2019...ancora no spit.

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

2019...ancora no spit.

Messaggioda Scannagatti » ven lug 13, 2018 13:28 pm

Estratto dal blog di Pier Verri: Sulle Crode, alpinismo arrampicata montagna...
Postiamo con piacere queste righe, spunto per riflessioni e dibattiti....cos'è l'alpinismo e qual'è il confine che lo distingue dall'arrampicata?


Il 2017 è stato per me il classico anno sabbatico, in cui ho sentito veramente il peso degli anni, con un'alternanza di condizioni fisiche che non mi hanno permesso di trovare mai gli stimoli e il momento giusto per realizzare qualche sogno alpinistico rimasto nel cassetto. Al tutto poi si è aggiunta la triste notizia che alcuni “ boce” hanno aperto delle vie, usando trapano e spit, sulle montagne che più amo; le Alpi Feltrine, i Monti del Sole e il Bosconero. Una mazzata per il mio modo di vedere. Gruppi montuosi, che nonostante la modesta quota, considero a tutti gli effetti montagne con la emme maiuscola, e quindi riservate all'alpinismo vero e proprio con tutte le caratteristiche e difficoltà che questa attività acclude: dai faticosi avvicinamenti con zaini pesanti, all'incertezza per le condizioni del tempo, dalla morfologia dell'ambiente fatto di neve ghiaccio e roccia, alla varietà dei suoi percorsi con mura inaccessibili fatte di fessure, pieghe naturali, placche lisce, strapiombi, tetti etc... barriere naturali con le quali ogni alpinista deve sapersi confrontare imponendosi delle regole etiche che limitino l'uso della tecnologia e delle attrezzature moderne.
Ben si sa che l'uomo è andato sulla luna, e che già agli inizi del secolo scorso si costruivano palazzi di centinaia di metri ed esistevano perforatori a percussione in grado di forare il granito, lo sapevano anche Paul Preuss e George Winkler, e tutti i grandi alpinisti di quel epoca e di quella successiva, che erano certamente opposti per la maggioranza, a qualche mente perversa che già allora aveva costruito vie ferrate e funamboliche funivie per raggiungere cime impossibili, per la gioia del turista della domenica e delle tasche di pochi magnati. Un progresso nemico della natura che ha portato solo dopo alla consapevolezza della tutela degli ambienti dei giorni nostri mettendo un limite a dette opere. Questa breve riflessione può apparire piena di retorica, ma è strettamente collegata a piccolezze come quella di praticare l'alpinismo usando il trapano per riempire il proprio carniere, superando barando i propri limiti. E' più forte di me non riesco a tacere per quanto mi riprometta di stare zitto e di non alimentare polemiche, visto che allo stato attuale, mi sento solo a combattere contro il mondo intero per un ideale che non riesco più a rendere elastico. Spero almeno di sensibilizzare i pochi giovani che curiosano per caso nel mio blog, o di spronare qualche vecchio a tenere duro per non farsi ammaliare dai grandi numeri senza rischi proposti da questi itinerari definiti moderni. L'alpinismo deve distinguersi dall'arrampicata sportiva, e come essa porsi delle regole, ci sta' a pennello il non trapanare la roccia come il non usare le bombole di ossigeno in quota, il non lasciare spit fissi, come il non costruire campi intermedi fissi in quota (qualcuno ci ha già pensato seriamente).
Credo che sulle dolomiti l'evoluzione delle vie “trad”, dell'alpinismo pulito, sia stata frenata dall'essere andati molto avanti con il grado di difficoltà nell'arrampicata sportiva praticata in falesia e sui massi, si è voluto poi riproporre le stesse situazioni in montagna, dando l'illusione ai numerosi ripetitori di praticare alpinismo estremo. In realtà si tratta di una scorciatoia messa in atto da chi non ha voluto accettare i propri limiti, proponendo un'evoluzione basata su un esagerato innalzamento della difficoltà, che ha saltato un percorso intermedio, sminuendo gli itinerari classici e il più recente periodo storico di un' intera generazione che si è affannata nella ricerca dell'arrampicata libera, dove la difficoltà non era solo un gesto atletico, bensì la capacità mentale di muoversi solo con le protezioni concesse dalla morfologia della roccia. Stile improntato su di un etica rigida che ha portato all'apertura “on sight “ di vie con difficoltà poco oltre il VII e ben lontana dai grandi numeri proposti dai moderni trapanatori. Sono vie rimaste nell'oblio ripetute raramente solo da pochi preparati e che meriterebbero tutte le attenzioni della cronaca. Volendo poi, per chi si lamenta che non c'è più niente da fare, di queste vie mancherebbero le prime invernali, le prime solitarie, e comunque con un po' di fantasia e creatività ci sono ancora numerose vie stradure da aprire, chiaramente su queste il pericolo non manca, ma proprio non me lo vedo l'alpinismo senza rischio.
Sui trapanatori quello che mi lascia perplesso è la confusione di pensiero, con tutte quelle etiche e sotto etiche che si stanno sviluppando formando diverse schiere: da quelli che si definisco esclusivamente arrampicatori sportivi, e forse sono quelli più coerenti, che attrezzano da cima a fondo e gradano bello lasco per attirare intere masse. A quelli un po' confusi, con più cultura alpinistica, liberisti puri, che aprono la via in stile classico, ma che poi sulla placca si dicono è impossibile passare, e dopo aver armeggiato in artificiale con clif e micro chiodi, concludono con il trapano, giustificando il proprio senso di colpa asserendo di aver usato solo due spit in tutta la via. Altra categoria, ed è quella che mi fa più paura, è quella di chi, dichiarandosi altruista, si preoccupa che alcuni gruppi montuosi siano poco frequentati, ed invece di andare a ripetere le vie già esistenti in prima persona, pensa bene di aprirne di nuove, attrezzando con gli spit, guarda caso solo il tiro che devono tornare a provare in libera...
Non me ne voglia nessuno per queste affermazioni, le mie critiche sono sterili, come già detto sono solo un vecchio ago nel pagliaio, ma credo più che fermamente che la montagna meriterebbe più rispetto e che all'alpinismo, con tutto il suo bagaglio storico, vada concessa una semplice regola come quella della “lealtà” di non trapanare la roccia. Per chi ha voglia di spittare ci sono innumerevoli falesie alte anche fino a 300 metri, nelle quali è possibile sviluppare l'arrampicata sportiva a più tiri, e comunque ce ne sono già molte e la maggioranza son poco ripetute.
Concludo: sarebbe veramente bello lasciare stare la montagna e il terreno per lo sviluppo dell'alpinismo dell'arrampicata trad e dell' avventura....perciò Buon 2018.....senza spit!!!


http://grupporoccia4gatti.weebly.com/ne ... a-no-spit#
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda gigiDR » sab lug 14, 2018 13:01 pm

Massima stima per Verri che nel 2018 ha ancora il coraggio di esporsi su questo argomento
Sicuramente lui è uno dei più forti alpinisti italiani
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab lug 14, 2018 20:51 pm

gigiDR ha scritto:Massima stima per Verri che nel 2018 ha ancora il coraggio di esporsi su questo argomento
Sicuramente lui è uno dei più forti alpinisti italiani


Coraggio? #-o

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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda scairanner » sab lug 14, 2018 23:04 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Mi sembra che ribadisca un'opinione condivisa dalla stragrande maggioranza di quelli che scrivono sui forum di alpinismo...

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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom lug 15, 2018 7:08 am

scairanner ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Mi sembra che ribadisca un'opinione condivisa dalla stragrande maggioranza di quelli che scrivono sui forum di alpinismo...

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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Fokozzone » dom lug 15, 2018 20:48 pm

Vada a ripetere una via di Larcher e poi potrà parlare.

E quanto all'affermazione "proprio non me lo vedo l'alpinismo senza rischio", io invece me lo vedo, e allora? Forse che io ho delle solide ragioni per vivere, mentre il sig. Verri ha la dipendenza dal gioco d'azzardo in cui anziché puntare i soldi punta la propria vita? vada in terapia, si iscriva ai giocatori anonimi, problemi suoi.
Comunque visto che questo signore ha poca fantasia, gli faccio un elenco dei rischi che si corrono anche in presenza di spit.
- caduta pietre (anche mortale)
- incidente sullo zoccolo (anche mortale)
- fulmini (spesso mortali)
- cadute (lo spit ti ferma ma non è detto che non sbatti anche male)
- rischi climatici, freddo, pioggia, ostacoli alla progressione etc.
- rischi logistici, di restare bloccati etc etc
A me sembrano sufficienti, ma no, il sig Verri vuole che quando cadrà lui debba morire anche il socio, strappando una sosta fatta con due ferracci dell'anteguerra ficcati in una crepa di roccia marcia.
Oppure vuole morire durante una doppia perché la già citata sosta merd@sa ha ceduto, visto che a calarsi sugli spit sono buoni tutti, invece per calarsi da una sosta marcia bisogna essere bravi eh!
L'ho messa giù un po' dura, ma è per sgombrare il campo dalle ipocrisie e dalle s@eghe mentali.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Hal9000 » dom lug 15, 2018 21:24 pm

fokozzone ha scritto:Vada a ripetere una via di Larcher e poi potrà parlare.

E quanto all'affermazione "proprio non me lo vedo l'alpinismo senza rischio", io invece me lo vedo, e allora? Forse che io ho delle solide ragioni per vivere, mentre il sig. Verri ha la dipendenza dal gioco d'azzardo in cui anziché puntare i soldi punta la propria vita? vada in terapia, si iscriva ai giocatori anonimi, problemi suoi.
Comunque visto che questo signore ha poca fantasia, gli faccio un elenco dei rischi che si corrono anche in presenza di spit.
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A me sembrano sufficienti, ma no, il sig Verri vuole che quando cadrà lui debba morire anche il socio, strappando una sosta fatta con due ferracci dell'anteguerra ficcati in una crepa di roccia marcia.
Oppure vuole morire durante una doppia perché la già citata sosta merd@sa ha ceduto, visto che a calarsi sugli spit sono buoni tutti, invece per calarsi da una sosta marcia bisogna essere bravi eh!
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OOoooooh lah =D> =D> =D> =D> finalmente!!! Ha bisogno anche Verri di dire qualcosa per far parlare un po' di sé, le imprese, notevoli, da sole non bastano, no!
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda scairanner » dom lug 15, 2018 21:53 pm

Allora, vengo con il calumet della pace.
Considerato che gli alpinisti gradiscono in modo particolare le classifiche, propongo uno scambio in perdita.

Mi rivolgo ai forti e ai quasi forti (segue definizione dei termini).

Allora.
I fortissimi sono quelli che salgono in solitaria integrale e nudi (completamente) vie unanimemente riconosciute come estreme;
i forti sono quelli che salgono in stile clean e lasciano la parete intonsa, come l'hanno trovata.
Poi abbiamo i quasi forti che chiodano e usano protezioni veloci.
Seguono i si credono forti ma sono laqualunque: chi utilizza il trapano in modo sporadico, cioè soste e qualche spit di via + protezioni veloci
Infine abbiamo i quaqquaraquà: chi usa lo spit sistematicamente (compresi tratti di 8b obbligatorio tra spit e spit).

bene, adesso che siete i più forti però finitela con questa menata che avete rotto il qazzo

a parte gli scherzi, che palle!
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Spartaco » dom lug 15, 2018 22:05 pm

Fokozzone ha scritto: ostacoli alla progressione etc.


non.specifica.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda scairanner » dom lug 15, 2018 22:14 pm

Spartaco ha scritto:
Fokozzone ha scritto: ostacoli alla progressione etc.


non.specifica.


intendeva.corso caiano
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Spartaco » dom lug 15, 2018 22:18 pm

Hal9000 ha scritto:[ Ha bisogno anche Verri di dire qualcosa per far parlare un po' di sé, le imprese, notevoli, da sole non bastano, no!


forse.e invidioso.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Hal9000 » dom lug 15, 2018 22:28 pm

scairanner ha scritto:I fortissimi sono quelli che salgono in solitaria integrale e nudi (completamente) vie unanimemente riconosciute come estreme;


Ma completamente nudi hanno un "membro" in più da usare; è etico adoperarlo??
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Spartaco » dom lug 15, 2018 22:32 pm

Hal9000 ha scritto:
scairanner ha scritto:I fortissimi sono quelli che salgono in solitaria integrale e nudi (completamente) vie unanimemente riconosciute come estreme;


Ma completamente nudi hanno un "membro" in più da usare; è etico adoperarlo??


fa.battute.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda funkazzista » lun lug 16, 2018 6:47 am

non seguono.il foro.

E neanche il sacro blogghe degli Alpinistoni... ma questo è scusabile :mrgreen:
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Danilo » lun lug 16, 2018 10:41 am

scairanner ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Mi sembra che ribadisca un'opinione condivisa dalla stragrande maggioranza di quelli che scrivono sui forum di alpinismo...

Saluti mainstream
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Fokozzone » lun lug 16, 2018 14:43 pm

climbalone ha scritto:Premesse:
1) Non faccio vie sopra il IV, quindi non dovrei avere voce in capitolo, dato che qua stiamo sicuramente parlando di VI+ (scala chiusa).
2) Non ho mai avuto propensioni o simpatie per il machismo o il gioco d'azzardo, anche quando travestito da sprezzo del pericolo.

Ora, i miei cinque centesimi.

Mi soffermo su un paio di passi: "quelli che si definisco esclusivamente arrampicatori sportivi, e forse sono quelli più coerenti, che attrezzano da cima a fondo", e "quelli un po' confusi, con più cultura alpinistica, liberisti puri, che aprono la via in stile classico, ... e dopo aver armeggiato in artificiale ... concludono con il trapano, giustificando il proprio senso di colpa asserendo di aver usato solo due spit in tutta la via".

Forse sulla coerenza non ha un filino di ragione?
Che diremmo se al ristorante ci presentassero un piatto prelibato, dicendoci "è preparato con estrema cura e sapienza, dentro ci sono solo due piccoli scarafaggi morti"?
Allora non sarebbe meglio andare al ristorante "Il paradiso dell'entomofago" e mangiarsi un bel piatto di cavallette fritte?
Sarebbe più onesto e coerente.

Dai, sparatemi.
:D

Mai sparare a chi presenta bene ed educatamente un argomento ragionevole :D
Ora la ragionevole e, spero, educata risposta: la coerenza è calibrata rispetto all'obiettivo.
Se l'obiettivo fosse salire la via con protezioni mobili e/o naturali, allora i due spit sarebbero incoerenti.
Se l'obiettivo fosse salire la via in arrampicata libera con protezioni efficaci, allora i 2 spit avrebbero un senso se altrove la via si protegge bene senza bucare e solo in quel pezzetto no. Di certo non sarebbe elegante, ma non sarebbe incoerente.
Insomma il Verri dà per scontato che l'obiettivo di un alpinista debba essere passare "by fair means", mentre per molti altri l'obiettivo può essere arrampicare senza tirare chiodi o ammenicoli vari e senza rischiare l'osso del collo.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Hal9000 » lun lug 16, 2018 15:56 pm

climbalone ha scritto:Forse sulla coerenza non ha un filino di ragione?
Che diremmo se al ristorante ci presentassero un piatto prelibato, dicendoci "è preparato con estrema cura e sapienza, dentro ci sono solo due piccoli scarafaggi morti"?
Allora non sarebbe meglio andare al ristorante "Il paradiso dell'entomofago" e mangiarsi un bel piatto di cavallette fritte?
Sarebbe più onesto e coerente.

Dai, sparatemi.


Dipende dallo scopo che si prefigge l'apritore: se la via è a due passi dalla macchina e desidera che ci vada gente bisogna che l'attrezzi in modo consono, anche per ripulirla, a volte le fessure e i buchi sono sepolti dall'erba e dalla terra. Se invece egli vuole arrampicare solo per la performance ed in stile classico, magari su una parete scomoda, allora tirare una riga di fix da via sportiva è di dubbia utilità ma anche in questo caso dipende! Se l'alpinista cerca il grado, il solo moto dei muscoli oppure vuole assecondare la parete e le sue pieghe allora l'atteggiamento sarà del tutto diverso.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda wolf jak » lun lug 16, 2018 16:25 pm

Hal9000 ha scritto:Dipende dallo scopo che si prefigge l'apritore: se la via è a due passi dalla macchina e desidera che ci vada gente bisogna che l'attrezzi in modo consono, anche per ripulirla, a volte le fessure e i buchi sono sepolti dall'erba e dalla terra. Se invece egli vuole arrampicare solo per la performance ed in stile classico, magari su una parete scomoda, allora tirare una riga di fix da via sportiva è di dubbia utilità ma anche in questo caso dipende! Se l'alpinista cerca il grado, il solo moto dei muscoli oppure vuole assecondare la parete e le sue pieghe allora l'atteggiamento sarà del tutto diverso.



ma si discute di etica in alpinismo / arrampicata in ambiente /altroterminechevoletevoi ?
Se sì, il ragionamento per cui "dipende dallo scopo" mi pare poco corretto. Non è il fine che determina un principio.

Il fine sarà quasi sempre salire (e magari divertirsi che non guasta)
I mezzi cambieranno in base alle persone, capacità, ecc...
I principi/regole del gioco/etica servono (?) a porre un limite ai mezzi

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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda Hal9000 » lun lug 16, 2018 16:34 pm

Se sì, il ragionamento per cui "dipende dallo scopo" mi pare poco corretto. Non è il fine che determina un principio.

Da un punto di vista economico-materialista è assolutamente determinante: il materiale costa!!!
Il fine sarà quasi sempre salire (e magari divertirsi che non guasta)

Il divertimento è alla base, sennò diventa un lavoro.
I mezzi cambieranno in base alle persone, capacità, ecc...
I principi/regole del gioco/etica servono (?) a porre un limite ai mezzi

In teoria non dovrebbero servire ma gli uomini, si sa, sono avvezzi a fare classifiche sulle prestazioni e pertanto ecco che s'inventano regole.
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Re: 2018...ancora no spit.

Messaggioda wolf jak » lun lug 16, 2018 16:34 pm

Scannagatti che quota Verri ha scritto:(...) hanno aperto delle vie, usando trapano e spit, sulle montagne che più amo; le Alpi Feltrine, i Monti del Sole e il Bosconero. Una mazzata per il mio modo di vedere. Gruppi montuosi, che nonostante la modesta quota, considero a tutti gli effetti montagne con la emme maiuscola, e quindi riservate all'alpinismo vero e proprio con tutte le caratteristiche e difficoltà che questa attività acclude (...)


alla fine, il senso -e il problema- a mio modo di vedere sta tutto qui.

sono le montagne che lui ama, che lui considera con la emme maiuscola, e che lui riserva a un certo modo di salire (che lui definisce VeroAlpinismo™.

Da Preuss in poi, qualsiasi altra etica è stata -in fin dei conti- un compromesso per raggiungere lo scopo.
Quando si esce dal by fair means, trovare un limite diverso non è altro che un discorso di convenzioni e sentire comune, che cambia per forza di cose con la sensibilità del tempo (e con i protagonisti che la interpretano).

Una volta che si decide se la roccia si possa modificare, il resto è convenzione, non potrà esserci un giusto o sbagliato perché è un confronto tra compromessi (non necessariamente negativi eh, anzi, hanno permesso il progresso che ritengo un aspetto positivo, anche se necessita di paletti e correttivi).

Ecco, non richiesti, i 2 banalissimi centesimi di un merendero qualunque :lol:
(non posso scrivere Pippon qualunque perché tra quelli, modestamente, ho un certo grado :lol: :lol: :lol: )
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