Se gli apritori sono passati senza l’uso degli esecrati chiodi a pressione, anch’io devo passare allo stesso modo per una questione di onestà e soprattutto di sincerità verso me stesso. Se però su queste vie mi porto «la prudenza nel sacco», non certo per salire, ma per ridiscendere nel caso che un infortunio mio o dell’amico ci impedissero di ridiscendere con i mezzi «normali », tu dici che non sono moralmente preparato per affrontare quella via e che farei meglio a stare a casa. Ma perché non dici la stessa cosa di quei fifoni che salgono con il casco che il più delle volte serve solo a far sudare abbondantemente la testa di chi lo porta? O di quelli che, su una via dalla quale si esce normalmente in giornata, si portano il telo da bivacco in alluminio? O di coloro che si portano dietro una giacca a vento o un maglione per paura che il tempo cambi? O di coloro che si portano i risalitori per rimontare lungo la corda in caso di volo o anche i semplici cordini di riserva per fare i Prusik? Quanti alpinisti «poco leali» e «moralmente impreparati» esistono!
Andrea Andreotti