l'angolo degli alpinisti bibliofili

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l'angolo degli alpinisti bibliofili

Messaggioda mina vagante » ven nov 03, 2006 2:08 am

E' da tempo che mi domando quale possa essere considerato il più antico libro di alpinismo.

Per il momento il più antico MI SEMBRA questo. Ma non sono sicuro. Voi cosa ne dite?

Josias Simler, De Alpibus Commentarius, Zurigo, 1574

il naturalista svizzero Josias Simler (1530-76) si produce in un ""sorprendente"" resoconto geografico delle vallate alpestri. Ripubblicato nel 1633 dagli Elzerir in Leida, venne considerato il testo standard sull'argomento per tutto il XVII. secolo.
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Messaggioda davi » ven nov 03, 2006 2:26 am

Per la gioia dei palati eruditi:

W. A. B. Coolidge, Josias Simler et les Origines de l'Alpinisme jusqu'en 1600, avec illustrations et carte, Grenoble, Allier Freres, 1904.

La recensione la potete trovare in JSTOR.

Con un proxy collegato alle banche dati sottoscritte dal sistema bibliotecario d'Ateneo riesco ad accedere a JSTOR nella sua integrità. :D
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Messaggioda psycho » ven nov 03, 2006 2:26 am

Azz, e io che pensavo ad Amelia Edwards, Theodor Wundt, John Ball, Paul Grohmann e il Dr Christomannos come ai pionieri dell'esplorazione dolomitica e alpina in generale 8O
psycho
 

Messaggioda davi » ven nov 03, 2006 4:09 am

Dimmi qualcosa di più su questi personaggi.... non li conosco... :oops:
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Messaggioda psycho » ven nov 03, 2006 12:05 pm

Amelia Edwards fu una tra le prime esploratrici delle dolomiti. Magari è datato, obsoleto ma il suo testo "Untrodden Peaks and unfrequented valleys" rimane secondo me fondamentale per la corretta conoscenza della storia dolomitica. Tra l'altro fu la prima salitrice del Sasso Bianco (episodio riportato da Italo Zandonella nel suo "Dolomiti - escursioni scelte")

John Ball e Paul Grohmann non hanno bisogno di presentazioni, essendo tra i primi a scalare molte delle più importanti cime dolomitiche. Wundt lo stesso, un po meno famoso, forse.

Il Dr Theodor (mi pare si chiamasse cosi) Christomannos (al quale è dedicata la più bella torre del Latemar, vero Siloga? :twisted: :wink: ) fu il fautore della Strada delle Dolomiti agli inizi del '900
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Messaggioda mark12g » ven nov 03, 2006 13:45 pm

Francesco De Marchi
Francesco De Marchi, bolognese, capitano ed ingegnere al seguito di Margherita d'Austria, salì, primo fra gli uomini, sull'ultimo picco di Monte Corno il 19 agosto del 1573, insieme a Cesare Schiafinato milanese, a Diomede dell'Aquila e ai cacciatori di camosci Francesco Di Domenico, Simone Di Giulio e suo fratello Giovanpietro, antesignani delle moderne guide alpine.
Dell'impresa, il De Marchi ci ha lasciato un?attenta relazione da cui traspare un rapporto dialettico con la natura intesa non solo come scenario della umana avventura, ma soprattutto come dimensione morale della vita: "Il Corno Monte. Cronaca della prima ascensione sulla vetta del Gran Sasso d'Italia". (Università di Bologna - Archivio Storico).
"Quand'io fui sopra la sommità, mirand'allintorno, parea che io fussi in aria..."
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Messaggioda psycho » ven nov 03, 2006 13:54 pm

Da buon dolomitaro posso citare la prima ascensione documentata di una cima dolomitica, ma non ricordo il nome del salitore, ne l'anno :oops:

Ricordo che fu il Cimon del Cavallo, in Alpago, e fu per scopi botanici

Eravamo nel secolo diciottesimo...
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Messaggioda mina vagante » ven nov 03, 2006 15:01 pm

mark12g ha scritto:Francesco De Marchi
Francesco De Marchi, bolognese, capitano ed ingegnere al seguito di Margherita d'Austria, salì, primo fra gli uomini, sull'ultimo picco di Monte Corno il 19 agosto del 1573, insieme a Cesare Schiafinato milanese, a Diomede dell'Aquila e ai cacciatori di camosci Francesco Di Domenico, Simone Di Giulio e suo fratello Giovanpietro, antesignani delle moderne guide alpine.
Dell'impresa, il De Marchi ci ha lasciato un?attenta relazione da cui traspare un rapporto dialettico con la natura intesa non solo come scenario della umana avventura, ma soprattutto come dimensione morale della vita: "Il Corno Monte. Cronaca della prima ascensione sulla vetta del Gran Sasso d'Italia". (Università di Bologna - Archivio Storico).


Ma è interessantissimo. VUoi dire che la cronaca è rimasta inedita, nell'archivio storico dell'Università di Bologna ?
Mi piacerebbe andarla a vedere, potresti darmi qualche riferimento più preciso ? :D :D :D
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Messaggioda mina vagante » ven nov 03, 2006 15:04 pm

Ah no, c'è anche su Internet, in file PDF :lol:

CRONACA DELLA PRIMA ASCENSIONE SULLA VETTA DEL GRAN SASSO

Mazza che faccia simpatica. Adesso la metto come avatar :twisted:

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Messaggioda davi » ven nov 03, 2006 15:48 pm

mi diverte questo gioco di trovare il più antico libro di alpinismo.

Mi sia consentito aggiungere il mio piccolo contributo a questa eletta congrega dedita al nobile ozio del diletto erudito.

Ho trovato una cosa ancora più antica:

Konrad Gesner (1516-1565), Libellus de lacte, et operibus lactariis, philologus pariter ac medicus. Cum epistola ad Iacobum Auienum de montium admiratione , Tiguri, apud Christophorum Froschouerum, 1541

In Italia ne esistono almeno due esemplari: uno a Milano, presso la Biblioteca nazionale Braidense; l'altro a Roma, presso la Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II.

Nell'epistola De montium admiratione
Konrad Gessner magnifica le montagne svizzere

"Sono fermamente deciso a salire ogni anno su alcune montagne o almeno su una (...), sia per studiare la flora montana sia per procurare al corpo un nobile esercizio e alla mente una gioia".
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Messaggioda davi » ven nov 03, 2006 15:50 pm

1574 Josias Simler, De Alpibus Commentarius

1573
Cronaca della prima ascensione al Gran Sasso

1541
Gesner, De admiratione montium

Siamo dunque arrivati al 1541.

Chi rilancia ???? :lol:
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Messaggioda sastra » ven nov 03, 2006 15:54 pm

davi ha scritto:1574 Josias Simler, De Alpibus Commentarius

1573 Cronaca della prima ascensione al Gran Sasso

1541 Gesner, De admiratione montium

Siamo dunque arrivati al 1541.

Chi rilancia ???? :lol:


Noe' che approda alla cima dell' Ararat (un bel 5000) ...... vale ?
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Messaggioda mina vagante » ven nov 03, 2006 15:57 pm

sastra ha scritto:
Noe' che approda alla cima dell' Ararat (un bel 5000) ...... vale ?


No, in barca non vale :evil:
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Messaggioda davi » ven nov 03, 2006 16:14 pm

certo che ce ne sono di pazzi al mondo... :lol: Leggete le avventure di questo Angelo Palego, convinto di aver trovato il relitto dell'arca:

''L'Arca di Noe' e' a quota 4300 metri sul grande Ararat. La sua sagoma squadrata si indovina sotto quel grande blocco di ghiaccio visibile a occhio nudo a qualche centinaia di metri di distanza''. Ad affermarlo e' Angelo Palego,appassionato studioso della Bibbia che ha compiuto ben undici spedizioni sul monte Ararat dall'85 a oggi. Palego, spinto dalla sua ''sete di Verita''', ha trascurato la professione di ingegnere per dedicarsi a quella che ritiene la sua grande scoperta: l'individuazione del relitto che, secondo la datazione biblica, salvo' Noe' nel 2370 a.C. dal Diluvio Universale durato 40 giorni e 40 notti...

L'Arca, quando le acque si abbassarono, si areno' su un pianoro che oggi e' a quota 4800 metri sul Grande Ararat. ''Fino al 1840 l'Arca, nella sua monumentale presenza (156 metri di lunghezza, 26 di larghezza e 15,50 di altezza) - spiega Palego in un'intervista all'Adnkronos - era visibile a una ventina di chilometri di distanza e si trovava molto piu' in alto a quota 4800 metri, sempre sul Grande Ararat, su un pianoro grande come 15 campi di calcio. Ma il 2 luglio di quell'anno, un violento terremoto, dovuto all'attivita' vulcanica del monte, spezzo' l'Arca in tre tronconi, il piu' lungo dei quali (100 metri), precipito' 500 metri piu' in basso. E' la' che io sono arrivato nel 1989''. Angelo Palego e' convinto di aver camminato sopra la mitica casa galleggiante di Noe' e, a riprova della sua tesi, afferma che i due lunghi crepacci, nel presunto luogo del ritrovamento, a 26 metri l'uno dall'altro, segnano, come due cicatrici, le tracce dell'Arca che sta sotto, nel senso della larghezza.
''Nella gola di Ahora - continua Palego - si trovano attualmente gli altri due tronconi dell'Arca, visibili da maggio a ottobre''. L'ingegnere, marchigiano di nascita e piemontese d'adozione, ha aperto un sito su Internet e ha redatto un dossier fotografico dove mostra la localizzazione dell'Arca da varie prospettive (dall'alto, dal basso, a distanza ravvicinata, da lontano) e indica il processo matematico che lo ha portato a tale conclusione basandosi su versetti della Genesi.
Palego ne ha ricostruito la forma rettangolare, la struttura a tre piani e, quanto al luogo della scoperta, cita e mostra due disegni d'epoca: il primo di Boule' Legouze, un viaggiatore francese del 1647 e il secondo di Sir John Chardin del 1711.
Nel reportage Palego mostra anche alcuni pezzi di legno di modeste dimensioni (grandi come un libro) raccolti, secondo quanto racconta, in loco e appartenenti al terzo piano dell'Arca, il più basso, che costituiva la base stessa del mitico barcone.
L'infaticabile ''pioniere'' si sta adoperando per sensibilizzare le autorita' turche a rendere visibile il ''relitto'' a quanti vorranno recarvisi e, a questo proposito, e' di prossima uscita un libro, scritto da lui stesso (edizioni Le Mediterranee) in cui racconta come si e' svolta l'impresa. Undici volte sull'Ararat, di cui due in solitaria, esperienza che gli e' costata anche 27 giorni di prigionia nelle mani dei curdi (nel'93) e poi una volta, nel 1988, insieme a Reinhold Messner.


Immagine
Un immagine del Monte Ararat (Turchia) ove Noè sarebbe approdato con la sua mitica arca
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Messaggioda mina vagante » ven nov 03, 2006 16:56 pm

davi ha scritto:mi diverte questo gioco di trovare il più antico libro di alpinismo.

Mi sia consentito aggiungere il mio piccolo contributo a questa eletta congrega dedita al nobile ozio del diletto erudito.

Ho trovato una cosa ancora più antica:

Konrad Gesner (1516-1565), Libellus de lacte, et operibus lactariis, philologus pariter ac medicus. Cum epistola ad Iacobum Auienum de montium admiratione , Tiguri, apud Christophorum Froschouerum, 1541

In Italia ne esistono almeno due esemplari: uno a Milano, presso la Biblioteca nazionale Braidense; l'altro a Roma, presso la Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II.

Nell'epistola De montium admiratione
Konrad Gessner magnifica le montagne svizzere

"Sono fermamente deciso a salire ogni anno su alcune montagne o almeno su una (...), sia per studiare la flora montana sia per procurare al corpo un nobile esercizio e alla mente una gioia".


Grazie Davi, per la tua citazione del Gesner: lo sapevi che è uno dei bibliografi più importanti della storia ? Nel 1545 pubblicò la famosa Bibliotheca Universalis , monumentale bio-bibliografia di tutto lo scibile in lingua latina, greca ed ebraica.

Insomma: il prototipo cinquecentesco del bibliografo-bibliotecario amante della montagna, quale anche io sono o vorrei essere
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Re: il più antico libro di alpinismo

Messaggioda davi » ven nov 03, 2006 17:57 pm

mina vagante ha scritto:E' da tempo che mi domando quale possa essere considerato il più antico libro di alpinismo.

Per il momento il più antico MI SEMBRA questo. Ma non sono sicuro. Voi cosa ne dite?

Josias Simler, De Alpibus Commentarius, Zurigo, 1574

il naturalista svizzero Josias Simler (1530-76) si produce in un ""sorprendente"" resoconto geografico delle vallate alpestri. Ripubblicato nel 1633 dagli Elzerir in Leida, venne considerato il testo standard sull'argomento per tutto il XVII. secolo.



Se hai 4500 euro te lo puoi comprare presso la libreria antiquaria Studio bibliografico Benacense, a Riva del Garda (TN)
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Messaggioda davi » ven nov 03, 2006 18:12 pm

RULLO DI TAMBURI.....

Curiosando nei cataloghi della Libreria antiquaria Pregliasco (Torino) ho scoperto che il Catalogo n.92 di Febbraio 2006 è tutto dedicato alla letteratura alpina !!!

Il Catalogo, intitolato "Le Alpi nei Secoli", si divide in due parti:

la prima, che comprende circa 400 titoli, elencati in ordine cronologico, riguarda i pezzi più pregiati. La seconda, in ordine alfabetico, riguarda i titoli del '900 e opere minori.

Gustatevi qui le prime pagine del bellissimo catalogo

Ho dunque il piacere di retrodatare al 1515 il primo libro da noi conosciuto di alpinismo. Per chi lo volesse acquistare, costa solo 13500 euro !
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Messaggioda mina vagante » ven nov 03, 2006 18:18 pm

poffarbacco Davi, ci sai a pacchi, complimenti !!! :D Sai cosa ti dico ? Modifico il titolo del 3D: l'angolo degli alpinisti bibliofili. Ti piace ??? :D
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Messaggioda gianfranco » ven nov 03, 2006 18:25 pm

siete dei pivelli: avete dimenticato questo:

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http://www.mountainfilmfestival.trento. ... tiq_i.html
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Messaggioda psycho » ven nov 03, 2006 18:33 pm

Mamma mia fioi, state snocciolando titoli che manco spevo esistessero... :oops:

Non è che si può tirar fuori anche qualche umile titolo otto-novecentesco?
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