da Donatello » ven mag 19, 2006 16:28 pm
Secondo me una delle cose più belle è proprio la ricerca della via in base ad una descrizione piuttosto che ad segni indicatori.
Una relazione metro per metro la trovo, oltre che scomoda da leggere, anche più pericolosa perchè è difficile capire l'andamento generale della vie e basta uscire di qualche metro per poi faticare a ritrovare la linea giusta.
Talvolta è anche bello immedesimarsi nell'apritore, conoscendone le caratteristiche, e nel periodo... e domandarsi "se fossi stato xxx sarei andato la..."
Ricordo quando andai sul basso, avevo letto talmente tante volte la relazione che mi pareva di esserci stato, mano a mano che salivo riconoscevo i tiri, la parete pooli, i camini a Y, lo stradone provinciale.... e via via fino al terrazzino del re del belgio, il traverso e su fino in vetta...
La via la trovavo perchè sapevo dove dovevo andare, perchè seguivo ciò che le cordate di pooli e ampfer avevano tramandato e non una sterile serie di piastrine metalliche a segnare la via.
Nel mio modo di andare in montagna la "prestazione "in difficoltà" è uno, e nemmeno tra i più importanti, degli aspetti di piacere che provo.
Forse è un modo "vecchio" di concepire la montagna... ma è così che a me piace.
