Politica,Europa,etc:ciò che sarebbe i fatti nostri

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Messaggioda gug » ven ott 18, 2013 9:35 am

Odin Eidolon ha scritto:@gug
Sto leggendo qualcosa del blog linkato che sembra molto interessante. Nonostante l'atteggiamento dello scritto che trovo estremamente fastidioso, ma questo è un mio problema. Comunque è un sacco di materiale quindi mi ci vorrà un po' per digerirlo.


Il tono con cui Bagnai scrive questi post è sicuramente anomalo, a volte è scostante verso alcuni, spesso è ironico, io comunque lo trovo assolutamente efficace, graffiante e divertente.
La sostanza invece è per me assolutamente convincente: guarda questo caso specifico.

Per anni e ancora oggi ci hanno assillato con l'argomento del 3% deficit/PIL e 60% debito/PIL, a volte anche con l'avvallo di qualche economista o sedicente tale, ma mai giustificando e argomentando il perchè di questi limiti così precisi.
La cosa a me non ha mai convinto, ma non avevo gli strumenti per capire (e quì potremmo aprire un altro capitolo sulla necessità di insegnare i principi base dell'economia a scuola invece che magari "applicazioni tecniche").

Poi leggo un post come quello che ti ho linkato, dove ci sono pagine di dimostrazioni matematiche che arrivano alla conclusione che in economia non esistono limiti così precisi di indicatori che determinano la convergenza del debito pubblico (e precedentemente altri post che dimostrano che il debito pubblico non è mai stato il vero problema).
Se non esistono tali limiti l'unico motivo per adottarli è che erano i valori di questi indicatori che la Germania poteva pensare agevolmente di mantenere e li ha imposti agli altri paesi per cui invece potevano essere dannosi.

Ora non so tu, ma io sentendo gente che sostiene l'utilità di un vincolo così impattante (ci stanno scrivendo leggi di stabilità e imponendo tasse e tagli per rispettare tali limiti) senza uno straccio di argomentazione e un altro che argomenta in maniera così rigorosa le sue conclusioni, appunto perchè ho una formazione universitaria e matematica sono più propenso a credere al secondo.
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Messaggioda MarcoS » ven ott 18, 2013 11:21 am

gug ha scritto:Per anni e ancora oggi ci hanno assillato con l'argomento del 3% deficit/PIL...

Clamorosa rivelazione del quotidiano francese Le Parisien (in italiano su PressEurop). Qualcuno si è mai chiesto coma mai il deficit pubblico non può superare il 3% del PIL? Un limite talmente ferreo da costringere governi e cittadini a manovre lacrime e sangue, a sacrifici inenarrabili, all'obbedienza a parametri d'acciaio che ripetono il sacro mantra del 3%.

Nessuno se lo è mai chiesto, ma si dà per scontato che sia frutto di menti eccelse, illustri economisti europei che in anni e anni di studi hanno stabilito tale regola aurea come unica soluzione ai problemi economici. Ebbene: manco per niente. E' tutto nato per caso.

Le Parisien intervista Guy Abeille, ex funzionario della direzione del Bilancio del governo Mitterrand, che racconta:

Abbiamo stabilito la cifra del 3 per cento in meno di un'ora. È nata su un tavolo, senza alcuna riflessione teorica. Mitterrand aveva bisogno di una regola facile da opporre ai ministri che si presentavano nel suo ufficio a chiedere denaro [...]. Avevamo bisogno di qualcosa di semplice. Tre per cento? È un buon numero, un numero storico che fa pensare alla trinità.

Il 3 è il numero perfetto, suona bene, così i due hanno stabilito la regola del 3% a caso e scarabocchiandola su un tovagliolo per togliersi di torno i ministri che chiedevano quattrini. Quei ministri, nel 1981, se la sono bevuta, e con loro per i decenni successivi se l'è poi bevuta tutta l'Europa. E' stata scolpita nei Parametri di Maastricht senza che un cane degli autorevoli redattori a Bruxelles si sia domandato se era sensata, se stava in piedi o no, e da quali studi provenisse.

Oggi vi trovate a sputare sangue per "restare in Europa", ma sappiate che lo dovete solo al trucchetto di un funzionario francese per far risparmiare il suo Presidente.

da
http://crisis.blogosfere.it/2012/10/deficit-pubblico-perche-entro-il-3-perche-suonava-bene.html

Questo fatto - assumendo che sia vero (io credo di si) - la dice piuttosto lunga.
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Messaggioda Sbob » ven ott 18, 2013 11:53 am

Dipende da quanto si vuole romanzare la storia.

Se l'obiettivo era che il deficit fosse "poco", devi poi dare un numero, e non sempre hai uno strumento matematico o teorico che dia una cifra esatta. A quel punto fai che metterci un bel 3.

Sul principio del "poco" invece i tedeschi ci hanno sempre creduto (anche solo per il ricordo di Weimar
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Messaggioda gug » ven ott 18, 2013 14:18 pm

Sbob ha scritto:Dipende da quanto si vuole romanzare la storia.

Se l'obiettivo era che il deficit fosse "poco", devi poi dare un numero, e non sempre hai uno strumento matematico o teorico che dia una cifra esatta. A quel punto fai che metterci un bel 3.

Sul principio del "poco" invece i tedeschi ci hanno sempre creduto (anche solo per il ricordo di Weimar


I numeri di Maastricht ogni tanto tornano su come la peperonata (se mi passate questa metafora, cassata dalla gentile editor di Imprimatur). Quando te li sei dimenticati, ecco che tornano in mente a un burocrate europeo, che li incorpora nel Fiscal compact, o magari a un giornalista, che scopre che non hanno senso (poveri giornalisti).

Sì, il famoso 60% del rapporto debito/Pil (nei nostri simboli, d=0.6) non ha alcun senso economico particolare. La teoria economica non fornisce metodi univoci per determinare una soglia di sostenibilità del debito, cioè un valore oltre il quale il debito diventa insostenibile. Molto dipende da cosa intendi per sostenibilità. Una definizione operativa può essere basata sul concetto di stabilità dinamica. L?idea è che se il debito supera una certa soglia, lo Stato è costretto a indebitarsi per pagare gli interessi sul debito pregresso, e quindi, anziché convergere a uno stato stazionario, il debito esplode. Naturalmente per evidenziare questa relazione occorre un modello più complicato dell?equazione (4), per il semplice fatto che in questa non compare la spesa per interessi.

Al di là di queste coincidenze, rimane il fatto che la definizione di un valore ?sostenibile? del debito, di un ?livello di guardia?, è e rimane un?operazione estremamente arbitraria: finché non esisterà un unico modello accettato dell?economia (cioè mai), non esisterà un unico modo accettabile di definire questo livello. Punto.

Quindi sì, i numeri di Maastricht non sono fondati su una particolare teoria economica. Questo lo riconoscono più o meno tutti, aggiungendo che la Francia e la Germania hanno scelto una soglia del debito al 60% del Pil perché questa rifletteva la loro esperienza storica. Ma quale? Francia e Germania arrivano alla firma del Trattato di Maastricht con rapporti debito/Pil inferiori al 40%. Quindi le cose non stanno così: nel fissare la soglia del 60%, quella che ora è incorporata nel Fiscal compact, Francia e Germania non hanno guardato al loro debito pubblico. L?esperienza storica, però, c?entra ugualmente, e se siete sopravvissuti fino a qui siete anche in grado di capire perché (non è una grande scoperta, vi assicuro).

Negli anni ?80 Germania e Francia avevano avuto rapporto fabbisogno/Pil vicini al 3%, con tassi di crescita nominale superiori al 6%. Nel decennio 83-92 il fabbisogno in Francia era stato di 2.8 punti di Pil, e la crescita nominale del 6.8%. Con valori come questi, il valore di stato stazionario del debito sarebbe stato: 0,44

Diciamo che dentro una soglia di 0.6 potevano pensare di starci comodi. La Germania non aveva numeri particolarmente diversi. È molto probabile quindi che i due numeri di Maastricht siano scaturiti da un ragionamento di questo tipo. L?esperienza storica suggeriva valori di f=3. La disinflazione ancora in atto (almeno in Francia) suggeriva che la crescita nominale si sarebbe potuta attestare attorno al 5% (diciamo: un 3% di crescita reale con un 2% di inflazione). Quindi 0,63

che, arrotondando, fornisce il fatidico 60%.


http://goofynomics.blogspot.it/2013/01/ ... ebito.html
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Messaggioda nuvolarossa » dom ott 20, 2013 11:40 am

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Messaggioda OdinEidolon » lun ott 21, 2013 9:14 am

Odin: "Se vince, mai piu' PD"

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Messaggioda El Rojo » lun ott 21, 2013 13:38 pm

?Italy is going the right way?

L?Italia sta andando per la giusta via ? dice Obama ? ma giusta? per chi?

Quando si vuole fare uscire tutto il sangue da un animale prima di ucciderlo, non gli si taglia l?arteria carotide, cioè la mandata del sangue al cervello, perché così morirebbe subito, il cuore si fermerebbe e il sangue non uscirebbe più. Gli si taglia invece la vena giugulare, ossia il ritorno del sangue dal cervello al cuore, in modo che il suo cuore continuerà a pulsare mandando sangue al cervello fino a che il sangue non sarà uscito tutto. E? su questo principio, che funzionano il metodo ebraico detto kosher e quello islamico detto halal. E anche quello di Dracula, suppongo.



Ed è così che funziona la politica economica italiana, al servizio di interessi stranieri, da qualche decennio a questa parte: svuotare il Paese di tutta la sua linfa, ma lentamente, in modo che non ?muoia?, ossia che non tracolli, interrompendo il deflusso; e che non soffra troppo, arrivando a ribellarsi. All?avvio dell?Euro, qualche anno di bassi tassi per la finanza pubblica, per gonfiare fabbisogno strutturale e debito, poi, di colpo, austerità e tassi alti (spread), per creare l?emergenza, imporre il presidenzialismo de facto e la ?sospensione della democrazia? a tempo indeterminato.

Ma già con la riforma monetaria del 1981-83 e col Trattato di Maastricht era stata scardinata, senza tanti problemi di legalità e di osservanza delle forme, la prima parte della Costituzione, i principi fondamentali, iniziando dalla sovranità nazionale e dal primato del lavoro. Una volta fatto questo, tutto il resto è stato in discesa: un completamento, una conseguenza, un dovere?

Svuotare il paese delle sue industrie pregiate, dei suoi capitali, dei suoi cervelli scientifici, tecnici e imprenditoriali, della sua capacità di formazione e ricerca. In favore della finanza apolide e del suo feudatario-kapò europeo, ossia la Germania, che, grazie a questa alleanza, sta oggi apparentemente riuscendo nel suo obiettivo storico di sottomettere tutta l?Europa, denn heute gehoert uns Euro und morgen die ganze Welt.Vedremo?



I numeri e i grafici confermano ormai senza ombra di dubbio che ciò è quanto avvenuto e sta avvenendo, soprattutto nel confronto tra Germania e Italia: pil, occupazione, flussi di capitale, investimenti, quote di mercato internazionale, qualità della scuola, prospettive per i giovani e per i pensionati? chi ha guadagnato e chi ha perso è un fatto, un fatto visibile. Le industrie e le banche italiane di pregio sono oramai quasi tutte in mano di capitalisti stranieri, primariamente tedeschi e francesi, così come molte aziende di servizi pubblici essenziali.

Blocco dei cambi, veto delle protezioni doganali, privatizzazione della gestione delle banche centrali, politiche di tagli e tasse: queste mosse hanno prodotto e continuano a produrre esattamente i risultati opposti a quelli promessi e per cui erano stati imposti, e come reazione a tali risultati quei medesimi principi vengono ora imposti con ancor maggiore assolutezza e irreversibilità. Il che dimostra che il vero fine per cui sono stati concepiti e imposti è molto diverso da quello dichiarato, probabilmente opposto, ossia di creare disperazione, paura, miseria, distruzione, la fine delle democrazie parlamentari, della responsabilità dei governanti verso i governati, della possibilità di un?opposizione e persino di un dissenso culturale, scientifico, giuridico.

Persino il FMI ha riconosciuto che, su 167 paesi che hanno applicato misure di risanamento e rilancio economici basati sulla c.d. Austerità (tagli e tasse), nessuno si è risanato e rilanciato, ma tutti sono peggiorati, soprattutto in quanto al pil e al rapporto debito pubblico/pil. Grecia, Spagna, Italia confermano questa regola empirica.

In Italia, già si era visto che l?aumento dell?iva dal 20 al 21% fatto da Monti aveva prodotto, come previsto, non un aumento, bensì un calo del gettito iva, poiché aveva scoraggiato i consumi, la domanda aggregata, svolgendo quindi un effetto recessivo. Ebbene, il governo Letta, col pretesto di dover aumentare il gettito iva per non sforare il tetto del 3% del deficit pubblico, la ha ulteriormente alzata al 22%. Così produrrà un?ulteriore contrazione del gettito, della domanda aggregata, del pil. Il che è quello che vuole, quello per cui è stato voluto, così come il governo Monti.

I vent?anni di stagnazione e declino e delocalizzazioni ed emigrazioni, senza capacità di recupero, di questo Paese, nonostante i diversi cambi di maggioranze parlamentari e di inquilini del Quirinale, sono un aspetto di questo processo di lungo termine. Vent?anni inaugurati dal Britannia Party e da Mani Pulite.

A questo sono serviti l?architettura dell?UE, del mercato comune, dei parametri di convergenza, e soprattutto di quel sistema di blocco dei naturali aggiustamenti dei cambi monetari noto come Euro. A questo piano hanno lavorato molti governi e gli ultimi capi dello Stato. Ne ho parlato ampiamente nei miei ultimi tre saggi: Cimit?uro, Traditori al Governo, I Signori della Catastrofe (Arianna-Macro Edizioni).

E chi ha cooperato ad esso, non ha mai avuto problemi giudiziari e, se ne aveva, gli sono stati risolti. E sì che, con la faccenda del Britannia Party, e la successiva campagna di svendita di assets pubblici, vi era ben di che? altro che Ruby e diritti Mediaset! Qualche magistrato coraggioso, invero, ci provò, ma suoi colleghi più grossi lo dissuasero presto.

Però sospendete il giudizio morale e politico sugli attori di questo processo, almeno fino alla fine di questo articolo.

La legge finanziaria o di stabilità proposta da Letta per il 2014 e vigorosamente difesa da Napolitano è una legge halal, o kosher, se preferite: policy del dissanguamento lento e pacifico in favore dei Paesi e dei capitali dominanti. Si basa sui due pilastri della politica italiani degli ultimi decenni:

mantenere la struttura di potere e consenso autoctona italiana, basata su una spesa pubblica clientelare spartitoria, ampiamente improduttiva e parassitaria, indispensabile per consentire alla casta di ?mangiare? in proprio e di ?foraggiare? i propri consensi e sostegni elettorali, affaristici e istituzionali; infatti la nuova legge finanziaria non rilancia i grandi investimenti, non riduce se non derisoriamente la pressione fiscale, non taglia minimamente le spese parassitarie, non attua minimamente i costi standard, mentre predispone clausole di salvaguardia che aumenteranno le tasse se il gettito fiscale e i risparmi previsti saranno insufficienti;

-mantenere il Paese nella sua condizione di sottomissione alla volontà e agli interessi della grande finanza apolide e del capitalismo imperialista di Berlino ? volontà e interessi incarnati nella Commissione Europea, nel Consiglio Europeo, nella BCE, nel FMI; infatti non prevede alcun termine minimo di equità e alcuna indispensabile correzione dell?Eurosistema, che la Germania, la BCE e la UE debbano rispettare come condizione per la permanenza dell?Italia nell?Eurosistema stesso.

Questi due pilastri sono una sorta di patto: tu, casta italiana, aiutaci a estrarre tutto quello che c?è di buono per noi in Italia, e ad annientare la sua capacità di competere con me sui mercati; in cambio, noi ti lasceremo continuare a mangiare come sei abituata sulle spalle della cosa pubblica, dei lavoratori, dei risparmiatori ? ma non troppo rapidamente e voracemente, altrimenti il Paese collassa o insorge, e ciò disturberebbe l?esecuzione del nostro piano. Naturalmente questa operazione deve apparire all?opinione pubblica come perfettamente legittima e democratica, perciò bisogna che tu, casta, metta insieme governi con ampie maggioranze parlamentari. Al resto, provvediamo noi. E non mettetevi strane idee: non vi sono alternative.

Già un quarantennio fa l?economista Nikolas Kaldor aveva anticipato che il risultato di un?unione monetaria europea, ossia del blocco degli aggiustamenti naturali dei cambi tra le valute europee, sarebbe stato di aumentare il vantaggio competitivo, ossia il plus di efficienza, dei paesi europei già più efficienti, a danno di quelli meno efficienti, facendo defluire industrie e capitali e lavoratori qualificati dai meno efficienti ai più efficienti. Un ventennio fa ribadivano questa previsione altri economisti famosi, come Paul Krugman e Wynne Godley. Tutti quelli che hanno architettato l?Euro, sapevano bene su che scogli era diretta la nave, molto meglio di quanto lo sapesse Schettino. Ma il loro scopo era appunto quello di far naufragare la nave.

Le previsioni si sono avverate e continuano ad avverarsi in modo conclamato e sempre più violento da almeno sette anni, ma non è stato introdotto alcun correttivo (ad es., un fisco federale tipo USA che compensi i deflussi e gli squilibri tra aree forti e aree deboli); al contrario, sono state inasprite le misure di squilibramento e sopraffazione; e dove qualche statista ha protestato o parlato di referendum sull?Euro ? Berlusconi e Papandreou ? è stato sostituito dalla Merkel.

En passant: la sostituzione di Berlusconi, l?appoggio alle politiche distruttive di Monti e alla finanziaria halal di Letta confermano la mia vecchia tesi che, dall?ordinamento internazionale vigente, il Quirinale, volente o nolente, viene usato come un organo di trasmissione alla politica italiana della volontà delle Potenze che dominano questo Paese. Per questo la sua immagine viene tanto esaltata e sacralizzata dai mass media: deve restare al di sopra di ogni sospetto, e soprattutto di quel sospetto. Siamo in una repubblica presidenziale? o pontificale?

L?Euro era quindi, sin dall?inizio, sin dal suo progetto ? che molto deve anche ad architetti anche italiani ? concepito per macellare l?Italia e altri paesi deboli in favore di Germania e altri paesi forti. Nel Newspeak, o Neolingua, dell?orwelliano 1984, si legge che ?guerra? è ?pace?, e il Ministero della Verità è quello dove le notizie e i documenti scritti del passato vengono modificati per confermare le previsioni e le dottrine del Partito. Analogamente, nella Neolingua comunitaria ?sopraffazione? si dice ?solidarietà? e ?demolizione? si dice ?risanamento? e la pratica dello svuotamento economico per via valutaria viene chiamata ?misure di convergenza?.

La Francia, e, ancor più, il Regno Unito, vedono l?avanzata nei consensi elettorali di movimenti politici che partono dalla constatazione dei reali effetti dell?Euro, di Maastricht, di Lisbona, della burocrazia comunitaria; e che si propongono di porvi fine nell?interesse nazionale. Si tratta però di due paesi che, all?opposto dell?Italia, hanno conservato buona parte della loro sovranità nazionale, che hanno una classe politica e amministrativa abbastanza efficiente e non solo ladra, che hanno una identità nazionale radicata nella popolazione, e che soprattutto non sono composti da aree con bisogni divergenti in fatto di politiche economiche, finanziarie e monetarie (mi riferisco al Settentrione e al Meridione). Quindi non è probabile che in Italia possa aversi qualcosa di simile. Anzi, l?Italia si trova nella condizione di protettorato in cui è proprio perché è nata come entità politica messa insieme artificialmente, per volontà straniera, mediante conquiste militari, accozzando sistemi-paese e mentalità troppo diversi tra loro, che non si sono mai amalgamati.

Napolitano, che rimprovera ai critici del disegno di legge finanziaria presentato da Letta di non tener conto dei vincoli internazionali cui l?Italia è sottoposta, sembra proprio alludere alla condizione di protettorato o di sovranità zero in cui l?Italia si ritrova, oggi molto più di prima che fosse unificata 150 anni fa, e con la quale è da immaturi e da irresponsabili non fare i conti. L?unica realistica alternativa è l?emigrazione, e Monti ha talvolta alluso a ciò.

In un paese ancora oggi inebriato da ideologismi, giustizialismi, moralismi e buonismi, Napolitano si conferma un realista e un saggio disincantato, uno che conosce gli ordinamenti sociali e internazionali per quello che sono, ossia strutture di rapporti di forza, in cui democrazia e legalità e pluralismo servono solo a produrre consenso al sistema. Poiché gli italiani sono in questa condizione, bisogna farli obbedire e agire anche contro il loro interesse, onde risparmiare loro un male peggiore.

E bisogna evitare di divulgare inutilmente alla gente una consapevolezza che la renderebbe solo più infelice, più inquieta e più esposta alle violenze repressive destinate a seguire eventuali velleitari e impotenti tentativi di resistenza popolare.

Il messaggio opportuno e rassicurante da divulgare agli italiani, lo ha dettato il fiduciario dei grandi banchieri USA e del Washington Consensus, Barack Obama, sorridendo compiaciuto a Letta in Tv: ?Italy is going the right way?.

Marco Della Luna
Fonte: http://marcodellaluna.info
Link: http://marcodellaluna.info/sito/2013/10 ... one-halal/
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Messaggioda OdinEidolon » lun ott 21, 2013 14:03 pm

Mi rifiuto di leggere uno che definisce Berlusconi uno Statista. Arrivato a quel punto mi sono fermato.
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Messaggioda AlbertAgort » lun ott 21, 2013 14:21 pm

Io mi sono fermato al sangue che esce da un animale vivo :roll:
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Messaggioda nuvolarossa » mer ott 23, 2013 11:01 am

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Messaggioda El Rojo » mer ott 23, 2013 11:20 am

Due anni fa, poco prima del governo Monti...

[youtube]http://www.youtube.com/v/5u0Yv3JjcZU[/youtube]

Dal min. 05.00
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Messaggioda El Rojo » gio ott 24, 2013 13:23 pm

[youtube]http://www.youtube.com/v/uLH0-PweTro[/youtube]
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Messaggioda PIEDENERO » mar ott 29, 2013 9:00 am

CIVATI...... i fatti contano!!il resto sono chiacchere :wink:


:lol: :lol:


Civati, il rivoluzionario che vuole cambiare le cose cambiandole, in oltre il 90% dei casi vota esattamente come il pdl.

"Pippo Civati, candidato alle primarie a pagamento del pd (menoelle, ndr), considerato dai più rivoluzionario malpancista. Ecco alcune cifre relative a come vota costui in Parlamento:
- Pippo VS Michela Vittoria Brambilla (pdl): stesso voto 97,7% delle volte su 133 votazioni
- Pippo VS Michela Biancofiore (pdl): stesso voto 95,9% delle volte su 169 votazioni
- Pippo VS Daniela Garnero Santanchè (pdl): stesso voto 98,2% delle volte su 226 votazioni
- Pippo VS Daniele Capezzone (pdl): 97,6% su 254 votazioni
- Pippo VS Stefania Prestigiacomo (pdl): 96,3% su 720 votazioni
- Pippo VS Maria Rosaria Carfagna (pdl): 95,9% su 905 votazioni
- Pippo VS Renata Polverini (pdl): 96,5% su 1.100 votazioni!
Se Pippo è rivoluzionario, Cicciolina è vergine!" Edoardo Capuano
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Messaggioda PIEDENERO » lun nov 04, 2013 11:52 am

Congressi Pd, la ?guerra? di Roma tra risse, circoli finti e truppe cammellate

Nella capitale botte e insulti in molte sezioni. E numeri strani, con cinquemila nuove tessere in appena dieci giorni. Tra proteste e accuse incrociate tra correnti, c'è chi invoca l'intervento della segreteria nazionale di via del Nazareno

Congressi Pd, a Trapani i congressi sono due: gli ?onesti? contro i ?450 fantasmi?

Psicodramma democratico nella città siciliana: un solo circolo, due assemblee contemporanee. La denuncia del presidente Daidone: "Noi in regola, ma centinaia di tessere sono state distribuite a sconosciuti". Cuperlo, Renzi e Civati d'accordo nel bloccare tutto


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/03/congressi-pd-guerra-di-roma-tra-risse-circoli-finti-e-truppe-cammellate/764895/
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Messaggioda PIEDENERO » lun nov 04, 2013 12:11 pm

Dai consulenti ai portaborse, più di un milione di persone vivono di politica

Non ci sono solo gli eletti in Parlamento e negli enti locali. Secondo uno studio della Uil, coloro che traggono una fonte durevole di guadagno da ruoli legati all'amministrazione pubblica sono in 1.128.722. E i costi, diretti e indiretti, ammontano a 23,9 miliardi
[url]
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11 ... ca/763832/[/url]
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Messaggioda OdinEidolon » lun nov 04, 2013 15:02 pm

Come no, un italiano su 50... ma come li fanno i conti, con l'abaco o con i regoli da prima elementare? Che cosa ridicola, e ridicolo e' chi ci crede.

Esempio:
500000 Incarichi e consulenze di aziende pubbliche... e che c'e' di male? Il numero in se' e' perfettamente accettabile. Ma poi - come e' calcolato? Certo, numeri grossi fanno notizia meglio di numeri piccoli, ma quanti di quegli incarichi sono consulenze una tantum?
Se mi dici che 200000 di quelle consulenze sono non meritate o affidate a parenti/amici e/o permanenti senza necessita', allora si' che c'e' da incazzarsi. Altrimenti, no.

Mi disgusta questo qualunquismo che attacca la politica in quanto tale - naturalmente questo supposto milione di persone sarebbe tutto imbrigliato nei favoritismi e nel losco della politica, certo... come no. In tal caso, se uno non e' scemo, non ci dovrebbe mettere tanto a fare 2+2...
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Messaggioda PIEDENERO » lun nov 04, 2013 15:43 pm

i nemici attuali della democrazia sono i populisti e i qualunquisti :lol:




i dati sono quelli, ognuno li interpreta come meglio crede
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Messaggioda OdinEidolon » lun nov 04, 2013 15:56 pm

PIEDENERO ha scritto:i nemici attuali della democrazia sono i populisti e i qualunquisti :lol:

i dati sono quelli, ognuno li interpreta come meglio crede


I dati non vogliono dire una brega se non ti dicono come sono considerati e calcolati, e se pensi altrimenti sei solo un credulone.
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Messaggioda PIEDENERO » lun nov 04, 2013 16:01 pm

ridicolo
scemo
credulone
qualunquista

:wink:
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Messaggioda OdinEidolon » lun nov 04, 2013 16:05 pm

PIEDENERO ha scritto:ridicolo
scemo
credulone
qualunquista

:wink:


Avanti, nega che non hai idea di come siano presi quei dati e asserisci che anche se non ne hai idea sono sicuramente validi...

aspetto, anzi, trepidanti saluti! :wink:
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OdinEidolon
 
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