Domanda...Cos'è per voi l'arrampicata???

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda VYGER » ven ott 26, 2007 15:13 pm

Roberto ha scritto:VYGER, sei peggio del tuo omonimo che viaggia nello spazio alla ricerca del creatore :roll: :wink:


Eccerto...
E perché mi sarei messo quel nick se non per questo? :D
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Messaggioda petit » ven ott 26, 2007 15:18 pm

mi ritrovo in alcuni interventi,
volevo solo suggerire a chi ama leggere (è un poco OT)
un bellissimo libro che aiuta a spiegarsi anche interiormente sul perchè dell'alpinismo e a trovare quelle parole che a volte non si trova:
"In su e in sè" - Saglio e Zola- Priuli e Verlucca
ciao
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Messaggioda costocost » ven ott 26, 2007 15:33 pm

il perchè delle cose penso sia difficile da spiegare a parole, prchè si ama la montagna, perchè si ama l'arrampicata...
in montagna ci sono sempre andato fin da piccolissimo coi genitori, ma anche il mare era una meta frequente, quindi non so dire il perchè di questa scelta ma dico con certezza assoluta che la montagna mi riempe il cuore, anche se non riesco ad arrivare in cima, mi basta star li a camminare e ammirare le vette e le creste che mi circondano. In montagna ci vado spesso da solo, sarà perchè riesco veramente a riflettere, pensare e "partorire" idee nuove che mi ridan vita.
Poi è arrivata anche l'arrampicata che amo, adoro e senza falsità mi provoca invidia, probabilmente è l'unica cosa che ci riesce. Invidio chi si tiene di bestia e ancora di più chi fa alpinismo vero. Per adesso rimane un sogno, vuoi per mancanza di tempo.....chissà per adesso va bene cosi.
Buona Vita. Stefano....
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Messaggioda Roberto » ven ott 26, 2007 16:11 pm

Roberto ha scritto:Non lo so .... e forse continuo a scalare per scoprirlo, ma non credo che lo sapro' mai.
Posso azzardare qualche risposta, ma il vero motivo è ben nascosto dentro di me.
E' ovvio che mi piace e mi da soddisfazione, che mi fa dire "vale la pena vivere", ma quando sono in situazione particolari, rischiose, lontano da casa e dai miei cari, in posti sperduti, mentre fatico e mi sfinisco, allora mi chiedo perché e queste risposte non sono sufficenti.


Forse però una cosa la posso dire con certezza, l' arrampicata (o meglio l' alpinismo) è l' attività che mi ha permesso di avere quelle soddisfazioni che la mia professione/predisposizione non mi ha dato.
Sin da ragazzino sognavo di fare l' architetto, avevo la predisposizione e la passione. Architetto sono diventato, ma come architetto sono riuscito a realizzare ben poco ....
Questo fallimento mi perplime assai e l' alpinismo mi ha dato modo di riconquistare un po di fiducia in me.
Mi domando spesso che alpinista sarei stato se il mio studio di architetto fosse diventato avviato e pieno di progetti realizzati, probabilmente avrei scalato ogni tanto e senza grosse ambizioni, mentre invece oggi mi ritrovo con la "scimmia sulle spalle" della prossima via da fare.
Ultima modifica di Roberto il ven ott 26, 2007 16:28 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda LugheroMujesan » ven ott 26, 2007 16:20 pm

VYGER ha scritto:
Roberto ha scritto:LugheroMujesan perché non cambi il titolo del topic e lo rendi più esplicito? Come è adesso può trarre in inganno ed invece non sarebbe male cercare di attirare qualche filosofo del forum :wink:


Roberto, non sai che guai ti cerchi, a invocare la miope musa filosofica (musa perché ispirata, miope perché non sa dove va a parare e tende a sbrodolare).

Comunque, domandona, forse usurata dagli anni di discussioni.
Ma sempre domandona...

La mia risposta sta da qualche parte nell'intersezione tra queste:

1. A 21 anni ho visto la "luce" :lol: : mentre arrampicavo col buio in una sera d'inverno in una delle falesie di casa - aria gelida, stelle in cielo e odore di bosco come da cliché - sono rimasto folgorato: avevo scoperto qualcosa di straordinario; da quella volta non ho più smesso di arrampicare se non per brevi periodi;

2. E' qualcosa di totalizzante (non un hobby): e questa non è una buona cosa... Come dice un mio collega di salite: "C'è altro oltre l'arrampicata"...

e mi sento a posto solo quando ho metri di vuoto sotto il didietro; (anche questa non è esattamente una buona cosa)...

il mondo sarà anche un casino; ma alzarsi la mattina e vedere sorgere il sole (o un mare di nubi tumultuose sotto un cielo cupo) è sempre bello;

5. Senso di libertà, come scriveva non ricordo chi nel topic: io, anche quando sono in falesia, mi ritrovo a tenere la vita tra le mie mani (ovvio: è solo un'illusione della mente, se si arrampica su spit; però in riferimento alle vie di montagna l'affermazione ha più senso); mentre nella quotidianità la mia vita è anche - se non per lo più - nelle mani degli altri; in un mondo nel quale le abitudini di vita e le aspettative degli altri o delle organizzazioni in cui siamo inseriti tendono a farci diventare nessuno o un "qualcuno in formato standard", arrampicando ho la possibilità di essere qualcuno in senso pieno;

6. Sono diventato avido di quella concentrazione totale che si sperimenta su certe vie, in certi momenti; mi risulterebbe difficile farne senza; droga biochimica?




Quoto tutto ciò, escludendo parti che per motivi d'età nn rientrano nelle mie esperienza!!! :D :wink:
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Messaggioda Dreamtime » gio nov 01, 2007 0:03 am

Per me l'arrampicata è innanzitutto una SFRENATA PASSIONE, una cosa che mi occupa la testa molto spesso durante il giorno e la sera prima di dormire (a volte ripenso al passaggio in modo dettagliato fantasticando qualche soluzione alternativa per passare, appoggi diversi...).
Dell'arrampicata mi piacciono le sue sfumature, dal boulder(divertente, esplosivo, rimpatriate con amici più festa!), alla falesia ( ghisate a manetta,vie di resistenza, boulderose, tecniche, tanta varietà), fino alle vie alpinistiche ( godersi la natura, l'ambiente, soddisfazioni e difficoltà da condividere con il compagno di cordata). Il fatto poi di girare posti nuovi.
Se devo dire una cosa che accomuna l'arrampicata in senso lato e che me la fa amare, è l'AUTENTICA INTIMITA' che il gesto atletico stabilisce con il corpo e con la mente. (non sono un filosofo bensì un sociologo :D)
Tu vedi delle cose e chiedi: perchè? Ma io sogno di cose che non ci sono mai state e forse non ci saranno mai, e dico: perchè no? -WOLFGANG GULLICH
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Messaggioda LugheroMujesan » gio nov 01, 2007 19:01 pm

Dreamtime ha scritto:Per me l'arrampicata è innanzitutto una SFRENATA PASSIONE, una cosa che mi occupa la testa molto spesso durante il giorno e la sera prima di dormire (a volte ripenso al passaggio in modo dettagliato fantasticando qualche soluzione alternativa per passare, appoggi diversi...).
Dell'arrampicata mi piacciono le sue sfumature, dal boulder(divertente, esplosivo, rimpatriate con amici più festa!), alla falesia ( ghisate a manetta,vie di resistenza, boulderose, tecniche, tanta varietà), fino alle vie alpinistiche ( godersi la natura, l'ambiente, soddisfazioni e difficoltà da condividere con il compagno di cordata). Il fatto poi di girare posti nuovi.
Se devo dire una cosa che accomuna l'arrampicata in senso lato e che me la fa amare, è l'AUTENTICA INTIMITA' che il gesto atletico stabilisce con il corpo e con la mente. (non sono un filosofo bensì un sociologo :D)


Hip Hip Urra per Dreamtime il sociologo!!! :D Devo dire che mi è piaciuto molto il tuo intervento, forse anche perchè mi ci ritrovo in più di qualche parte... :wink:
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Messaggioda Gigi64 » ven nov 02, 2007 14:01 pm

Poco tempo fa mio padre mi chiese cosa ci trovo ad arrampicare su 4 sassi, da precisare che con "4 sassi" intendeva la roccia in generale, non i boulder, e la sua non era una "domanda-affermazione" cattiva, ma piuttosto ironica, però mi ha fatto riflettere su come viene vista l'arrampicata da chi non la conosce...

Per quanto mi riguarda questa cosa me la sono chiesta più volte, la risposta non è semplice, perchè l'arrampicata per molti aspetti è simile alle arti marziali, io le ho fatte per anni, però nelle arti marziali ti prepari al combattimento ma difficilmente avrai l'occasione di arrivare a rischiare la vita in un confronto, botte si, magari anche tante, questo nei combattimenti di allenamento, se fai incontri sportivi, tensione prima del confronto anche, ma per rischiare la vita realmente dovresti o avere un confronto "in strada" con uno che ti vuole ammazzare o essere un soldato e applicare quanto hai imparato in guerra, cose che non so a quanti praticanti di arti marziali riguardano, per la maggior parte è una preparazione per un qualche cosa che nella sua vita non si verificherà mai (...e meno male che è così!!!), mentre quando arrampichi senti la paura della morte in quanto la paura del vuoto, la paura di precipitare nel vuoto, è una paura atavica, come tale a volte è anche irrazionale, col tempo la desensibilizzi, prendi fiducia dei mezzi che usi e di te stesso, ma quando ti trovi in una situazione per te fuori controllo lei è sempre pronta a rispuntare e a mandarti nel panico, ma sai che in molte situazioni di questa attività il panico non te lo puoi permettere, perciò devi saperlo gestire, o meglio, devi saper gestire la paura affinchè non si trasformi in panico...

Da sempre l'uomo è affascinato dalla capacità di gestire le proprie paure, spesso, pur sapendo che la paura è utile per preservarti dai pericoli, la vive come una gabbia, o come un peso che ti rallenta ciò che vorresti fare, e pensa che liberandosene i suoi limiti saranno spostati notevolmente più avanti, ma l'incoscienza non è la via per liberarsi dalla paura, il guardare dentro se stessi e capire quali sono le paure irrazionali e quelle razionali, saper mettere a tacere le prime e saper ascoltare le seconde è la via per acquisire conoscenza e capacità, cose che ti serviranno non solo nell'arrampicata, ma anche nella vita di tutti i giorni, spesso consciamente o inconsciamente questa è una delle cose che cerchiamo nell'arrampicata.

Se però dovessimo ridurre questa bellissima (per noi!) attività alla gestione delle proprie paure allora potremmo andare a fare altro, ad esempio legarci ad un elastico e buttarci da un ponte, ma in realtà l'arrampicata ha due forti componenti, una è quella citata della gestione della paura, l'altra è la risoluzione di complessi enigmi che riguardano il come superare determinati passaggi sulla roccia con le nostre sole forze, e più che parlare di forza parliamo di equilibrio, del saper dosare le energie, dell'usare la testa molto di più che la forza fisica, del capire "come fare"...

Io faccio parte di un'associazione di informatica essendo anche molto appassionato di tale materia, e per spiegare questa cosa agli amici che condividono questa passione (parlo dell'informatica) spiego che in fondo arrampicare è come fare "hacking in parete", andate su Wikipedia a vedere cosa dice di tale termine:
Sebbene venga usato principalmente in relazione all'informatica, l'hacking non è limitato ad un particolare ambito tecnico, ma si riferisce più genericamente ad ogni situazione in cui si faccia uso di creatività e immaginazione nella ricerca della conoscenza...
Infatti, per fare un esempio, io trovo una similitudine nel creare un algoritmo, quando stai scrivendo un programma, che ti permetta di risolvere un problema che quel programma deve risolvere, o che serva al funzionamento dello stesso programma, a volte non ci riesci, così ci pensi anche quando non stai programmando, diventa come un tarlo, una cosa che devi risolvere a tutti i costi, e, attenzione, devi risolverlo trovando una soluzione che sia la più elegante possibile, non è puramente una questione tecnica, trovate un'analogia tra questo e i nostri tarli riguardanti passaggi che tentiamo e ritentiamo e che ce li sogniamo anche di notte?! Penso proprio di si... ;)

Ovviamente la differenza è che mentre in una cosa come la programmazione (o l'informatica in generale) usi solo la testa, nell'arrampicata devi usare tutto te stesso, perciò la combinazione della tua parte mentale con la tua parte fisica, prendendo dentro anche la parte psicologica, soprattutto per il fattore paura, e il tutto diventa estremamente intrigante, coinvolgente e... spesso un qualche cosa da cui poi non riesci più a staccarti, o no?! ;)
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Messaggioda najaru » ven nov 02, 2007 14:28 pm

per me l arrampicata è come il sesso
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Messaggioda scheggia » ven nov 02, 2007 14:43 pm

gioia, piacere, divertimento, paura, fiducia, sconforto, attrazione, desiderio, ossessione, fatica, espressione, sfogo, modo di essere, modo di pensare, spensieratezza, dolore, amicizia, solitudine, amore, odio, sogno, crescita personale, confronto con me stesso, motivazione ...

voilà quello che è per me "un discreto numero di categorie citate"... :wink:
Difronte
Alla
Vita
Insegue
Delle
Emozioni

i limiti sono solo nella nostra testa
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Messaggioda n!z4th » ven nov 02, 2007 14:48 pm

najaru ha scritto:per me l arrampicata è come il sesso


cioè?

sei mezza sega in entrambe le cose :?:
:smt040
:twisted:
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Messaggioda Long Mark multipower » ven nov 02, 2007 22:49 pm

Gigi64 ha scritto:Da sempre l'uomo è affascinato dalla capacità di gestire le proprie paure, spesso, pur sapendo che la paura è utile per preservarti dai pericoli, la vive come una gabbia, o come un peso che ti rallenta ciò che vorresti fare, e pensa che liberandosene i suoi limiti saranno spostati notevolmente più avanti, ma l'incoscienza non è la via per liberarsi dalla paura, il guardare dentro se stessi e capire quali sono le paure irrazionali e quelle razionali, saper mettere a tacere le prime e saper ascoltare le seconde è la via per acquisire conoscenza e capacità, cose che ti serviranno non solo nell'arrampicata, ma anche nella vita di tutti i giorni, spesso consciamente o inconsciamente questa è una delle cose che cerchiamo nell'arrampicata.



Sono pienamente d'accordo con te!!! :!:
Se non c'è una presa...basta immaginarla e fare finta che ci sia... ;-)
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Re: Domanda...Cos'è per voi l'arrampicata???

Messaggioda LaSusy » sab nov 03, 2007 10:07 am

ossigeno per il cervello!!!


vado ad ossigenarmi...ci si ritrova questa sera!!
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Messaggioda Roberto » dom nov 04, 2007 22:44 pm

najaru ha scritto:per me l arrampicata è come il sesso


Che vorresti dire? :? ... Che siccome faccio un sacco di solitarie sono un segaiolo? :evil:
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Messaggioda najaru » lun nov 05, 2007 16:38 pm

n!z4th ha scritto:
najaru ha scritto:per me l arrampicata è come il sesso


cioè?

sei mezza sega in entrambe le cose :?:
:smt040
:twisted:


per esclusione sono sicuramente meglio a trombare :D
e sono il contrario di robberto :lol:
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Messaggioda najaru » lun nov 05, 2007 16:39 pm

Roberto ha scritto:
najaru ha scritto:per me l arrampicata è come il sesso


Che vorresti dire? :? ... Che siccome faccio un sacco di solitarie sono un segaiolo? :evil:


diciamo che ognuno ha le sue passioni. io in generale preferiso le vie lunghe, in cordata a tre, esclusivamente con due donne :lol:
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Messaggioda al » gio nov 08, 2007 15:12 pm

najaru ha scritto:per me l arrampicata è come il sesso


beato te, per me il sesso è come l'arrampicata da secondo: appena inizia il tiro subito mi sento dire "vieni pure"

Talvolta anche "vieni quando vuoi", allora mi sento più a mio agio, ma non molto.

Quando ho inziato mi dicevano "Puoi venire", ma prima legati: oh! no! il sardomaso no. Eravamo a Calagonone.

Forse dovrei smettere di pagare per andare a scalare.
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Messaggioda gug » gio nov 08, 2007 23:00 pm

Roberto ha scritto:LugheroMujesan perché non cambi il titolo del topic e lo rendi più esplicito? Come è adesso può trarre in inganno ed invece non sarebbe male cercare di attirare qualche filosofo del forum :wink:



.......eccomi! 8) 8)
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Giampo » gio nov 08, 2007 23:38 pm

per me, forse, questo:

continuare il mio viaggio personale, aggiungendo un pò di verticalità all'andare per monti.


Almeno questa è la giustificazione che mi dò :?

sul perchè del voler aggiungere questa propaggine di verticalità: non lo so.
(leggi: "non sei suffientemente onesto con te stesso dal volertelo dire)
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Messaggioda gug » gio nov 08, 2007 23:42 pm

Secondo me l'arrampicata è molto più di un'attività sportiva: forse perchè la si pratica per periodi molto più lunghi, o forse perchè si pratica all'aperto, perchè ci coinvolge anche nelle nostre ansie e paure più primordiali, o anche perchè è una metafora della vita.
In ogni caso mi sembra che per chi pratica l'arrampicata per più di un anno, che non sia insomma nella fase di assaggio per poi magari lasciar perdere, questa attività diventa fondamentale, quasi una ragione di vita, una filosofia e anche una droga a cui non si può rinunciare.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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