
stefano michelazzi ha scritto:
mettendo tutti i morti delle guerre sullo stesso piano...mi sà parecchio di stonato...
Forse non sono sono stato sufficientemente chiaro nell'esprimermi...
Partiamo certamente dall'idea che non è imbracciando e puntando un'arma
che si debbano risolvere le questioni... folle utopia, ne sono conscio...
Dunque tocca dire che ci si "deve" ammazzare, c'è una guerra. Io, tu, ma
direi nessuno l'ha davvero voluta, ma c'è, e non possiamo semplicemente
ignorarla. Ci si schiera. Uno crede nel duce e l'altro crede nella società di
democratica struttura... ci si divide, ci si spara, si muore, da entrambe le
parti. Può essere ovvio per me dire "ah, repubblichìni di merda!" come è
ovvio per nonsochi dire "ah, partigiani di merda!"... è chiaro che la mia, e
ripeto mia, valutazione delle cose mi porta a pensare che il repubblichìno
morto ammazzato sia morto per una causa che non condivido, ma non ho
certo sentimenti di mancanza di rispetto. Stava, secondo me, dalla parte
sbagliata. Vorrei chiarire che non sto parlando di alti ufficiali, comandanti,
etc., ma della volgare truppa, sfigata gente che raramente può prendere
iniziative personali senza essere passata per le armi, inferocita dalle palle
che gli raccontano... ecco, sono quelli lì, che crepano come mosche...
Poi le strumentalizzazioni di AN... certo, quelli di AN han mica cambiato la
loro animaccia! Hanno voglia a raccontarci storielline di redenzione...
No. Penso che nel '43-'45 ti dovevi schierare e basta. Non eri d'accordo?
Al muro. Non tutti trovano in sè il coraggio necessario... e poi molti, è pur
vero, ci credevano. "Sbagliavano!" dici tu e dico io. Poi sono stati sconfitti
e non l'hanno scritto loro il dopoguerra (per fortuna). Molti di loro ci sono
morti, in quel '43-'45 e non sono meno morti dei coetanei partigiani...
Io non solidarizzo minimamente con ciò in nome di cui sono morti, ma il
mio essere comunque schierato, di fronte a quelle morti, è decisamente
minore cosa...
Miao