an3a ha scritto:Parlando con gente del settore (guardie parco e cacciatori di selezione) la reintroduzione delle specie estinte o quasi e di quelle non autoctone (caprioli, daini, cinghiali)
ma sono così esperti da considerare non autoctoni caprioli e cinghiali? Che è? Uno scherzo?
Non è vero che i lupi in Piemonte siano pochi, anzi, senza essere reintrodotti da nessuno hanno occupata una vasta area a loro favorevole che si spinge fino alla provincia di Torino. Certo non troverai i lupi in mezzo alla campagna dell'alessandrino ed inoltre non è mai stato il numero di predatori a condizionare il numero di prede ma al massimo succede l'opposto. I lupi hanno di grande pregio di colpire gli animali più deboli e sparpagliare gli ungulati sul territorio, favorendo la rinnovazione forestale evitando carichi eccessivi.
In Piemonte la specie non autoctona introdotta per fini venatori è il muflone, infatti il lupo ha colpito questa specie in maniera pesante.
Sono stati introdotti nei periodi passati sempre per scopi venatori dei cinghiali provenienti dall'est europeo di mole molto maggiore dei nostri e questo ha causato un incremento delle dimensioni e dei danni in proporzione.
Non si può reintrodurre una specie laddove le condizioni che ne hanno determinato l'estinzione siano ancora presenti. Quindi se nella campagna dell'alessandrino possono vagare i caprioli difficilmente si accetterà che ci siano anche predatori (lupi, linci etc.) per ovvie ragioni. Quindi mantenere l'equilibrio a livello del numero di capi in certi ambiti rimane appannaggio dell'intervento umano.
Nessuno reintrodurrà mai animali in numero superiore al carico sostenibile dall'ambiente semplicemente perchè costerebbe moltissimo, la popolazione cresce velocemente da sola, in primis caprioli e cinghiali che tra parentesi sono talmente tanti da non richiedere alcuna reintroduzione.