Artificiale

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

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Messaggioda grizzly » mer apr 07, 2004 16:18 pm

Egregi forumisti, poniamo che mi sia venuto il ticchio, non so perché, di provar a far qualcosa di artificiale serio (non il mio A0 tirando sui nuts): qualcuno ne parla, molti tacciono, al CAI abbozzano, corsi mai visti, i big son big, e mai scendono dal Cap, nel forum, dopo paziente e forse maldestra ricerca, poco ho trovato, insomma le staffe sono solo o in vecchie fotografie o in funambolici A5 new wave.
C?è qualcuno che può consigliarmi, in zona nord-ovest? Grazie.
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Messaggioda yinyang » mer apr 07, 2004 16:19 pm

artificiale? brrrrr...
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Messaggioda Roberto » mer apr 07, 2004 16:21 pm

Non mi è chiaro cosa chiedi? Vie da fare o tecniche?
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Messaggioda berni » mer apr 07, 2004 16:32 pm

Ciao, se quello che cerchi son vie d' artif NONDASUICIDIO ma comunque dove questa tecnica costituisce la maggior parte della Via ti consiglio la parete del Caporal dove, salvo gli "alieni", vie di questo genere ne trovi almeno due molto molto belle: Crazy Horse e lo Specchio di Itaca, si si proprio quello liberato ultimamente...da un alieno appunto.
"Crazy" ha le soste a spit e poco materiale in posto, almeno tre anni fa era così. E' una Via molto aerea yosemitica...
Auguri per il tuo...nuovo corso.
Marco
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Messaggioda grizzly » mer apr 07, 2004 16:47 pm

Di vie d'artif, nominalmente, ne conosco, chiedo come si possono imparare dai più semplici rudimenti della tecnica, tipo corso base cai, per intenderci, quindi materiali, ecc... fino ad arrivare a percorrere vie da sè.
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Messaggioda berni » mer apr 07, 2004 16:54 pm

Che io sappia non esistono corsi cai per l'artif, c'é qualche guida alpina, ad esempio Cege Ravaschieto, di cuneo, che li fa. Oppure se già sai usare nuts e chiodi inizia su qualche monotiro spittato, magari strapiombante, salendolo in artificiale. oppure se una volta ne hai voglia e abiti in zona (TO-CN) possiamo sentirci, ogni tanto mi piace salire qualche via d'artif, + o - classica...
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Messaggioda grizzly » mer apr 07, 2004 17:18 pm

Perfetto, Marco. Ravaschietto lo conosco vagamente di nome, posso sentire quando costa un suo corso base, se mi puoi dare un telefono suo o indirizzo, grazie
Si, chiodi e nuts li uso, posso provare ad appendermi (anche se praticamente già è la mia tecnica vulgaris). Ma da ciò a conoscere bene l?artificiale? Quindi se tu hai voglia di sobbarcarti lezioni su artif, (gratis, salvo vinum) io sono disponibile.
Abito praticamente sull?autostrada TO-SV, si può applicare l?indeterminazione di Heinsemberg, se so esattamente dove sono, non so quando, e viceversa; quindi organizzare un fine settimana artificiale può essere simile ad una funzione probabilistica, però con buone probabilità, dipende anche qui dalle tue disponibilità. Grazie.
Ti mando un email con il mio numero?
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Messaggioda grizzly » mer apr 07, 2004 18:27 pm

Pronto, pronto atificialisti mi sentite? Pronto, artificialisti mi sentite, passo...
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Messaggioda Roberto » mer apr 07, 2004 19:30 pm

grizzly ha scritto:Pronto, pronto atificialisti mi sentite? Pronto, artificialisti mi sentite, passo...
L'artificiale lo si impara per gradi, partendo dall'A0 in su. Bisogna farsi con cautela è pazienza, senza bruciare le tappe ed imparando tutte le astuzie dell'artificiale, perché scalare in artif è il festival dell'arguzia, dello stratagemma, dell'intuizione; dove la tecnica ed i materiali, si abbinano alla sensibilità, al capire la tenuta di ogni ancoraggio.
E' una specialità negletta, poco frequentata e spesso inconpresa, ma scalare in artif è la piacevole sensazione di scoprire che non ci sono pareti impossibili, che si può diventare leggeri come una piuma, che la gravità è un illusione.
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Messaggioda berni » mer apr 07, 2004 19:43 pm

Guarda, si può andare ad esempio al paretone di Pianarella, Finale, dove le vecchie vie, ormai richiodate sono ancora ripercorribili in artif, e dove potrai mettere in pratica i giusti consigli di Roberto. In più il calcare a buchetti ben si presta all'uso dei cliff, ad apprenderlo...con sotto la sicurezza di un resinato, poi pian piano...si potrà passare al Verdon....eh eh eh!

Io ci andrò per Pasqua AAAAAAAAAAAAAAAuguri!

Mandami pure la Mail a bernottico@libero.it
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Messaggioda Roberto » mer apr 07, 2004 19:54 pm

Ho iniziato da solo: ho comprato un po di materiale specifico (copper, ganci, rurp, mirco nut ..) e mi sono messo a cercare tra le pieghe della roccia inscalabile in libera.
L'ostacolo più grosso è la comprensione del limite degli ancoraggi, la consapevolezza di quanto possano reggere.
Piano piano, si impara a capire fin dove ti puoi spingere e con la pratica impari un sacco di astuzie.
Importante è sapersi organizzare il materiale e come utilizzarlo, per questo non ho avuto insegnanti, ho imparato (quel poco che so fare) guardando filmati e foto, leggendo ed inventando.
Utile fare un salto nel sito di Valerio Folco, uno dei migliori in Europa, sempre disponibile a dare consigli.
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Messaggioda grizzly » mer apr 07, 2004 20:00 pm

Ok Roberto, grazie del tuo, sempre gradito intervento: the question è proprio questa: il per gradi. Ossia va bene l?A0, cosa che pratico abbondantemente, ma per procedere oltre?
Dall?A0 all?A1 ecc? occorre almeno avere una conoscenza specifica dei materiali e delle tecniche per il loro utilizzo. Ho comprato gli hook o come si scrive, cliff, staffe, ecc? ma onestamente che me ne fò di sta carissima ferraglia. E? difficile arrivarci ?librescamente?.
Al momento vi sono pochissimi, e peraltro a me ancora ignoti, che sappiano indicare un percorso, sia pur paziente, altro che astuzie. Non avrò mai incocciato in appassionati della disciplina, senz?altro negletta.
Vabbè con un Barolino potresti sbottonarti di più?
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Messaggioda Roberto » mer apr 07, 2004 20:07 pm

grizzly ha scritto:Ok Roberto, grazie del tuo, sempre gradito intervento: the question è proprio questa: il per gradi. Ossia va bene l’A0, cosa che pratico abbondantemente, ma per procedere oltre?
Dall’A0 all’A1 ecc… occorre almeno avere una conoscenza specifica dei materiali e delle tecniche per il loro utilizzo. Ho comprato gli hook o come si scrive, cliff, staffe, ecc… ma onestamente che me ne fò di sta carissima ferraglia. E’ difficile arrivarci “librescamente”.
Al momento vi sono pochissimi, e peraltro a me ancora ignoti, che sappiano indicare un percorso, sia pur paziente, altro che astuzie. Non avrò mai incocciato in appassionati della disciplina, senz’altro negletta.
Vabbè con un Barolino potresti sbottonarti di più?
Non so che dirti, io sono autodidatta. Ho cominciato col risolvere qualche tratto a chiodi, poi mi sono trovato a cercare di passare dove non andavano chiodi ma dadi o friend e così via, fino a quando non ho deciso di salire dove sembrava impossibile con mezzi tradizionali.
Nel mio caso sempre in apertura di vie, all'inizio per cercare il posto adatto per appendersi ad una schifezza per piantare uno spit e poi per salire senza piantare spit.
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Messaggioda grizzly » mer apr 07, 2004 20:38 pm

Grazie Roberto. C?è stata una inversione temporale nell?arrivo dei tuoi due ultimi messaggi, almeno credo. Quindi la mia precedente risposta mi sembra ora sballata. Vedrò di partire a saggiare la tenuta?Il fatto è che ho già visto una splendida parete, un po? strapiombante, placche lisce e nere, repulsive, dal laborioso avvicinamento, percorsa da un via in A3 su di uno spigolo, con qualche forse raro tentativo di altre aperture, una bellissima?rogna, vedremo. Saluti.
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Messaggioda Roberto » mer apr 07, 2004 21:15 pm

grizzly ha scritto:Grazie Roberto. C’è stata una inversione temporale nell’arrivo dei tuoi due ultimi messaggi, almeno credo. Quindi la mia precedente risposta mi sembra ora sballata. Vedrò di partire a saggiare la tenuta…Il fatto è che ho già visto una splendida parete, un po’ strapiombante, placche lisce e nere, repulsive, dal laborioso avvicinamento, percorsa da un via in A3 su di uno spigolo, con qualche forse raro tentativo di altre aperture, una bellissima…rogna, vedremo. Saluti.
Allora divertiti e stai in campana :wink:
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Messaggioda cuorpiccino » gio apr 08, 2004 9:33 am

Per gradi...Prima impara a moverti sulle staffe (cosa non proprio intuitiva, forse una delle poche che si può imparare dai libri) poi impara la tenuta degli attrezzi, chiodi prima, dadi poi, quindi schifezze varie. Comincia da sassi a uno-due metri da terra, da secondo magari, io testavo la tenuta dei chiodi a lama in una cava vicino Roma e rimasi atterrito da quanto poco basta per farli stare su se li strozzi con un cordino. Fino ad un certo punto non è difficilissimo.
Oltre hai anche il problema della tenuta della roccia sulla quale applichi gli attrezzi (il calcare si sbriciola sotto la pressione dei chiodi, occhio ai ganci sulle scagliette!). Infine ti consiglio una bella passata di colla sulla panza e l'applicazione di un metro quadro di moquettes, sai per mimare il necessario "pelo sullo stomaco" necessario quando l'artif si fa veramente estrema e le protezioni lontane......
In bocca al lupo, da uno che sicuramente preferisce la libera ....
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Messaggioda grizzly » gio apr 08, 2004 10:26 am

Thank Cuorpicino, non mi è chiara la tua frase: ?rimasi atterrito da quanto poco basta per farli stare su se li strozzi con un cordino?, se è ?stare su? perché atterrito? Se atterrito allora può essere ?saltare su?.
Quindi, se ho capito il senso: sono agganci estremamente sensibili allo spostamento del peso dal baricentro, ma strozzarli cosa significa? Vuol dire attaccarci un cordino il più vicino possibile alla parete, in modo da diminuire il braccio di leva, come nei chiodi da roccia classici?
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Messaggioda sergio teresi » gio apr 08, 2004 11:53 am

:lol:

Ciao Grizzly,

mi hai fatto ricordare quando da ragazzetto (11-12 anni) andavo alla "cava" ad Auronzo di Cadore a salire vie, tutte rigorosamente artif su chiodi fatti in casa dai locali (Quinz, Molin, Becher) moolto arrugginiti. Allora la libera non era tanto di moda e già dal V+/VI- in poi si andava o in A0 (quasi tutti dicevano che era libera anche l'A0 perché non si usavano le staffe!) o con le staffe (quelle con i gradini di alluminio). I manuali di alpinismo degli anni 60'-primi 70' spesso avevano dei capitoli ben fatti sull'artificiale (io ne avevo uno - Alpinismo Moderno - con articoli di Maestri, Piussi, De Francesch). Lì ho imparato a regolare la distanza dei gradini, a mettere i chiodi o grappoli di chiodi con cordini strozzati (non c'erano nut, friends, rups, cliff), a moschettonare la corda nel chiodo rigorosamente prima di appenderci la staffa, a ben disposse il materiale addosso, a usare 2 corde alternate ecc. Ci vuole sensibilità e senso dell'equilibrio perché è molto facile stancarsi presto se non sai usare le staffe. E' meglio allora tirare l'A0.

Insomma è divertente - forse un po' da carpentiere - e bisogna dire che in artif sono state aperte e/o finite tante vie che sennò sarebbero state impossibili...poi è venuta la libera e tutto è cambiato, ma se qualcuno non avesse chiodato in artif, forse non ci sarebbe stata evulozione nell'Alpinismo e nell'arrampicata.

Occhio, potrebbe diventare un'ossessione, oggi anche costosa perché si vendono un sacco di diavolerie che una volta non c'erano.

S
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Messaggioda grizzly » gio apr 08, 2004 12:30 pm

Ciao Sergio, danke. Il fatto è che io non sono più un ragazzetto di 11-12 anni, accidenti. Quindi o è rincitrullimento senile o si apre una seconda giovinezza.
Ora come ora, arrivare in una falesia con staffe e quant?altro e come arrivare con la macchina di nonna papera: s?odon mormorii sommessi ?da dove arriva sto barbagianni, aho ha pure le staffe!?? Almeno da queste parti, non so in Dolomiti. Dovrò trovare una vecchia cava. A parte gli scherzi, sono veramente pochi gli estimatori comuni.
Per i libri, c?è qualcosa di recente in inglese, mi hai dato l?idea di una ricerca su vecchi manuali alla biblioteca centrale del Cai.
Sono d?accordo, oggi non ci sarebbe il 7º in libera, senza l?artificiale quindi w la carpenteria.
Salut.
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Messaggioda cuorpiccino » gio apr 08, 2004 12:35 pm

grizzly ha scritto:Thank Cuorpicino, non mi è chiara la tua frase: ?rimasi atterrito da quanto poco basta per farli stare su se li strozzi con un cordino?, se è ?stare su? perché atterrito? Se atterrito allora può essere ?saltare su?.
Quindi, se ho capito il senso: sono agganci estremamente sensibili allo spostamento del peso dal baricentro, ma strozzarli cosa significa? Vuol dire attaccarci un cordino il più vicino possibile alla parete, in modo da diminuire il braccio di leva, come nei chiodi da roccia classici?

Piantavamo i chiodi in fessure cieche a 2-3 m da terra, entravano pochi millimetri (sicuramente meno di un centimetro), poi facevamo un prusik sul chiodo strozzandolo vicino alla roccia (se attacchi l'anello fa una leva enorme) e lo caricavamo. Il chiodo teneva, quindi il giochino poteva essere fatto anche in parete. Pensare che poteva essere fatto in parete ci atterriva ..

Ancora una, ... Koller portava delle sottili lamine di metallo tenero per usarle, all'occorrenza, come spessore nei buchi dove piantava i chiodi.
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