Sbob ha scritto:Tralasciando la rivoluzione proletaria, il "partito di tutti" non è certo un partito di sinistra. Proletari e classi dominanti hanno interessi contrapposti, il "partito di tutti" si chiama centro, o Democrazia Cristiana.
Non è che non esista più una classe, quello che non esiste più è la "coscienza di classe". L'idea per cui un lavoratore co.co.co., un biker o un raccoglitore di pomodori fanno tutti parte della classe proletaria, e che solo dalla loro unione possono ottenere diritti... etc.
Sì, credo tu abbia parecchia ragione. Ma io non ho del tutto torto:
nella transizione storica dell'SPD tedesco da partito dei lavoratori a partito di "tutto il popolo" (questa credo fosse la definizione esatta), c'è un senso. che non è riassumibile esaustivamente in "allora non è più sinistra, è la DC".
nel dopoguerra l'ascensore sociale, un po' dappertutto in europa, è stato un catalizzatore di cambiamenti molto potente. dentro la stessa famiglia assieme a contadini, minatori e operai, c'erano i figli che, grazie al lavoro dei padri stavano diventando impiegati o dottori. cioè classe media, o pure qualcosina di più. aspetto che probabilmente andrebbe aggiunto alla tua lista delle ragioni per cui il sentimento di classe è andato indebolendosi.
e oggi, almeno qui in europa (in USA probabilmente è un po' diverso), non è indispensabile essere un raccoglitore di pomodori, mi pare, per avere a cuore il destino di quello che chiami "proletariato". se non altro perchè l'ascensore funziona ancora ma adesso va verso il basso. e anche se sei dottore non è improbabile che ai tuoi figli tocchi in sorte una vita da proletari...
i fatti del secolo scorso hanno contribuito a una coscenza che magari non è di classe, ma è o dovrebbe essere collettiva. ciò che poi, così mi pare, è il fondamento del socialismo liberale:
e così volendo si può chiudere il cerchio tornando alle differenza tra germania/volkswagen e italia/fiat.
insomma, al fondo mi pare che, la differenza tra quel che dici tu e quello che dico io stia tutta qua:
se uno pensa che ognuno possa/debba badare solo ai fatti suoi, allora senza coscienza di classe si va inevitabilmente verso il divide et impera di chi c'ha la grana, con le disparità destinate ad aumentare finchè di nuovo i "poveracci affamati" (cioè, la gente comune) non imbracceranno il forcone.
se invece hai fiducia nella possibilità di un progresso anche umano, oltre che economico etc, allora ti sarà cara l'idea che più importante della coscienza di classe sia una coscienza "collettiva". che è ciò a cui puntavano quelli di Bad Godesberg quando ebbero l'ide di trasformare l'SPD in un partito "del popolo".
Almeno, così a me pare.