione (e di repressione) sul Tav. Complimenti!
ma chi ha scritto questo articolo?
Vedi, c'è una grande differenza sulla TAV in Val di Susa e il ponte sullo stretto. La prima è tecnica. Dei consulenti vengono pagati per uno studio di fattibilità. La risposta è ovvia e immediata. Si, si può, ecco come. No, non si può, grazie e paga. Bada che i consulenti non sono degli scemi qualunque, han speso tempo per prendersi una laurea e certamente saranno i migliori sul mercato.
Quindi potrai capire che fare un buco in galleria per far passare un treno, che utilizzerà l'Italia quanto l'Europa (Francia in primis) non è la stessa cosa che progettare un ponte a campata unica su un territorio altamente sismico. Che su questo treno o su questo ponte passino più merci da sud verso nord o da nord verso sud questo non è possibile sapere.
La seconda sostanziale differenza è che la TAV collega l'Italia all'Europa, mentre il ponte sullo stretto l'Italia all'Italia.
Percui, quando si presenta un'analisi costi-benefici?
Un'analisi costi benefici si è presentata qualche annetto fa, non in via ufficiale ovviamente, ma in via ufficiosa. Qualche stronzo della nostra classe politica si è seduto a tavolino ed ha detto: "beh, si, mi sembra un'ottima idea, daltronde si può fare". Poi arriva Monti, rivede tutto, si circonda di una dozzina di consulenti e tutti rispondono "si, dal punto di vista economico, così come lei ci ha chiesto, i benefici saranno più dei costi, visto e considerato che i soldi europei andranno per la maggiore, diciamo proprio che all'Italia conviene ma LEI dovrà fare il resto".
Dunque, Monti è un accademico, percui dubito che ad una domanda costi-benefici possa rispondere solo con un SI o con un NO.
Il problema è un altro. Il problema è perchè mai i politici, che sono stati votati dagli stessi abitanti della Val di Susa mentre si pensava ad un progetto del genere non abbiano pensato a trovare il modo per trovare un accordo con chi ha dato loro il voto? Risposta: "perchè tanto fra qualche anno non ci saremo più!"