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Messaggioda PIEDENERO » ven dic 06, 2013 17:12 pm

Adesso che una parte di poppolo italliano ha la possibilità di scegliere, probabilmente sceglierà Renzi.

Ha ragine Odin :smt043 allegria!
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Messaggioda nuvolarossa » ven dic 06, 2013 17:12 pm

Vedi Sbob, io amo le schermaglie dialettiche, mi piace conversare con una sveglia di mente e di lingua ( :lol: ) davanti ad una birra. Ma il fondamento del divertimento non è vincere a tutti i costi, è invece scambiarsi pareri e idee cercando di imparare qualcosa l'uno dall'altra.

Invece tu sei n-o-i-o-s-o, qualità che farebbe si che in un bar appena ti avvicinassi al nostro tavolo immediatamente inizi la diaspora "devo andare a dar da mangiare ai piccioni", "ho la badante da mettere a letto", "tocca che vada a riportare l'auto al bisnonno che stasera va a ballare" e così via.

Sbob ha scritto:il fatto che il popolo non possa scegliere i suoi rappresentanti, non nega l'affermazione di Odin.


Come è di tutta evidenza io non voglio dare alcun giudizio di valore circa l'affermazione di Odin. Nè tantomeno "negarla".

Dico che non è tecnicamente affermabile ciò che lui scrive in un sistema che preveda una legge che impedisca al cittadino di scegliere chi lo rappresenta. Mentre invece lo sarebbe, come lo era, in un sistema che prevedesse le preferenze.

Punto.

Tutto il resto sono le tue noiose sbrodolature sofistiche che lasciano il tempo che trovano.

Dato che da buon gagno gnè gnè di quelli che puoi vedere schiavizzare i genitori in giro oggigiorno aprirai il rubinetto e sciorinerai altre amenità divertenti e stimolanti come una partita a rubamazzo con la scimmia nella firma di Piedenero ti mando i miei preventivi saluti. :smt039
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Messaggioda OdinEidolon » ven dic 06, 2013 17:24 pm

Come ho detto e poi puntualizzato, e poi ha sottolineato Sbob, si trattava di un'affermazione generale. Non valida solo ora.

Ammetto che la sua validita', al momento attuale, potrebbe essere discutibile, ma l'affermazione si riferiva non necessariamente ai soli ultimi 7 anni.

D'altronde la situazione politica degli ultimi 6 anni non e' radicalmente radicalmente diversa da quella di vent'anni fa: i politici sono comunque (per la maggior parte, non tutti ovviamente, attenzione) gentaglia oggi come allora.
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Messaggioda Sbob » ven dic 06, 2013 17:38 pm

nuvolarossa ha scritto:Come è di tutta evidenza io non voglio dare alcun giudizio di valore circa l'affermazione di Odin. Nè tantomeno "negarla".

nuvolarossa ha scritto:si dovrebbe riflettere sulle minchiate che si stanno scrivendo, altrimenti la figura che si fa è perlomeno imbarazzante

Fai tu.

Dico che non è tecnicamente affermabile ciò che lui scrive in un sistema che preveda una legge che impedisca al cittadino di scegliere chi lo rappresenta. Mentre invece lo sarebbe, come lo era, in un sistema che prevedesse le preferenze.

Questa tua affermazione e' priva di fondamento.
Odin non ha detto che il fatto che i politici siano scarsi sia dovuto al fatto che gli italiani hanno *scelto* politici scarsi.
In base al suo discorso, anche se le elezioni fossero fatte per estrazione a sorte, i politici, in quanto italiani, si comporterebbero da italiani.

E sinceramente concordo, perche' spesso vedo in ogni ambito comportamenti simili a quelli che si vedono in parlamento.

Come dicevo (e forse non hai capito) se da un pollaio prendi degli animali (per votazione, alzata d'ala, a sorte, comecazzovuoi), inevitabilmente prendi dei polli. Cavalli non te ne usciranno, anche se cambi il modo di estrazione.
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Messaggioda nuvolarossa » ven dic 06, 2013 17:55 pm

:smt044 :smt044 :smt044

Il perfetto gnè gnè presuntuoso che insiste nel non capire un _cazzo pur avendoglielo scritto nella prima replay!

:smt044 :smt044 :smt044

Sì lo so, avevo fatto i preventivi saluti, ma leggendo la sproloquiata qui sopra un'immagine si è sovrapposta all'avatar di paperino:

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Messaggioda Sbob » ven dic 06, 2013 18:13 pm

Vabbeh, fatichi a capire anche i concetti piu' semplici e ti rifugi negli insulti.

Sei sempre uguale.

(ma sono i politici ad essere brutti) :lol:
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Messaggioda nuvolarossa » ven dic 06, 2013 18:16 pm

Va bene, accetto le tue scuse. :lol:
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Messaggioda OdinEidolon » lun dic 09, 2013 9:47 am

Cosa ne dite?
Molti più votanti di quelli che mi aspettavo (buon segno), ma 70% a Renzi... non è proprio il mio modello ideale di politico. Spero di sbagliarmi, ma secondo me siamo nella cacca più di prima.
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Messaggioda coniglio » lun dic 09, 2013 9:56 am

OdinEidolon ha scritto:Cosa ne dite?
Molti più votanti di quelli che mi aspettavo (buon segno), ma 70% a Renzi... non è proprio il mio modello ideale di politico. Spero di sbagliarmi, ma secondo me siamo nella cacca più di prima.


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Messaggioda El Rojo » lun dic 09, 2013 10:00 am

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Messaggioda PIEDENERO » lun dic 09, 2013 10:00 am

coniglio ha scritto:
OdinEidolon ha scritto:Cosa ne dite?
Molti più votanti di quelli che mi aspettavo (buon segno), ma 70% a Renzi... non è proprio il mio modello ideale di politico. Spero di sbagliarmi, ma secondo me siamo nella cacca più di prima.


benvenuto nel club...


è l'enneenneennesima conferma.
ammesso che ve ne sia bisogno..... di averne.
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Messaggioda El Rojo » lun dic 09, 2013 10:07 am

Firenze, Matteo Renzi e la strana aspettativa a carico del Comune

Il Comune e la Provincia di Firenze da quasi 9 anni pagano i contributi per la pensione del dirigente di azienda Matteo Renzi. Il problema è che l?azienda che ha assunto il giovane Renzi come dirigente 8 mesi prima di collocarlo in aspettativa (scaricando l?onere previdenziale sulla collettività) è della famiglia Renzi. Lo si scopre leggendo un documento del 22 marzo scorso: la risposta a un?interrogazione presentata dai consiglieri Francesco Torselli (Fratelli d?Italia) e Marco Semplici (Lista Galli). ?Il dottor Matteo Renzi è inquadrato come Dirigente presso l?azienda Chil srl?, scrive il vicesindaco Stefania Saccardi e aggiunge ?alla società presso cui risulta dipendente in aspettativa il dottor Renzi sono erogati i contributi previsti all?art. 86 comma 3 del Testo unico sugli enti locali?. La legge in questione impone all?Ente locale di provvedere al versamento dei contributi previdenziali, per gli amministratori locali che, in quanto lavoratori dipendenti, siano stati collocati in aspettativa non retribuita per assolvere al mandato.

La tentazioni di farsi assumere poco prima dell?elezione per caricare sull?ente i versamenti pensionistici è forte. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è stato al centro di uno scandalo perché era stato assunto da un Comitato legato al Pd il giorno prima del 16 febbraio 2008, data in cui comunicava la sua candidatura a presidente della Provincia. Ora si scopre che anche Renzi fruisce della stessa legge. ?Renzi?, scrive il vicesindaco nella sua risposta all?interrogazione ?risulta inquadrato come dirigente dal 27 ottobre 2003 nell?azienda CHIL srl, gestita ? prosegue il vicesindaco ? dai familiari fino al 2010. Dopo la cessione di ramo d?azienda la nuova società Eventi 6 Srl è costituita da soggetti privati estranei a rapporti di parentela?. In realtà, come il Fatto ha già scritto, la Eventi 6, che fattura 4 milioni di euro all?anno nel settore della distribuzione della stampa, è di proprietà delle sorelle Matilde e Benedetta Renzi (36 per cento a testa), della mamma Laura Bovoli (8 per cento) e del fratello del cognato, Alessandro Conticini, 20 per cento. L?assunzione di Renzi, a differenza di quella di Zingaretti, è avvenuta 8 mesi prima dell?elezione a presidente della provincia, il 13 giugno 2004. Fino a 8 mesi prima dell?elezione, la società di famiglia pagava molto meno di quanto poi provincia e comune verseranno per la sua pensione. Spiega il vice-sindaco Saccardi nella sua risposta: ?Renzi ha avuto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa fino al 24 ottobre 2003 presso la Chil srl. Dal 27 ottobre 2003 è stato inquadrato come dirigente?. Fonti vicine al sindaco spiegano al Fatto: ?L?assunzione non era finalizzata a lucrare i contributi. La società della famiglia Renzi in quel periodo viveva una fase di ristrutturazione. L?acquisto della qualifica di dirigente da parte di Renzi era legata alla cessione delle sue quote.

da Il Fatto Quotidiano del 27 marzo 2013
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Messaggioda coniglio » lun dic 09, 2013 10:13 am

e cmq è sempre bene tenerlo a mente...ecco chi vi siete votati...

PAROLE DI SINISTRA
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Messaggioda El Rojo » lun dic 09, 2013 10:23 am

Un partito (i renziani) che si è sovrapposto al partito (il Pd), asfaltandolo. Un nuovo potere a Firenze, che in parte ha ereditato sponsor e appoggi dei salotti buoni (leggi: soldi) già contigui al Pd, ma in parte ha creato nuovi network di politica, affari, lobby.
Dietro Renzi e dietro le sue costose campagne di rottamazione ci sono - molti allo scoperto, molti nell'ombra - importanti imprenditori, famiglie storiche fiorentine, banchieri, finanzieri, mecenati democratici, simpatizzanti oltreoceano. Stando alle cifre ufficiali, la kermesse alla Leopolda del 2011 è costata 110mila euro, le primarie del 2009, 209mila euro, per «Adesso!», cioè la campagna per queste primarie, Renzi ha detto che spenderà non più di 250mila euro.


Poi però ci sono anche le altre cifre: un milione e mezzo di euro per le primarie con cui divenne sindaco e oltre 2milioni di euro per l'attuale corsa alle primarie, quella tra camper, palazzetti e, ogni tanto, un volo in jet privato, pagato dalla Fondazione Big Bang, guidata dall'avvocato di Renzi, Alberto Bianchi, altro buon raccoglitore di sponsor («È vero, come ci risulta, che Renzi ha comprato un pacchetto di dieci voli da 3mila euro l'uno, 30mila euro totali?», chiede il capogruppo Pdl in Comune, Marco Stella).La chiave di questa galassia renziana si chiama Marco Carrai, il motore del camper, il nodo della sua rete.

Coetaneo del sindaco, costruttore cattolico, ciellino (suo cugino Paolo è l'ex presidente della Compagnia delle opere in Toscana), Carrai è il trait d'union di Renzi col mondo degli affari, l'esperto di fund rasing, la raccolta fondi. La dote portata a Renzi da Carrai è notevole. L'arruolamento dell'economista bocconiano Zingales si deve a lui, ma anche il love affair del sindaco con certi ambienti Usa si deve (anche) a Carrai, ottimo amico di Micheal Ledeen, intellettuale conservatore membro della Foundation for Defense of Democracies di Washington.

Quando Renzi pranza con Tony Blair al luxury hotel St Regis di Londra, a tavola c'è anche «Marchino» Carrai, come sempre in questi casi. Il finanziere Davide Serra, il capo del fondo d'investimento Algebris, «l'italiano che dà del tu ai banchieri della City», è un link raggiunto all'inizio del 2012 con un cocktail di fund rasing a Milano, al Principe di Savoia, mille euro a ospite (70 commensali), idea sempre di Carrai.

Il prezioso aiuto è stato ben ricambiato da Renzi, che lo ha nominato presidente della municipalizzata Firenze Parcheggi (che poi sponsorizza il Maggio fiorentino e altre mille attività culturali care al sindaco), ma anche consigliere d'amministrazione del Gabinetto Vieusseux, ma anche consigliere della Cassa di Risparmio di Firenze, ente azionista di Banca Intesa San Paolo.

Sarà per questo che, si vocifera a Palazzo Vecchio, Renzi avrebbe ottenuto il sostegno dalla banca dell'allora ad, Corrado Passera? Possibile, anche se la stessa cosa si dice dell'Unicredit dell'amico Palenzona.Nel board della Cassa di Risparmio fiorentina ci sono altri due renziani docg: il presidente, marchese Jacopo Mazzei, di antica famiglia patrizia fiorentina, e Bruno Cavini, membro del comitato di indirizzo della fondazione.

Chi è Cavini? È il portavoce di Renzi, quello tirato in ballo dalle carte di Lusi, ex tesoriere della Margherita, come presunto riscossore di fondi per Renzi (ipotesi mai comprovata). Oltre ai Mazzei, altre casate fiorentine hanno ceduto al fascino del sindaco in maniche di camicia (sempre bianca, alla Obama).

I Frescobaldi, i Fratini (immobiliaristi, centri commerciali), i Folonari (Giovanna Cordero Folonari fu chiamata a fare l'assessore dal precedente presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi), i pratesi Pecci tramite il congiunto Niccolò Cangioli, manager della Elen spa, i Bini Smaghi, quelli del conte Lorenzo, ex consigliere della Bce nominato da Renzi presidente della Fondazione Strozzi. Bini Smaghi, tra l'altro, è figlio di una Mazzi e, dunque, cugino del Mazzei presidente della Cassa di Risparmio. Una rete di sostenitori influenti, il salotto buono fiorentino, più a loro agio con la sinistra all'americana del Renzi. Cui si sono aggiunti imprenditori e manager.

Come il gruppo Poli (imprenditori alberghieri e proprietari di tv locali), l'editore Mario Curia (Chiesa, Confindustria), Leonardo e Marco Bassilichi, della Bassilichi Spa, azienda che lavora per il Monte dei Paschi, il costruttore Andrea Bacci (già messo da Renzi a presiedere quella Florence Multimedia che gli ha procurato un'indagine della Corte dei conti), Fabrizio Bartaloni, manager del Consorzio Etruria, una delle aziende impegnate nei grandi lavori fiorentini, Riccardo Maestrelli, imprenditore con l'azienda più importante di frutta e verdura alla Mercafir di Firenze, il mercato all'ingrosso.

Fuori da Firenze il sindaco gode delle simpatie di Oscar Farinetti patron di Eataly (che a breve aprirà uno store proprio a Firenze, negli spazi della libreria Martelli da poco chiusa), ovviamente Giorgio Gori fondatore dell'impero Magnolia, poi il presidente di De Agostini Pietro Boroli, il vicepresidente del gruppo Viacom International Media Network, Alessandro Campo Dall'Orto). O stilisti fiorentini come Ermanno Scervino, Ferruccio Ferragamo e Roberto Cavalli, amici di Renzi.

Qualcuno, come il tesoriere dei Ds Sposetti, uno che di soldi e partiti ne sa parecchio, ha evocato finanziatori americani e israeliani per Renzi. Dei rapporti di Carrai con l'intellighenzia politica a Washington si è detto. L'altro attivo, sulla sponda «dem», è Giuliano Da Empoli, già assessore di Renzi e inventore di parecchie idee renziane. Da Empoli ha rapporti con Matt Browne, già direttore del think tank politico di Tony Blair e oggi nel Center for American Progress del clintoniano John Podesta.

Mentre per spiegare il favore della stampa Usa su Renzi (il Time lo dipinse addirittura come l'Obama italiano), si fa il nome, come tramite, della Baronessa Beatrice Monti della Corte Rezzori, presidente della Sant Maddalena Foundation di Firenze (finanziata prima dalla Provincia ora dal Comune, sempre con Renzi), che ogni anno organizza un premio letterario Von Retzori con giornalisti e scrittori americani. Sui finanziatori ebrei, siamo probabilmente nella fantascienza. Ma forse, al rottamatore più amato da nobili e finanzieri, non servono neppure.



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Messaggioda OdinEidolon » lun dic 09, 2013 10:45 am

Oh, io mica l'ho votato... :oops:

E se non cambia totalmente registro col pigno che si prendono il mio voto alle prossime politiche. 20 anni di B e la gente non ha imparato assolutamente niente, poi dicono a me che non ho fiducia nelle persone...
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Messaggioda coniglio » lun dic 09, 2013 11:21 am

parola di B...una garanzia...


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Messaggioda OdinEidolon » lun dic 09, 2013 11:24 am

Decaduto uno se ne fa un altro...
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Messaggioda coniglio » lun dic 09, 2013 12:38 pm

che tristezza immonda il PD.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun dic 09, 2013 14:00 pm

El Rojo ha scritto:Immagine


Hey amigo,

Vabbé che sei uno spietato pistolero dal cuore di ghiaccio.

Ma anche rovinarmi così la digestione. Di lunedì pomeriggio.

Non ce l'hai proprio una coscienza?

Indigesti saluti
TSdG
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Messaggioda coniglio » mer dic 11, 2013 10:48 am

DI GIULIO SAPELLI
ilsussidiario.net

Mentre scrivo queste note si svolgono le primarie del Pd. Un fenomeno solo italiano. Voteranno per i tre candidati in corsa tutti coloro che vorranno, dopo aver versato una piccola somma. È la prima volta nella storia mondiale dei partiti in cui un segretario di partito viene eletto da iscritti e non iscritti, financo da persone che non condividono le idee dei candidati. Ciò nonostante votano, certi di dare in questo modo un contributo alla visione che hanno della dislocazione delle forze politiche in campo a livello nazionale.

È il voto non per qualcuno ma contro qualcun altro. Fenomeno che di solito accade nelle votazioni politiche, ma che non è mai avvenuto nella dinamica interna alla definizione delle cariche di un partito. Altro primato italiano.

Naturalmente questo fenomeno disvela qualcosa del rapporto tra istituzioni e macchina dei partiti. La scienza politica classica, ossia quella che inizia con Vilfredo Pareto e Gaetano Mosca e raggiunge poi i suoi vertici con i lavori di Roberto Michels e di Moisei Ostrogorsky, poneva al centro della delineazione del sistema e della società politica le macchine dei partiti. Per comprendere il funzionamento sia della partecipazione politica sia dei meccanismi decisionali, secondo questa scuola bisognava e bisogna partire dai partiti. La politologia che invece si è affermata dopo gli anni Cinquanta del Novecento, con poche eccezioni, tra cui ricordo il compianto Paolo Farneti, Theodor Lowy e Mauro Calise, pone invece al centro i sistemi elettorali. Sono questi ultimi a determinare la meccanica dei sistemi istituzionali e della stessa partecipazione politica.

Aristotelicamente, per la politologia moderna, i partiti sono accidente e non sostanza. Che invece i partiti siano sostanza e non accidente lo dimostra quanto sta capitando in Italia. Il Pd è diventato il punto archetipale della vita istituzionale. Anche qui un primato italiano alla faccia di qualsivoglia Costituzione. Il presidente della Repubblica convoca il primo ministro Letta per prender visione della situazione creatasi con la scissione e la scomparsa di Forza Italia e Popolo delle Libertà. Il presidente della Repubblica avrebbe dovuto chiamare subito il primo ministro seguendo le pratiche istituzionali. Ciò non è stato fatto. Si è atteso che si disvelasse l'esito delle primarie del Pd. Questo non ha suscitato nessuno scandalo e soprattutto non lo ha suscitato nell'establishment, piccolo (come lo chiama Ludovico Festa) o grande che dir si voglia (come non lo chiama più nessuno perché l'establishment grande non è più).

Il problema è proprio questo: si svolgono le primarie di un partito i cui candidati a segretario hanno piattaforme sostanzialmente o indistinte o sovrapponentesi oppure che si differenziano per differenti opinioni su segmenti specifici dell'agenda politica, oppure ancora per l'evocazione mitologica di un passato che alcuni vorrebbero conservare (Cuperlo) (1) altri vorrebbero rinnovare senza rinnegarlo (Civati) (2) altri ancora lo rinnegano decisamente e a esso sostituiscono la vulgata neoliberista in salsa moderata (Renzi) (3) .

Il vincitore delle primarie sarà senza dubbio quest'ultimo. Il perché è chiaro. Eredita i morfemi, ossia la sintassi semantica, del ventennio berlusconiano: leader, invece che élite, decisionismo invece che tattica e compromesso, medializzazione e sondaggizzazione invece che pedagogia, competizione invece che comunione, etc. etc. E poi ha soprattutto l'appoggio dell'establishment, con forti agganci e sostegni nella finanza internazionale, nei ceti medio-colti, nell'alta burocrazia dello Stato la quale sa bene che can che abbaia non morde. La mia previsione è che difficilmente la vittoria che si profila non avrà ripercussioni nel partito. Infatti nel sistema politico italiano è iniziata un'era di disintegrazione, come già è stato reso evidente nelle vicende del Pdl. Credo che tale disgregazione continuerà pure nel Pd, anche se con forme meno eclatanti e sostanzialmente avversate dall'establishment a differenza di quanto è avvenuto nel Pdl.

Perché l'establishment da tempo vuol farla finita con Berlusconi. Per questo non si può fare una nuova legge elettorale e deve pronunciarsi la Corte costituzionale, intervenendo persino sulle preferenze! Infatti, sono i partiti a dar vita alle leggi che li preformano e non viceversa. Se non vogliono farlo, non ci sarà nessuna legge elettorale, come hanno dimostrato questi anni di porcellum. Una bella conferma della scuola classica della scienza politica, non c'è che dire. È il colmo per un rottamatore!

Giulio Sapelli
Fonte: www.ilsussidiario.net
Link: http://www.ilsussidiario.net/News/Polit ... /2/450516/
8.12.2013
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