Dopo terremoto

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Messaggioda Roberto » lun set 14, 2009 18:31 pm

La questione non è approvare o meno il lavoro che si sta facendo in Abruzzo per ridare una casa e ricostruire i centri storici, è ancora presto per capire come vanno le cose. Per ora, da quel che sembra, le case dovrebbero cominciare ad arrivare a breve. Aspettiamo per capire se le promesse (direi esagerate) saranno mantenute.
Il fatto è l' uso che si è fatto e si fa del terremoto per campagna pubblicitaria, di immagine. Lo sfruttamento di una tragedia per fini propagandistici.
Direi che questo atteggiamento è una vergogna, un' ennesima dimostrazione del degrado della politica in Italia.
Oscurare un programma per dare la massima visibilità a quello filogovernativo (che sarà un ennesimo spot pubbliciatrio basato su verità parziali e di parte) è un segnale evidente della "strategia" governativa, basata sull' immagine e non sui fatti. L' importante e far credere, apparire.
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Messaggioda SteP » mar set 15, 2009 23:25 pm

Furbetti:
lorenzoc ha scritto:Era luglio e questo qui a fianco era il cartello all'ingresso del cantiere delle casette di Onna.

Oltre all'insegna della Croce Rossa, che finanzia le case in legno con i fondi donati dai cittadini nella campagna "Pro Abruzzo", ci sono i nomi dei dipendenti della Provincia di Trento che si occupano del progetto.

E' settembre e questo invece è il cartello all'ingresso del villaggio. Notate differenze ? E' stato aggiunto qualcosa.

Tutti dobbiamo essere felici del fatto che da domani gli abitanti di Onna avranno una casa, anche se provvisoria, dopo quattro mesi di tenda. Questo non può e non deve essere un motivo per smettere di ricercare la completezza dell'informazione basata su fonti e dati.


post scriptum: Qui il primo post sulle casette di Onna e qui sotto alcune ulteriori precisazioni in risposta ad alcuni commenti:

1)A finanziare le circa 90 casette di Onna è stata la Croce Rossa Italiana con 5 milioni e 200 mila euro frutto della raccolta fondi Pro Abruzzo. Ovvero sono soldi dei cittadini donati alla Croce Rossa. Lo dice la stessa Croce Rossa qui: http://cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.p ... agina/1923

2)C'è anche un asilo che è stato in parte finanziato con i fondi raccolti dai telespettatori di Porta a Porta.

3)Il terreno dove sono sorte le casette è stato donato dalla famiglia Pica Alfieri: http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/on ... ia/1685536

4)Il terreno dove costruire le casette è stato preparato dalle imprese associate alla Confindustria di Trento: http://tinyurl.com/kkvub7

5)le casette sono state progettate e costruite a cura della Provincia autonoma di Trento: http://tinyurl.com/lzvwa7

6) E' superfluo sottolineare che c'è differenza tra Stato e Governo. Lo Stato si è adoperato sottoforma di cittadini, provincia autonoma di Trento, Croce Rossa. Mi pare che nel caso delle casette di Onna il Governo c'entri poco.


http://www.lorenzoc.net/index.php?itemid=1714

http://gilioli.blogautore.espresso.repu ... ifferenza/
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Messaggioda nikibo » mer set 16, 2009 0:03 am

Roberto ha scritto:La questione non è approvare o meno il lavoro che si sta facendo in Abruzzo per ridare una casa e ricostruire i centri storici, è ancora presto per capire come vanno le cose. Per ora, da quel che sembra, le case dovrebbero cominciare ad arrivare a breve. Aspettiamo per capire se le promesse (direi esagerate) saranno mantenute.
Il fatto è l' uso che si è fatto e si fa del terremoto per campagna pubblicitaria, di immagine. Lo sfruttamento di una tragedia per fini propagandistici.
Direi che questo atteggiamento è una vergogna, un' ennesima dimostrazione del degrado della politica in Italia.
Oscurare un programma per dare la massima visibilità a quello filogovernativo (che sarà un ennesimo spot pubbliciatrio basato su verità parziali e di parte) è un segnale evidente della "strategia" governativa, basata sull' immagine e non sui fatti. L' importante e far credere, apparire.



=D> secondo me il punto è proprio questo, sono d'accordissimo.
Uèla!
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Messaggioda pasasò » gio set 17, 2009 10:53 am

IN TOPIC, MOLTO INTERESSANTE...

Red carpet sui cadaveri

Mosca tzé tzé
da Antefatto.it

Il miglior presidente del Consiglio che l'Italia abbia mai avuto negli
ultimi 150 anni va ripetendo in giro che la consegna di 47 chalet a
200 dei trentamila sfollati per il terremoto d'Abruzzo dopo appena 162
giorni rappresenta "il cantiere più grande del mondo", nonché l'opera
di ricostruzione più rapida e imponente della storia dell'umanità.
Anche meglio della muraglia cinese e della piramide di Cheope. Non
parliamo poi della bonifica delle paludi pontine e della battaglia del
grano, che gli fanno un baffo. A tenergli bordone c'è
l'eccellentissimo Guido Bertolaso, il gran ciambellano della
Protezione civile nonché "uomo della Provvidenza" che tutto il mondo
ci invidia perché senza di lui non sapremmo proprio come fare: anche
lui si loda e si imbroda a proposito della ricostruzione più rapida e
imponente eccetera. La stampa al seguito registra e rilancia.

Peccato che non sia più in vita Indro Montanelli, che dopo il
terribile sisma del 1980 in Campania e Basilicata, raccolse tra i
lettori del suo Giornale (quello vero, non la tetra parodia oggi in
edicola) un bel po' di quattrini e consegnò ai terremotati di
Castelnuovo di Conza un intero villaggio di nuove case, il "Villaggio
Il Giornale", inaugurato insieme all'allora presidente della
Repubblica Sandro Pertini 170 giorni dopo il sisma. Cioè soli 8 giorni
dopo l'attuale ricostruzione più imponente e più rapida eccetera. Ma
ci fu anche chi arrivò molto prima: lo staff di Giuseppe Zamberletti,
democristiano lombardo concreto ed efficiente, che senza essere
sottosegretario a nulla, ma in veste di commissario straordinario di
governo, mise a frutto l'esperienza maturata nel 1976 in Friuli e
riuscì a consegnare 150 chalet (identici ai 45 inaugurati ieri dal
premier, anche se a pagarli è stata la provincia autonoma di Trento,
governata da Lorenzo Dellai, centrosinistra) alla popolazione di
Ariano Irpino, che aveva appena pianto 300 morti, riuscendo a
seppellirli solo tre settimane dopo. Quando avvenne la consegna?
Qualcuno, sentita la premiata ditta B&B, nel senso di Berlusconi &
Bertolaso, dirà: sicuramente non prima di 170 giorni, altrimenti gli
annunci del presidente del Consiglio e del capo della Protezione
civile sarebbero nient'altro che balle. E i giornali che le registrano
senza batter ciglio sarebbero nient'altro che uffici stampa. Bene,
tenetevi forte: Zamberletti consegnò ad Ariano i primi prefabbricati
appena 60 giorni dopo il terremoto e le 150 casette con giardino dopo
soli 122 giorni, dando un tetto permanente a 450 persone: la metà dei
superstiti. Cioè impiegò ben 40 giorni in meno della ricostruzione più
imponente e rapida eccetera, per fare il triplo del migliore
presidente del Consiglio degli ultimi 150 e del capo della Protezione
civile che tutto il mondo ci invidia.

Con tre lievissime differenze, fra il 1980 e oggi. Primo: il terremoto
in Campania e Lucania si estese per quasi due regioni intere, fece 3
mila morti (10 volte quelli d'Abruzzo), 9 mila feriti e 300 mila
sfollati. Secondo: all'epoca la Protezione civile non esisteva: i
soccorsi erano coordinati dalla radio della Rai, con le telefonate in
diretta degli amministratori e dei cittadini. Terzo: scalcinata fin
che si vuole, l'Italia era ancora una democrazia. E anche il politico
più infame avrebbe esitato un po', prima di pavoneggiarsi a favore di
telecamera su un red carpet di cadaveri.
Le previsioni davano brutto tempo, ma noi siamo Guzzisti e per noi l'acqua non è un problema, purché non ci tocchi di berla...by G.C Mandello
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Messaggioda ales » gio set 17, 2009 12:09 pm

pasasò ha scritto:...


:roll:
Si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso
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Messaggioda Roberto » gio set 17, 2009 12:29 pm

pasasò ha scritto:IN TOPIC, MOLTO INTERESSANTE...

Red carpet sui cadaveri

Mosca tzé tzé
da Antefatto.it

Il miglior presidente del Consiglio che l'Italia abbia mai avuto negli
ultimi 150 anni va ripetendo in giro che la consegna di 47 chalet a
200 dei trentamila sfollati per il terremoto d'Abruzzo dopo appena 162
giorni rappresenta "il cantiere più grande del mondo", nonché l'opera
di ricostruzione più rapida e imponente della storia dell'umanità.
Anche meglio della muraglia cinese e della piramide di Cheope. Non
parliamo poi della bonifica delle paludi pontine e della battaglia del
grano, che gli fanno un baffo. A tenergli bordone c'è
l'eccellentissimo Guido Bertolaso, il gran ciambellano della
Protezione civile nonché "uomo della Provvidenza" che tutto il mondo
ci invidia perché senza di lui non sapremmo proprio come fare: anche
lui si loda e si imbroda a proposito della ricostruzione più rapida e
imponente eccetera. La stampa al seguito registra e rilancia.

Peccato che non sia più in vita Indro Montanelli, che dopo il
terribile sisma del 1980 in Campania e Basilicata, raccolse tra i
lettori del suo Giornale (quello vero, non la tetra parodia oggi in
edicola) un bel po' di quattrini e consegnò ai terremotati di
Castelnuovo di Conza un intero villaggio di nuove case, il "Villaggio
Il Giornale", inaugurato insieme all'allora presidente della
Repubblica Sandro Pertini 170 giorni dopo il sisma. Cioè soli 8 giorni
dopo l'attuale ricostruzione più imponente e più rapida eccetera. Ma
ci fu anche chi arrivò molto prima: lo staff di Giuseppe Zamberletti,
democristiano lombardo concreto ed efficiente, che senza essere
sottosegretario a nulla, ma in veste di commissario straordinario di
governo, mise a frutto l'esperienza maturata nel 1976 in Friuli e
riuscì a consegnare 150 chalet (identici ai 45 inaugurati ieri dal
premier, anche se a pagarli è stata la provincia autonoma di Trento,
governata da Lorenzo Dellai, centrosinistra) alla popolazione di
Ariano Irpino, che aveva appena pianto 300 morti, riuscendo a
seppellirli solo tre settimane dopo. Quando avvenne la consegna?
Qualcuno, sentita la premiata ditta B&B, nel senso di Berlusconi &
Bertolaso, dirà: sicuramente non prima di 170 giorni, altrimenti gli
annunci del presidente del Consiglio e del capo della Protezione
civile sarebbero nient'altro che balle. E i giornali che le registrano
senza batter ciglio sarebbero nient'altro che uffici stampa. Bene,
tenetevi forte: Zamberletti consegnò ad Ariano i primi prefabbricati
appena 60 giorni dopo il terremoto e le 150 casette con giardino dopo
soli 122 giorni, dando un tetto permanente a 450 persone: la metà dei
superstiti. Cioè impiegò ben 40 giorni in meno della ricostruzione più
imponente e rapida eccetera, per fare il triplo del migliore
presidente del Consiglio degli ultimi 150 e del capo della Protezione
civile che tutto il mondo ci invidia.

Con tre lievissime differenze, fra il 1980 e oggi. Primo: il terremoto
in Campania e Lucania si estese per quasi due regioni intere, fece 3
mila morti (10 volte quelli d'Abruzzo), 9 mila feriti e 300 mila
sfollati. Secondo: all'epoca la Protezione civile non esisteva: i
soccorsi erano coordinati dalla radio della Rai, con le telefonate in
diretta degli amministratori e dei cittadini. Terzo: scalcinata fin
che si vuole, l'Italia era ancora una democrazia. E anche il politico
più infame avrebbe esitato un po', prima di pavoneggiarsi a favore di
telecamera su un red carpet di cadaveri.


Non dimentichiamo che Berlusconi non ha invitato alla trasmisione su se stesso da Vespa il presidente della provincia di Trento, che avrebbe forse messo in rilievo da dove venivano veramente le case prefabbricate. Una nota di stile, direi.
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Messaggioda nikibo » gio set 17, 2009 22:15 pm

se non ci fosse stati sto topic io avrei creduto veramente alla ricostruzione più veloce del mondo tanto decantatata....non sapevo dei terremoti precedenti, grazie delle informazioni, la mia stima per il nano e compagnia bella non fà che crescere.
Uèla!
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Messaggioda n!z4th » gio set 17, 2009 23:32 pm

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Re: Dopo terremoto

Messaggioda scairanner » gio ott 13, 2022 0:08 am

-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Dopo terremoto

Messaggioda coniglio » gio ott 13, 2022 9:09 am

peccato che molti avevano paura e lamentavano la cosa MA "gli esperti" all'epoca dicevano di stare tranquilli, lo ricordo come fosse ieri.
..e cmq c'era una buona parte di popolazione che già da tempo dormiva fuori casa....chi poteva...
ma poi - e qui parla la parte emotivamente toccata e non il "tecnico" - cosa c***o vuol dire incauto trattenersi a dormire in casa.
porca troia dove doveva dormire la gente?
FINE SFOGO

sotto un profilo squisitamente giuridico poi
la sentenza ha un senso...ma è un discorso lunghissimo
che per certi versi si interseca fortemente con l'assetto culturale dei nostri tempi.
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Re: Dopo terremoto

Messaggioda scairanner » gio ott 13, 2022 11:30 am

Mi sbaglierò, ma a me suona un po' come quando si colpevolizza la stuprata perché aveva la minigonna, questa ricerca di una parte di colpa nella vittima che è vittima al 100% è qualcosa di devastante.
(Adesso attendo l'intervento di sbob che, nel rispetto del copione, dovrà essere di senso diametralmente opposto).
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


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Re: Dopo terremoto

Messaggioda Sbob » lun ott 17, 2022 17:48 pm

coniglio ha scritto:peccato che molti avevano paura e lamentavano la cosa MA "gli esperti" all'epoca dicevano di stare tranquilli, lo ricordo come fosse ieri.
..e cmq c'era una buona parte di popolazione che già da tempo dormiva fuori casa....chi poteva...
ma poi - e qui parla la parte emotivamente toccata e non il "tecnico" - cosa c***o vuol dire incauto trattenersi a dormire in casa.
porca troia dove doveva dormire la gente?

Questa sentenza e il processo contro i membri della commissione tecnica non sono altro che uno la conseguenza dell'altro.

SE si parte dal presupposto che lo sciame sismico fosse un chiaro indice di rischio, capace di far prevedere l'arrivo di una grande scossa con una precisione tale da poter dormire una-due notti fuori casa ed evitare la morte, allora furono colpevoli gli esperti e fu incauta la popolazione che rimase in casa.

La verità è che la maggior parte degli sciami sismici si esaurisce da solo, e che non c'è un modo per prevedere i terremoti.
Dormire fuori casa non è la soluzione per evitare il rischio sismico, perché vorrebbe dire passare mesi in tenda in corrispondenza di ogni sciame (salvo poi finire sotto quando ci sia una scossa senza preavvisi), quindi fu normale dormire in casa, così come fu normale tranquillizzare una popolazione che si stava facendo terrorizzare dagli allarmi di un pazzo.

In realtà un colpevole in questa vicenda c'è, ed è l'edilizia senza criteri antisismici. Colpevole perdonabile per i centri storici, un po' meno per edifici come la casa dello studente costruita con i grissini.
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Re: Dopo terremoto

Messaggioda coniglio » mar ott 18, 2022 9:28 am

Sbob ha scritto: un colpevole in questa vicenda c'è, ed è l'edilizia senza criteri antisismici. Colpevole perdonabile per i centri storici, un po' meno per edifici come la casa dello studente costruita con i grissini.


si, d'accordo. direi che ci siamo. in un mondo normale.
premetto doverosamente che quanto sto per dire non fa riferimento a L'Aquila (si, si scrive così)
la cui sentenza però, in un certo senso, si innesta a pieno titolo in un processo di deresponsabilizzazione
e "spiegazione di fenomeni" cui è stata delegata in parte la giurisprudenza per abbandono del campo da parte degli addetti ai lavori
(a latere, altro annoso problema che si è delegato alla giurisprudenza è la selezione della classe politica...ma è un altro discorso, più lungo
ma decismanete affascinante...che peraltro contribuisce a delineare un quadro dei partiti politici - quelli tradizionali in larga parte -
non proprio positivo).
dicevo, purtroppo il nostro problema è di matrice (a)culturale e negli anni sembra essersi acuito.
proverò a riassumere con i miei scarsi mezzi intellettuali come segue:
dover cercare - a tutti i costi e in ogni caso - un colpevole cui ascrivere un condotta colpevole
alla base di una catena eziologica ricostruita ex post, quindi intellettualmente col culo al caldo
.
ma questo in tutto eh! in ogni aspetto che ci riguarda...e noi "amanti della montagna" (Crovella mi fulmini) ne sappiamo ben qualcosa.
tutto ciò, imho, porta però con sè un duplice profilo di criticità:
1) dimenticarsi della legge fondamentale della vita shit happens
2) come detto, deresponsabilizzazione individuale (pandemia intellettuale del tempo).
tutto questo su un piano inclinato non apre scenari rosei in termini di consapevolezza, intenzione e "intelligenza emotiva e sociale" (individuale e delle masse)

tanto premesso
ripeto
non faccio riferimento al terremoto de quo.
dico solo che se vuoi spaccare il capello in quattro cercando minuziosamente il punto percentile di responsabilità di tutti i soggetti
coinvolti giocoforza con la propria condotta (omissiva o no) in un evento è normale aspettarsi pronunce giudiziali di questo tipo.
ma tenendo sempre bene a mente che la sentenza non è la verità, semmai è verità processuale.
che altro non è che rielaborazione degli elementi in possesso delle parti avanzati a suffragio delle proprie tesi.

e niente, tutto qui.
passo e chiudo.
abbracci a tutti.
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Re: Dopo terremoto

Messaggioda Sbob » mer ott 19, 2022 9:30 am

coniglio ha scritto:dover cercare - a tutti i costi e in ogni caso - un colpevole cui ascrivere un condotta colpevole
alla base di una catena eziologica ricostruita ex post, quindi intellettualmente col culo al caldo
.

Non posso che straquotare. E aggiungerei che raramente la ricerca della causa (che sarebbe cosa diversa dal colpevole) porta ad azioni per ridurre il rischio futuro: peraltro le due cose in questo caso sarebbero strettamente legate, visto che una procedura “stiamo fuori casa per mesi ad ogni scossa” apparirebbe a tutti un’idiozia.

Aggiungerei però un secondo aspetto in questa vicenda che è il difficile rapporto tra scienza e giurisprudenza: la commissione rischi fu condannata perché, nonostante il parere della comunità scientifica secondo cui prevedere terremoti è impossibile e che gli sciami non sono indice di rischio, i giudici hanno preferito ragionare da “uomo della strada” e concludere che il rischio c’era. Ragionamento che a questo punto incolpa anche le povere vittime che secondo i giudici avrebbero dovuto seguire il “buonsenso da strada” e non la scienza.

Il bello è che i giornalisti si sono scandalizzati di questa notizia non perché fosse una gran cazzata stare in strada per mesi ma perché la colpa secondo loro sarebbe degli scienziati che li hanno rassicurati. Dunque bisogna seguire i consigli degli scienziati e non usare il proprio buonsenso, ma allo stesso tempo bisogna giudicare gli scienziati con il metro del buonsenso e non della scienza!
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