Comitato di Accesso alle Pareti del Parco Frasassi-Rossa

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Comitato di Accesso alle Pareti del Parco Frasassi-Rossa

Messaggioda gug » gio apr 22, 2004 18:38 pm

Nell'ambito di una discussione con l'Ente Parco di Frasassi per regolamentare l'arrampicata in maniera più razionale ed ordinata, abbiamo formato un Comitato di accesso alle pareti del Parco che racchiudesse gli arrampicatori più attivi nella zona (apritori, riattrezzatori e appassionati), inoltre alcuni di noi hanno richiesto delle deleghe alle sezioni CAI di appartenenza, alla FIAR e alla UISP.
Tutto questo per cercare di essere rappresentativi di tutte le realtà arrampicatorie.
Purtroppo si sono create alcune frizioni soprattutto con altre strutture del CAI (Delegazione regionale, Presidente di sezione...) su chi fosse più rappresentativo per discutere di ciò.
Personalmente sto cercando di mediare in maniera che tutte queste realtà confluiscano insieme in maniera democratica, trasversale che sia fortemente rappresentativa, ma non è semplice.
Qualcuno di voi ha già vissuto situazioni del genere e può dare qualche suggerimento?
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Messaggioda Yashin » ven apr 23, 2004 9:28 am

Credo di non aver ben capito che cosa vogliate regolamentare?
L'accesso alle pareti? :evil:

Credo che l'accesso alle pareti sia fuori discussione :!:
La potenza è nulla senza controllo...ma il controllo senza potenza a cosa c***o serve?
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Messaggioda Buzz » ven apr 23, 2004 9:35 am

Avete il regolamento di Lumignano bello e pronto!

:-D


che culo!
:twisted:
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Messaggioda Feo » ven apr 23, 2004 9:41 am

Ma perchè c'è bisogno di regolamentare e codificare tutto??
io sinceramente non farei niente in questo ambito, sono del parere di Mirto :!:
Perchè non pensare a cose più importanti, magari come la depurazione degli scarichi fognari, l'impatto ambientale di nuovi centri abitativi e infrastrutture...
Parlare di pareti regolamentate mi sembra dare troppa importanza ad un problema marginale e... in fin dei conti ridicolo...
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Messaggioda gug » ven apr 23, 2004 9:45 am

Feo ha scritto:Ma perchè c'è bisogno di regolamentare e codificare tutto??
io sinceramente non farei niente in questo ambito, sono del parere di Mirto :!:
Perchè non pensare a cose più importanti, magari come la depurazione degli scarichi fognari, l'impatto ambientale di nuovi centri abitativi e infrastrutture...
Parlare di pareti regolamentate mi sembra dare troppa importanza ad un problema marginale e... in fin dei conti ridicolo...



...ridicolo! Mi sa che non mi sono spiegato bene :( . Dovrò tornare sull'argomento.
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Re: Comitato di Accesso alle Pareti del Parco Frasassi-Rossa

Messaggioda Redpoint » ven apr 23, 2004 9:58 am

gug ha scritto:Purtroppo si sono create alcune frizioni soprattutto con altre strutture del CAI (Delegazione regionale, Presidente di sezione...) su chi fosse più rappresentativo per discutere di ciò.


discussioni su "chi fosse più rappresentativo"!!! :twisted:

ma ste "grandi menti"... ne fanno una questione di prestigio personale o pensano all'arrampicata???

purtroppo credo che con i responsabili del parco occorra procedere con grande mediazione... specialmente se la zona arrampicatoria è potenzialmente espandibile... anche perchè di fatto possono negarvi nuove attrezzature...
se non peggio l'accesso..

mi dispiace molto che come al solito si finfisca per fare diuscussioni per altre cose, senza pensare ad un obbiettivo comune...

spero che la situazione si risolva nel migliore dei modi..

Red.
Ma urmài sun chè... in mèzz al tempuraal
tuìvess föe di bàll che a me me piaas inscè...
(DvdS)

I can still feel you
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Messaggioda gug » ven apr 23, 2004 9:59 am

gug ha scritto:
Feo ha scritto:Ma perchè c'è bisogno di regolamentare e codificare tutto??
io sinceramente non farei niente in questo ambito, sono del parere di Mirto :!:
Perchè non pensare a cose più importanti, magari come la depurazione degli scarichi fognari, l'impatto ambientale di nuovi centri abitativi e infrastrutture...
Parlare di pareti regolamentate mi sembra dare troppa importanza ad un problema marginale e... in fin dei conti ridicolo...



...ridicolo! Mi sa che non mi sono spiegato bene :( . Dovrò tornare sull'argomento.


Non siamo noi arrampicatori a voler regolamentare l'accesso alle pareti, ma è l'Ente Parco che vuole farlo.
Inoltre nella Gola di Frasassi veniamo da anni di divieti di arrampicata, ordinanze comunali, vigili che attendevano gli arrampicatori alle auto per fare la multa. Tutto questo per problemi di sicurezza (comune) e per la nidificazione di alcune aquile.
La Gola di Frasassi ha delle potenzialità enormi per l'arrampicata su vie lunghe (vedi topic relativo) ed ora finalmente è cominciato un dialogo che ha fatto si che essa sia accettata e, appunto, regolamentata.
Non trovo assolutamente ridicolo tutto ciò, bensì è un problema che quasi dappertutto noi arrampicatori ci troveremo ad affrontare.
Proprio nelle Marche, da un giorno all'altro è stata chiusa all'arrampicata la Gola del Furlo.
Del resto nella scala di pericolo ambientale dell'Ente Parco, prima di oggi, gli arrampicatori avevano il grado 4, mentre le ciclopiche cave di calcare avevano il grado 2!
Questo secondo me è veramente ridicolo ed inaccettabile!
Probabilmente chi ha scritto che il problema è ridicolo non si è mai trovato la falesia chiusa e non è mai stato criminalizzato dalle associazioni ambientalistiche, pur sentendosi profondamente un amante della natura ed una ambientalista convinto.
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Messaggioda Feo » ven apr 23, 2004 10:34 am

gug ha scritto:
gug ha scritto:
Feo ha scritto:Ma perchè c'è bisogno di regolamentare e codificare tutto??
io sinceramente non farei niente in questo ambito, sono del parere di Mirto :!:
Perchè non pensare a cose più importanti, magari come la depurazione degli scarichi fognari, l'impatto ambientale di nuovi centri abitativi e infrastrutture...
Parlare di pareti regolamentate mi sembra dare troppa importanza ad un problema marginale e... in fin dei conti ridicolo...



...ridicolo! Mi sa che non mi sono spiegato bene :( . Dovrò tornare sull'argomento.


Non siamo noi arrampicatori a voler regolamentare l'accesso alle pareti, ma è l'Ente Parco che vuole farlo.
Inoltre nella Gola di Frasassi veniamo da anni di divieti di arrampicata, ordinanze comunali, vigili che attendevano gli arrampicatori alle auto per fare la multa. Tutto questo per problemi di sicurezza (comune) e per la nidificazione di alcune aquile.
La Gola di Frasassi ha delle potenzialità enormi per l'arrampicata su vie lunghe (vedi topic relativo) ed ora finalmente è cominciato un dialogo che ha fatto si che essa sia accettata e, appunto, regolamentata.
Non trovo assolutamente ridicolo tutto ciò, bensì è un problema che quasi dappertutto noi arrampicatori ci troveremo ad affrontare.
Proprio nelle Marche, da un giorno all'altro è stata chiusa all'arrampicata la Gola del Furlo.
Del resto nella scala di pericolo ambientale dell'Ente Parco, prima di oggi, gli arrampicatori avevano il grado 4, mentre le ciclopiche cave di calcare avevano il grado 2!
Questo secondo me è veramente ridicolo ed inaccettabile!
Probabilmente chi ha scritto che il problema è ridicolo non si è mai trovato la falesia chiusa e non è mai stato criminalizzato dalle associazioni ambientalistiche, pur sentendosi profondamente un amante della natura ed una ambientalista convinto.


Ma cosa ne sai tu? Se ti dico che lo storico Monte Adone (per noi bolognesi) è stato chiuso ed interdetto? Che Badolo rischia?
... :wink:
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Messaggioda Yashin » ven apr 23, 2004 10:47 am

Credo di aver meglio compreso il problema??
Innanzi tutto mi sono fatto un giretto in internet e ho visto che bello è il vostro parco.
Poi non capisco perché debba essere regolamentata solo l?arrampicata quando nel parco esistono percorsi di mountain bike, di trekking e gastronomici ( ???? ).
Regolamentare l?arrampicata che cosa significa?
Stabilire dove si può arrampicare e dove no? Non sono d?accordo.
Stabilire chi deve può entrare per arrampicare e chi no? Non sono d?accordo.
Semmai si può stabilire se in un futuro debbano essere aperte nuove falesie e dove. Esiste un problema di sicurezza? Che cosa giustifica queste restrizioni? Le aquile ? Ma non farmi ridere.
L?unica cosa che si può regolamentare è ( e se esiste ) il problema dello spit selvaggio.
Possibile che solo l?arrampicata crei problemi alle associazioni ambientalistiche?
I famosi merenderos (grazie AM di aver coniato il termine) non sporcano il parco ? Perché non vietare l?accesso anche a loro?
E gli itinerari gastronomici? Quelli sono eco compatibili ? Ma per favore, servono solo per alimentare il business fregandosene dell?ambiente.
Auguri! :cry:
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Messaggioda gug » ven apr 23, 2004 12:02 pm

Feo ha scritto:Ma cosa ne sai tu? Se ti dico che lo storico Monte Adone (per noi bolognesi) è stato chiuso ed interdetto? Che Badolo rischia?
... :wink:



....e allora perchè dici che questi problemi sono ridicoli?
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Messaggioda gug » ven apr 23, 2004 12:06 pm

Mirto ha scritto:Credo di aver meglio compreso il problema……
Innanzi tutto mi sono fatto un giretto in internet e ho visto che bello è il vostro parco.
Poi non capisco perché debba essere regolamentata solo l’arrampicata quando nel parco esistono percorsi di mountain bike, di trekking e gastronomici ( ???? ).
Regolamentare l’arrampicata che cosa significa?
Stabilire dove si può arrampicare e dove no? Non sono d’accordo.
Stabilire chi deve può entrare per arrampicare e chi no? Non sono d’accordo.
Semmai si può stabilire se in un futuro debbano essere aperte nuove falesie e dove. Esiste un problema di sicurezza? Che cosa giustifica queste restrizioni? Le aquile ? Ma non farmi ridere.
L’unica cosa che si può regolamentare è ( e se esiste ) il problema dello spit selvaggio.
Possibile che solo l’arrampicata crei problemi alle associazioni ambientalistiche?
I famosi merenderos (grazie AM di aver coniato il termine) non sporcano il parco ? Perché non vietare l’accesso anche a loro?
E gli itinerari gastronomici? Quelli sono eco compatibili ? Ma per favore, servono solo per alimentare il business fregandosene dell’ambiente.
Auguri! :cry:


....verranno infatti stilati dei regolamenti per tutte le varie attività nel Parco: bici, canoa, speleologia etc.

Invece per quanto riguarda lo stabilire dove si può arrampicare e dove no e quando, ribadisco che è l'Ente Parco che emetterà questi regolamenti non noi arrampicatori. Noi vorremmo solo discutere tali modalità.
Poi quando il Parco avrà emesso il regolamento fioccheranno multe se non si rispetteranno le cose.
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Messaggioda gecoclimb » mar apr 27, 2004 11:49 am

Ciao a tutti;
gug con la sua oramai consolidata saggezza e diplomazia forse non è stato sufficentemente chiaro.

La situazione era drammatica e molto simile a quella della gola del furlo (ad oggi al furlo non si può scalare, volare, fare canoa, fare escursioni in gruppo etc..... tutto questo per legge, non è il caso di parlare di chi continui a farlo in segreto).

Per Il parco gola della rossa e frasassi la situazione è molto simile inquanto il piano parco prevede l'interdizione di accesso alle pareti e come pareti sono state individuate tutte le pareti di roccia del parco :?
Tutto questo tramite legge regionale. Vi prego di notare che sto parlando di leggi e non di detti locali. Provate a contestare una legge di fronte ad una guardia parco o ad una guardia forestale. Qui qualcuno ci ha provato ed è tornato a casa con 200euro di multa da pagare.....e protestando e sbuffando dopo 1 anno di ricorsi li ha pagati. Così ci siamo messi tutti insieme (e vi garantisco che non è stato semplice viste le rivalità in gioco.......provate a mettere insieme CAI FASI FIAR e UISP ad un tavolo..) ed è uscito fuori un accordo che ha salvato in estremis la situazione (ad oggi nessuna via..... ripeto nessuna via è stata interdetta). Gug è stato uno di quelli che più ha lottato per questo accordo e gle ne siamo tutti grati.

Il problema non va sottovalutato e spero che prima o poi si crei una sorta di ACCES FOUD (in molti sanno di che parlo) che ci tuteli nei confronti di enti privati e pubblici. Spero anche che la situazione del Furlo venga risolta al più presto e che gli arrampicatori locali trovino la forsa di unirsi e mettersi insieme.

Ciao LO
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Messaggioda gecoclimb » mar apr 27, 2004 11:54 am

la fetta è una brutta bestia.......

Il problema non va sottovalutato e spero che prima o poi si crei una sorta di ACCES FUND www.accessfund.org (in molti sanno di che parlo) che ci tuteli nei confronti di enti privati e pubblici. Spero anche che la situazione del Furlo venga risolta al più presto e che gli arrampicatori locali trovino la forza di unirsi e mettersi insieme.

è tutto :)
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Messaggioda gug » mer apr 28, 2004 8:58 am

..ringrazio Geco per i complimenti, ma anche lui non ha scherzato come impegno durante gli ultimi anni.
Comunque l'idea di un access fund italiano sarebbe molto buona.
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Messaggioda gug » mer apr 28, 2004 9:06 am

Per spiegare meglio la situazione riprendo alcune considerazioni che avevo fatto proprio in una discussione con L'Ente Parco.
Il problema che si è creato da noi a Frasassi è il contrasto con alcune strutture CAI (fra cui la Delegazione Regionale) per rappresentare gli arrampicatori.
Come dicevo si è creato un Comitato, formato da arrampicatori esponenti di varie associazioni (anche CAI, ma pure FIAR, FASI, UISP), che però è stato all'inizio contestato dalle strutture sopra menzionate.
Con ciò non voglio screditare il Club Alpino Italiano di cui faccio parte da quasi vent'anni, ma semplicemente evidenziare che c'è uno stato di confusione che dobbiamo cercare di risolvere organizzandoci fra noi.
Tuttavia se il nostro scopo deve essere quello di formare una rappresentanza di coloro che sono attivi ed interessati all'arrampicata nel Parco di Frasassi-Rossa, allora, pur essendo un socio attivo del C.A.I., ritengo che tale scopo non possa essere raggiunto solo da strutture di questa associazione, pur essendo imprescindibile la sua partecipazione.
Infatti il C.A.I. è solo una delle associazioni (anche se probabilmente la
più grande e prestigiosa) che rappresentano gli arrampicatori ed alpinisti.
E' quindi necessario per motivi di rappresentatività e democrazia che si
formi un ente, come quello del Comitato, che raggruppi tutte queste realtà.
Questa del resto è stata la strada seguita anche in altri casi (come quello
di Lumignano).
Questo era il nostro scopo e quindi penso che non sia da contestare l'intervento della Delegazione Regionale CAI, ma che probabilmente tali enti debbano confluire in una rappresentativa comune.
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Messaggioda gug » gio mag 20, 2004 17:47 pm

Inserisco qua sotto la comunicazione e il testo della Determina Dirigenziale per l'arrampicata del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi.
Deve essere divulgato e visto che in questo topic se ne è parlato e che questo forum raccoglie il meglio del meglio del gotha arrampicatorio italiano :wink: :D niente di meglio che farlo anche quì.


Si trasmette, per vostra conoscenza, copia della determinazione dirigenziale
emanata in data 4 maggio 2004 e affissa all'albo pretorio della Comunità
montana dell'Esino Frasassi in Via Dante 268 a Fabriano dal giorno 11 maggio
2004, con cui si adotta una regolamentazione provvisoria per l'accesso alle
pareti di roccia nel Parco.
Si raccomanda di dare la massima pubblicità al documento, che resterà in
vigore - con la possibilità di modifiche - fino all'approvazione del
Regolamento del Parco (in cui la materia sarà trattata più
approfonditamente).
Si ricorda che la determinazione è esecutiva dalla data della sua
emanazione. La cartografia allegata è disponibile per la consultazione
presso la sede operativa del Parco in Via Marcellini 5 a Serra San Quirico,
o presso la sede della Comunità montana dell'Esino Frasassi in Via Dante 268
a Fabriano.
Cordiali saluti.

Il servizio di vigilanza del Parco





COMUNITA' MONTANA DELL’ESINO – FRASASSI
FABRIANO
Area Tecnica e Parco

ORIGINALE
DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

N. 29 DEL 04.05.2004

OGGETTO: PARCO NATURALE DELLA GOLA DELLA ROSSA E DI FRASASSI – REGOLAMENTAZIONE PROVVISORIA DELL’ACCESSO ALLE PARETI DI ROCCIA NEL TERRITORIO DEL PARCO

IL FUNZIONARIO DIRETTIVO

RILEVATA la necessità di provvedere alla regolamentazione dell’accesso alle pareti di roccia all’interno del Parco, in attesa dell’apposito Regolamento previsto dall’art. 28 comma 2 delle NTA del Piano del Parco, ed in deroga al regime di tutela assoluto che esclude l’accesso alla fruizione del pubblico e le attività antropiche nelle sottozone A1 (di riserva integrale controllata) che ricomprendono le gole e le pareti calcaree;

VISTO il Regolamento della Viabilità Minore approvato dal Consiglio Comunitario della Comunità Montana dell’Esino-Frasassi con deliberazione n° 26 del 7 maggio 1998;

VISTO il documento allegato alla lettera del 02/12/2000 con cui il CAI di Fabriano (con delega dei Presidenti delle sezioni CAI della provincia di Ancona, dei rappresentanti CAI nel Parco e dei responsabili regionali del WWF, FSM e FASI) avanzava proposte per la regolamentazione dell’arrampicata in roccia;

RICHIAMATA la L.R. n° 17/95 art. 5 che riporta al comma 2: “Per la protezione dell’aquila è fatto divieto, nel periodo di nidificazione che va dall’1 febbraio al 31 agosto, di effettuare pratiche alpinistiche sulle pareti su una fascia di almeno trecento metri dai nidi di aquila reale.”;

CONSIDERATA la necessità di sottoporre a particolare tutela le rare specie dell’avifauna nidificanti sulle pareti rocciose, in particolare l’aquila reale, il falco lanario e il falco pellegrino;

RITENUTO opportuno ricercare un giusto compromesso tra le esigenze ricreative degli utenti del Parco e le esigenze conservazionistiche di cui sopra,

VISTA l’urgenza di provvedere in merito;

DETERMINA

1. L’accesso alle pareti è vietato per tutto l’anno nelle seguenti zone:
· Valle Scappuccia:
tutta la valle
· Valle del Vernino:
il tratto della parete alla sinistra orografica delimitato nella zona sommitale da quota 667 e compreso tra l’ingresso della Grotta del Vernino e la via di roccia denominata A5 (Spigolo del Vernino) come da allegato alla Guida “Palestre di Roccia della Rossa e Frasassi CAI Jesi – 1985”

· Gola di Frasassi:
tutta la parete alla destra idrografica da quota 232 fino alla paretina gialla posta sopra la Grotta del Buco del Diavolo;
la parte di parete alla sinistra idrografica comprendente l’anfiteatro superiore, dallo sperone denominato “Degli Eremiti” fino alla cresta che determina la fine dell’anfiteatro stesso;
la parete rocciosa sovrastante la Grotta del Mezzogiorno;
le creste sommitali di entrambe le pareti della Gola, dove è consentito il solo transito pedonale temporaneo per il deflusso dalle vie di roccia, e da cui è fatto divieto di calata salvo per esigenze di emergenza, di soccorso e di esercitazione preventivamente autorizzata;
· Monte Revellone:
parte della parete nel versante Nord-Est della cresta Nord-Ovest, sottostante la quota 635
· Monte Scoccioni:
le pareti rocciose in località La Costa
· Albacina:
la parete Sud – Sud Ovest sottostante La Bocchetta, al di sopra della vecchia cava.
2. L'accesso alle pareti è comunque vietato dal 20 gennaio al 30 marzo (in coincidenza con il periodo di accoppiamento e scelta del sito di nidificazione dell'aquila reale):
· nella Gola di Frasassi, lungo tutte le vie di roccia sovrastanti il Sentiero dei Gradoni; tale limitazione non si applica alle vie che si sviluppano a quota inferiore rispetto al sentiero stesso.
E’ fatto salvo, come richiamato in premessa, quanto previsto dalla L.R. n° 17/95 in particolare all’art. 5 comma 2.
3. Fatto salvo quanto previsto ai successivi punti 4 e 5, l’accesso alle pareti non è soggetto a limitazioni spazio-temporali nelle zone non espressamente menzionate nella presente determinazione.
4. L'Amministrazione del Parco si riserva la facoltà di apportare variazioni ai periodi e alle zone di divieto di accesso alle pareti sulla base di osservazioni e rilevamenti che evidenzino la presenza o l’assenza di specie faunistiche e floristiche di particolare pregio conservazionistico. A tali eventuali variazioni verrà data ampia pubblicità tramite i canali di comunicazione più idonei.

5. L'apertura o riapertura di vie di roccia è soggetta ad autorizzazione obbligatoria da richiedersi in carta semplice presso la sede del Parco in Via Marcellini n° 5 a Serra San Quirico (AN). La richiesta di autorizzazione deve contenere: ubicazione della via di roccia da aprire o riaprire (con supporto cartografico in scala almeno 1: 25.000), nominativo degli esecutori materiali ed eventuale associazione o gruppo sportivo di riferimento, modalità di realizzazione e attrezzatura del percorso, eventuali modifiche da apportare allo stato dei luoghi quali tagli di vegetazione, distacco di massi pericolanti e/o altro.



6. Coloro che praticano l’arrampicata sono tenuti ad adottare ogni misura idonea a garantire la propria e l'altrui sicurezza durante lo svolgimento dell'attività esonerando l'ente da ogni e qualsiasi responsabilità.
7. Si dà mandato al personale di vigilanza di applicare quanto determinato; il mancato rispetto delle disposizioni è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25,00 a euro 1032,00, come previsto dall'art. 30 comma 2 della legge 394/91.



IL FUNZIONARIO DIRETTIVO
Dott. Massimiliano Scotti




L’allegata cartografia delle zone sottoposte a divieto di accesso alle pareti è da considerarsi parte integrante della presente determinazione.





....a parte i riferimenti geografici, utili se si vuole venire ad arrampicare in zona, è positiva l'apertura di molte zone all'arrampicata e il fatto che veniamo riconosciuti come fruitori del territorio del Parco e non solo come minaccia.
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