Prepensionamento per arrampicatori quarantenni

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda rf » gio set 27, 2007 10:18 am

38... scalo da 15 e comincio adesso ad andare in wenden! Per i 40 spero di farci una bella via! Magari Batman (va beh, si fa per dire). I tempi di recupero si allungano perché.... ci si allena una volta al mese con intensità violentissima e poi non si fa niente, seduti a tritare tasti! Anche un ventenne schiatterebbe! Se ci si allena con costanza (ogni tanto ci riesco) i tempi di recupero sono solo leggermente più lunghi (per le sbronze invece sono molto più lunghi, e questo è vero).
Per adesso (tocco le palle, il ferro e vado a comprare un cornetto napoletano) non è cambiato quasi niente, anzi, sento una coordinazione e un controllo molto migliori.
rf
 
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40 giusti giusto

Messaggioda Davide.Gaggino67 » lun dic 10, 2007 11:54 am

Ciao, ho fatto quest'anno a settembre 40 anni. Ho moti acciacchi soprattutto alle ginocchia, legamenti del crociato e menischi, dovuti a molti anni di sport (SCI, Judo, Passeggiate/Alpinismo_Facile), da 6/7 anni ho preso ad arrampicare su roccia, ed è stato per me una vera svolta.
Per far rimenere la motivazione alta io faccio così : mi fisso degli obiettivi, di montagna e di falesia e poi cerco di mantenerli; il triste è che nonostante gli sforzi e la gioia e l'entusiasmo faciulleschi che ci metto, spesso gli impegni della vita non mi consentono di raggiungerli.
Un esempio, quest'hanno ho divorziato da mia moglie (che ha deciso di vendicarsi e di rovinarmi la vita e passa ogni attimo della sua a 'coltivare il suo giardino dell'odio' anche a discapito del benessere di nostra figlia e vi assicuro che questo è per me peggio di una malattia, oltre che una cocente ed ultima delusione che questa persona mi ha dato), probelmi sul lavoro, ho avuto la tendinite all'inizio dell'anno, mio fratello prime e mia mamma poi non sono stati bene. Nonostate questo ho deciso che come si formano inizio a fare cascate di ghiaccio (avevo già praticato e poi smesso); a marzo ho chiuso il mio primo 7C in falesia (al terzo giro anche se adesso ho avuto un pochino di esaurimento nervoso e non riesco più a scalare in placca o lotanto dagli spit decentemente e sono di nuovo calato a 6b+ 6C sig.).
Non ho alcuna intenzione di mollare e se verranno periodi migliori, più tranquilli, della mia vita e potrò dedicare più tempo all'arrampicata, sono sicuro che otterro buoni (per me) risultati che riuscirò ad abbattere le mie paure (di volare con lo spit sotto di andare in motagna su vie di 'ricerca' dove c'è molta avventura e non tutto è sotto controllo), e resterò sempre soddisfatto da questa attività e dalle persone (i miei amici) con le quali le pratico.
Gli amici sono un'altra motivazie, infatti, ho trovato sempre delle persone che mi hanno fatto statre bene e si sono rivelate 'amiche' anche al di fuori della 'montagna'. Alla fine, ma non meno importante, anzi più importate di tutto ho trovato arrampicando una persona davvero speciale, ma questa è un'altra storia...

Ciao
Davide
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Re: 40 giusti giusto

Messaggioda Gigi64 » lun dic 10, 2007 13:09 pm

Davide.Gaggino67 ha scritto:Ciao, ho fatto quest'anno a settembre 40 anni. Ho moti acciacchi soprattutto alle ginocchia, legamenti del crociato e menischi, dovuti a molti anni di sport (SCI, Judo, Passeggiate/Alpinismo_Facile), da 6/7 anni ho preso ad arrampicare su roccia, ed è stato per me una vera svolta.
Per far rimenere la motivazione alta io faccio così : mi fisso degli obiettivi, di montagna e di falesia e poi cerco di mantenerli; il triste è che nonostante gli sforzi e la gioia e l'entusiasmo faciulleschi che ci metto, spesso gli impegni della vita non mi consentono di raggiungerli.
Un esempio, quest'hanno ho divorziato da mia moglie (che ha deciso di vendicarsi e di rovinarmi la vita e passa ogni attimo della sua a 'coltivare il suo giardino dell'odio' anche a discapito del benessere di nostra figlia e vi assicuro che questo è per me peggio di una malattia, oltre che una cocente ed ultima delusione che questa persona mi ha dato), probelmi sul lavoro, ho avuto la tendinite all'inizio dell'anno, mio fratello prime e mia mamma poi non sono stati bene. Nonostate questo ho deciso che come si formano inizio a fare cascate di ghiaccio (avevo già praticato e poi smesso); a marzo ho chiuso il mio primo 7C in falesia (al terzo giro anche se adesso ho avuto un pochino di esaurimento nervoso e non riesco più a scalare in placca o lotanto dagli spit decentemente e sono di nuovo calato a 6b+ 6C sig.).
Non ho alcuna intenzione di mollare e se verranno periodi migliori, più tranquilli, della mia vita e potrò dedicare più tempo all'arrampicata, sono sicuro che otterro buoni (per me) risultati che riuscirò ad abbattere le mie paure (di volare con lo spit sotto di andare in motagna su vie di 'ricerca' dove c'è molta avventura e non tutto è sotto controllo), e resterò sempre soddisfatto da questa attività e dalle persone (i miei amici) con le quali le pratico.
Gli amici sono un'altra motivazie, infatti, ho trovato sempre delle persone che mi hanno fatto statre bene e si sono rivelate 'amiche' anche al di fuori della 'montagna'. Alla fine, ma non meno importante, anzi più importate di tutto ho trovato arrampicando una persona davvero speciale, ma questa è un'altra storia...

Ciao
Davide


Inanzi tutto voglio dirti che mi spiace per i tuoi problemi personali, ho amici che si sono separati e la ex moglie ha usato il o i figli come ripicca, e ho visto che cosa dolorosa diventa, per il discorso arrampicata, se ti posso dare un mio parere fallo fregandotene un po degli obiettivi e pensando a fare cose che ti divertono, altrimenti se hai già altre tensioni rischi che quello che dovrebbe essere un divertimento diventerà una tensione a sua volta, accumulandosi alle altre, io faccio così, se mi sento sereno e senza pensieri opprimenti o forti tensioni allora cerco di forzare le tappe spingendomi al mio limite e anche oltre, ma se ho già delle tensioni, vado a scalare su tiri che faccio agevolmente dove la scalata è puro divertimento senza la minima tensione (a parte quella soglia minima per mantenere una base di sicurezza anche sul facile), questo inanzi tutto è psicologicamente motivante per tornare poi a provare sui propri limiti, ed è sempre meglio che staccare del tutto, è un po come quando ad esempio corri, magari ti fai mediamente 15 km su percorsi impegnativi, però una settimana hai lo scazzo e allora fai un po di scarico, magari ti fai 10-12 km su terreno facile, vedi che la settimana dopo i 15 km li fai ancora meglio di prima, in caso contrario... forzi forzi e... alla fine ti viene quasi voglia di mandare a cagare la corsa!!! Capisci il raffronto? ;) :D
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40 e sentirli

Messaggioda Davide.Gaggino67 » lun dic 10, 2007 17:32 pm

Ciao e grazie della comprensione.
E' che i problemi, quelli personali appunto mi sembra che abbiano raggiunto l'apice in questo periodo e non accennano mai a diminuire anzi..
Per l'arrampicata non hai idea di quanto sia giusto quello che hai detto, non riesco proprio, e quando vado con i soliti amici quelli 'forti' (ovviamente rispetto al mio grado) rimango sempre un p'ò frustrato e non riesco a fare nemmeno quello che tre mesi fa mi sembrava semplice. La verità è che l'arrampicata è uno sport molto complesso dove la componente mentale non è trascurabile e dove la calma interiore si riflette sul gesto e sulla roccia. Ho provato a scendere di grado, riesco a salire, nel senso che fisicamente ho dita e tecnica sufficenti a trascinarmi in catena a volte anche senza resting (questo fino al 6b+/6c) ma la senzasione addosso è sempre quella dell'insicurezza.
Molte volte ho pensato ad un periodo di pausa, la verità per me, è che quel poco di sport di natura di aria aperta e di roccia che tocco ogni 15 giorni mi danno la forza di sopportare, e pazienza per il senso di frusrtrazione, che è il prezzo da pagare per non essere sempre in forma (psico-fisica). Di correre e far fatica, ad esempio due anni fa uscito da lavorare (la sera estate e inverno) andavo spesso a correre in montagna e finivo con il fare una ferrata facile (ma di 600mt di disllivello) vicino a Torino, oppure mii trovavo a Caprie (falesia a 20minuti da dove lavoro) e scalavo con la frontale (anche d'inverno) fino alle 9 di sera, adesso non ce la faccio proprio più. Mi sento come spento, vuoto, e riesco a malapena a trascinarmi in falesia ogni 15 giorni appunto e fare qualche via lunga e spero quanche cascata di ghiaccio. Però nulla mi impedisce e mi impedirà di progettare, per il futuro, che spero piùà tranquello, fantastiche vie anche alpinistiche (che in realtà sono la motivazione iniziale del mio scalare poi perduta), pareti nord e piccole avventure sulle montage vicino a casa (Alpi).
Bho in attessa di tempi migliori faccio di tutto per non perdere il poco che ho imparate e spero che mi passi la fifaccia del volo ! (ma non troppo).

Ciao
Davide
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