tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Algeciras (Portogallo), poco lontano da Lisbona. Parte da qui il viaggio-inchiesta degli autori di questo libro, attraverso i buchi e le incompiute dell'Alta velocità. Un reportage narrativo, l'occasione per raccontare la decadenza dell'Europa a partire da quel sogno partorito all'inizio degli anni Novanta (con il nome altisonante di Corridoio 5) e naufragato oggi, tra nazioni che si defilano (nel marzo scorso il Portogallo ha annunciato l'abbandono definitivo di ogni progetto di Alta velocità) e altre che non ne vogliono sentir parlare (l'Ucraina, per esempio). Quello dell'Alta velocità che voleva unire l'Atlantico alle steppe russe oggi è un incubo. A ovest una ragnatela di infrastrutture. A est si viaggia con mezzi di fortuna. Da Trieste a Lubiana in corriera. E poi un dedalo di stradine che portano agli snodi cruciali dell'Alta velocità che non c'è.
(Dalla presentazione del libro "binario morto")
Ferroviari saluti
TSdG
non ho mai molto approfondito la questione tav. ricordo di aver letto/visto una intervista, prima che il dibattito diventasse il solito scontro tra bande armate, ad un professore universitario esperto di trasporti e infrastrutture, intervistato proprio in qualità di autorità, il quale sosteneva che la tav fosse opera costosa e inutile per l'italia, considerato che le nostre merci viaggiano lungo la direttrice sud-nord attraverso il brennero, molto più che lungo la direttrice est-ovest. già all'epoca mi era venuto da obiettare che però l'italia è in europa.
Rumiz, partendo dall'orario dei treni appeso alla stazione di Trieste, ci dice che c'era più europa 100 anni fa, quando per Vienna c'erano 12 diretti al giorno (oggi nessuno) e si poteva andare in treno da Trieste a Budapest in 8 ore, senza fare scali e passando per Lubiana. Oggi (in realtà qualche anno fa) a causa dei troppi confini e di altre scelte eminentemente politiche, si preferisce passare per Monaco e si impiegano 11 ore.
Da qualche mese però, e dopo decine di anni, ora è di nuovo possibile andare da Trieste a Lubiana in treno (95 km, 2 ore e mezzo abbondanti...).
E dunque, al di là dei dettagli tecnici, che pure sono importanti, mi chiedo (senza avere risposte certe) se un ipotetico statista che dovesse progettare l' "impero Europa", di fronte a una cartina, osservandone l'estensione dal portogallo all'ukraina, non avvertirebbe la necessità di costruire vie di comunicazione efficienti tra est e ovest.
E dunque mi chiedo se l'ostracismo nei confronti della TAV, al di là dei legittimi "particolarismi" dei valligiani (e dei demenziali slogan contro la mangiatoia dei 5 stelle), non muova anche da una visione un poco gretta e fondamentalmente contraria a quella certa idea di Europa "imperiale" (detto tra virgolette, spero si capisca il senso) che avevano in mente i fondatori. E senza della quale, aggiungo, i nostri discendenti saranno costretti per generazioni a fare da camerieri (se andrà bene) a cinesi, americani, russi, e forse pure agli indiani.