diventare vegetariani

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Messaggioda rf » mer nov 20, 2013 15:41 pm

OdinEidolon ha scritto:
Non votare. Un voto in piu' o in meno non fa la differenza.
Butta la spazzatura dalla finestra. Un sacchetto in piu' per strada non cambia nulla.
Caga in strada, gia' lo fanno i cani, che cambia.
Non dormire stanotte. Cosa vuoi che sia una notte in piu' o in meno.
Domani, non essere cortese con nessuno. Incontreranno altre N persone che lo saranno.


vedi: quello che dici è vero. È brutto da vedere, è contro i nostri principi. Ma di fatto non cambia niente. Possiamo solo limitare i danni.
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Messaggioda Persephone84 » mer nov 20, 2013 16:45 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:L'articolo cui accennavo ricordava come centinaia di milioni di persone, da secoli (o forse millenni) hanno vissuto tranquillamente tutta la vita senza mangiare carne. Questo perché sono cresciuti in una cultura, influenzata dal buddhismo, dall'induismo, dal jainismo ecc., che attribuisce grande importanza al concetto di non violenza. In occidente la scelta vegetariana è sempre stata minoritaria.

Quello che mi sembra interessante è che oggi abbiamo la possibilità di essere meno "determinati" dalle tradizioni culturali del nostro luogo di nascita. E quindi più liberi di fare una scelta personale.

Dal mio punto di vista, le motivazioni per essere vegetariani sono, in ordine decrescente di importanza:

1) non uccidere e non causare dolore ad altri esseri senzienti (motivazione etica)

2) adottare uno stile di vita che riduca l'impronta ecologica

3) eventuali vantaggi per la salute

Per quanto riguarda le motivazioni per NON essere vegetariani, come ho già detto in altri post, non ne vedo altre plausibili, a parte il non voler rinunciare alla carne perché a uno piace mangiarla. Perfettamente legittimo, ci mancherebbe. Ma almeno diciamo le cose come stanno.

Erbivori saluti
TSdG


è vero, esistono persone che hanno vissuto tutta la vita senza mangiare carne, ma è anche vero che una dieta con un minimo apporto di carne non è deleteria per la salute umana (1/2 volte a settimana), come invece è provato lo sia una dieta ricca di carne come lo è attualmente quella occidentale.
è vero, il mangiare carne è legato molto alla cultura del nostro popolo. però è anche vero che strutturalemente l'uomo è onnivoro, e non accetto chi mi dice che l'uomo non è fatto per digerire la carne. se non fosse fatto per digerire la carne non potrebbe digerirla, punto.
ora, sul fatto di non mangiare animali per non uccidere esseri viventi, è una scelta etica, condivisibile o meno, ma una scelta senza fondamenti scientifici.
per quanto riguarda l'adottare uno stile di vita più ecologico, sicuramente ridurre i consumi di carne e ridurre, quindi, l'allevamento di animali da macello porterebbe notevoli benefici all'ambiente, ma non credo che il non mangiare carne e/o derivati animali in toto sia l'unica strada percorribile. abbiamo molte altre eco-mostruosità davanti a noi, tutti i giorni, e non solo nel grande delle industrie, degli aerei (scie chimiche e non), dei trasporti su gomma ecc... ma anche nel piccolo della nostra quotidianità, come quando scegliamo di andare a fare la spesa alle 19.30 la sera pretendendo gli scaffali pieni, acquistando l'acqua in bottiglia, o alimenti prodotti a centinaia di Km da noi. abbiamo molto su cui lavorare, a partire dalla quantità di persone attualmente presenti sul nostro pianeta (siamo 7 miliardi c***o!!! stipati in loculi costruiti anche in luoghi del tutto inadatti alla specie umana!!).
se e quando avremo sistemato tutte queste eco-mostruosità, l'evidenza dei dati dimostrerà in modo incontrovertibile che i problemi ecologici del pianeta e la fame nel mondo deriveranno dal consumo di carne, allora smetterò del tutto di mangiare carne. ma fino ad allora non mi sentirò in colpa per mangiare un etto di prosciutto la settimana!
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Messaggioda rf » mer nov 20, 2013 17:52 pm

Le popolazioni inuit non mangiano vegetali da 5000 anni. Mangiano solo foca, narvalo e balena. Quando va male cozze e patelle. Talvolta l'orso. Talvolta l'orso però si mangia un inuit. È un mondo difficile....

Se andiamo per esempi di minoranze ne possiamo trovare centinaia, se poi tiriamo in ballo le popolazioni estinte possiamo andare avanti per millenni.
E se facciamo finta che l'uomo non sia violento... stiamo freschi.


l'atteggiamento più eco-compatibile che uno possa fare oggi, è non fare figli. Il secondo è di farli senza l'ausilio di infrastrutture tecnologiche (ospedali, dottori, ambulanze etc), sapendo che la mortalità è magari del 50%. Come per gli inuit o per i buddhisti. E non è una battuta. Se poi uno vuole essere vegetariano, vegano, crudista, maziano o gattista, faccia quello che vuole, ma non mi stressi con predicozzi "cioè ti spiego", faccia una valutazione dell'eco-sistema e quindi prenda le decisioni più eco compatibili, sapendo che quella di non mangiare carne è come fermare una diga che crolla con un dito.

"si però se tutti mettessimo il dito! Cioè, ti spiego..."

ecco, non spiegarmelo, grazie.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer nov 20, 2013 19:37 pm

OdinEidolon ha scritto:
rf ha scritto:
MarcoS ha scritto:
rf ha scritto:.... dal punto di vista pratico è un comportamento (statisticamente, anche se tutti diventassimo vegetariani) inutile che non altera (a livello di sistema) nulla....


piuttosto discutibile, ad ogni modo tutto questo è accademia.

Non è che con una mucchina in più o in meno cambia nulla. (a livello di sistema, di impatto globale sull'ambiente e etc)


Non votare. Un voto in piu' o in meno non fa la differenza.
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Sta scritto (mi pare che sia la Bhagavad gita, ma cito a memoria): "lotta, come se lottare servisse a qualcosa. Lavora, come se il tuo lavoro servisse a qualcosa".

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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer nov 20, 2013 19:47 pm

rf ha scritto:Le popolazioni inuit non mangiano vegetali da 5000 anni. Mangiano solo foca, narvalo e balena. Quando va male cozze e patelle. Talvolta l'orso. Talvolta l'orso però si mangia un inuit. È un mondo difficile....

Se andiamo per esempi di minoranze ne possiamo trovare centinaia, se poi tiriamo in ballo le popolazioni estinte possiamo andare avanti per millenni.
E se facciamo finta che l'uomo non sia violento... stiamo freschi.


l'atteggiamento più eco-compatibile che uno possa fare oggi, è non fare figli. Il secondo è di farli senza l'ausilio di infrastrutture tecnologiche (ospedali, dottori, ambulanze etc), sapendo che la mortalità è magari del 50%. Come per gli inuit o per i buddhisti. E non è una battuta. Se poi uno vuole essere vegetariano, vegano, crudista, maziano o gattista, faccia quello che vuole, ma non mi stressi con predicozzi "cioè ti spiego", faccia una valutazione dell'eco-sistema e quindi prenda le decisioni più eco compatibili, sapendo che quella di non mangiare carne è come fermare una diga che crolla con un dito.

"si però se tutti mettessimo il dito! Cioè, ti spiego..."

ecco, non spiegarmelo, grazie.


Mi sembra che si porti sempre il discorso sulla compatibilità ecologica, quando secondo me il problema è in primis di natura etica.

Se posso fare un'ipotesi, forse uno zinzino tendenziosa: sarà perché sugli aspetti ecologici si può discutere e sostenere tesi diverse (magari a volte un po' sballate, ma tant'è), mentre sul piano morale la posizione carnivora è molto difficilmente argomentabile?

Poi sul fatto che l'uomo sia violento...certo, potenzialmente abbiamo tutti la possibilità di diventare Hitler: o al contrario di imitare il dottor Schweitzer. Sono (ottimisticamente?) convinto che abbiamo qualche possibilità di scegliere.

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Messaggioda rf » mer nov 20, 2013 20:26 pm

rf ha scritto:dal punto di vista dell'approccio culturale posso apprezzare i vegetariani,


mi auto-cito il primo intervento nel topic con la prima frase

dico che se discutiamo sull'etica o la morale del se sia giusto o meno l'allevamento, l'uccidere le bestie etc etc, posso intavolare volentieri una discussione e procedere. Dico anche che troppo spesso la discussione è scivolata sui "grandi" temi del mondo, dove invece certi micro-comportamenti (assolutamente leciti e anzi, corretti) non influiscono minimamente sulle dinamiche dei sistemi, e che per un microcomportamento corretto spesso ce ne sono tanti o troppo scorretti da parte delle stesse persone. Il che, intendiamoci, va bene, fintanto che non arriva qualcuno e pronuncia le celebri "cioé, ti spiego...." li mi parte l'embolo!
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Messaggioda Callaghan » mer nov 20, 2013 23:14 pm

rf ha scritto:(...) sapendo che quella di non mangiare carne è come fermare una diga che crolla con un dito.

"si però se tutti mettessimo il dito! Cioè, ti spiego..."

ecco, non spiegarmelo, grazie.


sarebbe sufficiente che si capisse che 15000 litri di acqua possono servire per tirar fuori 2 cose: un (1) kg di carne, oppure 15 kg di mais.
sarebbe sufficiente apprezzare "gli ordini di grandezza", "le scale".
tipo che 800.000.000 (ottocentomilioni) di persone soffrono la fame, ora, now, oltre lo strapiombo, e di questi ottocentomilioni, 24.000 sono quelli che ci restan secchi, per fame, ogni giorno.

sarebbe sufficiente che la mostra fotografica "dalla terra all'uomo" al forte di Bard, Arnad, fosse stata compresa dalla metà dei visitatori.

sarebbe sufficiente capire gli ordini di grandezza e confrontarli con le "priorità" di ciascuno di noi, tra cui la prima, ovvero che nessuno ci deve rompere i coglioni menchemeno ad insegnarci qualcosa (e la seconda è quella di fare la TAV, che è prioritaria in un modello di sviluppo sostenibile, certamente).

poi dopo, uno può scegliere cosa, dove, quando, e come. nessuno lo impedisce. anzi.
fai parte anche tu della genia dei pirla dell'alpinismo, quelli che si avvicinano alla morte per non morire. e quindi, dal punto di vista genetico, dei veri e propri COGLIONI, predisposti all'estinzione come mai visto in alcun tipo di essere animale o vegetale. e lo abbiamo scelto noi, sapendolo!
ci sarebbe spazio per tutti: vegani, spaziali, carnivori, gelatofili, e compagnia cantante, ognuno con il sua consapevolezza culturale, etica e morale ma con una cosa in comune per tutti: so cosa sto facendo.

ma niente.
niente da fare: non se ne esce.
non se ne esce perchè, come spieghi tu con la frase "i micro-comportamenti (assolutamente leciti e anzi, corretti) non influiscono minimamente sulle dinamiche dei sistemi", non passerà mai che è falserrima, e che è vero il contrario, e cioè che la sensibilità all'ambiente ed alla vita ed a qualsiasi problema è una microsensibilità comunitaria della cultura che cresce per diventare immensa, e che deve essere alimentata per essere tale, da tutti, con un contributo di intelligenza e quindi di principio, e non di un solo pensiero individuale.

ma tant'è; madre natura doveva tutelarsi anche da noi, e la nostra forza, l'elaborazione del pensiero, è già diventata da parecchio la nostra rovina.

ti dirò, meno male. l'idea che oltre a me se ne vadano affanculo centinaia di milioni di ignoranti non mi dispiace affatto, narcisisticamente parlando.

ed anzi: prima di morire torno a rispittare tutto cadarese, tanto, come mi insegni, innanzitutto, ora e sempre, CHICCAZZOSENEFUTTE, e poi il trad è un " micro-comportamento (assolutamente lecito e anzi, corretto) che non influisce minimamente sulle dinamiche dei sistemi" dinamiche che al giorno d'oggi sono: fix per tutti.

enjoy!

[youtube]http://www.youtube.com/v/BoHFS9ndVig&feature=player_detailpage[/youtube]
ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti
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Messaggioda Sbob » mer nov 20, 2013 23:14 pm

rf ha scritto:Dico anche che troppo spesso la discussione è scivolata sui "grandi" temi del mondo, dove invece certi micro-comportamenti (assolutamente leciti e anzi, corretti) non influiscono minimamente sulle dinamiche dei sistemi

Mica tanto, se quel microcomportamento lo tengono miliardi di persone.

http://it.wikipedia.org/wiki/Impatto_am ... bi_animali
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Messaggioda rf » mer nov 20, 2013 23:47 pm

@sbob:
1° ti consiglio di usare fonti approvate e non dichiarate da wiki stessa "non neutrali"
2°: l'economia poggia sulla disparità assoluta, tra pakistani che estraggono petrolio a 60$al mese e impiegati dell'eni che ne prendono 2/3000 ma che non sono disposti a spendere più di 2 euro al chilo per i pomodori, e che li vogliono anche a dicembre. Gli impiegati dell'eni siamo noi. Che vogliamo la macchina, la casa, l'internet. E che se il vino bio costasse (come costa davvero, lo fa un mio amico con produzione limitata) 8/9 euro al litro in produzione, non avremmo i soldi per pagarlo

ovvero: se non mangi carne, mangi comunque "cose" che ad andar bene inquinano un po' meno, ma che probabilmente costano troppo di più e generano minor ricchezza. Sono cosa cui prestare molta attenzione, le cose devono anche funzionare, non solo piacere.

Siamo sicuri di essere realmente pronti a rinunciare a quasi tutto per una scelta "consapevole"?

io me lo sono chiesto, con risposta sconfortante...
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Messaggioda Odin Eidolon » mer nov 20, 2013 23:50 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Mi sembra che si porti sempre il discorso sulla compatibilità ecologica, quando secondo me il problema è in primis di natura etica.

Se posso fare un'ipotesi, forse uno zinzino tendenziosa: sarà perché sugli aspetti ecologici si può discutere e sostenere tesi diverse (magari a volte un po' sballate, ma tant'è), mentre sul piano morale la posizione carnivora è molto difficilmente argomentabile?


Tacchino, sono in totale disaccordo. Credo che il problema di natura etica sia dipendente dalla sensibilità di ognuno.
Tu mangi piante. Se, supponiamo, io ritenessi le piante sullo stesso piano degli animali e non volessi mangiarle, allora per me saresti carogna tanto quanto quelli che ammazzano i polli. Non capisco chi sei tu per poter dire: maiale sì, carota no, gallina sì, uovo sì, mela colta no, mela caduta sì (o qualsiasi permutazione dei precedenti).
In breve: non credo tu abbia il diritto di decidere dove porre il limite a cosa è e cosa non è etico. La società è pressapoco d'accordo su alcune cose (ammazzare e mangiare il tuo vicino di casa non è etico), su altre non c'è accordo. Noi viviamo nella (e siamo parte attiva della) società. Dobbiamo accettarne le regole, a volte. Non ammazzare il tuo vicino di casa è una regola condivisa, non ammazzare maiali no.

Puoi dire: credo che tutto noi dovremmo iniziare a riflettere sul fatto che ammazzare maiali non è etico.
Non puoi dire: ammazzare maiali non è etico, punto e basta.

Non è etico per te. Mi sembra di capire che non riesci a concepire che ci siano persone che non condividono il tuo punto di vista su questo fatto. Succede a volte a quelli che sono fortissimamente convinti di qualcosa, non è certo un difetto, è normale. Faccio un esempio cretino, non flagellatemi, non voglio iniziare una discussione di politica: io non riesco a concepire come si possa votare B, proprio non riesco a figurarmelo.

La motivazione relativa alla compatibilità ecologica ha un impatto molto ma molto più profondo su di me, perché i numeri sono imparziali e oggettivi, la morale no. Giuro, eh.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio nov 21, 2013 0:10 am

Odin Eidolon ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Mi sembra che si porti sempre il discorso sulla compatibilità ecologica, quando secondo me il problema è in primis di natura etica.

Se posso fare un'ipotesi, forse uno zinzino tendenziosa: sarà perché sugli aspetti ecologici si può discutere e sostenere tesi diverse (magari a volte un po' sballate, ma tant'è), mentre sul piano morale la posizione carnivora è molto difficilmente argomentabile?


Tacchino, sono in totale disaccordo. Credo che il problema di natura etica sia dipendente dalla sensibilità di ognuno.
Tu mangi piante. Se, supponiamo, io ritenessi le piante sullo stesso piano degli animali e non volessi mangiarle, allora per me saresti carogna tanto quanto quelli che ammazzano i polli. Non capisco chi sei tu per poter dire: maiale sì, carota no, gallina sì, uovo sì, mela colta no, mela caduta sì (o qualsiasi permutazione dei precedenti).
In breve: non credo tu abbia il diritto di decidere dove porre il limite a cosa è e cosa non è etico. La società è pressapoco d'accordo su alcune cose (ammazzare e mangiare il tuo vicino di casa non è etico), su altre non c'è accordo. Noi viviamo nella (e siamo parte attiva della) società. Dobbiamo accettarne le regole, a volte. Non ammazzare il tuo vicino di casa è una regola condivisa, non ammazzare maiali no.

Puoi dire: credo che tutto noi dovremmo iniziare a riflettere sul fatto che ammazzare maiali non è etico.
Non puoi dire: ammazzare maiali non è etico, punto e basta.

Non è etico per te. Mi sembra di capire che non riesci a concepire che ci siano persone che non condividono il tuo punto di vista su questo fatto. Succede a volte a quelli che sono fortissimamente convinti di qualcosa, non è certo un difetto, è normale. Faccio un esempio cretino, non flagellatemi, non voglio iniziare una discussione di politica: io non riesco a concepire come si possa votare B, proprio non riesco a figurarmelo.

La motivazione relativa alla compatibilità ecologica ha un impatto molto ma molto più profondo su di me, perché i numeri sono imparziali e oggettivi, la morale no. Giuro, eh.


Sul discorso della gallina e della carota...abbiate pazienza, sono proprio un po' esausto. Chiedo venia e passo ad altro argomento.

Si diceva dell'etica. Se ho capito il tuo discorso, io non ho alcun diritto di stabilire cosa sia etico e cosa no: dovrei attenermi a ciò che è condiviso dalla società. Ovvero (continuo a cercare di seguire il tuo ragionamento, magari ho capito male) quello che è sancito dalle leggi.

Cercando di evitare argomentazioni che possono sembrare sofistiche (per esempio, le leggi razziali, l'apartheid, le discriminazioni contro le donne sono state largamente condivise in certi periodi storici), io ti dico senza vergogna: certo, sono convinto di potere - o magari dovere - esprimere un giudizio su ciò che è giusto e ciò che non lo è, senza necessariamente adeguare il mio pensiero a quello della maggioranza.

Il tuo discorso potrebbe avere un senso se uno volesse obbligare gli altri a condividere il suo punto di vista. Non mi pare di aver mai sostenuto ciò.

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Messaggioda OdinEidolon » gio nov 21, 2013 12:39 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Sul discorso della gallina e della carota...abbiate pazienza, sono proprio un po' esausto. Chiedo venia e passo ad altro argomento.

Su questo punto, le tue tesi si basano sulle tue opinioni personali, o sbaglio? Dici che nessuno puo' discutere sul fatto che uccidere un animale e' peggio che uccidere una pianta (ti prego di correggermi se sbaglio nell'interpretare). Io non sono d'accordo, o meglio: anche per me e' cosi', in parte, ma non sono convinto che debba esserlo per tutti.

Si diceva dell'etica. Se ho capito il tuo discorso, io non ho alcun diritto di stabilire cosa sia etico e cosa no: dovrei attenermi a ciò che è condiviso dalla società. Ovvero (continuo a cercare di seguire il tuo ragionamento, magari ho capito male) quello che è sancito dalle leggi.

Cercando di evitare argomentazioni che possono sembrare sofistiche (per esempio, le leggi razziali, l'apartheid, le discriminazioni contro le donne sono state largamente condivise in certi periodi storici), io ti dico senza vergogna: certo, sono convinto di potere - o magari dovere - esprimere un giudizio su ciò che è giusto e ciò che non lo è, senza necessariamente adeguare il mio pensiero a quello della maggioranza.


Attenzione, tu hai capito molto bene quello che intendevo io, ma in generale non credo che cio' che sia condiviso dalla societa' sia sempre o necessariamente legge. Non parlo e non ho intenzione di parlare di legislazione.

Lungi da me limitare le posizioni personali lontane da quello che e' generalmente accettato dalla societa'. Per carita'! Per fortuna siamo tutti diversi, nel bene e nel male.

Il tuo discorso potrebbe avere un senso se uno volesse obbligare gli altri a condividere il suo punto di vista. Non mi pare di aver mai sostenuto ciò.


E' appunto questo il punto. Sicuramente avevo capito male, e in tal caso me ne scuso. Mi sembrava che tu sostenessi che dovessimo tutti farci (scusa se banalizzo, ma e' per maggior celerita', capiscimi) un esame di coscienza ed approdare indissolubilmente alle tue tesi. Alcuni (ad es. il sottoscritto) l'esame di coscienza se lo sono gia' fatti e sono approdati a conclusioni in parte differenti.

Mi sembra che si porti sempre il discorso sulla compatibilità ecologica, quando secondo me il problema è in primis di natura etica.
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Quindi se il problema, per te, e' in primis di natura etica, capisci che per me puo' essere differente. Penso tu sia d'accordo sul fatto che le nostre opinioni possono legittimamente differire su questo punto. Allora perche' implicitamente critichi che si sposti la discussione sul tema della compatibilita' ambientale invece che sul tema etico? Per me e' il tema ambiantale quello che mi spinge a limitare il consumo di carne, puoi forse biasimarmi, ma non "bacchettarmi".

Inoltre mi preme sottolineare come, se e' vero che tu non vuoi obbligare gli altri ad avere il tuo stesso punto di vista, c'e' una larga fetta di persone (ad esempio i gia' citati membri del gruppo 100%Animalisti) che cerca di fare proprio questo, per di piu' a volte con la violenza. Questo lo trovo intollerabile, credo che tu sia d'accordo con me.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven nov 22, 2013 19:10 pm

Sulla vexata quaestio del pomodoro e della mucca: chiedo venia se ogni tanto mi spazientisco, ma dopo anni non smetto di stupirmi che tante persone intelligenti continuino a prendere sul serio paragoni così evidentemente privi di fondamento. Non solo dal punto di vista scientifico - non serve essere neurofisiologi o etologi per rendersene conto: basta aver visto una volta ammazzare un maiale o un vitello, o anche solo aver giocato con un cane.

Rispetto al voler "imporre"il vegetarianesimo: io ho due figli che mangiano carne regolarmente, anche se non molto spesso. Ciò non per loro scelta, ma perché il menù lo decide mia moglie. In linea di massima ritengo che entrare in conflitto su questa cosa sia controproducente (è improbabile che si riesca a convincere l'interlocutore, che anzi tende a incaponirsi nel suo punto di vista) e anche poco coerente con i principi di non violenza che si vogliono proporre.

Ciò non toglie che spero che prima o poi i figli seguano l'esempio paterno e smettano di mangiare i nostri amici pennuti e pelosi (e anche squamati).

Fiduciosi saluti
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven nov 22, 2013 19:14 pm

Ah, questo non si può proprio perdere!

it.wikipedia.org/wiki/Free_Birds_-_Tacchini_in_fuga

Spero che arrivi presto a Oderzo.

Impazienti saluti
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Messaggioda Sbob » ven nov 22, 2013 19:54 pm

rf ha scritto:@sbob:
1° ti consiglio di usare fonti approvate e non dichiarate da wiki stessa "non neutrali"

Wikipedia dichiara i toni non neutrali, ma molti dei dati forniti dall'articolo lo sono e provengono da fonti autorevoli.
Vorrei invece sapere su quali fonti ti basi tu per affermare che certi micro-comportamenti (assolutamente leciti e anzi, corretti) non influiscono minimamente sulle dinamiche dei sistemi

2°: l'economia poggia sulla disparità assoluta, tra pakistani che estraggono petrolio a 60$al mese e impiegati dell'eni che ne prendono 2/3000 ma che non sono disposti a spendere più di 2 euro al chilo per i pomodori, e che li vogliono anche a dicembre. Gli impiegati dell'eni siamo noi. Che vogliamo la macchina, la casa, l'internet. E che se il vino bio costasse (come costa davvero, lo fa un mio amico con produzione limitata) 8/9 euro al litro in produzione, non avremmo i soldi per pagarlo

ovvero: se non mangi carne, mangi comunque "cose" che ad andar bene inquinano un po' meno, ma che probabilmente costano troppo di più e generano minor ricchezza. Sono cosa cui prestare molta attenzione, le cose devono anche funzionare, non solo piacere.

Se non mangi la carne mangi "cose" che costano molto, ma molto meno, tipo cereali & legumi. Quello che infatti mangiavano i nostri nonni prima del boom economico.

La carne non puo' che costare di piu' e avere un impatto maggiore dei cereali perche' i mangimi degli animali sono fatti con i cereali stessi. Con la differenza che per fare un piatto di pasta ci bastano pochi etti di cereali, per fare una bistecca bisogna dare al bovino molti chili di cereali - perche' solo una piccola parte di quello che mangia si trasforma in carne.
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Messaggioda pesa » ven nov 22, 2013 21:23 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Mi sembra che si porti sempre il discorso sulla compatibilità ecologica, quando secondo me il problema è in primis di natura etica.

Se posso fare un'ipotesi, forse uno zinzino tendenziosa: sarà perché sugli aspetti ecologici si può discutere e sostenere tesi diverse (magari a volte un po' sballate, ma tant'è), mentre sul piano morale la posizione carnivora è molto difficilmente argomentabile?

Poi sul fatto che l'uomo sia violento...certo, potenzialmente abbiamo tutti la possibilità di diventare Hitler: o al contrario di imitare il dottor Schweitzer. Sono (ottimisticamente?) convinto che abbiamo qualche possibilità di scegliere.

Utopistici (o no?) saluti
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ci si potrebbe anche chiedere se il problema etico stia nell'uccisione in sè degli animali o piuttosto nella loro sofferenza.

non è scontato che all'uccisione debba per forza corrispondere sempre grande sofferenza.
Mai sentito parlare di Temple Grandin? Io ne lessi la prima volta in un libro di Oliver Sacks. E' una etologa canadese (mi pare) che soffre d'autismo. E che, per colpa o grazie all'autismo, ha sviluppato una eccezionale comprensione del sentire animale.

Nel tempo ha ideato e messo a punto tutta una serie di norme e accorgimenti per ridurre di molto la paura e lo stress cui gli animali sono sottoposti sia negli allevamenti che durante il passaggio nei vari stadi del mattatoio. In nord america è molto considerata. Pare che sia stata capace anche di convincere i produttori che grazie a questi accorgimenti la qualità della carne sarebbe migliore. che sia vero o no, una parte significativa della carne prodotta, in USA e Canada, viene prodotta con il metodo Grandin.

se l'argomento interessa (non solo quello della sofferenza animale, in realtà è una cosa a metà tra un saggio e un'atubiografia: banalizzando, l'idea di base è che il cervello degli autistici funzionerebbe in modo simile a quello degli animali):
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » ven nov 22, 2013 21:55 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Sulla vexata quaestio del pomodoro e della mucca: chiedo venia se ogni tanto mi spazientisco, ma dopo anni non smetto di stupirmi che tante persone intelligenti continuino a prendere sul serio paragoni così evidentemente privi di fondamento. Non solo dal punto di vista scientifico - non serve essere neurofisiologi o etologi per rendersene conto: basta aver visto una volta ammazzare un maiale o un vitello, o anche solo aver giocato con un cane.


...

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qualche decennio fa, facciamo un secolo, non ci vedevano differenze...le cose cambiano...

personalmente ho grande rispetto per alcuni "vegetali" che conosco da quando ho ricordo...più che di tanti animali...magari anche umani... :roll:

taglio personalmente la mia legna e mangio animali (qualcuno lo allevo anche...)...il minimo indispensabile cercando di limitare gli sprechi di entrambi...conscio che la vita si nutre di altra vita e che per non consumare nulla bisogna morire...
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven nov 22, 2013 22:11 pm

sergio-ex63-ora36 ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Sulla vexata quaestio del pomodoro e della mucca: chiedo venia se ogni tanto mi spazientisco, ma dopo anni non smetto di stupirmi che tante persone intelligenti continuino a prendere sul serio paragoni così evidentemente privi di fondamento. Non solo dal punto di vista scientifico - non serve essere neurofisiologi o etologi per rendersene conto: basta aver visto una volta ammazzare un maiale o un vitello, o anche solo aver giocato con un cane.


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qualche decennio fa, facciamo un secolo, non ci vedevano differenze...le cose cambiano...



Beh, magari sono rimasto indietro, ma continuo a pensare che avere un sistema nervoso o non averlo faccia differenza.

Sono d'accordo che sia giusto rispettare tutte le forme di vita. Visto però che, non sapendo fare la fotosintesi clorofilliana, devo necessariamente mangiare altri esseri viventi, preferisco rosicchiare foglie di cavolo piuttosto che accoppare uno scimpanzé. O mangiare carne di delfino essiccata.

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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven nov 22, 2013 22:20 pm

pesa ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Mi sembra che si porti sempre il discorso sulla compatibilità ecologica, quando secondo me il problema è in primis di natura etica.

Se posso fare un'ipotesi, forse uno zinzino tendenziosa: sarà perché sugli aspetti ecologici si può discutere e sostenere tesi diverse (magari a volte un po' sballate, ma tant'è), mentre sul piano morale la posizione carnivora è molto difficilmente argomentabile?

Poi sul fatto che l'uomo sia violento...certo, potenzialmente abbiamo tutti la possibilità di diventare Hitler: o al contrario di imitare il dottor Schweitzer. Sono (ottimisticamente?) convinto che abbiamo qualche possibilità di scegliere.

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ci si potrebbe anche chiedere se il problema etico stia nell'uccisione in sè degli animali o piuttosto nella loro sofferenza.

non è scontato che all'uccisione debba per forza corrispondere sempre grande sofferenza.
Mai sentito parlare di Temple Grandin? Io ne lessi la prima volta in un libro di Oliver Sacks. E' una etologa canadese (mi pare) che soffre d'autismo. E che, per colpa o grazie all'autismo, ha sviluppato una eccezionale comprensione del sentire animale.

Nel tempo ha ideato e messo a punto tutta una serie di norme e accorgimenti per ridurre di molto la paura e lo stress cui gli animali sono sottoposti sia negli allevamenti che durante il passaggio nei vari stadi del mattatoio. In nord america è molto considerata. Pare che sia stata capace anche di convincere i produttori che grazie a questi accorgimenti la qualità della carne sarebbe migliore. che sia vero o no, una parte significativa della carne prodotta, in USA e Canada, viene prodotta con il metodo Grandin.

se l'argomento interessa (non solo quello della sofferenza animale, in realtà è una cosa a metà tra un saggio e un'atubiografia: banalizzando, l'idea di base è che il cervello degli autistici funzionerebbe in modo simile a quello degli animali):
http://www.adelphi.it/libro/9788845921421


Posso essere d'accordo che uccidere gli animali cercando di ridurre la loro sofferenza sia comunque meglio che ammazzarli crudelmente. O forse dovrei dire "meno peggio?".

Dal mio punto di vista, comunque, anche se fosse possibile uccidere gli animali senza farli soffrire del tutto la questione si porrebbe lo stesso. È il fatto stesso di ammazzare che fa problema.

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Messaggioda pesa » ven nov 22, 2013 23:10 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Posso essere d'accordo che uccidere gli animali cercando di ridurre la loro sofferenza sia comunque meglio che ammazzarli crudelmente. O forse dovrei dire "meno peggio?".

Dal mio punto di vista, comunque, anche se fosse possibile uccidere gli animali senza farli soffrire del tutto la questione si porrebbe lo stesso. È il fatto stesso di ammazzare che fa problema.

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bah... no, secondo me no. dovresti dire che è meglio, o forse molto meglio.
la morte, di per sè, non è un gran problema. specialmente per chi muore.
ma capisco che per alcuni possa esserlo ammazzare.

saluti.
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