.... Ambientalisti di città......

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Messaggioda Gianni B. » mar ago 22, 2006 1:25 am

Keto da Barp ha scritto:avrei pensato di esser bombardato....


Altro che bombardamento, è una resa incondizionata: è sorprendente e preoccupante che in un forum di appassionati della montagna non si sia levata quasi alcuna voce a difesa dei caprioli e dell?ambientalismo, sia culturale che politico.
Togliamo di mezzo alcuni equivoci. In primo luogo coloro che dichiarano di amare gli animali, nel nostro caso il capriolo Bambi, non sono perciò stesso ambientalisti, l?affezione verso gli animali è diffusa tra le persone più diverse, anche tra i cacciatori.
In secondo luogo le principali associazioni ambientaliste non sostengono l?abolizione della caccia tout court. Chi fosse interessato può verificare la posizione al riguardo della più importante associazione ambientalista italiana, il WWF, sul suo sito, http://www.wwf.it/caccia oppure http://www.wwf.it/lavoro/caccia/posizione.asp . Le giustificazioni della caccia programmata di derivazione malthusiana non sono affatto ignote agli ambientalisti: Laura Conti, grande ecologista italiana, le esponeva in termini convincenti e condivisibili nel bellissimo libro Questo Pianeta (1983,1987).
Porre al centro della discussione l?opportunità o la necessità della caccia quale strumento di controllo della crescita della popolazione di una specie animale, nella specie del capriolo, significa oscurare il vero oggetto del contendere: la prevalenza degli interessi dei cacciatori rispetto alle esigenze di conservazione delle specie animali e della biodiversità. Infatti le associazioni ambientalistiche si sono opposte alle nuove regole che consentono di estendere i periodi e gli orari di caccia agli ungulati al di fuori della legge generale sulla caccia. Regole che non vanno nella direzione della salvaguardia delle specie e che la regione Piemonte è stata tra le prime ad applicare.
La piega che ha preso la discussione nel forum finisce pertanto, anche involontariamente, per legittimare acriticamente quello che è a tutti gli effetti un peggioramento dello stato della caccia in Italia.
Si rappresenta la caccia come una cosa necessaria e perciò stesso positiva. Prendiamo ad esempio l?intervento molto equilibrato e rappresentativo di Luca:

Luca A. ha scritto:La maggior parte delle montagne dalle nostre parti NON SONO allo stato primordiale.
I boschi (basti pensare alle splendide abetaie trentine, cito solo la Foresta di Paneveggio) sono il risultato di secolari equilibri tra azione dell'uomo e della natura (prelievo controllato, pulizia, opere di consolidamento idraulico, rimboschimenti, eccetera).
La flora e la fauna stesse sono profondamente dipendenti da questi equilibri. Basti pensare alle numerose specie vegetali e animali che vivono nelle zone di transizione bosco-radura, e che vanno scomparendo là dove cessa l'alpeggio e i pascoli in quota vengono ri-colonizzati dal bosco.
I predatori naturali del capriolo non ci sono più.
O si pensa a un utopistico e romantico ritorno alla natura "selvaggia e incontaminata" (che non è certo la reintroduzione di 4 orsi), o un prelievo venatorio molto ben calibrato e controllato è non solo accettabile ma necessario. La sovrappopolazione ha notoriamente riflessi negativi non tanto sugli orti degli abitanti (che si vedono mangiata la lattuga o rovinata la corteccia del melo in giardino...) ma proprio sulla popolazione stessa dei caprioli e sul suo rapporto con le altre specie che sono in competizione per il cibo.


In questo schema, l?uomo assume il ruolo di conservatore razionale dell?ecosistema, di garante della coesistenza e dell?equilibrio tra le specie viventi attraverso lo strumento necessario della caccia.
E? una concezione ottimistica ma poco realistica. Dimentica che l?uomo, pur avendo conseguito le conoscenze e i mezzi necessari, non è stato in grado nemmeno di regolare sé stesso. Uno dei principali problemi contemporanei è proprio la sovrappopolazione dell?uomo, che ha comportato lo
sconvolgimento degli ambienti naturali dell?intero pianeta. Considerando soltanto gli effetti della caccia praticata dall?uomo, animale onnivoro per eccellenza, essa ha riguardato numerose specie ed i relativi predatori, visti come concorrenti, ed è stata ed è tuttora una delle cause o concause dell?estinzione o del rischio di estinzione delle specie animali. Il WWF ha pubblicato sul suo sito http://www.wwf.it/ambiente/librorosso.asp gli animali che sono a rischio di estinzione in Italia e che si continuano a cacciare, tra i quali figurano alcuni uccelli tipici della montagna: la coturnice, il gallo cedrone, il fagiano di monte e lo stupendo tordo rampicante.
Se si accetta la teoria malthusiana, la sovrappopolazione non è un accidente negativo ma è la conseguenza di un principio essenziale alla base dell?ecosistema naturale: l?eccesso delle nascite rispetto alle possibilità di sopravvivenza. Se in una specie non ci fosse questa tendenza alla crescita in eccesso della sua popolazione, le conseguenze sarebbero la sua estinzione: in parole povere, se la femmina di una specie animale non riesce nel corso della sua vita a far sopravvivere più di due cuccioli fino alla riproduzione, ebbene quella specie è destinata ad estinguersi. I fattori che limitano la crescita illimitata di una popolazione animale sono, semplificando, la predazione da parte di altre specie, la fame e le malattie. Di nuovo semplificando il fattore limitante la crescita della popolazione degli erbivori è la predazione dei carnivori, il fattore limitante la crescita dei carnivori è la fame. Ma la fame non porta all?estinzione della specie, ma degli individui più deboli, a cominciare dai piccoli. Ci sono meccanismi sociali nell?ambito di ciascuna specie, ad esempio la gerarchia nel pasto, che determinano la vita o la morte dei singoli individui. Ma la specie normalmente continua.

sax ha scritto:Poi se sono troppi prima o poi arriva qualche malattia che li fa secchi tutti.........quindi....... :roll:


ric.m ha scritto:Non si può lasciare la situazione così com'è, infatti come ha già fatto notare qualcuno, prima o poi se non sono le doppiette a farli fuori sarà qualche malattia con conseguenze sicuramente peggiori delle fucilate stesse per il mantenimento della specie.


Se ciò fosse vero allora tutte le specie animali, a cominciare dall?uomo, sarebbero già scomparse. Le epidemie non sono causate direttamente dalla fame, anche se è vero che gli individui indeboliti dalla fame sono più facilmente soggetti alla malattie.
Per concludere la caccia, sebbene possa essere considerata vantaggiosa e opportuna per l?uomo, non è affatto necessaria ai fini della conservazione delle specie animali.

Carlo78 ha scritto:
ric.m ha scritto: ? la soluzione per me è il predatore a 4 zampe.


e dopo ci sono boschi e monti infestati da orsi lupi e linci.
Ammesso che prolifichino, iniziano gli incontri tra predatori e cittadini.
I primi feriti, i primi morti. Le rappresaglie dei villaggi a stretto contatto con l'habitat dei predatori.
I bracconieri mossi da uno spirito di "protezione dei civili" si sentono ancora più ingolositi dall'abbattere un orso o una lince o un lupo.
Soluzione: si chiudono tutte le aree verdi al pubblico?
?..
Soluzione? Sele controllo sugli stessi predatori.
Censimenti e abbattimenti controllati dei predatori e delle prede.
Allora siamo d'accapo.


Il lupo, la lince e l?orso sono animali in via di estinzione. La scelta di promuovere la crescita del loro numero, oltre che ai fini della salvaguardia della stessa specie, appare valida anche ai fini del controllo delle specie cacciate. Non mi risultano particolari rischi per l?uomo, ma solo per il bestiame. Le aggressioni all?uomo sono dovute principalmente ai cani randagi ed inselvatichiti.
In ogni caso questa scelta merita di essere discussa e valutata con attenzione ed interesse.

Veniamo al caso concreto della caccia al capriolo da cui è nato questo argomento e sul quale rivendico la mia vasta incompetenza. Da quando vado in montagna con assiduità, quattro anni, di caprioli ne ho visti tre o quattro, perché due avvistamenti forse riguardavano lo stesso esemplare. Ogni volta il vederli mi ha dato felicità. Lo trovo un animale molto bello, elegante.

Ribadisco che le associazioni ambientaliste sono insorte contro il provvedimento della regione Piemonte perché l?apertura della caccia al capriolo dal 10 agosto non rientra nell?ambito della normale attività venatoria.

Keto da Barp ha scritto:in questi giorni si parla della decisione della regione piemonte di abbattere un po' di caprioli..
sono una marea è non vedo perchè no...


Nel territorio della regione Piemonte i caprioli da uccidere sono 4996, quanti siano non lo sappiamo nonostante il censimento.

Zio Vare ha scritto:
bummi ha scritto:Scommetto che Pecoraro nemmeno sa che in Italia il capriolo è una specie tutt'altro che a rischio estinzione. Lo dico, così a naso...

non mi stupirei se il tuo naso ci avesse azzeccato.


Prima di esprimere un giudizio sulla questione, mi piacerebbe che gli amministratori della regione Piemonte e delle altre regioni italiane rispondessero a queste domande:
1 chi sono i tecnici faunistici ed esperti che effettuano il censimento dei caprioli;
2 come si svolge concretamente il complesso e meticoloso lavoro di censimento che dura mesi;
3 quali sono i criteri che determinano il carico teorico sostenibile dal territorio per le varie specie animali;
4 quali sono le serie storiche annuali relative al numero dei caprioli, ai capi da abbattere, agli incidenti stradali.

Dal tenore del comunicato della regione Piemonte, traggo la conclusione che le preoccupazioni principali degli amministratori pubblici alla base delle loro decisioni, oltre che le sottaciute pressioni della lobby dei cacciatori , siano soprattutto le proteste dei cittadini per i danni alle loro coltivazioni e per gli incidenti stradali.

Keto da Barp ha scritto:Chi vive in montagna (anche senza l'estremo... come AM) e si vede campi e orti distrutti credo capisca meglio la situazione...


Sebbene comprensibili, tuttavia questi non sono i criteri di carattere ecologico, relativi alle risorse alimentari disponibili, agli equilibri tra specie diverse, al rischio di estinzione che dovrebbero presiedere ad una politica programmata della caccia.
Anch?io mi permetto di suggerire la lettura di un buon libro, che aiuti a comprendere che la natura non è solo quella descritta nelle favole: Il suicidio del capriolo e Ho visto piangere gli animali di Giancarlo Ferron.

bummi ha scritto:L'ambientalismo italiano (visto come movimento politico) continua ad essere un'accozzaglia di incompetenti che ha come unico obiettivo quello di partecipare alla spartizione del potere, che nel loro caso riguarda oltretutto una fetta piccolissima. Uomini piccoli piccoli, appunto...


Zio Vare ha scritto:Si chiamano VERDI e di ambiente non ne parlano mai. Quando ne parlano fanno pena. Però poi rompono i coglioni i parlamento facendo i pacifisti ad oltranza. Lo facessero per altre cose, per la miseria. La vera tutela dell'ambiente è optional. Gli stupidi sono di serie.


Non voglio qui difendere gli ambientalisti ed i Verdi, ai quali aderisco. Tuttavia brevemente trovo che la prima asserzione sia qualunquistica, la seconda ingiusta.
Sono convinto che questo mondo abbia bisogno come il pane di ambientalisti, di ecologisti, di vegetariani, di pacifisti, di Verdi.
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Messaggioda Zio Vare » mar ago 22, 2006 11:15 am

Gianni B. ha scritto:Nel territorio della regione Piemonte i caprioli da uccidere sono 4996, quanti siano non lo sappiamo nonostante il censimento.

Nel 1993 si stimava 22.000 capi in Piemonte, numero che oggi sarà sicuramente aumentato visto che il capriolo ha cominciato nuovamente ad espandersi negli anni '60 dopo essersi ridotto a tre scarsi popolamenti. In 30 anni sono cresciuti in maniera esponenziale.
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Messaggioda Zio Vare » mar ago 22, 2006 13:54 pm

Gianni B. ha scritto:Sono convinto che questo mondo abbia bisogno come il pane di ambientalisti, di ecologisti, di vegetariani, di pacifisti, di Verdi.

Se mi posso permettere, cosa ci azzeccano ecologisti vegetariani pacifisti e verdi?!
Io sarei uno di quelli molto interessati a votare per una rappresentanza politica capace di proporre una gestione ambientale intelligente del territorio. Mi spiace dirlo ma dai verdi non ho mai sentito dire nulla di tutto questo. Slogan, striscioni, abbasso la guerra, bla bla bla. Ma se i Verdi si sono fatti identificare con la sinistra estrema di chi oggi governa c'è qualche problema di fondo e anche piuttosto grave. Quando senti parlare i Verdi e certi ambientalisti alla Bambi e Dumbo capisci perfettamente perchè nessuno realmente interessato all'ambiente li vota.
Quello che tu dici:
è sorprendente e preoccupante che in un forum di appassionati della montagna non si sia levata quasi alcuna voce a difesa dei caprioli e dell?ambientalismo

non è nè sorprendente nè preoccupante. Perchè ambientalismo ormai ha assunto una connotazione tristemente negativa. Io difendo i caprioli ma è altresì corretto comprendere le esigenze degli agricoltori di alcune zone e la preoccupazione per un sempre maggior numero di ungulati che trovi a passeggiare per le statali.
Volete fare gli ambientalisti? Ebbene, fate qualcosa di concreto. Dopo aver manifestato (giustamente) a Scanzano contro la posizione proposta per lo stoccaggio di scorie radioattive fate i verdi, analizzate il territorio e proponete un luogo adatto e sicuro. Perchè mentre tutti gridano no al nucleare, no alle scorie a Scanzano, no alle scorie in Sardegna, qua a Trino Vercellese e Saluggia teniamo in modo temporaneo (!) i residui radioattivi della centrale chiusa e l'80% delle scorie radioattive italiane, già una volta abbiamo rischiato che durante l'alluvione il fiume in pieno si portasse via tutto, con un danno ambientale che sarebbe davvero stato enorme.
Io amo gli animali ma se vado a pescare e mangio quello che pesco non mi sento un assassino, eppure voi Verdi e ambientalisti non fate nulla per favorire un tipo di pesca selettivo come la pesca subacquea in apnea, anzi, vietate ovunque la pescasub nella zona C delle Aree Marine Protette, ma poi permettete la pesca con la lenza, la pesca con le reti; addirittura sono consentite le immersioni nella zona A, di tutela assoluta. Così i Diving si fanno un po' di soldi.
In sostanza si fa tanto baccano per nulla e non si interviene su quello che potrebbe a livello molto più globale far bene all'ambiente in cui viviamo. Tanto per dirne un'altra non ho mai sentito un rappresentante dei Verdi difendere a spada tratta le linee di metropolitana nelle città nè chiederne altre, quando basta farsi un giro a Barcellona, Parigi, Londra, Berlino, per comprendere che l'unico modo per non inquinare con l'automobile è città è dare una seria alternativa più veloce e sicura.
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mar ago 22, 2006 20:03 pm

Gianni B. ha scritto:[

Altro che bombardamento, è una resa incondizionata: è sorprendente e preoccupante che in un forum di appassionati della montagna non si sia levata quasi alcuna voce a difesa dei caprioli e dell?ambientalismo, sia culturale che politico.

Veniamo al caso concreto della caccia al capriolo da cui è nato questo argomento e sul quale rivendico la mia vasta incompetenza. Da quando vado in montagna con assiduità, quattro anni, di caprioli ne ho visti tre o quattro,


8O 8O 8O

1- chi prende seriamente in toto una discussione almeno in parte svaccata... fa la figura del mona.

2- i concetti generici che hai portato sono esatti, ma dimostrano il loro limite appunto nella genericità.

3- dimentichi di dire che i tuoi concetti sono riferibili a situazioni primigenie (= ambiente vergine);
che il territorio alpino è colonizzato dalla specie umana da alcune migliaia di anni, che tale colonizzazione ha modificato le componenti floristico-vegetazionali e faunistiche;
che le leggi dell'ecologia non sono altro che le leggi della termodinamica per cui un ambiente modificato e non in condizioni d'essere lasciato alla libera evoluzione (perchè ci abitano un pò di umani...) deve essere mantenuto e conservato o migliorato con un apporto di energia = AZIONE UMANA = anche PURTROPPO la caccia, ovvero un prelievo di un tasso di incremento eccessivo di un capitale che si deve sì conservare, ma non a scapito delle altre componenti dell'ambiente considerato.
che tutto sommato oggi abbiamo una strage di bosco ed animali in più che un secolo fa.
che NON E' VERO che il gallo forcello sia in pericolo d'estinzione, nè che il cedrone sia cacciabile.

4- non dire fregnacce, che gli ambientalisti pubblicamente sono sempre contro. per principio.
poi in privato se l'interlocutore è non solo tesserato, ma competente... si concorda su tutto! ... ma diffronte alla pubblica opinione si ragiona solo per proclami (come la media di movimenti, partiti e ballevarie...)
vuoi un esempio???
quei simpatici volatili che si nomano cormorani sono interessantissimi, adattabili e con una evoluta vita sociale... va a vedere cosa ne pensano trote temoli e barbi del piave fino a tai di cadore!
ah! certamente la colpa non è loro! l'uomo mantenendo i fiumi regimati li ha ridotti ad una piana, un raschio continuo in perenne regime di magra ed il cormorano si è trovato un pabulum bello pronto: ha imparato a risalire i fiumi e si è pappato tutto.
cosa si deve fare? tornare indietro di un secolo prima di centrali e balle varie?
NO! si deve procedere all'abbattimento ed al controllo delle covate di questi pennuti quando hanno un'espansione numerica esagerata.
cosa che hanno sempre fatto anche i paesi nordici prima della marea nera della ... non ricordo il nome della petroliera, scusa, e che da allora non hanno più potuto fare a causa della foto del povero pennuto incatramto che affogava...
e cosa fate voi ambientalisti?
ogni volta che c'è una proposta per contenere il n° dei cormorani alzate le barricate
eh già... mica sapete che esistono i temoli
eppoi chevvefrega! mica fanno cip cip o sono belli come bambi...
man'dè in mona!

5- sono solo 4 anni che vai in montagna? hai visto solo 4 caprioli?
baùco! se sei uno studente di materie biologiche o forestali... svejate!
impara ad andare in giro presto alla mattina e vedrai che di bestie ne vedrai a iosa! perlomeno le tracce, se sei in grado di coglierle!
e visto che sei de castèo, guarda che per es in grappa oggi oggettivamente ci sono un pò meno caprioli che vent'anni fa, ma la ragione è principalmente che c'è un pacco di bosco in più ed il capriolo sotto un bosco maturo a densità colma non trova un c***o da mangiare!
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Messaggioda Silvio » mar ago 22, 2006 20:34 pm

El Drùgo l'è 'na garansia.



:wink: :wink: :wink:
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Messaggioda Gianni B. » gio ago 24, 2006 1:31 am

1 ? Drugo, ti prego di considerarmi un ignorante, non un bauco (stupido) che non sono. Il racconto dell?osservazione di tre o quattro caprioli nell?arco di quattro anni va messo in relazione con il riconoscimento della mia incompetenza in materia e non col fatto che i caprioli siano tanti o pochi o nel giusto numero: dei caprioli posso riferire solo queste esperienze. In montagna non ci vado per osservare gli animali, per raccogliere funghi o fiori o erbe o rocce. Mi basta camminare sui sentieri e, da un anno, arrampicare per stare bene. Se poi lungo il sentiero incontro per caso un biacco, una vipera, un?aquila, una volpe, un camoscio, uno scoiattolo, un picchio sono ancora più contento. Se un giorno mi prendesse il desiderio di vedere una coturnice o un tordo rampicante mi studierei i luoghi dove si trovano, le loro abitudini e saprei trovarli. La cosa che mi importa è che quel giorno ci siano ancora.
2 ? Non sono d?accordo che le teorie neomalthusiane siano valide soltanto nel caso di ambienti naturali, non antropizzati: infatti valgono anche nei confronti dell?uomo. Come non sono d?accordo che l?ecologia sia riconducibile ai principi della termodinamica: l?ecologia è di un ordine di complessità superiore.
3 ? Gli esempi di uccelli in via di estinzione sono tratti dal libro rosso del WWF italiano, consultabile sul suo sito internet, e nella scheda relativa al gallo cedrone tra i fattori di rischio per la specie è indicata la caccia ed il bracconaggio.
4 ? Zio Vare e Drugo, di pesca non mi intendo. Valgono comunque i principi generali: l?obiettivo più importante è la conservazione della biodiversità. Gli interessi dei cacciatori o dei pescatori vengono dopo e soltanto se compatibili con questo obiettivo principale. Per questa ragione non sono d?accordo che la voce preminente sulla caccia sia quella dei cacciatori, che non sono in grado di gestire la fauna selvatica: il rischio di estinzione di numerose specie e il ripopolamento continuo di altre a causa della caccia stanno a dimostrarlo. Non c?è la capacità di garantire l?oggetto della loro passione: le prede.
Ripeto inoltre che le principali associazioni ambientaliste non sono per l?abolizione della caccia o della pesca. Sempre sul sito del WWF, oltre ai documenti ufficiali sulla posizione sulla caccia che ho già indicati, nelle schede relative agli animali in via di estinzione, ad esempio e a memoria quella del capriolo italico, si suggerisce di controllare selettivamente le specie concorrenti per la loro salvaguardia. La caccia o la pesca sono quindi accettabili se ricondotte a questo scopo.
5 ? Zio Vare puoi accusare i Verdi di distrazione, ma non di non essere d?accordo sulla messa in sicurezza dei rifiuti nucleari o sul potenziamento del trasporto pubblico.
6 ? Sulla questione dei caprioli rimango sulle mie posizioni. Non ho sentito dalla regione Piemonte alcuna valida giustificazione per l?anticipazione e l?ampliamento del calendario venatorio. Inoltre se gli animali sono così aumentati di botto, la regione Piemonte dovrebbe spiegare se hanno sbagliato negli anni scorsi il lavoro meticoloso e complesso del censimento oppure il carico teorico sostenibile dal territorio per le varie specie. Comprendo le ragioni degli agricoltori danneggiati nelle loro coltivazioni. Ma a questo si deve provvedere con i risarcimenti. Lo stesso per il rischio di incidenti stradali: opportune segnalazioni e alcuni accorgimenti potrebbero ridurre i rischi.
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » gio ago 24, 2006 2:17 am

gli interventi di Gianni e drugo sono comunque interessanti.... :wink:
più di tanti svacchi che dopo un poco son anche monotoni....

permettetemi un po' d'impressioni sparse...

è vero che i "verdi" e gli "ambientalisti" ogni tanto scoprono l'acqua calda e prendono posizioni folcloristiche come nel caso dei caprioli piemontesi....

ma anche i cacciatori in quanto a questo...

quì in Trentino il censimento dei caprioli ha registrato un misterioso crollo da un anno all'altro di più di un venti per cento...

che dire poi delle "dighe"....e con dighe intendo tutti quelli che rubacchiano a man bassa beni ambientali che non son certo loro e lo fanno indisturbati da decenni....

ok sacrifichiamo pure l'acqua dei nostri fiumi con rilasci ridicoli ma almeno quelli che li rilascino appunto....ma non lo fanno e son miliardi che si fottono e poi ad incazzarsi per l'indulto a quattro rubagalline....
ed è solo un esempio....

con questo voglio solo evidenziare che gli "ambientalisti" son troppo spesso dei gran casinisti ma intanto che loro danno aria a vuoto troppa altra gente fa danni (e fa i soldi)...

scusa zio vare ma non mi dirai che la colpa del problema irrisolto delle scorie è colpa di un partito da 2% cerchiamo di non essere ridicoli.....

siam tutti uguali....

pensa che in trentino adesso la giunta di sx vuol fare l'inceneritore e tutta la dx fa battaglia contro malgrado i proclami e gli starli del passato governo contro chi non li voleva....

siamo tutti ridicoli, noi italiani, dal primo all'ultimo.. :wink:
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Messaggioda bucefalo » ven ago 25, 2006 0:37 am

...forse cominciamo a essere in troppi...
...forse ci vuole una guerra,... si liberano i territori...
...caliamo di numero,...aumenta lo spazio a disposizione di ognuno...
...cioè dei sopravissuti,...gli altri si stringono...
...ho paura che andrà sempre peggio,...come nell'esperimento della gabbia piena di topi...
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Messaggioda Drugo Lebowsky » ven ago 25, 2006 13:22 pm

Gianni B. ha scritto:1 ? Drugo, ti prego di considerarmi un ignorante, non un bauco (stupido) che non sono.
2 ? Non sono d?accordo che le teorie neomalthusiane siano valide soltanto nel caso di ambienti naturali, non antropizzati...
3 ? Gli esempi di uccelli in via di estinzione sono tratti dal libro rosso del WWF italiano...
4 ? Zio Vare e Drugo, di pesca non mi intendo. Valgono comunque i principi generali: l?obiettivo più importante è la conservazione della biodiversità. .... La caccia o la pesca sono quindi accettabili se ricondotte a questo scopo.

6 ? Sulla questione dei caprioli rimango sulle mie posizioni. Non ho sentito dalla regione Piemonte alcuna valida giustificazione per l?anticipazione e l?ampliamento del calendario venatorio.


1- ok, pardòn pàr el baùco.
2- ribadisco che negli ambienti antropizzati, se vogliamo mantenere (o recuperare) una certa struttura più o meno complessa compatibile con la presenza umana, sia necessario l'intervento umano. ... ma anche questa mia affermazione è di una genericità ebete.
se non si considerano situazioni specifiche, diamo (do... :oops: ) solo aria alle tonsille.
3- libro rosso in cui sono presenti casi di:
- specie realmente in pericolo ed altre che lo sono potenzialmente in quanto poco adattabili ai cambiamenti ambientali (cedrone),
-specie che avevano popolazioni in crisi lustri fa, ma che ora hanno raggiunto dei contingenti che ne assicurano la sopravvivenza,
-specie che sul loro areale potenziale dimostrano uno stato di crisi, ma che a livello locale non hanno problemi di sopravvivenza
4- l'esempio che ti ho presentato concorda con quanto tu affermi: ardeidi e cormorani hanno approfittato delle condizioni di degrado operate dall'uomo nella gestione dei fiumi e hanno colonizzato abbondantemente aree dove la loro presenza non è auspicabile per i danni provocati.
cossa fèmo? fèmo gnente ... ma non è corretto perchè "non agendo" abbiamo indirettamente aiutato delle specie che in certi ambienti sono diventate invasive.
5- se (e mi devo fidare...) i censimenti sono corretti ed il piano faunistico è redatto da persona competente, non ravvedo alcun problema all'apertura anticipata ad un ungulato stanziale. tale anticipo viene spesso operato nelle province autonome con modalità di caccia di selezione.
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Messaggioda quchibu » ven ago 25, 2006 13:43 pm

non avevo visto questo 3d, e non intervengo perchè sl tema non ne so un c***o, leggo e basta.
Non ho il minimo dubbio che in questo paese alla fine la scelta che si farà sarà sostanzialmente quella sbagliata, è statisticamente quasi certo.

Certo che le battute sui vegetariani sono idiote almeno quanto lo stereotipo di vegetariano che viene presentato: "la ragazza cretina vegetariana"

chissà perchè poi ragazza...
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Messaggioda Freespirit » ven ago 25, 2006 18:30 pm

semplicemente è l'ennesima minchiata dell'amministrazione sinistroide
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Messaggioda an3a » lun ago 28, 2006 12:56 pm

Premetto che, se non l'ho gia' detto prima, anch'io non sono un esperto in materia e quindi potrei usare termini inappropriati.

Per chiarire quanto avevo detto qualche giorno fa: che caprioli, daini e cinghiali non sono autoctoni, non e' propriamente corretto (e da qui la mia premessa di qui sopra), riparlando con chi fa censimenti e organizza cacce di selezione nei parchi (come dicevo nel mio precedente messaggio: guardie parco, cacciatori di selezione) le cose stanno piu' o meno cosi:

- cinghiali
il cinghiale e' una specie autoctona in Italia, ma il cinghiale italiano e' di dimensioni molto inferiori a quelle che siamo abituati a vedere (e quindi meno dannoso per le coltivazioni e tutto il resto). Il cinghiale italiano sopravvive ancora solo in sardegna, in tutto il resto del terriorio vive una specie di cinghiale frutto di vari eventi ... probabilmente accoppiamenti tra la specie italiana e animali dell'est europa che sono arrivati in Italia, come? boh ... magari migrazione, magari reintroduzione illegare per poi essere cacciato, magari un po' tutte e due le cose. Di fatto poi la specie più robusta e resistente (quindi non quella autoctona) ha avuto il sopravvento (un po' come gli scoiattoli americani che hanno quasi del tutto soppiantato lo scoiattolo europeo).

- daini
mai esistini in Italia, anche la presenza di questa specie, come per i cinghiali, potrebbe essere dovuto a migrazione (un po' difficile), reintroduzione illegale come sopra? oppure in questo caso erano anche portati in italia per essere liberati nelle palazzine di caccia dei nobili e quindi alcuni esemplari potrebbero essere fuggiti da questi terrotori e non trovando predatori si sono riprodotti abbastanza tranquillamente.

- caprioli
anche il capriolo, come il cinghiale, e' autoctono in Italia ... ma anche lui, come il cinghiale, in origine non era quello che siamo abituati a vedere. Il capriolo italiano sopravvive soltanto al sud Italia e questo e' uno dei motivi per cui la soluzione di spostare per il nostro paese gli esemplari in esubero non e' praticabile, altrimenti sarebbe fortemente minacciata la sopravvivenza della specie italiana ... la specie di caprioli presente al nord probabilmente e' dovuta ad un miscuglio delle cause del cinghiale e del daino ... riserve di caccia dei nobili, migrazione, rentroduzione a scopo venatorio eccetera ...

spero di non aver detto troppe inesattezze, e spero di essere stato piu' chiaro della volta precedente ...
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Messaggioda Zio Vare » sab set 02, 2006 21:55 pm

sergio-ex63-ora36 ha scritto:scusa zio vare ma non mi dirai che la colpa del problema irrisolto delle scorie è colpa di un partito da 2% cerchiamo di non essere ridicoli.....

non ho mai detto questo. Semplicemente notavo che i partiti "ambientalisti" sono sempre in prima fila per dar contro ma dal punto di vista propositivo scarseggiano abbondantemente.
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Messaggioda giannimiao » lun set 04, 2006 21:26 pm

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Messaggioda BBB » lun set 04, 2006 22:42 pm

giannimiao ha scritto:http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/modena:5433576:/2006/09/04:



Questo signore per un capriolo, Steve Irwin per una razza.

Entrambi animali autoctoni delle loro zone. La natura è sempre in agguato. :?
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Messaggioda tnl » mar set 05, 2006 18:47 pm

quì in Trentino il censimento dei caprioli ha registrato un misterioso crollo da un anno all'altro di più di un venti per cento...



non vorrei sbagliarmi ma mi sembra che quest'anno il censimento è stato fatto , o meglio gestito, per la prima volta dal personale forestale e non direttamente dai cacciatori.......ed il risultato è che mancano dal 20 al 30% dei caprioli....chissa come mai!!
in realtà i segnali del calo erano evidenti ormai da qualche anno , basta vedere il numero di caprioli concessi e non abbattuti ....probabilmente proprio non c'erano
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