Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatorio

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Spartaco » mer nov 04, 2015 11:07 am

erano belli.perche era giovane.

- 5 -
ascolta.si fa sera.
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda VECCHIO » mer nov 04, 2015 15:42 pm

VYGER anche io non so chi sia Kitalpha... magari mi informo. Scusa se mi ripeto, ma magari sono più preciso.
Ho visto però che cita come fonte Planet Mountain dove avevo pubblicato la relazione, quindi è stato abbastanza corretto.
Dice solo: Questa è la relazione disegnata da Koller per un alpinista presente al rifugio Falier, il giorno dopo l'ascensione; è stato annotato il materiale usato. Non è proprio l'originale perché ho dovuto correggere qualche pasticcio sulle scansioni.

Comunque non ho mai pubblicato il foglio con le firme di Igor e Sustr e penso che loro nemmeno si ricordino di me; il 3 io ero a destra su Quixiote e la moglie di Igor su Hatschi Bratschi, poi la sera loro hanno fatto il falò in cengia con i legni della prima guerra mondiale che avevano trovati; il giorno dopo abbiamo festeggiato e mi ha dato la relazione.
Prima avevo pubblicato il fronte della relazione come indovinello, ma la volpe lecchese l'ha subito scoperto, poi quando qualcuno l'aveva ripubblicato in altro contesto, copiandolo ma senza dirlo, ho pubblicato il retro con le mie scritte sui materiali, ma celando le firme.
Ora è stato tutto ripubblicato, ma se si prova ad ingrandire ci si dovrebbe accorgere che la scala del fronte è diversa da quella del retro.
Comunque un gran bell'articolo, però forse lo spirito di quei tempi non si legge bene, nè si capisce perchè loro erano là.

1981 2-4 agosto tutta in 35 ore, dopo alcuni giorni di su la mattina e giù la sera: si è finalmente capito che il mondo dell'arrampicata era cambiato da alcuni anni!!! E poi si vedrà.

Io son sempre più vecchio. ciao...............................però anche tutti gli altri :lol: :lol: :lol:
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Scalare con gli esperti del cai... son sempre dei grossi guai...... questa mi piace
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda oppilifitrof » mer nov 04, 2015 19:46 pm

Cito Christoph Heinz, incontrato per caso un giorno sul Sassolungo: "L'uscita Vinatzer alla nord della furchetta è probabilmente la via più impegnativa che abbia mai salito"
E pensare che è un misero VI+/VII-...
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda scairanner » mer nov 04, 2015 23:18 pm

oppilifitrof ha scritto:Cito Christoph Heinz, incontrato per caso un giorno sul Sassolungo: "L'uscita Vinatzer alla nord della furchetta è probabilmente la via più impegnativa che abbia mai salito"
E pensare che è un misero VI+/VII-...


c'era forse dell'ironia rivolta a me per quanto scritto precedentemente? :D
a parte che sei OT perchè il titolo parla di VII+/VIII :mrgreen:

ma giusto per non arrivare a mani vuote ti rispondo con
questa, buoni settimi!
Ultima modifica di scairanner il gio dic 16, 2021 11:52 am, modificato 1 volta in totale.
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda VYGER » mer nov 04, 2015 23:25 pm

Ok, è arrivata sera. Basta chiacchiere.
Si ascolta musica...
Buenas

:mrgreen:

Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Pié » gio nov 05, 2015 0:40 am

scairanner ha scritto:
oppilifitrof ha scritto:Cito Christoph Heinz, incontrato per caso un giorno sul Sassolungo: "L'uscita Vinatzer alla nord della furchetta è probabilmente la via più impegnativa che abbia mai salito"
E pensare che è un misero VI+/VII-...


c'era forse dell'ironia rivolta a me per quanto scritto precedentemente? :D
a parte che sei OT perchè il titolo parla di VII+/VIII :mrgreen:

ma giusto per non arrivare a mani vuote ti rispondo con questa, buoni settimi!


'Na corsetta... :mrgreen: mi ricordavo il concatenamento ma non che ci avesse messo tre ore e mezza.. 8O
Comunque giusto per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte ed augurarvi la buona notte, penso sia abbastanza diverso lanciarsi in apertura su una placca compatta e scoprire dopo che è "solo" di settimo, e ripetere un placca sprotetta che si sa che è di settimo, con magari anche il tracciato.
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda flow » gio nov 05, 2015 1:02 am

Altra via con protezioni tradizionali (poche) e con obbligatorio alto (VIII-, 6c+):
Via in ricordo di Claudio Barbier - Cima Grande di Lavaredo (Miroslav e Michal Coubal, 1988)
http://www.horyinfo.cz/viewcesty.php?cislocesty=2007020001
L'arte di salire in alto è dono degli dei, e molto spesso non è elargita al pari delle fibre bianche dei muscoli (Manolo)
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Callaghan » gio nov 05, 2015 10:15 am

scairanner ha scritto:mah, a me invece impressiona più scalare al proprio limite o poco sotto, chiodando e senza fare resting, parere personale ovviamente, e ti spiego il perchè.
(...).


abbiamo idee diverse, e condivido parzialmente quel che scrivi.

la parete di cui stiamo parlando, tra l'altro una delle poche per pace dei puristi rimasta pressochè intonsa come stile di scalata e di apertura, non è una parete dove c'è molto tempo per pascolare pecore su cenge comode. io le vie che potevo permettermi sulle mesules le ho salite ma per chi sa di cosa sto parlando, non è una di quelle aree dove si va a scalare perchè non si sa bene quel che si vuole fare.

se mittersteiner avesse come dici chiodato sul 7c e scalato sull'8a probabilmente adesso non sarebbe a fare il gestore di una sala boulder con una gamba più corta dell'altra.
fare un exploit una volta non vuol dire essere capaci di fare quella cosa lì sempre. quindi chi parte su una parete come le mesules in apertura e passa 60 metri di settimopiù senza mettere una fava, ha un allenamento al rischio che fa impressione. ed è questo che lo porta a fare qualche metro di nono mettendo tre chiodi, e non il contrario.
fare l8b non ti garantisce di passeggiare nudo sul 6b senza protezioni. ma se apri sul 6b senza protezioni frequentemente (e mittersteiner questo l'ha fatto parecchie volte), allora vuol dire che sei allenato al rischio e fare dei passi più difficili mal protetti costa relativamente poco. se poi sai scalare come mittersteiner, allora il gioco è fatto.

comunque, scairanner: non so su che difficoltà scali, e su che difficoltà vai in montagna. ma ti propongo questo esperimento.
se in falesia scali bene sul 7a (e significa che lo fai 2 volte su 3 e non per un colpo di culo), l'estate che arriva vai al salame del sassolungo e ti scali la comici. il quinto, il sesto ed il settimo tiro li concateni in un unico da 60 metri, parti dalla prima sosta, arrivi alla terza ed in mezzo, in questi 60 metri, non metti nulla. complessivamente non si supera il 5c , e quindi il differenziale, come lo chiami tu, è identico a quello di mittersteiner su absolut potent.
poi fammi sapere.
oppure chiedi all'ottavogradista menestrello come mai si è calato da desiderio sofferto (5c) invece che scendere scalando con le mani in tasca.

esperienza (mia): ho iniziato a scalare in montagna, non in falesia. nei primi anni di attività ho fatto vie le cui difficoltà spesso superavano il livello tecnico di difficoltà che sapevo affrontare, e capitava che queste vie fossero da integrare (in falesia ci si allenava e basta, i finesettimana si passavano sulle vie). oggi che sono più vecchio di trentanni, e con un livello tecnico sensibilmente più alto, ed ho maturato l'idea che quel che ora mi interessa non è la disciplina del rischio per arrivare in cima, ma la disciplina dell'arrampicata per arrampicare, le poche volte che mi è toccato di ripercorrere le stesse vie fatte un tempo, mi sono detto: sei stato veramente un bravissimo stronzo, visto che adesso, che su questi gradi potrei salire coi moon boot, ho trovato di un lungo da riempire tre paia di mutande. se dovessi valutare la mia attività di un tempo solo dal punto di vista tecnico motorio, direi che sono un miracolato. probabilmente invece ero molto più bravo nel gestire il rischio, e quindi, pur essendo comunque un miracolato, lo sono un po' meno.

se alleni il rischio, il resto in montagna è un dettaglio.
se alleni la tecnica, il resto in montagna è sofferenza.
(estremizzando)

mittersteiner e pochi altri hanno saputo coniugare una impressionante capacità al rischio ad una solida base di tecnica.

ciao
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Spartaco » gio nov 05, 2015 10:28 am

il quinto tiro.e sesto piu.
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Callaghan » gio nov 05, 2015 10:32 am

Spartaco ha scritto:il quinto tiro.e sesto piu.

ma ci sono le delle manette che per chi fa il 7a ci fai sopra le trazioni. ed è breve.

ciao
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Vigorone » gio nov 05, 2015 10:37 am

Sceriffo non so quanti anni hai ora e quanti ne avevi trent'anni fa, ma un amico scalatore e psicologo dello sport mi spiegava una volta che fino ai 25 anni non si ha percezione del pericolo. Motivo per cui le assicurazioni fanno le polizze "guida esperta" abbassandoti il premio se nessun under 25 guida la tua auto (e fottendoti se un under 25 ha un incidente).

8O 8O :oops: :oops:
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Pié » gio nov 05, 2015 10:55 am

Callaghan ha scritto:...


Ciao Callaghan,
si penso che "l'ideale" se è quello a cui si mira sia quello di allenare contemporaneamente la "testa" in montagna e la "tecnica" in falesia. chi è bravo in tutti e due i terreni di solito è in grado di tirare fuori "grandi" cose in velocità. Io quando ho iniziato andavo solo in montagna : gestione del rischio allenatissima :roll: + capacità arrampicatorie particolarmente scarse = sempre sul filo. Infatti ero estremamente lento (non che adesso sia un fulmine di guerra..)

Per dire, sempre per estremizzare, pensa ad un auer che si fa il pesce in tre ore, o a un stuffer che si fa le cinque vie delle mesules in 3 ore e mezza (geo in 19 min..) o a un mitterstainer + holznecht che si fanno kein rest in 8 ore, fino ad arrivare ai due ragazzi gardenesi che si son fatti nuvole e colonne in due giorni ciascuna tranquilli.
Poi è vero che se si va via lunghi e si corre si rischia parecchio, ma quanto lo san solo loro.
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Callaghan » gio nov 05, 2015 11:08 am

Vigorone ha scritto:Sceriffo non so quanti anni hai ora e quanti ne avevi trent'anni fa, ma un amico scalatore e psicologo dello sport mi spiegava una volta che fino ai 25 anni non si ha percezione del pericolo. Motivo per cui le assicurazioni fanno le polizze "guida esperta" abbassandoti il premio se nessun under 25 guida la tua auto (e fottendoti se un under 25 ha un incidente).

8O 8O :oops: :oops:


corretto. anzi hai centrato la questione (siamo OT, ma neanche tanto).
se sei così bravo da renderti conto di questa cosa in giovine età, ovvero sapere di avere confidenza col rischio, e lo inizi a gestire, diventi un campione di questa disciplina (e non solo).

sarebbe interessante una disamina da questo pnto di vista: chi da giovane non si è accorto di questa potenzialità e l'ha sfruttata per caso, e chi invece ne ha fatto un capisaldo della sua attività (parlo nel campo alpinistico in senso lato, mi perdonino i revisionisti). e vedere chi ha fatto cosa.

come mia impressione ho quella che la roccia abbia una parte tecnica molto importante, e quindi anche se sei un campione di rischio, alla fine nella scala della pura difficoltà non farai molto. motivo per cui (in topic con l'argomento) di persone che fanno l'ottavo grado (UIAA) OBBLIGATO intendendo che stai aprendo con mezzi tradizionali (chiodi, e protezioni veloci) e quindi non sai cosa ti aspetta in tutti i sensi, non ce ne sono molte a differenza di quel che si vuole far credere.
mentre sul misto e ghiaccio (mi perdonino gli estimatori) dove di tecnica ce n'è meno, a volte molta meno, gli exploit siano stati e sono molto più frequenti, segno che la parte tecnica non ha limitato troppo quella del rischio.

io ho 51 anni.

Piè: stuffer e auer sono due campioni in entrambe le discipline.
stuffer quando io avevo i brufoli sul culo scalava slegato alla cava di ortisei su gradi impensabili. il bagaglio tecnico dunque è solidissimo. e pur essendo io ormai un appassionato solo del tecnico, continuo a pensare che la differenza è il rischio sull'ignoto: qui l'esponente passa da 2 a 20, ed è il motivo per cui le aperture tradizionali con difficoltà elevate sono poche (qualcuno smentisca ed io sarò daccordo). e senza eccepire nulla a stuffer ed auer, nei confronti dei quali io sono una merda schiacciata, anche una sola ricognizione dall'alto, o l'aver già fatto vie che poi concatenano in solitaria, certamente mette in evidenza delle doti straordinarie, ma soprattutto quelle tecniche, visto che a costoro una occhiata serve per rimettere il rischio su livelli ben più che accettabili (per loro).

ciao
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Pié » gio nov 05, 2015 11:33 am

Callaghan ha scritto:
Piè: stuffer e auer sono due campioni in entrambe le discipline.
stuffer quando io avevo i brufoli sul culo scalava slegato alla cava di ortisei su gradi impensabili. il bagaglio tecnico dunque è solidissimo. e pur essendo io ormai un appassionato solo del tecnico, continuo a pensare che la differenza è il rischio sull'ignoto: qui l'esponente passa da 2 a 20, ed è il motivo per cui le aperture tradizionali con difficoltà elevate sono poche (qualcuno smentisca ed io sarò daccordo). e senza eccepire nulla a stuffer ed auer, nei confronti dei quali io sono una merda schiacciata, anche una sola ricognizione dall'alto, o l'aver già fatto vie che poi concatenano in solitaria, certamente mette in evidenza delle doti straordinarie, ma soprattutto quelle tecniche, visto che a costoro una occhiata serve per rimettere il rischio su livelli ben più che accettabili (per loro).

ciao

si sono d'accordo. si ritorna al principio: un conto è aprire su una placca compatta, un conto è ripetere.

Callaghan ha scritto:
corretto. anzi hai centrato la questione (siamo OT, ma neanche tanto).
se sei così bravo da renderti conto di questa cosa in giovine età, ovvero sapere di avere confidenza col rischio, e lo inizi a gestire, diventi un campione di questa disciplina (e non solo).

sarebbe interessante una disamina da questo pnto di vista: chi da giovane non si è accorto di questa potenzialità e l'ha sfruttata per caso, e chi invece ne ha fatto un capisaldo della sua attività (parlo nel campo alpinistico in senso lato, mi perdonino i revisionisti). e vedere chi ha fatto cosa.

come mia impressione ho quella che la roccia abbia una parte tecnica molto importante, e quindi anche se sei un campione di rischio, alla fine nella scala della pura difficoltà non farai molto. motivo per cui (in topic con l'argomento) di persone che fanno l'ottavo grado (UIAA) OBBLIGATO intendendo che stai aprendo con mezzi tradizionali (chiodi, e protezioni veloci) e quindi non sai cosa ti aspetta in tutti i sensi, non ce ne sono molte a differenza di quel che si vuole far credere.
mentre sul misto e ghiaccio (mi perdonino gli estimatori) dove di tecnica ce n'è meno, a volte molta meno, gli exploit siano stati e sono molto più frequenti, segno che la parte tecnica non ha limitato troppo quella del rischio.




si sarebbe interessante.. ma devo tornare a lavorare. aspetto i vostri sviluppi.
per le cascate si.. per il misto difficile di gente che apre su protezioni tradizionali non è che ce ne sia tantissima. secondo me si torna al punto di prima.
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda menestrello » gio nov 05, 2015 11:40 am

Callaghan ha scritto:oppure chiedi all'ottavogradista menestrello come mai si è calato da desiderio sofferto (5c) invece che scendere scalando con le mani in tasca.

ciao


:mrgreen: :oops: perché sono un codardo...

ps: adesso sto scalando con gente fortissima (anche molto nota) che va fortissimo anche in montagna. In realtà vogliono scalare con me per il buon vino, ma non lo dicono.

spesso mi dicono "dai che andiamo a ripetere la X via estrema, ha pochissime ripetizioni, se non nulle"

Devo cercare le scuse più assurde per depistarli.
una di queste è stata fare un figlio :lol:

la ritirata su desiderio sofferto sarebbe stata un ottimo modo per convincerli che io non ho testa, peccato che Andrea mi abbia chiamato dicendomi: ti sequestro per una giornata e ti porto in montagna. Terapia d'urto. Ti faccio passare ogni paura.

scappo
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda monaco » gio nov 05, 2015 12:05 pm

Callaghan ha scritto:come mia impressione ho quella che la roccia abbia una parte tecnica molto importante, e quindi anche se sei un campione di rischio, alla fine nella scala della pura difficoltà non farai molto. motivo per cui (in topic con l'argomento) di persone che fanno l'ottavo grado (UIAA) OBBLIGATO intendendo che stai aprendo con mezzi tradizionali (chiodi, e protezioni veloci) e quindi non sai cosa ti aspetta in tutti i sensi, non ce ne sono molte a differenza di quel che si vuole far credere.
mentre sul misto e ghiaccio (mi perdonino gli estimatori) dove di tecnica ce n'è meno, a volte molta meno, gli exploit siano stati e sono molto più frequenti, segno che la parte tecnica non ha limitato troppo quella del rischio.


condivido anche le virgole...ed io ne sono l'esempio principe...un negatissimo gestore di adrenalina :)
premesso che non sono mai stato ne' dotato fisicamente, ne' forte su roccia...per anni ho arrampicato tanto e quindi,
grazie alla testolina caparbia e dura, pian pianino il grado si e' alzato e qualche vietta in montagna son riuscito a farla.
...poi sono arrivati l'ultimo anno di dottorato, i post-doc in giro per l'europa, il lavoro nuovo nel paradiso dell'arrampicata (ma nuovo!),
le compagne, i figlioli...e chi piu' ne ha piu' ne metta.

'nzomma...e' dalla primavera del 2008 che ho scientemente smesso di scalare su roccia (o meglio, in scarpette).
avevo la coscienza piena che per uno scarso come me, senza piu' la possibilita' di scalare tre giorni a settimana...i sogni di gloria, in una attivita' esigente come la roccia...andavano a farsi benedire.
ho scientemente scelto di fare solo misto in montagna, un'attivita' dove una buona base di arrampicata classica + un'ottima gestione del rischio e delle proprie paure (leggi ''testa dura'' ed amore perverso per certi riti invernal-notturni) permettono di fare belle cose senza il tempo di allenarsi come ai tempi d'oro.
scalare una volta la settimana (quando e' grassa!), in scarponi che tanto la fidanzata ''va meno''...puo' (puo'!) permetterti di fare l'M_sonasegaio sui paretoni...piu' o meno la stessa cosa che alla fine fanno pure quelli che a spitti e tutina fanno l'M13.
che non vuol dire che sia bravo e dotato...ma che il misto duro che trovi in montagna assomiglia molto di piu' ad un VI/VII in scarponi che ad una grotta (e non a caso i nostri nonni/padri gia' facevano egregie cose!)
...un terreno dove il braccio aiuta, parecchio, ma dove lo sfintere anale ha altrettanta importanza.

il ghiaccio puro (thick ice) ha solo la componente testa (in caso di certi free-standing/hanging iuvenili direi piuttosto ''suicidio''). Tecnicamente e' V+...e se non soffri il freddo ai braccini, pure fisicamente.
misto e ''thin ice'' riescono invece a regalare qualche sensazione della scalata su roccia, senza essere cosi' esigenti.
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda PIEDENERO » gio nov 05, 2015 12:06 pm

menestrello ha scritto:
Callaghan ha scritto:oppure chiedi all'ottavogradista menestrello come mai si è calato da desiderio sofferto (5c) invece che scendere scalando con le mani in tasca.

ciao


:mrgreen: :oops: perché sono un codardo...

ps: adesso sto scalando con gente fortissima (anche molto nota) che va fortissimo anche in montagna. In realtà vogliono scalare con me per il buon vino, ma non lo dicono.

spesso mi dicono "dai che andiamo a ripetere la X via estrema, ha pochissime ripetizioni, se non nulle"

Devo cercare le scuse più assurde per depistarli.
una di queste è stata fare un figlio :lol:

la ritirata su desiderio sofferto sarebbe stata un ottimo modo per convincerli che io non ho testa, peccato che Andrea mi abbia chiamato dicendomi: ti sequestro per una giornata e ti porto in montagna. Terapia d'urto. Ti faccio passare ogni paura.

scappo

Bellissima questa cosa che ti sta capitando.
Quasi tutti i vecchietti del forum hanno fatto il percorso inverso e forse è stato più facile.
Mettersi in gioco e sperimentare è l'essenza. In questo caso, abbandonare il dio grado per cercare i propri limiti mentali, un' occasione da non perdere.
Però hai famiglia...
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Spartaco » gio nov 05, 2015 12:13 pm

menestrello ha scritto:scappo


forse.va in mensa.
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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda Callaghan » gio nov 05, 2015 12:19 pm

monaco ha scritto:(...)
...ma che il misto duro che trovi in montagna assomiglia molto di piu' ad un VI/VII in scarponi che ad una grotta (e non a caso i nostri nonni/padri gia' facevano egregie cose!)
...un terreno dove il braccio aiuta, parecchio, ma dove lo sfintere anale ha altrettanta importanza.
(...)

bell'intervento, davvero.
e non perchè tu sia in accordo con me, ma perchè riporti cose di esperienza tua. nella mia storia raramente ho sentito ruvidi e potenti alpinisti fare discorsi del genere, anche se poi a vederli scalare sembrava di vedere furino che dribblava. ci vuole modestia e coraggio.

ad ogni modo, puttanadiquellapicozza, smettere di scalare su roccia dove sei tu è come stare in mezzo a 20 donne assatanate biotte e decidere che non se ne fa nulla (oppure declina tu il genere a seconda dei gusti).

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Re: Ma in quanti scalano veramente sul VII+/VIII obbligatori

Messaggioda monaco » gio nov 05, 2015 12:40 pm

lascia fare...mi sa che con l'arrivo della seconda mi tocca sotterrare le piccozze.
col nuovo equilibrio familiare mi dedichero' alla falesia, faro' finalmente l'8 pure io, invidiero' i forti (velli veri)...ma potro' sempre dire che tanto non m'interessa che so' alpinista dddentro ;-)

scherzi a parte...ho riesumato le babbuccie che usavo a bleau...e non ho piu' scuse di male ai piedi :D
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